Legalita' e' umanita'. 40



=====================
LEGALITA' E' UMANITA'
=====================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 40 del 16 settembre 2009

In questo numero:
1. Due mesi
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. Pietro Calvisi: Migranti trattati come rifiuti tossici
6. Martin Luther King: La scelta della nonviolenza

1. EDITORIALE. DUE MESI

Sono passati due mesi dalla promulgazione della legge n. 94 del 15 luglio
2009, in vigore dall'8 agosto. Due mesi in cui le misure razziste,
schiaviste e squadriste in essa contenute hanno gia' iniziato a dispiegare i
loro feroci, criminali effetti nelle carni e nella psiche delle vittime, ed
altresi' nella psiche dei carnefici e degli spettatori indifferenti complici
dell'orrore.
Invece non si e' ancora dispiegata un'opposizione sociale e politica
adeguata, ed anzi si ha l'impressione che da parte delle rappresentanze
politiche ed istituzionali, ed ideologiche (i giornali, gli intellettuali) e
sociali (l'associazionismo, le forme organizzate della societa' civile), di
quella che pure in teoria dovrebbe essere l'opposizione democratica al
regime berlusconiano, la sorte di milioni di migranti oggi effettualmente
crudelmente perseguitati non interessi granche', ed anzi interessino molto
di piu' - o quasi esclusivamente - le vicende boccaccesche e le comparsate
televisive. Gli esseri umani perseguitati, torturati, lasciati morire, sono
cosa troppo triviale per richiamar l'attenzione di un ceto privilegiato che
indipendentemente da cosa proclami di essere e' nei fatti ampiamente
subalterno al totalitarismo di nuovo genere berlusconiano e complice
dell'orrore razzista, al punto che neppure si avvede della persecuzione in
corso.
E in mancanza di un'opposizione adeguata la protervia razzista si e' ancor
piu' scatenata, nelle dichiarazioni propagandistiche come negli atti di
governo, e nei concreti comportamenti massivamente indotti.
*
Ma un'opposizione sta pur crescendo, lentamente ma costantemente,
consapevole della nuda realta' perche' questa nuda realta' conosce e
riconosce.
E' la consapevolezza degli operatori dell'amministrazione della giustizia e
delle forze dell'ordine, di cui autorevoli personalita' e rappresentanze
istituzionali e sindacali da mesi denunciano gli effetti sciagurati di una
politica razzista, dereistica ed anomica, incostituzionale ed antigiuridica,
che insensatamente criminalizza persone innocenti e cosi' effettualmente
favoreggia i poteri criminali e configura un'eversione dall'alto.
E' la consapevolezza degli operatori della solidarieta', che unanimi
denunciano la criminalita' e la follia delle misure razziste, schiaviste e
squadriste, criminali e criminogene, incostituzionali ed antigiuridiche.
Ed e' la consapevolezza altresi' dei rappresentanti piu' autorevoli delle
piu' importanti istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte -
dall'Onu all'Unione Europea -, che denunciano l'illegalita' della politica
razzista del governo italiano, ed i suoi effetti assassini.
*
L'opposizione al razzismo e' un dovere di tutte le persone di volonta'
buona, di tutte le organizzazioni democratiche, di tutte le istituzioni
fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana. Ed e' un dovere
dell'intera umanita'.
Che ogni giorno nuove voci si levino. Che ogni giorno cresca l'azione di
denuncia e contrasto del colpo di stato razzista in Italia. Che ogni giorno
sempre piu' persone si convincano della necessita' di salvare le vite di
tutti gli esseri umani, di difendere i diritti di tutti gli esseri umani, di
opporsi alla persecuzione, di opporsi all'apartheid, di opporsi al nazismo
che torna.

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. UNA SOLA UMANITA'. PIETRO CALVISI: MIGRANTI TRATTATI COME RIFIUTI TOSSICI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 15 settembre 2009 riportiamo ampia parte
del seguente articolo dal titolo "Immigrazione. L'Onu respinge l'Italia" e
il sommario "Il commissario per i diritti umani: Migranti trattati come
rifiuti tossici. Il governo: accuse inaudite" (abbiamo omesso la seconda
parte dell'articolo che riportava le deliranti dichiarazioni di politicanti
italiani)]

Le politiche di respingimento contro i migranti, attuate dal governo
Berlusconi nelle acque del canale di Sicilia, incassano il cartellino rosso
anche dalle Nazioni Unite. La dura condanna arriva direttamente dall'Alto
commissario dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che denuncia il
trattamento riservato ai migranti "abbandonati e respinti senza verificare
in modo adeguato se stanno fuggendo da persecuzioni, in violazione del
diritto internazionale". E' quando emerge dal discorso, anticipato ieri a
Ginevra, che Pillay pronuncera' oggi all'inaugurazione della dodicesima
sessione del Consiglio Onu dei diritti umani.
Riferendosi al caso del gommone degli eritrei rimasto in mare senza
soccorsi, lo scorso mese di agosto per 20 giorni fra la Libia, Malta e
l'Italia, l'Alto commissario spiega che "in molti casi, le autorita'
respingono questi migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se
non la morte, come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti
pericolosi".
Oggi inoltre "partendo dal presupposto che le imbarcazioni in difficolta'
trasportano migranti, le navi le oltrepassano ignorando le suppliche di
aiuto, in violazione del diritto internazionale". Gli stessi pescatori, che
negli anni hanno sempre aiutato i natanti in avaria, intervistati dal
"Manifesto" qualche settimana fa, hanno detto che dopo l'introduzione del
reato di immigrazione clandestina, e quindi del favoreggiamento per coloro i
quali li aiutano ad entrare nel paese, evitano di avvicinare e addirittura
di segnalare alle autorita' le barche con i migranti a bordo anche se
richiedenti soccorso.
Con queste premesse, prosegue l'Alto commissario allargando il campo
dell'analisi ad altre aree critiche del pianeta, il "loro destino e' cosi'
segnato mentre cercano di attraversare il Mediterraneo, il Golfo di Aden
(fra la Somalia e lo Yemen, n.d.r.), i Caraibi, l'Oceano Indiano o altre
zone di mare".
A cadere sotto le critiche delle Nazioni Unite e' anche "la pratica della
detenzione dei migranti irregolari, della loro criminalizzazione e dei
maltrattamenti nel contesto dei controlli delle frontiere", pratica che deve
cessare.
Il fenomeno dell'immigrazione e' diventato uno dei piu' seri problemi legati
ai diritti umani nel mondo contemporaneo, poiche' "milioni di persone, che
rischiano la vita in cerca di una vita migliore", spesso cadono "preda dei
trafficanti di esseri umani che prosperano soprattutto dove il controllo dei
governi e' piu' debole".
Richiami a molti paesi dell'Unione Europea, fra cui l'Italia, giungono anche
sulla questione delle "discriminazioni e dei trattamenti degradanti"
riservati alla popolazione Rom. Secondo la Pillay, "nonostante gli sforzi
intrapresi dagli stati membri, dalle organizzazioni internazionali e
regionali, il sentimento anti-Rom in Europa resta forte"...

6. MAESTRI. MARTIN LUTHER KING: LA SCELTA DELLA NONVIOLENZA
[Riproponendo questo testo, nuovamente ringraziamo Fulvio Cesare Manara per
averci messo a disposizione l'antologia di scritti e discorsi di Martin
Luther King da lui curata, Memoria di un volto: Martin Luther King,
Dipartimento per l'educazione alla nonviolenza delle Acli di Bergamo,
Bergamo 2002. Il testo seguente e' tratto da La forza di amare, Torino, Sei,
1968, 1973 e successive ristampe, pp. 268-274 (la traduzione e'
dell'indimenticabile padre Ernesto Balducci)]

Dopo aver letto Rauschenbusch [Cristianesimo e crisi sociale] mi volsi ad
uno studio serio delle teorie sociali ed etiche dei grandi filosofi. Durante
quel periodo, disperai quasi del potere dell'amore di risolvere i problemi
sociali. La filosofia del porgere?l'altra?guancia e
dell'amare?i?propri?nemici sono valide, pensavo, solo quando individui sono
in conflitto con altri individui; ma quando sono in conflitto gruppi
razziali e nazioni, e' necessario un comportamento piu' realistico.
Allora, venni in contatto con la vita e con l'insegnamento del Mahatma
Gandhi. Leggendo le sue opere, rimasi profondamente affascinato dalle sue
campagne di resistenza nonviolenta. Tutto il concetto gandhiano di
satyagraha (satya e' verita' che equivale ad amore e agraha e' forza;
satyagraha, percio', significa verita'-forza, o amore-forza) era
profondamente significativo per me. Via via che scavavo a fondo nella
filosofia di Gandhi, il mio scetticismo riguardo al potere dell'amore
diminuiva gradualmente, ed io arrivai a vedere per la prima volta che la
dottrina cristiana dell'amore, operante attraverso il metodo gandhiano della
nonviolenza, e' una delle armi piu' potenti a disposizione di un popolo
oppresso nella sua lotta per la liberta'. A quel tempo, comunque, io
acquistai solo una comprensione intellettuale ed una stima di quella
posizione, e non avevo alcuna ferma decisione di organizzarla in una
situazione socialmente effettiva.
Quando, nel 1954, mi recai a Montgomery, Alabama, come pastore, non avevo la
minima idea che piu' tardi mi sarei trovato coinvolto in una crisi in cui la
resistenza nonviolenta avrebbe potuto essere applicabile. Dopo che ebbi
vissuto in quella comunita' per circa un anno, ebbe inizio il boicottaggio
degli autobus. I neri di Montgomery, esasperati dalle umilianti esperienze
che avevano costantemente subito negli autobus, espressero con una massiccia
azione di noncooperazione la loro decisione di essere liberi: giunsero ad
accorgersi che, in fin dei conti, era piu' onorevole camminare
dignitosamente per le strade che farsi trasportare in autobus in quella
forma umiliante. All'inizio della protesta, essi si rivolsero a me perche'
servissi loro da portavoce. Accettando tale responsabilita', il mio
pensiero, consciamente o inconsciamente, veniva riportato al Discorso della
Montagna e al metodo gandhiano della resistenza nonviolenta: questo
principio divenne la luce che guidava il nostro movimento: Cristo forniva lo
spirito e i motivi, Gandhi forniva il metodo.
L'esperienza di Montgomery servi' a chiarire il mio pensiero riguardo alla
questione della nonviolenza piu' di tutti i libri che avevo letti. Via via
che i giorni si susseguivano, mi convincevo sempre piu' del potere della
nonviolenza. La nonviolenza divenne piu' che un metodo a cui io davo il mio
assenso intellettuale: divenne dedizione ad una forma di vita. Molte
questioni che non avevo chiarito intellettualmente riguardo alla nonviolenza
venivano ora risolte entro la sfera dell'azione pratica.
Il privilegio che ebbi di fare un viaggio in India lascio' una grande
impronta su di me personalmente, perche' era corroborante vedere di prima
mano gli impressionanti risultati di una lotta nonviolenta per la conquista
dell'indipendenza. La messe di odio e di risentimento che ordinariamente
segue una campagna violenta non si riscontrava da nessuna parte in India, e
un'amicizia reciproca, basata sulla completa uguaglianza, esisteva tra
indiani e inglesi entro il Commonwealth.
*
Non vorrei dare l'impressione che la nonviolenza possa compiere miracoli da
oggi a domani: gli uomini non si lasciano facilmente smuovere dai loro
binari mentali o liberare dai loro sentimenti irrazionali, frutto di
pregiudizi. Quando i non privilegiati chiedono liberta', i privilegiati
dapprima reagiscono con risentimento e resistenza: anche quando le richieste
sono presentate in termini nonviolenti, la risposta iniziale e'
sostanzialmente la stessa. Io sono sicuro che molti dei nostri fratelli
bianchi a Montgomery e attraverso il Sud sono ancora pieni di risentimento
contro i dirigenti neri, anche se questi hanno cercato di seguire una via di
amore e di nonviolenza. Ma l'azione nonviolenta ha un'influenza sui cuori e
sulle anime di coloro che sono impegnati in essa: da' loro un nuovo rispetto
di se stessi; suscita risorse di forza e di coraggio che essi non sapevano
di possedere; infine, scuote a tal punto la coscienza dell'oppositore che la
riconciliazione diviene una realta'.
*
Piu' recentemente, sono giunto a riconoscere la necessita' del metodo della
nonviolenza nelle relazioni internazionali. Pur non essendo convinto della
sua efficacia nei conflitti tra nazioni, io pensavo che, pur non potendo mai
essere un bene positivo, la guerra potrebbe servirci come bene negativo,
prevenendo la diffusione e la crescita di una forza malvagia: la guerra, per
quanto orribile potrebbe essere preferibile all'arrendersi ad un sistema
totalitario. Ora, pero', io vedo che la distruttivita' potenziale delle armi
moderne elimina totalmente la possibilita' che la guerra rappresenti mai
piu' un bene negativo. Se ammettiamo che l'umanita' ha il diritto di
sopravvivere, allora dobbiamo trovare un'alternativa alla guerra ed alla
distruzione. Nella nostra epoca di veicoli spaziali e di missili balistici
telecomandati, la scelta e' tra la nonviolenza e la nonesistenza.
Io non sono un pacifista dottrinario, ma ho cercato di abbracciare un
pacifismo realistico, che considera la posizione pacifista come il male
minore nelle circostanze attuali. Io non proclamo di essere libero dal
dilemma morale che il cristiano non pacifista deve affrontare, ma sono
convinto che la Chiesa non puo' rimanere in silenzio mentre il genere umano
e' di fronte alla minaccia dell'annientamento nucleare. Se e' fedele alla
sua missione, la Chiesa deve chiedere la fine della gara degli armamenti.
*
Alcune mie personali sofferenze di questi ultimi anni sono pure servite a
formare il mio pensiero. Esito sempre a menzionare tali esperienze, per
timore di suscitare una falsa impressione: una persona che  continuamente
richiama l'attenzione sulle sue prove e sofferenze, corre il rischio di
acquistare un complesso di martire e di dare agli altri l'impressione di
cercare consapevolmente simpatia. E' possibile che uno sia egocentrico nel
sacrificio di se'. Percio' sono sempre riluttante a citare i miei sacrifici
personali. Mi sento, pero', in certo modo giustificato di menzionarli in
questo saggio, a motivo dell'influenza che essi hanno avuto sul mio
pensiero.
A causa del mio impegno nella lotta per la liberta' della mia gente, in
questi ultimi anni ho conosciuto ben pochi giorni tranquilli. Sono stato
rinchiuso nelle prigioni dell'Alabama e della Georgia dodici volte; due
volte la mia casa e' stata colpita dalle bombe. Raramente passa un giorno
che la mia famiglia ed io non riceviamo minacce di morte; io sono stato
vittima di un'aggressione quasi fatale: in senso molto reale, dunque, sono
stato percosso dalle tempeste della persecuzione. Devo ammettere di aver
pensato, a volte, che non potevo piu' sopportare un cosi' pesante fardello,
e di essere stato tentato di ritirarmi ad una vita piu' tranquilla e serena.
Ma, ogni volta che mi si e' presentata una tale tentazione, qualcosa veniva
a rafforzare e a sorreggere la mia decisione. Ormai ho imparato che la soma
del Maestro e' leggera precisamente quando noi prendiamo su di noi il suo
giogo.
Le prove personali mi hanno anche insegnato il valore di una immeritata
sofferenza. Quando le mie sofferenze aumentarono, io mi resi subito conto
che vi erano due maniere in cui potevo rispondere alla mia situazione: o
reagire con risentimento, o cercare di trasformare la sofferenza in una
forza costruttiva. Decisi di seguire la seconda maniera. Riconoscendo la
necessita' della sofferenza, avevo cercato di fame una virtu': foss'anche
solo per salvarmi dall'amarezza, avevo cercato di vedere le mie prove
personali come un'occasione per trasfigurare me stesso e per salvare il
popolo implicato nella tragica situazione che ora prevale. Ho vissuto questi
ultimi anni con la convinzione che la sofferenza immeritata e' redentiva. Vi
sono alcuni che ancora considerano la croce come un ostacolo, altri la
considerano follia, ma io sono convinto, piu' di quanto lo sia mai stato
prima, che essa e' la potenza di Dio per la salvezza sociale e individuale.
Cosi', come l'apostolo Paolo, io posso dire, umilmente ma con fierezza: "Io
porto nel mio corpo i segni del Signore Gesu'".
*
Gli angosciosi momenti che ho passati durante questi ultimi anni mi hanno
anche portato piu' vicino a Dio. Piu' che mai prima, sono convinto della
realta' di un Dio personale. Certo, ho sempre creduto nella personalita' di
Dio: ma, in passato, l'idea di un Dio personale era poco piu' di una
categoria metafisica che io trovavo teologicamente e filosoficamente
soddisfacente; ora, essa e' una realta' vivente che e' stata convalidata
dall'esperienza della vita quotidiana. Negli ultimi anni, Dio e' stato
profondamente reale per me. In mezzo ai pericoli esterni, ho sentito una
calma interiore; in mezzo a giorni desolati e a notti di terrore, ho udito
una voce interiore che diceva: "Ecco, io saro' con te". Quando le catene
della paura e i ceppi della frustrazione avevano quasi ridotto all'impotenza
i miei sforzi, ho sentito la potenza di Dio che trasformava il travaglio
della disperazione nell'allegria della speranza. Io sono convinto che
l'universo e' sotto il controllo di un'intenzione amorosa e che nella lotta
per la giustizia l'uomo ha alleati cosmici. Dietro le dure apparenze del
mondo, vi e' un potere benigno. Dire che questo Dio e' personale non
significa renderlo un oggetto finito accanto ad altri oggetti o attribuirgli
le limitazioni della personalita' umana: significa prendere quello che vi e'
di piu' alto e di piu' nobile nella nostra coscienza e affermarne la
perfetta esistenza in lui. E' certamente vero che la personalita' umana e'
limitata, ma la personalita' in quanto tale non implica necessariamente
delle  limitazioni: essa significa semplicemente autocoscienza e
autodirezione. Cosi', nel piu' vero senso della parola, Dio e' un Dio
vivente. In lui sono sentimento e volonta', responsivi alle piu' profonde
emozioni del cuore umano: questo Dio evoca la preghiera e insieme vi
risponde.
*
L'ultima decade e' stata quanto mai eccitante. A dispetto delle tensioni e
incertezze di questo periodo, qualcosa di profondamente significativo si sta
facendo strada. I vecchi sistemi di sfruttamento e di oppressione stanno
scomparendo; nuovi sistemi di giustizia e di uguaglianza stanno nascendo.
Realmente, questo e' un gran tempo per vivere. Percio', io non sono ancora
scoraggiato riguardo al futuro. D'accordo che il facile ottimismo di ieri e'
impossibile; d'accordo che ci troviamo di fronte ad un  a crisi mondiale che
cosi' spesso ci lascia eretti in mezzo al crescente mormorio dell'agitato
mare della vita. Ma ogni crisi ha al tempo stesso i suoi rischi e le sue
possibilita': puo' significare salvezza o condanna. In un mondo buio e
confuso, il Regno di Dio puo' ancora regnare nel cuore degli uomini.

=====================
LEGALITA' E' UMANITA'
=====================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 40 del 16 settembre 2009
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it