Voci e volti della nonviolenza. 226



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 226 del 9 settembre 2008

In questo numero:
1. Con la guida di Gianfranco Ravasi tra recenti pubblicazioni religiose
(parte quinta)
2. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del maggio 2004
3. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del giugno-luglio
2004
4. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'agosto-settembre
2004
5. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'ottobre 2004

1. EDITORIALE. CON LA GUIDA DI GIANFRANCO RAVASI TRA RECENTI PUBBLICAZIONI
RELIGIOSE (PARTE QUINTA)

Proponiamo di seguito alcune segnalazioni bibliografiche estratte dalla
rubrica "I libri della fede" tenuta negli scorsi anni dal prestigioso
teologo cattolico Gianfranco Ravasi sul mensile "Letture".

2. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL MAGGIO
2004
[Dal mensile "Letture", n. 607, maggio 2004, col titolo "Strategie narrative
e sontuosi Abc".
Gianfranco Ravasi (Merate, 1942) arcivescovo cattolico, teologo, biblista,
ebraista e archeologo; presidente del Pontificio Consiglio della Cultura,
della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della
Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. E' autore di numerose opere di
grande valore]

Sulle 138.013 parole greche che compongono il Nuovo Testamento, ben 19.404
appartengono a Luca, il piu' esteso dei quattro Vangeli, e quello scritto
anche in modo piu' elegante. In quest'anno liturgico e' proprio il terzo
evangelista ad accompagnarci durante la liturgia domenicale. Ecco allora
perche' e' stato tradotto in italiano il bel commento dell'americano Luke
Timothy Johnson, Il Vangelo di Luca (traduzione di Giovanni Vischioni,
Elledici, 2004, pp. 419, euro 32). La sua e' un'analisi letteraria: senza
entrare nel merito della genesi e della tradizione che sta alle spalle
dell'opera di Luca, l'esegeta punta direttamente al testo, alle sue
strategie narrative, alla composizione globale dello scritto, cosi' da
individuarne il progetto e il messaggio d'insieme.
Un progetto che coinvolge anche la seconda opera lucana, gli Atti degli
apostoli, che vede l'evangelista attento a raccordare la figura di Cristo
alla profezia anticotestamentaria e in particolare a quel padre ideale dei
profeti che fu Mose' (vedi Deuteronomio 18, 18-19). I singoli tasselli del
mosaico letterario evangelico sono, percio', studiati in due momenti: c'e'
innanzitutto il vaglio delle questioni letterarie specifiche e connesse alle
varie porzioni testuali, e c'e' poi l'"interpretazione", ossia la
definizione del profilo che quel brano riveste all'interno del piano
d'insieme che regge l'intera opera lucana. A margine notiamo che questo
commento fa parte di una nota collana di testi esegetici intitolata "Sacra
Pagina", tradotta in italiano dall'editrice salesiana piemontese.
Sempre per stare nell'alveo delle Scritture cristiane, vogliamo
calorosamente suggerire un sontuoso e prezioso Dizionario esegetico del
Nuovo Testamento diretto da Horst Balz e Gerhard Schneider, e curato
nell'edizione italiana da Omero Soffritti (traduttori vari, Paideia, 2004,
pp. XXXVII, colonne 2024 + 2046, euro 156), originariamente presentato in
due tomi. Tutti i 5433 vocaboli greci usati per comporre il Nuovo Testamento
e le relative 635 varianti vengono esplicitamente o indirettamente presi in
esame attraverso voci accurate che, nel caso dei termini piu' rilevanti a
livello teologico, assumono il profilo di vere e proprie minitrattazioni
sistematiche. Tanto per fare un esempio tratto dalla prima lettera
dell'alfabeto, si veda la voce agape e derivati e, in finale, christos. La
prospettiva e' quella storico-critica, con attenzione anche al contesto
culturale extracristiano; la bibliografia e' ben selezionata e aggiornata
nei supplementi finali. Alla redazione dell'opera ha contribuito una vera e
propria legione di studiosi tedeschi protestanti, e l'edizione italiana e'
stata attenta e puntuale nella revisione e negli adattamenti.
Prima di lasciare il settore esegetico, vorremmo segnalare una curiosita'.
Un appassionato collezionista di monete e lucerne palestinesi, Cesare
Colombo, ha studiato la numismatica neotestamentaria in Trenta monete
d'argento (Mimep-Docete, 2003, pp. 143, euro 35), un saggio vivacemente
illustrato. Nel Nuovo Testamento, infatti, ci si imbatte in ben 85 citazioni
di monete: nei Vangeli, ad esempio, ci sono 11 designazioni monetarie, reali
e di "conto", ed e' naturalmente Matteo, l'agente delle imposte, a essere al
riguardo il piu' ricco di rimandi. E' d'altronde noto a tutti che la moneta
non e' solo un mero strumento finanziario ma e' un vero e proprio segnale
culturale e sociale.
*
Erma bacchetta Roma
Lasciamo ora l'orizzonte neotestamentario per inoltrarci nella tradizione
ecclesiale successiva. Nei primi tempi della cristianita' appare uno scritto
affascinante, opera di un oscuro personaggio romano di nome Erma e
intitolata Il Pastore dalla figura dominante nel testo, che appartiene al
genere apocalittico ed e' destinato a scuotere la comunita' romana un po'
inflaccidita. Maria Beatrice Durante Mangoni ha curato un'impeccabile
edizione italiana di quest'opera composta in greco nella prima meta' del II
secolo (Dehoniane, 2003, pp. 235, euro 19,60). Cinque visioni, dodici
precetti e dieci similitudini ordinano a trittico il testo, rendendolo
affascinante sia per i suoi simboli (oltre al pastore, famosa e' la donna
anziana che ringiovanisce, simbolo della Chiesa che si purifica e converte
nella metanoia, o anche la torre, segno di permanenza e stabilita'), sia per
il suo messaggio etico, ecclesiale ed escatologico, sia anche per il
riflesso storico della situazione romana.
Un po' a sorpresa, e con un apparente fuori tema, vorremmo segnalare un
raffinatissimo - anche a livello iconografico - studio di Silvia Maddalo, il
De Balneis Puteolanis di Pietro da Eboli (Biblioteca Apostolica Vaticana,
2003, pp. 272, euro 60). Ci si chiedera': che ha a vedere con la fede questo
scritto al tempo stesso poetico e scientifico sui bagni di Pozzuoli,
composto attorno al 1220 da Pietro da Eboli, letterato della corte normanna
e sveva - testo ripreso in mirabili codici tra i quali l'Angelicano 1474
studiato in particolare dalla Maddalo? La risposta e' nel capitolo
intitolato "Simbologie salvifiche e iconografia battesimale", testimonianza
puntuale del profondo e sistematico intreccio tra arte, scienza, cultura e
fede cristiana.
Intreccio attestato, secoli dopo, anche in ambito filosofico. Guido Boffi e
Franco Buzzi hanno infatti curato - col testo tedesco a fronte -
un'esemplare edizione dell'Introduzione alla vita beata di Johann Gottlieb
Fichte (San Paolo, 2004, pp. 604, euro 45). Di per se' si tratterebbe, nelle
intenzioni del filosofo ottocentesco, di una serie di conferenze-meditazioni
domenicali sul Vangelo di Giovanni. In realta', la lettura spirituale del
filosofo s'inoltra sui sentieri d'altura della sua dottrina della scienza,
creando vertigini nel lettore, anche se non si perde mai di vista la meta,
che e' la "vita beata", ossia l'esperienza di amore tra Dio e la creatura.
*
Mel Gibson in gonnella
E a proposito di intimita' mistica, meritano attenzione le pagine raccolte
nel volume La Passione del Signore nelle visioni di Anna Katharina Emmerick
(a cura di Vincenzo Noja, San Paolo, 2004, pp. 206, euro 12). Nata nel 1774
presso Muenster in Germania, divenuta suora agostiniana e, alla soppressione
napoleonica, ritiratasi in una casa privata, ove morira' nel 1824, la
Emmerick ricevette nel 1812 le stimmate ai piedi e alle mani e da allora fu
costretta a vivere a letto. Le descrizioni delle sue visioni, che in pratica
erano contemplazioni della passione di Cristo, furono raccolte dallo
scrittore Clemens M. Brentano (1778-1842) che per sei anni visito' Anna
Katharina, rimanendo coinvolto nella sua esperienza mistica. Questo volume
contiene un'antologia di quelle relazioni: esse creano nel lettore un forte
senso di adesione emotiva, che scaturisce dall'amore appassionato per
Cristo, espresso da quella donna.
Anche un "laico", sospettoso ma dalla mente libera da preconcetti, puo'
essere conquistato dal fascino della spiritualita'. Ne e' testimonianza un
libro, scritto da "profano" ma pieno di partecipazione, di Cesare Medail, Le
Piccole Porte (Corbaccio, 2004, pp. 188, euro 13,50). Noto giornalista, egli
decide - usando una simbologia mistica ed esoterica - di aprire una serie di
porte per affacciarsi sugli orizzonti infiniti del mistero di Dio. Le guide
sono le piu' diverse e disparate: si va da scrittori come Ginsberg o
Castaneda a studiosi come Eliade, Zolla e George Steiner, da teologi come
Panikkar, Quinzio ed Enzo Bianchi a testimoni come il Dalai Lama. Certo, ci
sono ingenuita', accensioni improvvise, divagazioni e sorprese, ma il libro
e' suggestivo perche' e' lo svelamento di una ricerca intima forse
universale, che spesso viene sepolta non da un fermo e coerente ateismo
bensi' da una ben piu' pericolosa indifferenza e superficialita'.
*
Basta crociate e jihad
Vorremmo concludere con due saggi riservati a temi di attualita', anche se
radicati in un terreno sempre (purtroppo) fecondo. Da un lato, a cura di
Daniel L. Smith-Christopher, alcuni autori raccolgono testi sacri e
tradizioni storiche riguardanti La nonviolenza nelle religioni (traduzione
di Giovanna Olivieri, Emi, 2004, pp. 222, euro 13). Contro il mostro della
violenza, che spesso si ammanta di paramenti sacrali, questa opera "plurale"
convoca l'anelito autentico di pace che pervade - al di la' dei rivestimenti
storici e delle apparenze fondamentalistiche - il cuore genuino delle varie
religioni. Un testo essenziale e prezioso per combattere molti stereotipi
dei nostri giorni.
D'altro lato, una docente universitaria di filosofia, Angela Ales Bello,
affronta una questione sempre aperta e, per certi versi, irrisolta, quella
Sul femminile (Citta' Aperta, 2004, pp. 173, euro 14,50). L'autrice, da
tempo attenta alla possibilita' di una filosofia al femminile, attingendo al
pensiero di Edith Stein, propone una serie di saggi molto interessanti e
originali sul delicato rapporto tra il femminile e le religioni, soprattutto
da un'angolatura cristiana. Molto coinvolgenti sono le pagine riservate
all'"antropologia duale" o all'analisi fenomenologica del sacro arcaico,
come lo sono quelle dedicate appunto all'amata Stein o a una sorprendente
rilettura in chiave femminile, sponsale e sapienziale, dell'enciclica Fides
et ratio di Giovanni Paolo II.

3. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL
GIUGNO-LUGLIO 2004
[Dal mensile "Letture", n. 608, giugno-luglio 2004, col titolo "Dal Vangelo
secondo i pagani"]

"Cristo ci ha collocati di fronte al mistero, ci ha posto definitivamente
nella situazione dei discepoli di fronte alla domanda: 'Ma voi chi dite che
io sia?'". Sin concludeva cosi' il Quinto Evangelio di Pomilio, echeggiando
il celebre interrogativo del Gesu' evangelico (Matteo 16, 15), interrogativo
che ininterrottamente serpeggia nell'umanita'. Ebbene, per ottenere una
risposta non e' sufficiente un'adesione generica e sentimentale ma una
ricerca genuina e profonda che comprende ragione e fede, storia e teologia.
Alla documentazione storiografica viene incontro - sia pure per un ambito
circoscritto - un importante saggio dello studioso americano Robert E. Van
Voorst, Gesu' nelle fonti extrabibliche (traduzione di Monica Rimoldi, San
Paolo, 2004, pp. 300, euro 26).
Come indica il titolo stesso, l'autore colleziona e vaglia con rigore tutte
le attestazioni pagane (da Thallos a Plinio, da Svetonio a Tacito, da
Luciano a Celso) e giudaiche (da Qumran a Giuseppe Flavio, dalla tradizione
rabbinica fino a quel contro-Vangelo che sono le Toledot Jeshu, le
"genealogie di Gesu'"), ma anche le fonti alle quali hanno attinto gli
stessi evangelisti (si pensi solo alla famosa "fonte Q"), e quell'orizzonte
variegato e storiograficamente delicato che e' costituto dalla massa dei
Vangeli apocrifi. Da tutto questo dossier documentario emerge un volto
caleidoscopico di Gesu', che va dal rivoluzionario al maestro sapienziale,
dal cinico ebreo al condannato romano, dal mago al Messia, dal rivelatore
esoterico al re saggio, fino all'Incarnazione del divino. Una figura,
comunque, storica, variamente interpretata, ma certamente non un mito
leggendario.
*
Trittico spagnolo
Si diceva, pero', che Cristo sollecita anche la fede, nel senso piu' alto di
penetrazione nel mistero e di adesione fiduciale. Ecco, allora, la
necessita' di una ricerca teologica in senso stretto. Cristologia
s'intitola - secondo lo stile dei trattati - la vasta opera di uno dei
migliori teologi spagnoli, Olegario Gonzalez de Cardedal (traduzione di
Antonio Manna e Domenico Cascasi, San Paolo, 2004, pp. 589, euro 44), un
testo strutturato a trittico. Si parte dalla cristologia biblica, si procede
per quella storica, elaborata dai Padri, dai Concili, dai teologi e dalla
tradizione, e si approda alla cristologia sistematica che delinea un profilo
della persona e della missione di Cristo secondo categorie teologiche
globali e coerenti.
Al saggio "tecnico" dell'autore spagnolo, prezioso pero' anche per chi vuole
avere gli strumenti indispensabili per comprendere molte fasi della storia
della cultura occidentale, associamo un volume piu' divulgativo ma solido e
vivace, che reca nel titolo la domanda da cui siamo partiti: Chi e' Gesu'?,
del teologo milanese Franco Giulio Brambilla (Qiqajon, Comunita' di Bose,
2004, pp. 201, euro 12,50). Qui di scena e' il Cristo lucano, studiato
attraverso un settenario di passi del terzo Vangelo nei quali echeggia il
verbo "cercare", un termine dalle risonanze bibliche e dalle forti incidenze
esistenziali.
Ma lasciamo ora la figura di Cristo per accostarla a quella del personaggio
piu' citato e rilevante negli scritti neotestamentari dopo Gesu' stesso...
*
Il pescatore di uomini
Si tratta ovviamente di Pietro, del quale l'esegeta francescano Michele
Mazzeo ha disegnato un bel profilo storico-teologico (Paoline, 2004, pp.
483, euro 26,30). Siamo in presenza di una vera e propria biografia, che
unisce il rigore del vaglio dei testi alla leggibilita'. La traiettoria e'
quella di organizzare su un unico filo la molteplicita' delle tradizioni
evangeliche e posteriori, diversificate e convergenti, cosi' da isolare una
sorta di "itinerario umano e spirituale" dell'apostolo (incluso un bel
capitolo sull'iconografia, sulla liturgia, sul cammino ecumenico, giungendo
cosi' a lambire pure la contemporaneita'). Il cuore della figura e della
missione petrina rimane, comunque, l'incontro e la relazione con il Maestro.
Pietro viene spesso considerato come l'emblema della comunita' cristiana di
matrice ebraica, oltre che il custode dell'unita' della Chiesa. A
quell'orizzonte giudeo-cristiano e' da ricondurre uno degli scritti tra i
piu' raffinati a livello linguistico del Nuovo Testamento e dei piu'
discussi e studiati in questi ultimi due decenni, la Lettera di Giacomo. A
darne un eccellente commento e' uno dei nostri migliori neotestamentaristi,
l'udinese Rinaldo Fabris (Dehoniane, 2004, pp. 375, euro 34), che offre una
minuziosa e vasta analisi del testo, permettendoci cosi' non solo di gustare
in pienezza certe pagine di grande fragranza letteraria e spirituale, ma
anche alcuni passi capitali per risolvere antiche questioni. Come quella del
rapporto, apparentemente conflittuale, tra Paolo e Giacomo attorno al nodo
delicato del nesso tra fede e opere: entrambi invece si ancorano al comune
orizzonte giudeo-cristiano, ed e' per questo che toccano temi analoghi
secondo differenti prospettive, senza pero' che Giacomo conosca o collida
direttamente con i testi paolini (se c'e' contatto documentabile, e'
piuttosto con la Prima lettera di Pietro).
*
Africa antica
Ma ritorniamo ulteriormente su un genere a cui abbiamo sopra fatto
riferimento parlando della cristologia, quello trattatistico. Un genere
cosi' classico da affondare le sue origini gia' nella letteratura
patristica. Ecco, infatti, i Trattati di Cipriano a cura di Antonella
Cerretini (Citta' Nuova, 2004, pp. 273, euro 17,50). Vescovo di Cartagine,
citta' in cui era nato agli inizi del III secolo, Cipriano fu anche un
teologo di grande qualita', pronto a intervenire sui temi che piu'
tormentavano la Chiesa africana, come quelli dell'unita', dei cosiddetti
lapsi (i cristiani che avevano rinnegato la loro fede durante la
persecuzione di Decio), della validita' del battesimo impartito da eretici e
quindi della necessita' o meno di una sua ripetizione, e cosi' via. Questi e
altri argomenti, come la preghiera, le opere di carita', il vizio
dell'invidia, la virtu' della pazienza, la condizione mortale dell'uomo, il
confronto con l'amico Donato e lo scontro con Demetriano, "bocca sacrilega",
sono la sostanza vivace e interessante dei Trattati di Cipriano.
Accanto a quest'ultimo, brilla nello stesso secolo e nella stessa citta'
l'avvocato convertito Tertulliano, il primo degli autori latini cristiani,
figura di potente rilievo. Il suo trattato La resurrezione della carne e'
ora riproposto, in una utilissima edizione col testo a fronte, a cura di
Pietro Podolak (Morcelliana, 2004, pp. 275, euro 18). Ergendosi contro la
tentazione gnostica, vista come il piu' pericoloso rischio di estenuazione
del cristianesimo nel suo stesso cuore, l'Incarnazione, Tertulliano
riposiziona con veemenza la centralita' della carne nell'evento salvifico,
un "realismo" e un "corporeismo" che si alimentano non solo ai testi sacri
ma anche al rapporto dialettico con la cultura profana greco-romana.
Sempre per stare nello stesso ambito africano, segnaliamo un particolare
"trattato" costruito da Giovanni Catapano sul tema della Giustizia in
sant'Agostino (Citta' Nuova, 2004, pp. 318, euro 17). E' una raccolta
antologica molto interessante di pagine diverse del celebre vescovo di
Ippona attorno a questa virtu' cardinale, cercando quasi di ordinarle in una
coerente trattazione.
*
I grandi temi
Veniamo, pero', in finale a due trattati teologici moderni. L'astigiano
Vittorio Croce ci offre un Trattato sul Dio cristiano (Elledici, 2004, pp.
397, euro 22), un vasto affresco che parte dalla piu' generica e generale
esperienza del Sacro, interrogandosi sul concetto stesso di religione e di
divino, per giungere prima al Dio di Abramo, ossia alla "teologia" del Primo
Testamento, e poi al Dio di Gesu' Cristo, fino alla Trinita'. E'
significativo notare che lo spazio riservato alla riflessione sia storica
sia sistematica e' meno di un terzo rispetto a quello dedicato all'analisi
esegetico-teologica dei testi biblici, evidente attestazione di un diverso
approccio insito alla ricerca teologica post-conciliare. Questo impedisce
una visione del Dio trinitario more geometrico, senza pero' escludere un
confronto con le istanze del pensiero e della coscienza contemporanea.
In passato denominata "apologetica", ora la "teologia fondamentale" e'
quella branca della riflessione teologica che indaga sulla verita' di fede
non solo nella sua coerenza interna ma anche nel suo contesto di
comprensione, nel suo linguaggio, esponendosi anche ai quesiti "esterni"
riguardanti l'accesso alla fede. Andrea Toniolo, docente a Padova, offre col
suo Cristianesimo e verita' (Messaggero, 2004, pp. 416, euro 24) un trattato
di teologia fondamentale condotto con una viva sensibilita' nei confronti
delle domande della cultura moderna. Il suo e', in realta', un profilo
introduttorio a temi che possono essere ulteriormente scavati in
profondita'. Le pagine dedicate alla religione in senso lato, entro cui si
colloca l'originalita' cristiana, alla Rivelazione e al modello
"partecipativo" o "autocomunicativo" che la sorregge, alla Chiesa e alla sua
credibilita', alla fede nelle sue varie dimensioni (fedelta', affidamento,
grazia, liberta', bellezza salvante...) costituiscono uno strumento di
riflessione utile non solo a livello accademico, ma anche in ambito
pastorale, personale e catechetico.
In appendice salutiamo l'apparire di una serie di pubblicazioni sostenute
dalla Facolta' teologica di Lugano. Molto interessante e' la collana "Grandi
teologi precursori del terzo millennio", che vede gia' almeno due titoli
molto significativi: Incontro con Hans Urs von Balthasar di Michael Schulz
(traduzione di Maria Luisa Milazzo, 2003, pp. 143, euro 12) e Incontro con
Karl Rahner, sempre di Michael Schulz, docente di quella Facolta'
(traduzione di Maria Luisa Milazzo, 2003, pp. 160, euro 14). L'editore e'
Eupress di Pregassona (Lugano).

4. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI
DELL'AGOSTO-SETTEMBRE 2004
[Dal mensile "Letture", n. 609, agosto-settembre 2004, col titolo "Anche in
vacanza, ricordare la Legge"]

L'abbondanza della mensa bibliografica che ora imbandiremo, da un lato, e'
legata al fatto esteriore del numero doppio della rivista, destinato ad
abbracciare due mesi (con agosto, mese tradizionalmente piu' disponibile
alla lettura) e, d'altro lato, vuole essere una conferma della florida
produzione di titoli di taglio religioso che coinvolge anche editori non
legati specificatamente a questo orizzonte. Come sempre, l'avvio e'
riservato alle Scritture Sacre, anzi, all'incipit per eccellenza della
Bibbia. Al Pentateuco, ossia ai primi cinque libri della Bibbia, Felix
Garcia Lopez riserva una sostanziosa ma anche essenziale guida (edizione
italiana a cura di Antonio Zani, Paideia, 2004, pp. 317, euro 25,30).
Con questo volume dedicato ai libri biblici piu' cari alla tradizione
giudaica (la Torah, la Legge per eccellenza), si conclude anche la versione
italiana di un'importante "Introduzione allo studio della Bibbia", in undici
tomi, curati da un gruppo di specialisti spagnoli che intendevano rivolgersi
non piu' ai soli studenti di teologia, ma anche al mondo universitario in
genere e ai lettori di buona cultura. Questo saggio sul Pentateuco conferma
la validita' dell'approccio scelto, senza cioe' porsi come un'"introduzione"
esterna al testo: i singoli libri biblici vengono infatti perlustrati
sezione per sezione, mostrandone i problemi interpretativi, gli ardui vagli
storiografici, i profili teologici. Si opera, quindi, all'interno della
pagina sacra per illuminarla, e cosi' preparare e attrezzare il lettore a
future, piu' specifiche perlustrazioni.
*
Diciannovemila parole di lode
Alle parole bibliche in senso stretto si consacra Roberto Reggi con la sua
traduzione interlineare dei Salmi (Dehoniane, 2004, pp. 180, euro 12,50),
assecondando la richiesta sempre piu' viva, avanzata da molti, di accedere
all'originale ebraico. Sotto ogni vocabolo ebraico (19.531 sono le parole
che compongono l'intero Salterio) e' posta la relativa versione italiana
precisa, ma vengono anche offerti molti altri elementi di sostegno
ermeneutico, che rendono meno estenuante il viaggio testuale (interessante,
ad esempio, e' il "piccolo lessico" di 338 vocaboli fondamentali per
conoscere il vocabolario piu' caro ai salmisti).
Ma andiamo oltre e, nella vasta produzione esegetica specifica, selezioniamo
una coppia di deliziosi libri deuterocanonici. Tobia e Giuditta sono
studiati da Jose' Vilchez Lindez (traduzione di Paolo e Marco Bernardini,
Borla, 2004, pp. 371, euro 35) in un commentario di grande finezza
letteraria, modulato secondo l'impostazione storico-critica classica. Ogni
porzione strutturale dei due scritti e' sottoposta a una disamina accurata,
cosi' da farne emergere contenuto e messaggio. Si tratta di un paio di libri
biblici di taglio esemplare, destinati, attraverso il ricorso al racconto
eroico, a esaltare la fede di Israele in periodi di aspra difficolta'. Tobia
celebra la speciale provvidenza divina sui giusti, mentre Giuditta "canta in
stile narrativo la vittoria della debolezza sul potere", dovuta all'"aiuto
efficace e occulto del Signore". A margine segnaliamo con particolare calore
il bel libretto di Luca Mazzinghi, Tobia: il cammino della coppia (Qiqajon,
Comunita' di Bose, 2004, pp. 187, euro 12,50), una lettura "corsiva" del
libro condotta con una grande freschezza e sapienza, e con una costante e
pertinente attualizzazione.
Per il Nuovo Testamento, lasciamo spazio a un solo studio che e'
assolutamente da non perdere, frutto dell'ormai lunga ricerca di uno dei
nostri migliori esegeti: Romano Penna, autore de Il Dna del cristianesimo
(San Paolo, 2004, pp. 463, euro 19). Si', il titolo - anche se motivato nel
libro - non e' il massimo, ma riesce a esprimere simbolicamente la finalita'
dell'opera, quella di delineare "l'identita' cristiana allo stato nascente".
Adottando uno stile quasi narrativo, aiutandosi con rimandi alla cultura
contemporanea, impostando una trama rigorosa eppur accattivante, Penna
riesce a illustrare tutte le questioni, anche le piu' complesse, che si
annodano attorno all'evento cristiano: si pensi solo al Gesu' della storia e
all'interpretazione pasquale della sua figura, all'ecclesiologia e
all'escatologia, al cristianesimo e al suo rapporto col mondo e cosi' via.
Ma sia ben chiaro: il rigore e la ricchezza della documentazione non
impediscono mai all'autore di scrivere pagine che ci coinvolgono e che
coinvolgono la nostra cultura, pur sempre inquietata dalla presenza di
Cristo e della sua parola.
Per concludere questo sguardo all'orizzonte biblico, solo una semplice
segnalazione su un tema particolarmente esplorato ai nostri giorni, quello
della simbolica. Se Renzo Infante studia il simbolismo biblico nuziale nel
suo saggio Lo sposo e la sposa (San Paolo, 2004, pp. 282, euro 22) correndo
dall'Antico Testamento fino all'Apocalisse, una grande studiosa di
letteratura cristiana antica come Martine Dulaey ci introduce nei Simboli
cristiani (traduzione di Bruno Pistocchi, San Paolo, 2004, pp. 233, euro
16), inseguendone la presenza nella catechesi dei primi cinque secoli
cristiani, in un caleidoscopio di straordinaria vivacita', molteplicita' e
fragranza. Sfila una sequenza di modelli, dal Pastore a Giona, da Mose' a
Daniele e Susanna, dal sacrificio di Abramo a Noe', da Adamo ed Eva a Lot e
a sua moglie fino a Davide: figure declinate secondo nuove coordinate e
immerse in atmosfere differenti e inedite.
*
Fede: femminile plurale
A questo punto scegliamo, per la storia successiva della cristianita', di
affidarci a una trattazione tutta al femminile, purtroppo costringendoci
quasi a una mera elencazione. Cominciamo con l'indimenticabile Chiara
d'Assisi, con La Regola, le lettere e il testamento spirituale (a cura di
Felice Accrocca e Modestino Cerra, Piemme, 2004, pp. 149, euro 8,90). Testi
tutti da leggere e meditare per ricostruire il profilo autentico di questa
"ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre Francesco, sorella e
madre". A lei accostiamo un'altra figura affascinante, quella Teresina,
ossia santa Teresa di Lisieux, di cui una scrittrice, Laura Bosio
(Mondadori, 2004, pp. 207, euro 16,50), ha saputo disegnare un ritratto
narrativo - tra l'altro affidandosi anche alle foto della santa - di vera
originalita', infrangendo qualche luogo comune e muovendosi con una rara
intensita' e sintonia intima.
Altrettanto alta e' la figura di Edith Stein, la filosofa ebrea divenuta
carmelitana, uccisa dai nazisti ad Auschwitz nel 1942, canonizzata nel 1997
col nome di santa Teresa Benedetta della Croce. Un'altra carmelitana,
Cristiana Dobner, ne raccoglie le pagine spirituali in un'antologia a
sequenza cronologica, sotto il titolo teresiano Nel castello dell'anima
(Ocd, 2004, pp. 557, euro 42,75). La stessa Dobner traccia il profilo di
un'altra donna mistica, Maria Elisabetta Hesselblad, nel saggio L'Unico
Ovile (San Paolo, 2004, pp. 293, euro 18). Svedese, luterana, consumata
nella sua esistenza dall'ansia per l'unita' della Chiesa, la Hesselblad
approdera' a Roma ove vestira' l'abito delle suore brigidine, continuando
con passione la sua "diaconia dell'unita'" ecumenica tra i cristiani.
Infine la nostra carrellata al femminile e' suggellata dal bel volume di una
giornalista, Mariapia Bonanate, Donne che cambiano il mondo (Mondadori,
2004, pp. 233, euro 16,50), un testo dal genere letterario un po'
particolare, simile a un epistolario o a un dialogo in cui l'autrice
interpella e fa fiorire le storie di tante donne il piu' delle volte ignote
al grosso pubblico, disperse in Argentina, Brasile, Congo, India, Mozambico,
ma anche in Francia e Italia. Le loro vicende sono in realta' molto piu'
eroiche di certi personaggi acclamati per ragioni non del tutto limpide, si
svolgono nel silenzio della poverta' e ci costringono a guardare in faccia
drammi contemporanei dai quali preferiamo rifuggire, volgendo altrove lo
sguardo.
*
Alti e coraggiosi
Non possiamo concludere, pero', seguendo una sorta di par condicio, senza
far brillare anche alcuni volti maschili di identica tensione spirituale e
umana. Primo fra tutti, ecco il sorprendente album di foto e di testi che
Renate Bethge ha dedicato allo zio Dietrich Bonhoeffer (traduzione di Manuel
Kromer, Claudiana, 2004, pp. 88, euro 9,50). Biografia, fotografie e
citazioni del teologo morto martire nel 1945, eliminato dai nazisti,
s'intrecciano tra loro in modo armonico, facendone emergere un profilo
autentico, pur nell'essenzialita' dei tratti, fino al suggello delle ultime
parole di suo padre: "Noi siamo tristi, e' vero, ma anche fieri per la sua
condotta retta e coerente".
A questo testimone di un cristianesimo alto e coraggioso accostiamo, in
finale, una piccola galleria di figure minori, eppur ugualmente coerenti,
sconfitte dalla cronaca ma vittoriose nel libro della storia. Si tratta dei
22 personaggi che lo storico Lorenzo Bedeschi fa sfilare come Profeti minori
del '900 (Ancora, 2004, pp. 143, euro 12). Alcuni nomi forse hanno avuto
qualche brillio di fama, sia pure secondaria (Sofia Bisi Albini, Luigi
Costantini, Arrigo Levasti, Gertrund von Huegel, Adelaide Coari, Guido
Miglioli) ma, nella maggior parte dei soggetti appartenenti a questa sorta
di alfabeto della ricerca sincera e genuina, la coltre di silenzio e spesso
la reazione ostile o scettica hanno spento la forza delle voci. Esse, pero',
rinverdite da queste pagine cosi' frementi eppure pacate, tornano a
ricordarci un cattolicesimo preconciliare gia' coraggioso e puro, desideroso
di dialogo col mondo, aperto al confronto, fedele alla potenza del seme
evangelico e a quella Chiesa che pure spesso non comprendeva e persino
colpiva i suoi testimoni profetici. Essi rimasero intatti nella loro fede,
convinti che i passi lenti della storia avrebbero seguito il loro balzo di
"cavalieri della nuova frontiera del regno di Dio".

5. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'OTTOBRE
2004
[Dal mensile "Letture", n. 610, ottobre 2004, col titolo "Canti d'amore e
squilli di guerra"]

"Perch'io cultor di pochi libri vivo". Se si fosse come l'Ugo Foscolo
dell'Ode A Vincenzo Monti, ci si troverebbe in difficolta' nello spoglio dei
libri di tema religioso: il loro flusso e' continuo e denso, ed e' arduo
riuscire a sceverare e a privilegiare. Proviamoci innanzitutto col settore
dell'esegesi scritturistica. La collana "I libri biblici" delle Paoline di
Milano ci ha recentemente proposto due titoli significativi. Ottimo e' il
Cantico dei cantici commentato da Gianni Barbiero (2004, pp. 594, euro 33),
un'accurata analisi di questo stupendo poemetto fatto di sole 1.250 parole
ebraiche, secondo una corretta prospettiva ermeneutica di taglio
"simbolico", capace percio' di evitare la tradizionale divaricazione tra
l'interpretazione erotica e quella allegorica. Il Cantico intreccia in se'
carne e spirito e, cosi', "appartiene alla logica dell'Incarnazione: il
divino e' presente nell'umano e da esso inseparabile, perche' l'amore stesso
tra uomo e donna e' al tempo stesso sensibile e spirituale, umano e divino".
Buono e' anche, nella stessa collana, il Daniele di Benito Marconcini (2004,
pp. 228, euro 23), che si cimenta con un testo trilingue (ebraico, aramaico
e greco) come accade in quest'opera biblica apocalittica, sbocciata
nell'epoca ruggente della rivolta maccabaica (II secolo a.C.), anche se
fittiziamente ambientata nel periodo esilico (VI secolo a.C.) con evidenti
svarioni storiografici. Marconcini suggerisce come filo conduttore
ermeneutico la singolare lettura della storia che l'autore sacro propone con
una sequenza di temi teologici: dal mistero di Dio, del suo regno e del
Figlio dell'uomo all'impasto tra etica ed escatologia, fino
all'identificazione dell'azione divina nella storia, anche attraverso gli
angeli, in un confronto serrato con le potenze maligne, non solo
trascendenti ma incarnate nelle strutture politiche.
Possiamo, allora, associare a quest'opera un prezioso saggio di uno dei
nostri maggiori esperti al riguardo, Giancarlo Biguzzi, intitolato
L'Apocalisse e i suoi enigmi (Paideia, 2004, pp. 303, euro 25,80), che punta
senza esitazione verso le pagine piu' ermetiche e discusse. La Babilonia
tanto deprecata e' la Roma imperiale o la Gerusalemme infedele? Di chi mai
sara' incarnazione la "Bestia che sale dalla terra" di Ap 13, 11, e qual e'
la "terra" da cui proviene? Che rimando storico e teorico ha la seconda
idolatria, che occupa ben otto capitoli (8-16), subentrando alla prima in
cui si adoravano "idoli e demoni"? Chi e' mai il Giovanni di Patmos, autore
dell'opera, e in quale persecuzione la sua Chiesa e' coinvolta? E gli angeli
delle sette chiese nei capp. 2-3 e il Drago, la Donna e il Messia del cap.
12? E i riferimenti alla storia contemporanea, al millenarismo, per non
parlare poi del linguaggio alla cui grammatica e simbolica vengono riservate
analisi di indubbio interesse?
*
Sui luoghi di Giosue'
Certamente minori sono le domande "inquietanti" che il libro di Giosue'
sollecita nel cuore del lettore. Eppure le questioni storico-topografiche
che ne scaturiscono sono spesso di ardua soluzione. Per questo salutiamo con
fervore il solido e vivace commento a Giosue' di Jose' Luis Sicre Diaz, uno
dei migliori esegeti spagnoli (traduzione di Paolo e Marco Bernardini,
Borla, 2004, pp. 411, euro 36,50). Se non dovessero attirare le suddette
questioni, non bisogna dimenticare che a questo libro appartengono scene
letterarie indimenticabili, come quelle delle spie ebree, del passaggio
clamoroso del Giordano, del crollo fragoroso delle mura di Gerico, della
solenne assemblea di Sichem. Ma ugualmente rilevanti sono i temi teologici,
primo fra tutti quello del compimento della promessa divina fatta ai
patriarchi, riguardante il possesso della terra di Canaan. Tutto questo e
altro e' approfondito attraverso una magistrale lettura del testo.
Il titolo sembra quello di un romanzo "gotico" con venature del genere
horror, ma I demoni segreti di David di Baruch Halpern (traduzione di Angelo
Fracchia, Paideia, 2004, pp. 502, euro 49,90) sono in effetti un puntuale e
documentato ritratto del celebre re di Giuda, ritratto dal quale vengono
tolte le velature dorate dell'iconografia tradizionale di stampo messianico,
gia' applicate a Davide dagli autori sacri dei due libri di Samuele. In
realta', il personaggio storico - che pure emerge da quelle stesse pagine -
e' ben piu' modesto, ambiguo, ora impulsivo ora plagiato, talora simile a un
tiranno spietato ("un serial killer", dice Halpern un po' all'americana) ma
anche una figura sensibile e complessa.
Un'appendice a questa lunga carrellata di volumi esegetici, per segnalare
due utili sussidi per quella lectio divina della Bibbia tanto praticata ai
nostri giorni. Cosi', Celestino Corsato, con le sue Letture patristiche
della Scrittura (Messaggero, 2004, pp. 221, euro 13), ci guida al metodo con
cui i Padri della Chiesa leggevano la Bibbia attraverso una serie di esempi
illuminanti. Ecco Origene interpretare il Vangelo di Luca, oppure vari Padri
dedicarsi al racconto del ritrovamento del dodicenne Gesu' nel Tempio o
all'emozionante scena lucana di Emmaus; ecco la decifrazione del volto della
"donna partoriente" di Ap 12 oppure dell'esclamazione: "E' in te la sorgente
della vita" del Sal 36, 10; ecco, infine, sant'Antonio abate, "testimone e
maestro di Scrittura vissuta".
Con la finezza esegetica e spirituale che lo contraddistingue, l'esegeta
salesiano Giorgio Zevini ci offre invece una guida a I salmi e i cantici di
Lodi e Vespri della prima delle quattro settimane in cui e' articolata la
"Liturgia delle Ore" (Queriniana, 2004, pp. 326, euro 17,50). Zevini ripete
in proprio cio' che anche Giovanni Paolo II sta compiendo ormai da tre anni
nella sua catechesi dell'udienza generale del mercoledi'. Naturalmente la
proposta di Zevini e' molto piu' vasta e ha scansioni costanti illuminanti:
il Salmo e' letto con Israele (senso letterale), con Cristo e la Chiesa
(senso spirituale) e, infine, nell'oggi, adattandolo alla meditazione, alla
preghiera, alla contemplazione, alla vita e alla lettura spirituale.
*
Preti, reliquie, streghe
Passiamo ora a un altro genere, quello della storia delle religioni,
altrettanto fecondo in questi tempi di dialogo ma anche di scontro.
Particolarmente importante e da non perdere e' il Preludio alla storia delle
religioni di Momolina Marconi (Jaca Book, 2004, pp. 152, euro 13), una
panoramica limpida ed essenziale, documentata ma anche di lettura gustosa,
delle categorie fondamentali del fenomeno religioso: dal mito alle
divinita', dai sacerdoti ai sacrifici, dalle immagini fino alle reliquie,
agli ex voto e alle maschere, dal gesto rituale o dalla preghiera e
confessione delle colpe fino al diavolo, alle streghe e alle fiabe.
A proposito di diavoli, maghi, esoterismi e occultismi vari, di stregoneria
e di altre superfetazioni del fenomeno religioso come spiritismo,
astrologia, medianita', ma anche escrescenze come New Age, medicina
alternativa, yoga e altro ancora, un ampio e piano compendio e' offerto da
Tarcisio Mezzetti col suo "Come leone ruggente..." (Elledici, 2004, vol. I,
pp. 384, euro 15; vol. II, pp. 206, euro 10,50), opera dal titolo petrino (1
Pt 5, 8). In essa sono evidenti semplificazioni e approssimazioni, forse
anche qualche eccesso enfatico e apologetico, ma per una finalita' immediata
il testo puo' essere uno strumento popolare efficace per contrastare derive
religiose e degenerazioni sempre piu' affollate di fruitori.
A livello altrettanto popolare si colloca Il catechismo buddhista composto
nell'Ottocento da un misterioso Subhadra Bhikshu, pseudonimo forse di un
convertito europeo, e ora riproposto da Claudia Gualdana (Tascabili
Bompiani, 2004, pp. 129, euro 6). Sono 173 domande e risposte che cercano di
delineare l'intero delicato e fluido sistema del pensiero, delle credenze e
della prassi buddhista. Non si dimentichi che la prima versione italiana di
tale catechismo, opera dell'orientalista Giuseppe De Lorenzo, e' del 1897 e
che, quindi, a lungo questa fu una delle sintesi piu' accessibili per
conoscere un orizzonte culturale e spirituale di non agevole decifrazione,
nonostante i molti surrogati e luoghi comuni.
Vogliamo concludere il nostro itinerario bibliografico, condotto come sempre
a sondaggi secondo i generi, con due opere un po' particolari. La prima e'
un limpido saggio di taglio psico-filosofico su una realta' sempre piu'
sbeffeggiata e violata nei nostri giorni, L'intimita', di Miguel-Angel
Marti' Garcia (traduzione di Maria Abrate, Ares, 2004, pp. 139, euro 10). Il
testo si configura quasi come un viaggio interiore alla riscoperta della
conoscenza di se', dell'autocontrollo, dell'autostima, dell'armonia, della
solitudine, ma anche della lettura e scrittura, e persino della passeggiata.
Da qui si e' condotti all'intimita' con gli altri, ossia all'innamoramento,
alla corporeita', alla confidenza, alla comunione, al dialogo, ma si e'
guidati anche al bar con gli amici, alla visita medica, all'intimita'
violata. Sono molte le sorprese che questo percorso rivelera'.
Tema delicato ma trattato con grande finezza umana e spirituale e' quello
affrontato da Domenico Pezzini nel testo, dal titolo biblico, Le mani del
vasaio (Ancora, 2004, pp. 134, euro 9). Il sottotitolo esplicita
l'argomento, spesso evitato oppure considerato rovente: "Un figlio
omosessuale: che fare?". Pezzini e' docente universitario di Letteratura
inglese medievale, ma e' anche un sacerdote che ha scelto come campo della
sua pastorale proprio questo orizzonte, animando a Milano un gruppo di
omosessuali credenti, "La fonte". Tre sono le stelle che orientano il suo
impegno, e che si riflettono anche in queste pagine: accogliere,
comprendere, aiutare. Detta cosi', questa trilogia sembra generica e
moralistico-paternalistica; la lettura delle pagine del libro e le
testimonianze finali, compreso il bel messaggio del Comitato pastorale
statunitense per il matrimonio e la famiglia, lasciano invece coinvolti nel
comprendere, sorreggere e sostenere le persone e le famiglie che vivono una
simile esperienza.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 226 del 9 settembre 2008

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