Minime. 232



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 232 del 4 ottobre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Mao Valpiana: Appello per la distribuzione di "Azione nonviolenta" alla
marcia Perugia-Assisi
2. Movimento internazionale della riconciliazione: La forza della violenza
contro la forza dello spirito
3. Francesco Martone, Adelaide Gaggio Giuliani detta Haidi, Salvatore
Bonadonna: Un'interrogazione parlamentare del 2 ottobre 2007
4. XXII congresso del Movimento Nonviolento
5. Una manifestazione nazionale nonviolenta il 4 novembre a Verona
6. Peppe Sini: L'elenco
7. Verso la sesta Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
8. Paolo Stevanato: Invito al settimo salone dell'editoria di pace di
Venezia
9. Transnational Foundation: Verso la pace in Iraq e con l'Iraq (parte
seconda)
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: APPELLO PER LA DISTRIBUZIONE DI "AZIONE
NONVIOLENTA" ALLA MARCIA PERUGIA-ASSISI
[Da Mao Valpiana (per contatti: azionenonviolenta at sis.it) riceviamo e
diffondiamo.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della
nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come
assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel
Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come
metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di
coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa
della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione
Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al
servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla
campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione
della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario
nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione
diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per
"blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio
direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio
della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione
di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato
di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per
la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il
digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana
rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto
con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4
dicembre 2002 di questo notiziario]

Il Movimento Nonviolento sara' presente alla Marcia Perugia-Assisi per
offrire a tutti i partecipanti l'occasione di conoscere ed apprezzare la
rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata da Aldo Capitini nel 1964.
Viene percio' organizzata una diffusione straordinaria di 10.000 copie
promozionali, per la quale c'e' bisogno di persone disponibili a prestare
questo servizio volontario.
Quest'anno il Comune di Assisi non ha concesso nessun permesso per tavoli e
banchetti in piazza a Santa Maria degli Angeli (dove tradizionalmente veniva
installato il tavolo del Movimento), ne' lungo le mura della Basilica.
Dunque i banchetti saranno posizionati in via Becchetti (la via lunga e
diritta che da Bastia porta a Santa Maria, quella che poi entra nella
piazzetta dove eravamo di solito). Il tavolo del Movimento Nonviolento, con
gazebo e furgone, sara' percio' in via Becchetti, davanti alla sede del
Rubino (percorrendo la via a ritroso dalla piazzetta di Santa Maria, circa
trecento metri indietro, sulla sinistra).
L'appuntamernto, per chi si offre a svolgere il lavoro di distribuzione
della rivista, e' dalle ore 10.
Chiediamo percio', alle amiche e agli amici della nonviolenza che vogliono
offrire il loro aiuto, di essere presenti al tavolo del Movimento in via
Becchetti a Santa Maria degli Angeli fin dalla mattina. Sara' un modo
particolare di partecipare alla Marcia, senza marciare ma svolgendo un utile
servizio per tutti. Grazie.

2. BIRMANIA. MOVIMENTO INTERNAZIONALE DELLA RICONCILIAZIONE: LA FORZA DELLA
VIOLENZA CONTRO LA FORZA DELLO SPIRITO
[Dalla segreteria del Movimento Internazionale della Riconciliazione - in
sigla: Mir - (per contatti: segreteria at miritalia.org) riceviamo e
diffondiamo]

La forza della violenza contro la forza dello spirito.
Cosi' potrebbe intitolarsi il dramma che si sta svolgendo in Myanmar (ex
Birmania), dove un pugno di generali dispotici e criminali tiene soggiogato
un intero popolo da parecchi anni.
Ora sono scesi in piazza le monache e i monaci buddisti, vicino alle
sofferenze del loro popolo.
Le loro manifestazioni pacifiche sono state affrontate con la brutalita' e
la violenza.
Non e' da ieri che il popolo di quel paese tenta di ottenere giustizia e
liberta', utilizzando come metodo la nonviolenza.
Il fatto che uomini religiosi come i monaci abbiano deciso di prendere
posizione giustamente sta scuotendo la pubblica opinione di tutto il mondo.
Noi del Movimento Internazionale della Riconciliazione, che riteniamo che le
radici della nonviolenza si trovano nelle basi spirituali delle tradizioni
religiose dell'umanita', ci sentiamo particolarmente vicini al popolo
birmano e ai monaci buddisti. Una ulteriore prova di quale forza la
nonviolenza possa essere per resistere anche alle dittature piu' brutali.
Non abbiamo dubbi che la forza interiore del buddismo dara' sostegno per
perseverare in questa lotta nonviolenta e che essa avra' prima o poi ragione
della brutalita' dei generali e delle armi, come e' stato gia' in India,
nelle Filippine, in Polonia e in tanti altri posti dove una lotta che
sembrava impari e disperata e' stata vinta proprio grazie alla nonviolenza.
Perche' questo accada e' pero' necessaria la solidarieta' di tutte le donne
e uomini di buona volonta' in tutto il mondo.
Per questo chiamiamo tutti i nostri amici, i movimenti nonviolenti e per la
pace a manifestare solidarieta' al popolo birmano, facendo sentire ad esso
la nostra vicinanza e facendo al tempo stesso pressione sulle istituzioni
internazionali perche' si adoperino per isolare il regime militare e fare
tutto il possibile per impedire altre stragi e lutti.
La nonviolenza attiva con la solidarieta' di tutto il mondo liberera' la
Birmania.

3. DOCUMENTI. FRANCESCO MARTONE, ADELAIDE GAGGIO GIULIANI DETTA HAIDI,
SALVATORE BONADONNA: UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEL 2 OTTOBRE 2007

Francesco Martone, Adelaide Gaggio Giuliani detta Haidi, Salvatore
Bonadonna, interrogazione presentata al Senato della Repubblica nella seduta
n. 225 della XV legislatura del 2 ottobre 2007 (4-02764).
Ai Ministri dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare, delle infrastrutture e per i beni e le attivita' culturali
*
- Premesso che:
fonti di stampa riferiscono da tempo del progetto di realizzare a Viterbo un
aeroporto per voli low cost finalizzati al turismo "mordi e fuggi" verso
Roma;
l'aeroporto dovrebbe sorgere (ampliando a dismisura l'attivita' e le
strutture di un preesistente aeroporto militare, la cui attivita' e'
attualmente minima se commisurata al progetto ventilato) nel cuore nella
zona termale di Viterbo, dove si trova la sorgente "Bulicame", posta al
centro dell'omonimo parco tra la Strada Tuscanese e la Strada Bagni, che
alimenta tre vasche frequentate da bagnanti. A sinistra della sorgente una
stele riporta i versi della Divina Commedia dantesca in cui e' citato il
Bulicame. Di fronte all'entrata del parco, inoltre, e' possibile visitare il
rigoglioso Orto botanico dell'Universita' degli studi della Tuscia;
data la grande vicinanza rispetto al centro abitato, l'aeroporto
provocherebbe, oltre all'inquinamento atmosferico, anche un gravissimo
inquinamento acustico, fatto che renderebbe pressoche' invivibili popolosi
quartieri della citta' abitati da decine di migliaia di persone, con enorme
danno per la salute e il benessere dei cittadini;
manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale;
l'aeroporto avrebbe conseguenze devastanti per l'area direttamente
investita, e piu' in generale per l'ambiente, per i beni culturali, per la
salute dei cittadini, per l'economia del viterbese;
l'aeroporto non conseguirebbe lo scopo preteso, poiche' giunti in aereo a
Viterbo i viaggiatori dovrebbero impiegare poi due ore di treno per arrivare
a Roma, che pure dista poche decine di chilometri, a causa di una politica
dei trasporti che ha fortemente penalizzato le ferrovie nel viterbese, come
la chiusura della linea Civitavecchia-Capranica-Orte; con conseguenti lunghi
tempi di percorrenza sulle strade Viterbo-Orte e Viterbo-Roma;
*
considerato che:
un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei
dintorni, sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie,
sia attraverso l'inquinamento acustico;
il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima e
danneggia gravemente l'ambiente. Inoltre e' antieconomico: consuma piu'
energia di ogni altro mezzo di trasporto; economicamente costa molto alla
comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici
sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali;
l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno
spesso condotte gravemente antisindacali;
*
considerato, inoltre, che:
Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la
rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia;
Viterbo ha bisogno di infrastrutture coerenti con la difesa e la
valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive
del viterbese;
*
rilevato, infine, che:
a Viterbo si e' costituito un comitato di cittadini che si oppone
all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, comitato che
ha anche realizzato il sito web www.coipiediperterra.org che fornisce molte
utili informazioni;
questo comitato ha promosso un appello contro l'aeroporto, appello che ha
raccolto adesioni prestigiosissime;
*
si chiede di sapere quali provvedimenti intendano prendere i Ministri in
indirizzo per:
difendere il diritto alla salute dei cittadini viterbesi;
difendere rilevantissimi beni ambientali, storici, culturali, sociali ed
economici di Viterbo dall'aggressione che la realizzazione dell'aeroporto
comporterebbe inevitabilmente;
far valere il rispetto delle leggi in materia di diritto alla salute, tutela
dei beni ambientali e culturali, Valutazione d'impatto ambientale,
promozione delle vocazioni produttive del territorio, difesa e miglioramento
della qualita' della vita delle comunita' locali;
promuovere e sostenere un modello di mobilita' adeguato e coerente per il
viterbese, nella fattispecie impegnandosi per il potenziamento della rete
ferroviaria che costituisce una primaria esigenza del territorio
considerato.

4. INIZIATIVE. XXII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: tel. 0458009803, fax: 0458009212,
e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e
diffondiamo]

"La nonviolenza e' politica per il disarmo, ripudia la guerra e gli
eserciti"
Verona, 1-4 novembre 2007
Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini nel 1961, si riunisce a
congresso per discutere e decidere le proprie linee di pensiero e di azione.
E' un appuntamento aperto alle amiche e agli amici della nonviolenza. Solo
gli aderenti votano, ma tutti possono portare il proprio contributo di idee
e di proposte. L'invito e' rivolto in particolare a quanti si stanno
impegnando contro la guerra, per il disarmo, per ridare dignita' alla
politica, per costruire alternative, a chi ha manifestato il proprio sdegno
a Vicenza, a chi ha camminato da Perugia ad Assisi, a chi ogni giorno fa un
passo verso la nonviolenza.
Nessun fucile si spezza da solo, c'e' bisogno di organizzare la nonviolenza,
per essere in tanti e avere piu' forza.
*
Mercoledi' 31 ottobre, ore 21
Presentazione del Congresso alla citta'.
Dibattito su: "Il caso Verona: cos'ha da dire la nonviolenza?".
*
Giovedi' primo novembre, ore 10,30
Apertura, relazione introduttiva, comunicazioni su "Azione nonviolenta", sul
centri studi, sui gruppi locali, dibattito in assemblea plenaria.
*
Venerdi' 2 novembre, ore 9,30
Lavoro nelle commissioni: Corpi Civili di Pace - Servizio Civile
Volontario - Educazione alla nonviolenza - Economia Ecologia Energia -
Risposte di movimento alla crisi della politica - Resistenza nonviolenta
contro il potere mafioso.
*
Sabato 3 novembre, ore 9,30
Dibattito, spazio per presentare le mozioni, votazioni, rinnovo delle
cariche.
*
Il Congresso si volge presso la Sala "Comboni" dei Missionari Comboniani in
Vicolo Pozzo 1, San Giovanni in Valle (vicino a Piazza Isolo, centro
storico), a Verona.
Pernottamento presso l'Ostello della Gioventu' "Villa Francescatti" salita
Fontana del Ferro, 15 (a 100 metri dal luogo del congresso), tel. 045590360,
fax: 0458009127.
Per informazioni: Casa per la nonviolenza, via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito:
www.nonviolenti.org

5. INIZIATIVE. UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NONVIOLENTA IL 4 NOVEMBRE A
VERONA
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: tel. 0458009803, fax: 0458009212,
e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e
diffondiamo]

4 novembre, a Verona: non festa ma lutto
Il Movimento Nonviolento promuove un'iniziativa pubblica a Verona domenica 4
novembre (anniversario della "vittoria" della prima guerra mondiale che
costo' all'Italia 600.000 morti, da ricordare con il lutto civile, non con
una festa militare), in ideale continuita' con la Marcia Perugia-Assisi e
con gli impegni che la contrassegnano a partire dalla prima, indetta da Aldo
Capitini nel 1961.
La manifestazione e' aperta a tutti gli amici della nonviolenza e ne
sollecita la consapevole partecipazione. Si rivolge in particolare a quanti,
partecipando alla Marcia Perugia-Assisi, sanno bene che l'affermazione dei
diritti umani richiede un impegno di costruzione della pace. Per questo e'
necessario il rilancio della nonviolenza attiva.
La manifestazione concludera' il congresso del Movimento Nonviolento, "La
nonviolenza e' politica per il disarmo, ripudia la guerra e gli eserciti", e
ne riprende i temi attraverso un percorso che collega luoghi significativi
della citta'.
Partenza alle ore 10 dalla Casa per la Nonviolenza, via Spagna 8, sede del
Movimento e della rivista "Azione nonviolenta". Camminata con soste in
piazza San Zeno (primo vescovo "extracomunitario" di origini africane), al
Tribunale militare (dove venivano processati e condannati gli obiettori di
coscienza), all'Arsenale (riconversione a fini civili di strutture
militari), al ponte della Vittoria (quella che fu "un'inutile strage"), per
concludere alle ore 12 in Piazza Bra', dove insieme celebreremo un momento
di riflessione e di impegno, perche' il rifiuto della guerra sia
accompagnato da azioni coerenti ad ogni livello di responsabilita'.
Un tavolo sara' a disposizione per la raccolta delle firme per la legge di
iniziativa popolare per Un futuro senza atomiche.
7 ottobre, marcia da Perugia ad Assisi
4 novembre, manifestazione a Verona
la nonviolenza e' in cammino...
*
Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37126 Verona, tel. 0458009803, fax:
0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

6. EDITORIALE. PEPPE SINI: L'ELENCO

Mi e' parso di capire, da certe esternazioni dei nostri governanti, che ci
deve essere una graduatoria dei popoli massacrabili. E che gli afgani, i
palestinesi, gli iracheni, i ceceni, i birmani siano ai primi posti.
Immagino sia una bella soddisfazione per loro primeggiare in cosi'
prestigiosa classifica. Avrei pero' una domanda: questa graduatoria e'
pubblica? Ed io e le persone come me dove ci troviamo? Mi rendo conto che
sembrera' - ahime' - cafone chiederlo, ma capite che avrei vivo interesse di
saperlo.
*
Ed anche mi e' parso di capire che ci deve essere un albo dei governi
abilitati al massacro dei popoli di cui sopra. Non dubito che il governo
italiano vi figuri, in bei caratteri ornati e a lettere d'oro suppongo. Ma
anche in questo caso avrei la malsana curiosita' di voler sapere quali
requisiti siano richiesti per l'ammissione: e mi piacerebbe sapere anche
perche' certi regimi una volta li avevano e adesso non piu', mentre altri ne
detengono il privilegio sine die. Ma soprattutto desidererei esser edotto se
vi sia una qualche procedura per chiedere che il governo del proprio paese
possa essere depennato, poiche' - mi scusino i garbati lettori - a me non
piace affatto essere governato da una camarilla di assassini. Anche perche'
temo che cosi' come l'appetito vien mangiando, un bel giorno decidano di
passare dallo sterminio degli afgani a quello degli italiani come me. Chiedo
venia, ma non e' un timore infondato, giacche' in passato e' gia' accaduto:
per esempio a piazza Fontana, e tante di quelle volte che se io e quelli
come me fossimo persone ragionevoli ogni mattina dovremmo ben sorprenderci
di essere ancora vivi, dati i tempi che corronno e i governi che si
susseguono.

7. INIZIATIVE. VERSO LA SESTA GIORNATA ECUMENICA DEL DIALOGO
CRISTIANO-ISLAMICO
[Dal comitato organizzatore della VI Giornata ecumenica del dialogo
cristiano-islamico (per contatti: webmaster at ildialogo.org) riceviamo e
diffondiamo]

A due giorni dalla celebrazione della VI Giornata ecumenica del dialogo
cristiano-islamico sono oltre un centinaio le iniziative che si svolgeranno
in tutta Italia in occasione dell'ultimo venerdi' di Ramadan del 5 ottobre.
Molte e significative sono anche le adesioni sia di singoli che di
organizzazioni cristiane e islamiche.
Importanti iniziative sono segnalate a Genova-Cornigliano, Torino, Acqui
Terme, Chieri, Bologna - Sasso Marconi, Napoli, Avellino, Salerno, Roma,
Pescara, Desio, Sassuolo Fiorano, Cagliari, Vicenza, S. Zeno di Colognola ai
Colli (Vr), Cento-Pievese, Acquedolci - Messina, Palermo, Trentino Alto
Adige, Massa Carrara, Reggio Calabria, Caserta. In molte citta', come gia'
accaduto negli scorsi anni, le iniziative proseguiranno anche oltre il 5
ottobre.
All'iniziativa di Roma, che si svolgera' nella Grande Moschea, e' annunciato
un messaggio di saluto del presidente della Camera dei Deputati on. Fausto
Bertinotti.
Segnaliamo inoltre l'operazione "Moschea aperta", avviata da alcuni giovani
musulmani, che ha coinvolto oltre venti luoghi di culto islamici disponibili
ad aprire le porte a quanti vorranno, in segno di accoglienza e trasparenza.
Per l'elenco completo delle adesioni, degli appuntamenti e per articoli e
materiali di approfondimento vai alla pagina:
www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm
Segnaliamo infine come l'esperienza del dialogo fra cristiani e musulmani
sta cominciando a diventare una realta' anche internazionale. All'indirizzo:
www.ildialogo.org/islam/dialogo2007/UFC13092007.htm e' possibile leggere
un'esperienza di dialogo interreligioso nel cuore del Sahel in Burkina Faso
fra cristiani e musulmani che abbiamo ricevuto da Joachim Ouedraogo (vescovo
di Dori, Burkina Faso).
Sono tutti importanti segnali che consentiranno di "costruire speranza e
convivialita'".
Con un sincero augurio di shalom, salaam, pace
Il comitato organizzatore
Roma, 3 ottobre 2007
*
Per informazioni e contatti: Comitato organizzatore, presso "Il dialogo",
periodico di Monteforte Irpino, via Nazionale 51, 83024 Monteforte Irpino
(Av), tel. 3337043384 e 3394325220, e-mail redazione:
redazione at ildialogo.org, e-mail direttore: direttore at ildialogo.org, sito:
www.ildialogo.org

8. INCONTRI. PAOLO STEVANATO: INVITO AL SETTIMO SALONE DELL'EDITORIA DI PACE
DI VENEZIA
[Da Paolo Stevanato (per contatti: editoriadipace at stevanato.org) riceviamo e
diffondiamo.
Paolo Stevanato, operatore in campo ambientale, consigliere comunale a
Salzano, e' impegnato nell'Ecoistituto del Veneto, nel Movimento dei
consumatori ed in varie esperienze di difesa dell'ambiente, promozione della
pace, solidarieta', nonviolenza; e' attualmente impegnato
nell'organizzazione del prossimo Salone dell'editoria di pace a Venezia. Tra
le opere di Paolo Stevanato: (con Luca Trolese), In bicicletta. Facili
percorsi nelle terre dei dogi, Achab, 2003]

La Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace vi invita al settimo Salone
dell'editoria di pace di Venezia il 13-14-15 ottobre 2007, dalle ore 10 alle
ore 19, presso il Chiostro della Santissima Trinita' - Archivio di Stato
(davanti alla Chiesa dei Frari).
Conferenze, te' filosofici, incontri con gli autori e con gli operatori di
pace, mostre, e tanti tanti libri, da leggere, da consultare, da vedere, per
far crescere una cultura di pace.
Ingresso libero.
Promosso dalla Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace, in
collaborazione con il Comune, la Provincia e la Municipalita' di Venezia, il
Salone 2007 sara' ricco di appuntamenti e di eventi.
Ad esporre e a presentare le proprie attivita' ci saranno soprattutto gli
editori e gli operatori di pace (oltre 40 quelli presenti), da quelli piu'
affermati a quelli emergenti, da quelli generici a quelli esclusivamente del
settore. Tutti proporranno i loro libri ma soprattutto faranno della loro
presenza un'occasione di analisi delle problematiche, di interfaccia con il
visitatore: la produzione culturale si valorizza nell'incontro, ed e'
dall'incontro che nasce la cultura di pace.
Perche' il tema dell'"odio"? Non e' provocazione o gusto del paradosso, ma
la dolorosa constatazione che l'accettazione della guerra come modo di
"risolvere i problemi" ha un effetto pervasivo e corrosivo di tutti i
rapporti tra gli essere umani. Lodio non risparmia nessuno, e anche la piu'
elementare sensazione di come oggi sia "normale" uccidere, di come si uccida
"senza ragione apparente", di come la violenza sia cresciuta in modo
esponenziale, ci inchioda a mettere a tema l'odio.
*
Tra gli eventi del Salone, segnaliamo:
Sabato 13
- ore 10, Teatro dei Frari, "Argentina trenta anni dopo: tre generazioni di
donne militanti della memoria". Incontro con Vera Jarach (madre di Plaza de
Mayo), Norma Berti (sopravvissuta al carcere), Julieta Mira (movimento
Hijos, Argentina).
- ore 15, Scoletta dei Calegheri, "Odio e riconciliazione nella prospettiva
del buddismo impegnato. L'esperienza di Auschwitz". Con Andrzeji Krajewski,
direttore della Polish Peacemaker Community e Roberto Mander, La rete di
Indra.
- Alle ore 21 la straordinaria esibizione del quartetto "Scores! Alborada
String Quartet & Paolo Fresu". L'Alborada String Quartet e' composto da:
Anton Berovski, Sonia Peana, Nicola Ciricugno e Piero Salvatori. In
collaborazione con Caligola.
*
Domenica 14
- ore 17, Frari, "C'e' paura in citta'?". Dibattito con Marinella Sclavi e
Vittorio Gregotti.
- ore 21, "Canti contro la guerra. Da Brecht a Vian a De Andre'". Con
Raffaella Benetti e Roberto Nardin. Al pianoforte Giannantonio Mutto.
*
Lunedi' 15
- ore 17, Scoletta San Rocco, "Guerra ai civili". Il sostituto procuratore
militare di Padova Sergio Dini e il prof. Giovanni Contini discutono il
libro di Elena Carano "Oltre la soglia. Uccisioni di civili nel Veneto
1943-1945". Coordina Marco Borghi alla presenza dell'autrice.
*
Il programma completo del settimo Salone dell'editoria di pace e' in via di
definizione e verra' presto pubblicato nel sito web www.farepace.org
Per avere maggiori informazioni o per richiedere il programma completo, si
puo' telefonare ai numeri 041935666 o 3381805195 o scrivere a
editoriadipace at stevanato.org o consultare il sito www.farepace.org
Paolo Stevanato, responsabile comunicazioni del Salone
Venezia, 3 ottobre 2007

9. DOCUMENTI. TRANSNATIONAL FOUNDATION: VERSO LA PACE IN IRAQ E CON L'IRAQ
(PARTE SECONDA)
[Ringraziamo Renato Solmi (per contatti: rsolmi at tin.it) per averci messo a
disposizione nella sua traduzione (curata per il Centro studi "Sereno Regis"
di Torino) il seguente documento della Transnational Foundation for Peace
and Future Research (in sigla: Tff) dal titolo "Verso la pace in Iraq e con
l'Iraq. Una proposta costruttiva della Transnational Foundation" approvata
il 16 agosto 2007 dal Comitato direttivo della prestigiosa fondazione di
peace research diretta da Jan Oberg. Pur non condividendone alcuni assunti
ci sembra una utile proposta di riflessione.
Jan Oberg (per contatti: oberg at transnational.org), danese, nato nel 1951,
illustre cattedratico universitario, e' uno dei piu' importanti
peace-researcher a livello internazionale e una figura di riflerimento della
nonviolenza in cammino;  e' direttore della Transnational Foundation for
Peace and Future Research (in sigla: Tff), uno dei punti di riferimento piu'
rilevanti del movimento per la pace a livello internazionale, che ha sede a
Lund in Svezia. Tra le sue molte opere: Myth About Our Security, To Develop
Security and Secure Development, Winning Peace, e il recente Predictable
Fiasco. The Conflict with Iraq and Denmark as an Occupying Power.
Renato Solmi e' stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha
introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del
pensiero critico contemporaneo, e' uno dei maestri autentici e profondi di
generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita' umana, che
attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte
della propria strumentazione intellettuale; e' impegnato nel Movimento
Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta]

5. Compensare l'Iraq per le sanzioni, la guerra e l'occupazione militare
Mentre ci sono innumerevoli articoli e analisi dettagliate dei costi per gli
Stati Uniti della guerra irachena, non ce n'e' neanche uno (o una) che
valuti i costi che essa ha comportato per la societa' irachena, e cioe' la
portata complessiva della distruzione umana, fisica, mentale e culturale che
ha prodotto.
L'impatto distruttivo e brutale di 30 anni di dittatura, di 12 anni di
sanzioni economiche (le piu' crudeli che siano state inferte a un paese in
tutto il corso della storia) e dell'occupazione durata gia' oltre 4 anni
merita senz'altro la domanda: come potrebbero i maggiori responsabili di
tutto cio' mitigare - almeno in una misura simbolica - la giustificata
rabbia, la legittima indignazione causata da questa distruzione? Qui non si
tratta di aiuti umanitari o di aiuti per lo sviluppo o di assistenza da dare
agli iracheni per aiutarli a ritornare nel loro paese natio. Si tratta di
riparazioni per gli effetti della guerra e delle sanzioni inflitte a quel
popolo disgraziato [Mi sono permesso di aggiungere le ultime parole, che mi
sembravano implicite, in qualche modo, nel significato complessivo del testo
(ndt)].
L'Iraq ha accettato la risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite che dichiarava l'Iraq passibile di ammenda finanziaria per i
danni causati nell'invasione del Kuwait. Successivamente fu costituita la
Commissione per la compensazione delle Nazioni Unite (Uncc), e 350 miliardi
di dollari Usa furono richiesti a titolo di risarcimento da governi,
societa' ("corporations") e singoli individui. I fondi per questi pagamenti
furono tratti da una partecipazione del 30% ai redditi petroliferi iracheni,
resi disponibili dal programma Oil for Food (petrolio in cambio di cibo).
Una sistemazione analoga dovrebbe aver luogo ora a spese di quelli che hanno
fatto cadere, con le loro azioni, sull'Iraq e sul suo popolo, una catena
ininterrotta di morti e di distruzioni per un cosi' lungo numero di anni.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito, in particolare, dovrebbero ammettere la
loro precisa e specifica responsabilita' per la distruzione dell'Iraq. Cio'
potrebbe - ma non deve - essere calcolato nei particolari attraverso una
serie di ricorsi o di rivendicazioni da parte irachena: ma la cosa
richiederebbe l'istituzione di un'enorme burocrazia e parecchi anni di
lavoro. Invece, si favorirebbe grandemente un processo di riconciliazione e
di perdono se i paesi occupanti si offrissero volontariamente di versare
riparazioni di guerra all'Iraq nella forma di una somma complessiva una
tantum dell'ordine di 250/500 miliardi di dollari Usa.
*
6. Assicurare e fare in modo che l'Iraq riacquisti la piena sovranita' sulle
sue risorse petrolifere e riceva il 100% dei redditi provenienti da esse
Il petrolio e' la condizione essenziale dello sviluppo economico dell'Iraq.
E' la risorsa di gran lunga piu' importante, che, se correttamente gestita,
puo' assicurare la sopravvivenza a lungo termine e il benessere del paese e
del suo popolo. Cio' richiede che l'Iraq riacquisti la completa sovranita'
sulle proprie risorse petrolifere, e che i redditi provenienti dalle
esportazioni petrolifere ritornino, senza alcuna deduzione, all'Iraq stesso.
Va da se', naturalmente, che nessuno avrebbe qualcosa da ridire se un futuro
governo iracheno, eletto in modo veramente democratico, scegliesse di
entrare in un altro ordine di accordi nell'ambito di questa sfera.
Riacquistare questa sovranita' sulle risorse che rivestono, per il paese,
un'importanza esistenziale primaria, richiede, come e' ovvio, la
dichiarazione di invalidita' ("irrito e nullo") di qualunque "accordo" possa
essere stato imposto dall'amministrazione americana installata dopo il marzo
2003 come pure della nuova legge irachena sul petrolio (12).
*
7. Fare del Medio Oriente una zona libera dalle armi di distruzione di massa
Ci si dimentica troppo spesso del fatto che il Consiglio di Sicurezza e
l'Assemblea Generale dell'Onu avevano insistito molto tempo fa sul punto che
il Medio Oriente avrebbe dovuto essere una zona libera dalla presenza di
armi di distruzione di massa; i media, i politici e gli esperti amano, a
loro volta, scordarsi completamente del fatto che Israele e' una potenza
nucleare di primo piano gia' da parecchi decenni (13).
E' sempre stato e rimane tuttora insostenibile e ingiusto avere, come fa
l'Occidente, una politica basata su una duplicita' di principi: una per
Israele e l'altra per gli altri paesi della regione.
Questa politica e' semplicemente - ed e' sempre stata - non credibile, ed e'
ben lungi dal rafforzare la sicurezza dello stesso Israele, dal momento che
le armi nucleari di Israele costituiscono l'argomento piu' importante per
cui gli altri si sentono in diritto di acquistare la stessa posizione di
prestigio. Cosi' non c'e' dubbio che ciascuno dei protagonisti di questa
vicenda - la regione stessa e il mondo intero - sarebbero un posto molto
piu' sicuro se le risoluzioni dell'Onu fossero rispettate. Si puo'
concludere, pertanto, che uno smantellamento degli impianti nucleari, come
di quelli addetti alla costruzione di altre armi di distruzione di massa,
dovrebbe essere operato e messo in atto in tutta la regione di cui stiamo
parlando (vedi piu' oltre al punto 10).
*
8. Avviare e portare avanti un processo di verita' e di riconciliazione, di
pubbliche scuse accompagnate dall'inizio di un dialogo e dalla disposizione
al perdono
La violenza sociopsicologica sofferta da milioni di Iracheni rischia di
andare perduta nei media e nel dibattito politico perche' e' invisibile
rispetto alla grandiosita' della distruzione fisica. Il bisogno di guarire
da queste ferite nei rapporti fra gli iracheni e fra gli iracheni e i paesi
che hanno inflitto un male e un dolore cosi' grande alle loro vite e alla
loro societa' non puo' essere oggetto di nessuna sopravvalutazione. In
aggiunta, i milioni di persone che soffrono psicologicamente, per esempio in
seguito ai postumi di una traumatizzazione clinica, hanno un diritto umano
incontestabile a ricevere aiuto. I loro problemi possono alimentare una
violenza avvenire e un odio illimitato se non vengono fatti oggetto, su
scala di massa, della migliore competenza umana disponibile in materia.
L'Iraq, come molti altri conflitti armati prolungati dello stesso genere,
avra' bisogno di un processo rielaborativo - e possibilmente di una
Commissione o di qualche altro arrangiamento istituzionale appropriato - per
assicurare e per fare si' che le verita' piu' ampie intorno alla sua storia
contemporanea possano essere rivelate, registrate e conservate e che, in tal
modo, le vittime possano ricevere un certo ammontare di riconoscimento e di
simpatia.
Se ci fosse un leader occidentale che avesse il coraggio civile di esprimere
pubblicamente il suo rincrescimento - e magari perfino di chiedere perdono -
per le terribili distruzioni inflitte al popolo iracheno, e si rivolgesse
direttamente ad esso, e ai suoi innumerevoli membri, questo sarebbe
indubbiamente un passo importante nella direzione della riconciliazione e
del perdono. Un gesto di questo genere toglierebbe di mezzo almeno una parte
degli argomenti di cui il terrorismo di domani potrebbe avvalersi contro
l'Occidente.
Non possiamo aspettarci che gli Iracheni e altri abitanti del Medio Oriente
perdonino nessuno per le sanzioni e per gli anni dell'occupazione militare
senza essere invitati e incoraggiati a farlo almeno da uno dei malfattori.
Ci sono molti casi, nel corso della storia umana, in cui i rincrescimenti e
le scuse degli statisti hanno invitato le vittime a perdonare e aperto in
tal modo la strada a un futuro migliore e alla cooperazione fra le parti.
Questi casi debbono essere studiati e se ne debbono trarre le lezioni
necessarie per affrontare in modo adeguato anche quello dell'Iraq.
Finalmente c'e' la riconciliazione culturale. Essa non potra' avere luogo
finche' i tesori unici dei musei e dei siti storici iracheni non siano stati
restituiti. Essi sono essenziali per la storia e per l'identita' degli
iracheni, ma anche per tutta la cultura occidentale. Saccheggiarli e
bombardare le moschee e i monumenti e' un modo di privare la gente, o per
dir meglio i popoli, della loro identita' e della loro dignita'.
*
Note
12. A proposito della legge sul petrolio vedi www.iraqoillaw.com/. Vedi
anche David Moberg, Iraqi Unions fight the new oil law
www.inthesetimes.com/article/3261/iraqi_unions_fight_the_new_oil_law .
13. I documenti relativi sono la Risoluzione 3263 del 9 dicembre 1974
dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e la Risoluzione 687/1991 del
Consiglio di Sicurezza delle medesime.
(Parte seconda - segue)

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 232 del 4 ottobre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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