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articoli su moratoria



 
«Via il blocco ai cibi transgenici»

da il Corriere della Sera

DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES - La Commissione dell'Unione europea (Ue) intende accelerare le procedure di autorizzazione degli organismi geneticamente modificati (Ogm), ponendo fine all'attuale blocco. Questo è in vigore dal '98, quando i ministri dell'Ambiente dei Paesi dell’Ue decisero una moratoria di fatto sull'autorizzazione di nuovi cibi transgenici, prodotti utilizzando le innovazioni biotecnologiche.
Per comunicare questo cambiamento di linea, che ha sollevato le contestazioni delle associazioni ambientaliste, si sono esposti personalmente i commissari Margot Wallstrom e David Byrne, responsabili rispettivamente dell'Ambiente e della Protezione dei consumatori nel governo comunitario presieduto da Romano Prodi. «Abbiamo atteso troppo a lungo prima di agire - ha detto la Wallstrom -. La moratoria è illegale e non si giustifica più». La responsabile dell'Ue per l'Ambiente ha detto di temere azioni legali davanti alla Corte europea di giustizia da parte delle aziende produttrici di Ogm. Il suo collega Byrne ha aggiunto che la Commissione continuerà a cercare di mantenere «la fiducia dei consumatori». A questo proposito ha promesso di imporre regole più severe. In particolare dovrebbero essere varate, entro l'autunno prossimo, norme in grado di consentire con la lettura dell'etichetta di individuare il contenuto dei prodotti e la provenienza anche di altri componenti indiretti (come semi o mangimi).
La Wallstrom ha ammesso che oggi non esistono prove scientifiche in grado di assicurare l'assoluta assenza di rischi per chi mangia i cibi manipolati con le biotecnologie. Ha aggiunto che non è prevedibile che tali certezze arrivino in un prossimo futuro. Per cui la Commissione di Bruxelles ritiene di dover riprendere i suoi interventi nel settore, anche per non frenare lo sviluppo di chi in Europa è impegnato nelle innovazioni biotecnologiche.
Greenpeace e altre organizzazioni ambientaliste hanno visto in questa nuova linea del governo comunitario un cedimento alle pressioni degli Stati Uniti. Washington sostiene con determinazione gli interessi delle aziende Usa, principali produttrici mondiali di Ogm. In più sembra avere sposato la linea delle multinazionali alimentari, che tendono a rifiutare di indicare con evidenza i cibi transgenici nelle etichette dei loro prodotti, consce della già dilagante diffidenza dei consumatori europei.
Vari governi dell'Ue (tra cui quello italiano) sono decisamente contrari agli Ogm. Il ministro francese dell'Ambiente, Dominique Voynet, ha chiaramente espresso che l'Ue dovrebbe mantenere il blocco delle autorizzazioni, almeno finchè l'introduzione di una legislazione più severa non renda le aziende che usano le biotecnologie legalmente responsabili per eventuali danni alla salute dei consumatori o all'ambiente (contaminazione dei terreni). Il ministro delle Politiche comunitarie, il verde Gianni Mattioli, ha minacciato il ritiro dal mercato di 7 derivati transgenici del mais e della colza (componenti di numerosi prodotti alimentari in vendita nei supermercati), se la Commissione non risponderà ai dubbi del governo italiano sulle insufficienti garanzie provocate dalle procedure semplificate con cui sono stati autorizzati. Il ministro delle Politiche agricole, il verde Alfondo Pecoraro Scanio, sostiene che dovrebbero essere separati i cibi transgenici in arrivo dall'estero rispetto alle importazioni che provengono da coltivazioni tradizionali. La nuova linea della Commissione rischia così di essere subito contestata all'incontro dei ministri dell'Ambiente dell'Ue in programma lunedì prossimo a Parigi.

Ivo Caizzi

Il commissario all'Ambiente: sblocco delle autorizzazioni
con le garanzie della direttiva in corso di approvazione


Transgenico, nuovo scontro Ue contro la moratoria
Ma Italia e Francia si oppongono: "Proposta inaccettabile"

Da La Repubblica

BRUXELLES - "Non si può bloccare il progresso della tecnologia". Le parole sono della signora Margot Wallstroom, commissario europeo per l'Ambiente. E rischiano di riaprire all'improvviso la guerra sugli "organismi geneticamente modificati", che da un anno oppone Italia, Francia, Grecia, Danimarca e Lussemburgo agli altri partner dell'Unione. Con una mossa a sorpresa il commissario svedese ha infatti dichiarato "illegale" la moratoria di fatto sul transgenico imposta a partire dal 25 giugno 1999 (con una sorta di ostruzionismo procedurale) dai cinque paesi, chiedendo di far approvare in tempi brevi le 14 richieste attualmente in attesa di autorizzazione e quelle che seguiranno (almeno altre 9). Una decisione che ha già scatenato le reazioni delle associazioni ambientaliste e dei governi anti-transgenico. E che terrà banco nel fine settimana al vertice informale dei ministri dell'Ambiente in programma a Parigi.

La signora Wallstrom (d'intesa con il commissario per la Protezione dei consumatori David Byrne), per aggirare lo stop dei cinque paesi "ribelli", ha fatto una proposta di mediazione: se la moratoria dovesse essere ritirata la commissione si impegnerà a far rispettare da subito - per la concessione delle autorizzazioni - le norme previste dalla direttiva sul "rilascio deliberato degli Ogm nell'ambiente", che è in corso di approvazione ma la cui entrata in vigore effettiva non dovrebbe arrivare prima del 2002.

Si tratta di una normativa che recepisce il principio della "segregazione" (che impedisce la vendita di organismi transgenici di importazione) e che prevede requisiti severi sulla etichettatura e "rintracciabilità" delle diverse componenti dei prodotti transgenici. Ma che non contiene alcun riferimento alla responsabilità civile per danno all'ambiente. Per questo il testo è stato giudicato insoddisfacente dal ministro dell'Ambiente francese, nonché presidente di turno dei Quindici Dominique Voynet.

Non è difficile prevedere che ci sarà battaglia. Il commissario Wallstrom da un lato ha precisato che "l'obiettivo di fondo della Commissione è trovare un giusto equilibrio tra la sicurezza dei consumatori e la possibilità di approfittare dei vantaggi che offrono le nuove tecnologie". Ma dall'altro ha minacciato di far approvare le autorizzazioni secondo le procedure della vecchia direttiva (che risale al '90), cioè nonostante i veti dei paesi membri.

Non meno secca la bocciatura arrivata dal fronte dei cinque. "La proposta, così come formulata, è inaccettabile", ha tagliato corto il ministro per le Politiche agricole Alfonso Pecoraro Scanio. Che ha anche aggiunto che da parte italiana resta ferma "la necessità di convalidare la moratoria fino all'effettiva verifica da parte dell'autorità scientifica e fino al confronto nelle sedi politiche per garantire il rispetto di quel principio di precauzione sottoscritto dall'Unione europea".

Bruxelles, 13 Luglio
"Illegale" la moratoria contro la vendita di Organismi Geniticamente Modificati. Lo afferma la commissaria europea per l'ambiente, Margot Wallstrom, che ieri ha presenziato alla riunione della Commissione Europea dove è stato proposto di accelerare la procedura per mettere fine alla moratoria di fatto dell'Ue in vigore dal 1998 contro i cibi transgenici.

Non si può fermare il progresso
"Non si può bloccare oltre il progresso della tecnologia" - ha continuato la Wallstrom. Secondo fonti comunitarie, sarà durante la riunione informale del Consiglio dei ministri per l'ambiente, fissata per domani a Parigi, che si affronterà la questione.

La proposta avanzata dalla stessa Wallstrom e dal commissario per la protezione dei consumatori, David Byrne, prevede di agevolare le autorizzazioni di nuove produzioni di OGM - attualmente bloccate dalla moratoria - senza aspettare che la direttiva, che ne autorizza la produzione e commercializzazione, venga approvata dai singoli stati membri. Resterebbero vietati i prodotti contenenti geni resistenti agli antibiotici.

Conciliare sicurezza e nuove tecnologie
La moratoria di fatto in vigore nell'Ue, spiega Byrne, è il risultato della profonda diffidenza verso i prodotti transgenici da parte dei consumatori: secondo un recente sondaggio il 66% teme che abbiano effetti nocivi sulla salute, e l'81% chiede maggiori informazioni.

Wallstrom assicura che "l'obiettivo di fondo della Commisione è di trovare un giusto equilibrio tra la sicurezza dei consumatori e la possibilita' di approfittare dei vantaggi che offrono le nuove tecnologie".

Il no dall'Italia
"Inaccettabile così come formulata" ha commentato Alfonso Pecoraro Scanio, ministro per le politiche agricole, in merito alla proposta della Commissione Ue. "L'impegno per la moratoria sul transgenico - ha ricordato il ministro - è stato sottolineato da Amato nel dibattito sulla fiducia all'attuale governo".

Fabio Qu@ttrocchi fabioq8@libero.it
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