Legambiente su acqua e sprechi



Roma, 26 aprile 2006
                               

CRISI IDRICA



LEGAMBIENTE: "L'ACQUA IN ITALIA NON SOLO SI SPRECA MA QUASI
SI REGALA"

DELLA SETA: "L'AGRICOLTURA PRIMA VITTIMA DELLA SICCITA',
E' SUO IL PRINCIPALE INTERESSE A RISPARMIARE L'ACQUA"

1 METRO CUBO PER IRRIGARE COSTA 200 VOLTE MENO CHE PER BERE

SU 190 CONSORZI DI BONIFICA MENO DI 10 LA PAGANO AL METRO
CUBO

L'agricoltura è il settore che ne consuma più di tutti
ma
paradossalmente è anche quello che la paga di meno. In
media
i cittadini italiani, secondo i calcoli di Legambiente,
pagano l'acqua 52 centesimi di euro al metro cubo mentre gli
stessi mille litri agli agricoltori costano 200 volte meno.
E non è tutto perché nella maggior parte dei casi chi la
usa
in agricoltura non la paga al metro cubo ma attraverso un
canone forfetario annuale. Basti pensare che su 190 consorzi
di bonifica presenti nel nostro Paese meno di 10
contabilizzano i consumi reali. E' evidente dunque che se
uno paga la stessa cifra  sia che consumi 1 o 100 avrà
zero
interesse al risparmio. In Italia dunque l'acqua non solo si
spreca ma i grandi consumatori la pagano anche poco. La
pagano poco gli agricoltori e la paga poco l'azienda delle
minerali. Per esempio lo stesso metro cubo, che a casa
paghiamo 52 centesimi di euro, comprato - imbottigliato -
al supermercato ci costerebbe ben 516 euro. Mille litri che
sgorgano dal nostro rubinetto
 costano quanto un bicchiere di minerale al bar. L'azienda
che la commercializza però acquista l'acqua dalle regioni
a
tariffe che spesso sono inferiori al centesimo per metro
cubo. Se è vero dunque che per fronteggiare la crisi
idrica
è necessario ridurre le perdite di rete (che corrispondono
a
circa il 42% di quella immessa in rete) e gli sprechi, anche
ripensando all'efficienza dei sistemi d'irrigazione per
l'agricoltura, Legambiente si domanda se non sia anche il
caso di rivedere il sistema di tariffazione. Un giusto
prezzo dell'acqua per i vari settori - conclude Legambiente
- potrebbe contribuire, insieme a un pacchetto di interventi
infrastrutturali, a riequilibrare i consumi e gli sprechi.
"In particolare - aggiunge Roberto Della Seta, presidente
nazionale di Legambiente - bisogna avviare un grande
programma di risparmio in agricoltura, di  cui il primo ad
avere interesse è proprio il mondo agricolo che sta
pagando
prezzi economici altissimi per la siccità e ha tutta la
convenienza a un uso intelligente e razionale delle risorse
idriche".