"Battersi solo per gli animali è errato. Bisogna battersi per gli tutti gli esseri senzienti e la terra che li ospita."



IIDEOLOGIE SPURIE, DIGOS, ARRESTI, LOBBY E LA GUERRA CHE VIENE

 


Il problema serio è che qualcosa che nasce, come l¹animalismo radicale,
venga immediatamente annientato alle prime difficoltà. Nel movimento
animalista radicale (chiamiamolo così) c¹è la possibilità che le difficoltà
esperimentate - come gli arresti domiciliari, la Digos e l¹incredibile
eruzione di anatemi anarcoidi verso eroi caduti - portino ad una ulteriore
frammentazione del movimento o addirittura al suo annientamento. Concludere
il dibattito - largamente ignorato - (cfr.
http://www.ahimsa.it/lettera.html) in questo momento è cosa corretta. Fatto
questo prendiamo atto della devastante desolazione, scuotiamo i sandali -
come invita a fare il vangelo - e muoviamoci verso altre direzioni.

Il pericolo è restare impantanati nelle sabbie mobili della follia
ideologica, del ciarlare inane internettiano, nella bolgia del rock n¹roll
anarcoide destinato, col tempo, alla sua solita estinzione naturale.
Prendiamo atto che queste monadi, che orbitano nel firmamento
dell¹animalismo come schegge impazzite - hanno la capacità incredibile di
rigettare qualsiasi forza emergente e di alienare profondamente e
irreversibilmente tutto ciò che si spinge - timidamente - verso di loro.

E¹ il gioco del campo di ossa ove ogni fesso è re. Ove ogni nevrotica è
regina. Ove ogni squilibrato è imperatore. Tutto ciò, pur essendo una cosa
tristissima, è parte del gioco dei movimenti nascenti. Trasformare eroi in
³giuda nazisti² è il gioco scellerato di movimenti che vanno costituendosi.
Ne sappiamo noi qualcosa che abbiamo vissuto il Sessantotto.

In quegli anni una pletora di gruppuscoli folli cercava di instaurarsi come
testa pensante di ipotetiche masse. All¹animalismo radicale succede la
stessa cosa. Uno contempla frastornato l¹orrore suicida che trasforma nel
vero nemico, non il cacciatore o il vivisettore, ma l¹animalista che non è
d¹accordo, che cerca nuove vie, che cerca più vaste alleanze. E tutto questo
ricorda la lotta sciagurata tra stalinisti e troschisti. Ricorda Trozsky
divenuto una raffigurazione del male più pericolosa degli stessi nazisti. E
poi vinse Stalin e sappiamo come tutto è finito. Il mondo va così. Prima il
chiacchiericcio - atrocemente ampliato da Internet - che esalta ogni singola
follia, poi, col passare del tempo, si cambia. Ci si trasforma. Si capisce
meglio. Si matura.

Ricordo che alcuni amici - che nel Sessantotto si rifiutavano di entrare a
casa mia perché detestavano, come le Guardie Rosse di Mao, le raffigurazioni
dell¹arte moderna borghese - approdarono più tardi ad altri lidi; ed ora
sono con Fede, Bondi, Cicchito e la ciurma previtiana a tessere lodi a
Mediaset, al libero mercato e al grande leader che ci ha salvato dal
comunismo.

Magari, qualche feroce lapidatore del ³reprobo² Max Tettamanti, un giorno
diventerà segretario dell¹Arcicaccia. Io, i grandi rivoluzionari li vidi
arrivare una volta in Albania in due bus differenti. Fu un grande momento di
ideologia fantozziana. Un gruppo giunse con mogli, amanti e bambini per
ricevere il placet di Hoxha; un altro - sempre con coniugi, rampolli e
concubine, esitava, tentennava a ricevere la benedizione, voleva essere
convinto, perché in quel momento (era il 1978) tendeva ideologicamente più
verso Pechino e c¹era aria di scisma tra Albania e Cina.

Il leader dei marxisti ³albanesi² lo rividi anni dopo in America mentre
tesseva lodi ai Repubblicani reganiani e mi disse: ³Il popolo non ci ha
voluti e io ora faccio soldi a palate!²

La guida che mi accompagnò in giro per l¹Albania e mi distrusse pontificando
per tutto il tempo e suggerendo tesi astruse su una eventuale rivoluzione
italiana che doveva unire le masse rurali e la classe operaia approdò come
il pio Enea, con le prime carrette galleggianti, ai lidi italici.

³E il libro di Enver Hoxha che mi suggerivi sempre di leggere ³Avec Staline²
te lo sei portato dietro, cara?² le chiesi ³Vai a fotterti tu, Stalin e
Hoxha!² mi rispose. Depositò le natiche su un bianco divano e si mise a
guardare la Carrà davanti al televisore. E non ha più smesso ed anche adesso
segue estatica Bonolis e le gemelle Lecciso. Così va il mondo. Certo quando
esistono contrapposizioni così letali come quelle esistenti tra Tettamanti e
i gruppuscoli che lo osteggiano non c¹è altra via che prendere altre
direzioni: navigare verso altri lidi. Qualsiasi altra via è errata. Occorre
un taglio drastico. Il florilegio delle infamie internettiane continuerà ma
quello è parte del gioco. Bisogna ignorare e procedere. Bisogna stoicamente
sopportare e trascendere.

Traverso dice una cosa giustissima quando scrive che il dibattito sulla
svolta politica è stato ignorato. Spiega: ³Noi abbiamo scritto solo perché
ce l¹ha imposto Sottofattori.²

Spiega che il dibattito ha avuto luogo solo perché gli amici di Ricci (sic)
hanno scritto e noi siamo stati costretti a rispondere. Molto edificante!

Vorrei precisare a Traverso che io conosco bene solo Paola Bozzi e Aldo
Sottofattori, Matteo Preabianca non l¹ho mai incontrato, Francesco Guerini
l¹ho visto una sola volta a Monza, Max tre volte a Milano, Monza e a Varese
e la Berati non ho mai avuto il piacere d¹incontrarla.

Prendiamo atto che la cosa, come scrive giustamente Traverso, non interessa
a nessuno e chiudiamo questa parentesi desolante. La svolta politica non
desta interesse perché c¹è solo la necessità di preservare i campetti d¹ossa
e chiudercisi dentro per scrivere le eterne, inani chiacchiere e le pippate
professorali su Cartesio che non aiutano assolutamente nessuno. Però una
cosa vorrei dirla a Traverso e agli amici di Rinascita Animalista: il
discorso sulla lobby è stato già assimilato ed è già in parte funzionante.
Chi doveva udire ha udito. Questo solo mi interessava e non provocare la
solita tempesta di insulti. E credo che la tempesta di insulti sia stata
evitata solo grazie a Sottofattori perché immagino, dai toni - ma forse è
solo un¹impressione - che alcuni suoi amici fossero pronti per la solita
rissa ideologica.

Importante è ora capire quanto sia forte la ³struttura embrionale² che si
sta muovendo nella direzione della ³lobby². Perché se la ³struttura
embrionale² soccombe intimorita dagli eventi e affonda nel silenzio offeso
allora è tutto finito. Se coloro che l¹hanno avviata restano silenti per un
lungo periodo e poi riprendono la lotta allora va bene; allora tutto si
definirà meglio. Ma se gli iniziatori della svolta svaniranno alle prime
difficoltà, allora è ³buonanotte ai suonatori², arriveranno i pagliacci,
calerà il sipario e sarà notte. Anche se la notte non durerà a lungo. Il
discorso animalista non può essere soggetto alle restrizioni della follia
demenziale attuale. Certe cose troveranno necessariamente uno sbocco.
L¹animalismo e la difesa del pianeta sono onde anomale inarrestabili. Non
saranno i campetti di ossa con le loro filosofie surreali ad ostacolare
quello che giungerà, improvviso, ³come un ladro nella notte.²

L¹arresto domiciliare della Berati e la Digos a casa di Tettamanti, di
Sottofattori e di altri?

ViaŠè inutile spiegarlo noi siamo il paese che siamo. La Berati finisce agli
arresti domiciliari mentre Dell¹Utri ci propina sermoni socratici in una
tenda - teatro tra la borghesia plaudente e giovani mercenari estatici. Qui,
dove vivo, il povero Blunkett è stato maciullato dalla stampa - fogna,
massacrato dall¹opposizione per un evento irrisorio mentre da noi Cesarone
Previti, romano verace e pittoresco, imperversa in Parlamento e Andreotti è
considerato un nume tutelare.

Sorprenderci per la Berati? Ma viaŠnoi siamo il paese che concede spazio ai
delinquenti, e massacra i giudici con il consenso popolare. E non è vero che
i nostri politici sono corrotti, noi, popolo, siamo corrotti se concediamo
ancora oggi - dopo la devastazione prodotta dal governo di centro destra -
un consenso vastissimo a Berlusconi. Il Polo in un paese democraticamente
compiuto sarebbe al 3% non al 46-47% come è oggi da noi. In un paese
democratico Previti e soci sarebbero finiti da tempo in gattabuia. E
qualcuno avrebbe buttato le chiavi della cella.

Da noi è la Berati che finisce agli arresti domiciliari e non Mattioli che
apre i parchi ai cacciatori.

Cosa che in Inghilterra avrebbe scatenato un¹insurrezione armata.

La classe politica è espressione di un popolo. O parte di un popolo.

E se siamo una ³Repubblica delle bandane² perché sorprenderci per gli
arresti domiciliari della Berati? Ma è parte del grande gioco che ci relega
nel mondo al 42mo posto della corruzione mondiale e al settimo di quella
europea. Quelli siamo. Guardiamoci allo specchio. Anche se va riconosciuto
che come gli americani - che in 48 milioni detestano Bush - siamo un popolo
diviso con una opposizione ridicola e fatalmente suicida composta da uno
schieramento che va dai troschisti di Rifondazione agli allegri
democristiani di Mastella.

Nell¹animalismo non ci sono scorciatoie.

La grande battaglia della ³caccia alla volpe² (disprezzata dalle somme
intelligenze animaliste nostrane perché insignificante) che è effettivamente
marginale, è ancora in corso, non è ancora conclusa. E stiamo parlando di un
paese che ha un livello altissimo di vegetariani, vegani e agguerriti
animalisti. Per vincere la battaglia della ³caccia alla volpe² ci sono
voluti circa 80 anni.

Pensate che tutto cominciò nel lontano1822 - il primo presidente della Lega
fu George Greenwood eletto nel 1925-26 - e che oggi, agli albori del 2005,
la battaglia non è ancora conclusa perché Blair, intimorito dalla forza dei
pro-caccia, vuole procrastinare l¹esecuzione della legge. Il ³Parliament
Act² del 18 Novembre 2004, quindi, non ha ancora chiuso la controversia.

E se questi sono i tempi per ottenere una vittoria marginale immaginate cosa
ci vorrà per smuovere la gente verso la chiusura dei macelli. Quelli che
pensano a una scorciatoia pensano forse al terrorismo. Ma quello è un
terreno minato. Non percorribile anche se, prima o poi, brutalmente, ci
investirà. Quello che ho notato e che mi ha colpito nella lotta contro la
³caccia alla volpe² (e di molte altre specie) è il fatto che già nel lontano
1979 il manifesto elettorale dei laburisti si impegnava per l¹abolizione
della ³caccia alla volpe². Se qualcuno riuscisse a spingere uno dei nostri
tentennanti partiti, tipo i DS, ad accettare una sostanziale condanna della
caccia sarebbe un miracolo. Ma le somme intelligenze animaliste hanno
decretato che quella è una perdita di tempo, perché la caccia sta morendo da
sola (ed è falso dal momento che la LAC ci ha informato che ³Il numero dei
cacciatori in Italia da circa 5 anni si è stabilizzato intorno agli 800.000²
che, nel 2002, i cacciatori sono stati 800.457, che nel 2000 erano 801.835 e
nel 2001 erano 791.848 e quindi sono in crescita di quasi 10.000 unità) e i
macelli sono cosa più oscena dei massacri venatori. Giusto! Ma gli inglesi
hanno capito che certe vie sono percorribili in questo momento storico e
altre sono sbarrate dall¹orrore del tempo. Piace ai vegani inglesi
concentrarsi solo sulla ³caccia alla volpe²? Certo che no! Ma seguono un
disegno strategico a scalare perché sanno che una cosa tira l¹altra e la
lotta fortemente aggrega.

Quello che i signori nostrani dei campi d¹ossa non capiscono é che una lotta
del genere - marginale che sia - unisce fortemente, mentre le pippate tra
devoti vegani e figli della luce su internet non aggregano altro che i loro
poveri ego ammalati di protagonismo e producono il nulla assoluto.

Rispondo sinteticamente sui vari punti sollevati dai vari interventi su OPA.

Vorrei precisare che l¹idea che io non abbia capito la differenza tra
anglosassoni e italiani mi sembra bizzarra e assicuro Fragano di averci,
invece, riflettuto profondamente.

La differenza tra me e Fragano é che io ho vissuto in entrambi i paesi per
moltissimi anni, e che gli italiani mi hanno sempre colpito per la loro
capacità di organizzazione nelle lotte sindacali e nelle manifestazioni
politiche e non credo, nella maniera più assoluta, che non siano in grado di
mettere insieme una ³lobby² in difesa degli animali. La verità è che non la
si vuol fare. Ma questa è un¹altra cosa. Delle quattro proposte fatte nella
mia lettera: 

Una lobby trasversale che punti a risolvere i problemi risolvibili, in
questo dato momento storico, attaccando il ³ventre molle² della struttura
economica - politica della violenza contro gli animali.

La creazione di un partito animalista

L¹entrismo in più partiti attraverso raggruppamenti interni ai partiti tipo
ARCIANIMALI 

L¹entrismo in un solo partito con l¹ingresso in massa in un partito tipo i
VERDI 

ritengo la ³Lobby² la soluzione più valida.

Opzioni significano scelte. Se qualcuno non l¹ha capito e usa i toni che usa
è affare suo. La supponenza saccente non aiuta quando non si capiscono le
cose. Riguardo alla confusione sulle varie proposte, e la ³mescola di
opzioni disomogenee² vorrei precisare che anche il mio cane Max ha capito
che opzioni significano scelte e che si può prendere una via o un¹altra, o
alcune vie insieme, oppure si può anche non prendere una nuova via e restare
nel ³panorama stantio² della palude dei figli della luce attendendo Godot. E
se si resta nella palude poi non si possono aiutare le oche. La prosopopea
non aiuta quando non si capiscono le cose o non si vogliono capire ed è
sintomo - come dice giustamente Traverso - della ³perdita di lucidità
analitica, tipica di tempi in cui si naviga a vista senza bussola².

Detto questo dopo aver letto Francesco Guerini mi sono convinto che il suo
tentativo all¹interno dei DS è un tentativo serio e giusto. Coinvolgere la
³Sinistra giovanile² mi sembra una cosa molto valida. Che riesca - data la
notoria ottusità dei diessini riguardo al problema animale - è un¹altra
cosa. Guerini avrà irritato i nostri rivoluzionari animalisti (si fa per
dire) ma io trovo il suo tentativo ragionevole. Se in ogni realtà politica
apparisse qualcosa con l¹intento di difendere gli animali sarebbe una cosa
ottima.

Anche in AN? Si anche in AN.

Un esempio? La nascita di una ³lobby gay² in AN.

Sono rimasto esterrefatto dalla nascita di un simile aggregato. Mi sono
detto: come è possibile che dopo le dichiarazioni del ministro post
-fascista - ex - Salò Tremaglia riguardo i ³culattoni², i gay di destra
abbiano creato qualcosa nel cuore di AN?

La risposta è arrivata lapidaria dal creatore della corrente: ³Abbiamo
creato un raggruppamento gay in AN per sensibilizzare il partito verso i
nostri problemi.²

E questa è sicuramente una via percorribile che non esclude le altre.

Anzi quelle elencate sono tutte vie percorribili che non escludono le altre.

Sul Partito animalista ho seguito le tesi di Preabianca e di Caci. Se si
potesse creare un partito sarebbe una gran cosa, ma è fattibile?

Il discorso di Caci che afferma che un tale partito prenderebbe sicuramente
un 3% non è poi così peregrino. Anch¹io sono convinto che un partito Verde -
Kyoto animalista (e non rosso come dice Traverso) prenderebbe un notevole
numero di voti. E ha ragione Caci quando porta l¹esempio del 3% e fa pensare
a Mastella. Se i signori dell¹Ulivo si sono messi a pecoroni davanti allo
³statista² campano per timore di perdere le elezioni, significa che ogni
voto conta e che un partito del genere può diventare, in un¹Italia
politicamente profondamente divisa, l¹ago della bilancia. Ma un partito del
genere definendosi rosso perderebbe una massa notevole di voti. Un partito
del genere se mai sorgerà dovrà combattere con tutte le sue forze contro la
distruzione del pianeta, la fame nel mondo e il massacro animale e delle
specie. E sarebbe ³de facto² un partito di sinistra.

Se gli amici di Sottofattori hanno intenzione di muoversi nella direzione di
un partito di movimentista - animalista (di estrema sinistra come afferma
Traverso) o qualcosa del genere è meglio che se lo scordino. Una formazione
del genere è battuta già prima di partire. Ed io non capisco come certe
persone non lo capiscano. La mia impressione è che Preabianca e Caci dicano
cose differenti da Traverso (che parla di un partito ³rosso²) riguardo a una
futura forza politica. Io penso che i tempi per un formazione politica non
siano ancora maturi, ma un apparato del genere col tempo potrà manifestarsi.
Sicuramente non un¹entità ³movimentista² animalista (di estrema sinistra)
perché quella sarebbe, come ho detto, sconfitta in partenza. E averla
pensata dimostra - come dice lo stesso Traverso - la ³perdita di lucidità
analitica, tipica di tempi in cui si naviga a vista senza bussola².

Quello che si evince dalle risposte è che molti non hanno letto quello che
ho scritto.

O si sono distratti. O l¹hanno interpretato male sospinti da Sottofattori
che voleva provocare un dibattito (spero non per il gusto del conflitto
dialettico - ideologico che non frega a nessuno).

Ed è inutile spippare per ore davanti al nulla. Non serve a niente e offende
il Bambino Gesù.

Sul discorso di Zanetti che una lobby possa essere ³solo adattata
all¹associazionismo conservatore² rispondo che la lobby inglese è fortemente
oscillante a sinistra e che le lobby possono essere di destra, di sinistra,
di centro o totalmente trasversali. Limitare l¹animalismo ai ³Viet Cong² è
un idea demenziale. Ma di demenza l¹animalismo radicale ne rigurgita
quantità inaudite. Il discorso poi che una lobby possa riguardare solo le
associazioni esistenti mi sembra profondamente errato. Ognuno può creare
gruppi di pressione e mi pare che questa idea sia già stata recepita dal
momento che sta provocando l¹indignazione scriteriata del ³blackblochismo²
animalista. Il discorso per me incomprensibile è quello dell¹abbandono della
politica - perché ³sporca² - alle frange venatorie che la utilizzano con
perversa capacità. La risposta di Traverso è totalmente l¹opposto di tutto
quello che penso. E¹ l¹essenza dell¹immutabile ³panorama stantio² che
condanna Zanetti. Ed è inutile che mi ripeto, a queste tesi ho già risposto
mille volte come ho risposto a Sottofattori riguardo alla crescita del
vegetarismo. Aldo è convinto che la crescita dei vegetariani e dei vegani me
la sono sognata in una notte di luna piena ma io invece - che leggo anche la
stampa borghese - la notizia l¹ho letta su almeno tre quotidiani inglesi, su
due riviste americane, su Repubblica e l¹Espresso, l¹ho sentita riferita
dalla TV inglese e riportata anche da Singer e da tanti altri pensatori
animalisti. Io penso che il mondo cambi. E cambi in meglio e in peggio allo
stesso tempo. Mi ha sorpreso che tra i bambini intervistati in un recente
sondaggio oltre l¹85% si siano espressi contro qualsiasi violenza verso gli
animali. Ma quello che mi ha meravigliato di più è stato un sondaggio SWG²
(www.agcom.it)- sull¹Espresso 25-11-04 - dove gli italiani invitati a
cambiare i dieci comandamenti hanno inserito, al posto dell¹ottavo, un nuovo
comandamento: ³Rispetta la natura e gli animali². Una piccola cosa per i
sommi intelletti animalisti, ma una cosa notevole per me che spero in una
sempre maggiore aggregazione attraverso la persuasione; e penso che i
Preabianca, i Bozzi, i Guerini, i Caci, i Podat vadano seguiti con grande
attenzione e rispetto, perché sono esempi di quello che pensa la gente
comune (anche non animalista) che vuol cambiare le cose. E se non si
accolgono e integrano nel movimento animalista le idee anche dei Preabianca,
dei Bozzi, dei Guerini, dei Caci e dei Podat allora si resta nella palude
stantia descritta mirabilmente da Zanetti.

Anche il fatto che il numero dei cani e dei gatti stia superando il numero
dei bambini presenti nelle case è un¹altra spia del cambiamento. E questo
sta avvenendo in parecchi paesi industrializzati. Capisco che questo in
un¹ottica animalista è un cattivo segno perché aumentando gli animali
domestici aumentano il randagismo e i maltrattamenti. Ma io lo vedo anche
come una maggiore disposizione umana verso gli animali che ci hanno
accompagnati da millenni e pensare, come fanno alcuni, alla loro estinzione
è sintomo della cecità politica che ci sta portando alla sbando.

Una amico con il quale ho scambiato miliardi di e-mail, mi ha parlato spesso
di un lavoro che sta portando a termine con un gruppo di ideologi marxisti
animalisti. Il discorso all¹incirca è questo: poiché la politica è ³sporca²
e non bisogna contaminarci bisogna attendere che il pensiero elaborato da
questi pensatori veda la luce del giorno, dopodiché l¹animalismo non sarà
più lo stesso. Insomma, da quello che sono riuscito a capire attraverso gli
oscuri pronunciamenti emanati - con immensa parsimonia - dal mio amico due o
più tomi stanno nascendo, direi germogliando, che sconvolgeranno il mondo
degli esseri senzienti.

BeneŠio umilmente dico: nell¹attesa di questa manifestazione epifanica di
sapienza animalista non possiamo fare qualcosa di utile che salvi - nel
frattempo - milioni di animali per poi mettere la ³lobby² (o quello che si
vuole fare) in cantina o in qualche polveroso solaio?

Quando i tomi degli ideologi saranno pronti allora il mondo cambierà e non
ci sarà più bisogno di lobby, partiti autonomi ed entrismo politico eccŠeccŠ

A quel punto seppelliremo tutte queste idee malsane che sono originate dalla
mia debole testa e si procederà con la nuova Grundrisse animalista.

A questo proposito, ricordo, sempre nel ¹68, che un compagno - grande
ammiratore di Kim Il Sung e ora in forza a Mediaset - mi diceva che era
sbagliato che gli ³homeless² prendessero una tazza di brodo dalla ³Salvation
Army² perché ritardava la rivoluzione (sic). Io gli rispondevo che era
giusto che la bevessero, perché era ragionevole che i poveri sopravvivessero
con qualsiasi aiuto; quando poi sarebbe giunta la rivoluzione con le sue
chiome fulgenti, allora avremmo messo in soffitta la Salvation Army con le
sue valide vecchiette, i suoi tromboni e le sue chitarre di DioŠah sancta
simpilicitas!

Certo viene da ridereŠTraverso dice: ³Che facciamo, minacciamo i politici di
non dargli il voto?²

E cosa fanno i gay, gli ebrei, i cristiani di Bush, gli arabi in America?
Cosa fanno Bertinotti e Mastella quando ricattano? Non minacciano con la
forza che origina dai loro voti?

Ma certoŠ rimaniamo nell¹iperuranio incontaminato dei figli della luce
attendendo la rivoluzione predetta per il vicino 3035. Nel frattempo
moriranno milioni di animali?Š

Ma siŠ gridiamo come urlò Simone di Monfort mentre il suo esercito scannava
credenti e Catari: ³Il signore riconoscerà i suoi!²

E poi facciamola finita con la storia che i cacciatori sono vincenti perché
ci sono i grandi interessi economici dietro. Nel paese dove vivo - che non è
un entità geografica esistente su un altro pianeta - ma è parte integrante
dell¹Europa: la stampa di destra, i conservatori, la nobiltà feudale, la
Camera dei Lord, il Principe Carlo e i reali, il proletariato agricolo, il
sottoproletariato al servizio della cavalleria feudale catafratta hanno
mosso l¹Acheronte come Giunone - sospinti e sovvenzionati dagli ingenti
capitali delle grandi multinazionali che sostengono le attività venatorie -
per bloccare il ³Parliament Act² che ha messo fine alla ³caccia alla volpe²
e sono stati sconfitti. Dire che i poteri economici dominanti abbiano
l¹ultima parola nelle scelte politiche è completamente assurdo. Tutte le
grandi rivoluzioni hanno vinto contro i poteri economici dominanti. Se il
popolo vuole una cosa ed esiste una leadership ³adeguata² le battaglie si
vincono. L¹Ucraina, piaccia o non piaccia, è un esempio. Dire che Berlusconi
rimanga sempre al potere perché dispone di mezzi mediatici potenti ed è
sorretto da grandi interessi economici é sostenere che il mondo sarà sempre
in mano ai ricchi. E questa è un¹imbecillità. Per di più questo detto da un
membro del ³politburo² di RA è una cosa che più antimarxista non esiste. La
storia della imbattibilità dei cacciatori è una forma congenita di
vigliaccheria; è roba da figli della luce, da impotente ghetto vegano. E¹
roba da pippate tipo: ³loro vincono sempre ma noi siamo nel giusto². Il
classico motto dei perdenti. Su un punto Fragano ha ragione quando scrive
delle associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori vegetariani e
vegani e afferma che ³questo strumento è assolutamente politico e lo è nella
misura in cui i consumatori si coalizzano per difendere i propri diritti, o
meglio, per riappropriarsi dei propri diritti, e per fare pressione su chi
esercita il potere.²

A questo rispondo: per questo esistono le lobby che si autofinanziano e
proteggono gli interessi dei soci. Le lobby esistono per dare forza a questi
progetti, altrimenti come si organizza una cosa del genere? Con le pippate
su internet? Le lobby servono per questo e anche per pagare l¹avvocato della
Berati. Servono per difendere gli interessi di un gruppo che può essere
radicaleggiante, moderato, di destra, di sinistra o trasversale. Ed è meglio
che qualcuno si faccia spiegare come funzionano invece di raccontare
fesserie.

Le vuole veramente aiutare le oche Sottofattori? E allora pensi
politicamente perché proteste irritate su internet non servono a nulla. Ed è
bene che cominci a capirlo.

E finiamola anche con la mitologia dell¹animalismo di sinistra.

Il socialismo reale era chiuso ai problemi della natura e degli animali
quasi di più del capitalismo trionfante. Io visitai in passato molti paesi
comunisti, anzi li visitai quasi tutti: Cuba, Cina, Albania, Russia,
Bulgaria, Romania, Germania dell¹Est, Ungheria Cecoslovacchia, PoloniaŠ e
quando chiedevo degli animali mi rispondevano sempre che era un problema
inesistente. Roba da piccoli borghesi. Mi sono chiesto più volte se i
marxisti-animalisti abbiano mai letto quello che scrisse Friedrich Engels
riguardo i vegetariani e il mangiar carne nel suo scritto intitolato ³ Parte
avuta dal lavoro nel processo di umanizzazione della scimmia²; lo hanno
letto?

Hanno letto cosa scrissero i fondatori del Marxismo riguardo l¹esplosione
demografica che più tardi avrebbe devastato la terra?

Anch¹io ho letto con attenzione le pagine del giovane Marx nella
³Grundrisse² riguardo al processo di oggettivazione della natura e le
profetiche parole di Engels riguardo all¹impossibilità umana di
assoggettarla; ma è ben povera cosa. Il socialismo reale - come il
capitalismo - si è comportato da assassino verso il non umano. E quando lo
storico Pokrovskiy cercò di mettere in guardia la leadership bolscevica del
rischio della devastazione dell¹ambiente fu rapidamente messo a tacere dal
potere sovietico. Le parole devono essere misurate: si può dire che
l¹animalismo sia prevalentemente di sinistra, come si può dire che i
cacciatori umbri e toscani - massacratori di tutto ciò che vive - siano
prevalentemente di sinistra. La sinistra ha fatto assai poco per gli
animali. Ed é tempo di trascendere le ideologie e puntare direttamente a
risultati immediati che salvino dalla morte e dallo strazio milioni di
esseri senzienti.

Primum servare deinde philosophari: Max e la Berati hanno ragione.

Riguardo al progetto globale dico questo:

Se qualcosa nascerà - e io sono sicuro che nascerà ma non dal ³panorama
stantio² dell¹animalismo radicale nostrano - avrà connotati globali.

Ormai il problema è salvare il pianeta e i suoi abitanti. Salvare la terra e
chi la abita, dai cani alle tartarughe, dagli alberi agli uomini, dalle oche
ai gatti. Per Verde-Kyoto intendo qualcosa che riveda radicalmente i
rapporti tra l¹umano e il non umano prima che sia troppo tardi. La lotta
deve riguardare la fame nel mondo (il sistema economico infame che costringe
miliardi di persone alla morte) e il nostro rapporto con gli animali e la
natura che abbiamo devastato. Battersi solo per gli animali è errato.
Bisogna battersi per gli tutti gli esseri senzienti e la terra che li
ospita.

Una nuova organizzazione di natura animalista dovrebbe avere una visione più
ampia e deve far riflettere su quello che sta accadendo nel mondo.

Tempo fa lessi un articolo sull¹ ³Observer² di Johnathan Dimbley, un
giornalista particolarmente attento ai problemi del pianeta. Il giornalista
spiegava nel settimanale letto da 400.000 persone che il terrorismo, il
³global warming², e la fame nel mondo erano inestricabilmente tessuti
insieme. Dimbley, dopo un viaggio in Etiopia - cercando di capire la guerra
e il terrorismo che verranno -, spiegava che la popolazione affamata è
composta da moltissimi laureati e da giovani che seguono la televisione
satellitare e che usano Internet; e che questi giovani sono teste pensanti
interessate ai risvolti politici del mondo. Questa massa giovanile - secondo
l¹inglese - è esposta continuamente a martellanti messaggi che condannano
gli USA e l¹Occidente indicando il piano di sviluppo economico occidentale
come la causa prima dei grandi mali che generano stermini nei loro
continenti. Dimbley ci informava che le accuse spietate contro gli Americani
e l¹Europa le aveva sentite, non nelle strade di Baghdad o Kabul, ma ad Adis
Abeba la capitale di una nazione di 70 milioni di persone delle quali almeno
il 50% di fede ortodossa. E affermava che gli stermini dell¹Aids e della
fame produrranno un nuovo terrorismo perché le ³distorsioni grottesche²
economiche causate dal capitalismo globale fanno sì che se in Africa giunge
un dollaro di aiuti ne escono due per le barriere commerciali, i sussidi e i
debiti. Ci sarà un momento - spiegava il giornalista - quando i poveri
rigetteranno il sistema infame dei ricchi e qualcosa accadrà. Dimbley
passava poi ad analizzare la seconda possibilità che potrebbe generare il
terrorismo futuro: il ³global warming²; e si chiedeva cosa accadrà quando i
poveri avranno le loro terre completamente desertificate e noi vedremo i
ghiacciai dissolversi e i fiumi in piena e le onde anomale devastare le
nostre coste e le nostre città? E si chiedeva: ³Periremo in qualche
Armageddon siberiana o sahariana? O ci troveremo intrappolati nelle spire di
una demente crescita maltusiana che ci priverà di cibo e di acqua?² E citava
il presidente della Banca Mondiale che allarmato da quello che stava
osservando affermava: ³Se arriva un marziano e vede come mandiamo avanti le
cose su questo pianeta, riparte subito e quando torna a Marte dice: non
preoccupatevi per quelli là perché si stanno distruggendo da loro stessi².

Sempre più il film le ³Dodici scimmie² - ispirato da un ³corto² francese ³La
Jetée² - sembra profetico. Solo che questa volta non avremo tempo per
rifugiarci nelle viscere della terra.

A una precisa domanda sul terrorismo Veltroni, giorni fa, ha risposto: ³Il
terrorismo si combatte diffondendo la prosperità.²

La domanda conseguente è: ³E se la prosperità non si diffonde nel mondo cosa
accadrà?²

La popolazione mondiale si è raddoppiata in 50 anni. Allo stesso tempo le
emissioni velenose di diossina sono quadruplicate; usiamo sei volte più
acqua che nello scorso secolo. Per il 2050 si prevedono tre miliardi in più
di persone sul pianeta. L¹eco sistema sta saltando, ma gli scienziati ci
dicono che la terra ne i suoi abitanti può ancora essere salvata se ci
muoviamo in tempo. Vandana Shiva, la biologa e ambientalista indiana ci ha
invitato ripetutamente ad evitare ulteriori disastri. Lester Brown,
fondatore del Worldwatch, é stato lapidare: se non si cambia ci accelererà
il processo di riscaldamento, si innalzeranno i mari, si moltiplicheranno i
tifoni e gli tsunami. E ha spiegato che la Groenlandia perde 51 miliardi di
metri cubi di acqua ogni anno e che lo spessore dei ghiacci nel Mar Artico è
diminuito del 40%; e se si arriverà alla fusione dei ghiacci il livello
dell¹acqua del mondo salirà di 7 metri. Gli Inuit - che abitano l¹Alaska, il
Canada, la Groenlandia, la Chukotka e la Russia ci hanno messo in guardia
confermando che il ghiaccio che si sta squagliando nei loro territori
provocherà molto presto, in altre parti del mondo, catastrofi. In questi
giorni si sta parlando del ³global dimming² l¹oscuramento della luce solare
che accelerando il processo di desertificazione sulla terra contribuisce
alla morte di centinaia di migliaia di persone. Jeremy Rifkin ci ha messo in
guardia ripetutamente dicendo che se non cambiamo ci saranno tempeste,
alluvioni, uragani; se non riduciamo le emissioni nocive catastrofi immani
ci attendono. Ognuno di noi produce cinque tonnellate di emissioni velenose
all¹anno.

Per fermare questa tendenza apocalittica che sta distruggendo il pianeta
bisognerebbe ridurre le emissioni mefitiche del 60%. Ma questo è impossibile
perché per Bush il controllo dell¹emissioni provocherebbero perdite di posti
di lavoro negli USA. Siamo nelle grinfie di cristiani folli. Dipendiamo da
una pazzia generalizzata e onnipervadente . Ormai esercitiamo una pressione
sull¹ambiente che è tra le 1000 e le 10.000 volte superiore a quella
esercitata dagli uomini degli albori. La velocità delle estinzione è tra le
100 e le 1000 volte superiore a quella naturale. La nostra specie ha avuto
sempre il ruolo del ³killer sterminatore² ma ora ha raggiunto livelli
stratosferici di annichilimento. Le specie viventi ai limiti dell¹estinzione
sono 15.589. Entro il 2010 un decimo delle specie volatili potrebbe essere
estinto e un ulteriore 15% a rischio di estinzione. L¹Antartico fiorisce -
cosa che non si verificava da 10.000 anni - ma la sua vita marina rischia la
fine. I pinguini rischiano lo sterminio e hanno lo stesso diritto delle oche
a essere difesi.

Terrorismo? Ma questo è il vero terrorismo. Questo è terrorismo ³specista².

Il terrorismo eversivo ha ucciso 24.000 persone dal '68. Ed è condannabile.

Ma il terrorismo ³specista² che uccide ogni anno 240.000 persone non è più
condannabile?

Tutti però tacciono mentre consegnano ai loro figli una terra devastata.

Quando arriverà l¹arresto delle correnti calde atlantiche che mantengono
l¹equilibrio climatico in Europa allora tutti si sveglieranno. E mentre
scrivo Carlisle è inondato dalle acque. Quando l¹Inghilterra esperimenterà
un clima siberiano allora gli inglesi finiranno di guardare ³The Big
Brother² e si renderanno conto dell¹orrore.

Oltre a questo sappiamo cosa succede ai poveri. Agli innocenti.

Quelli che pensano che il capitalismo sia la forma finale della storia è
meglio che se lo tolgano dalla testa e pensino a quello che ha detto Marx
riguardo la storia che riproducendo modelli obsoleti si trasforma da
tragedia in farsa. Certo non si ritornerà a forme superate e stantie,
massacrate dagli eventi e relegate nel mondezzaio della storia - nelle quali
molti di noi hanno creduto - ma il futuro, se ci sarà, avrà connotati
fortemente anticapitalisti e vegetariani.

Davanti a quello che vediamo accadere nel mondo crediamo veramente che le
cose si siano concluse con la vittoria finale dei conservatori guerrafondai
di Bush e degli yuppie mercenari di Berlusconi? Ma viaŠ su questo pianeta un
bambino su sei soffre la fame e per la fame ogni sei secondi ne muore uno,
640 milioni di piccoli vivono in condizioni tragiche, 180 milioni eseguono
lavori di natura schiavista, 1,2 milioni sono vittime del vergognoso
traffico infantile, 2 milioni sono oggetto di sfruttamento sessuale, 3,6
milioni sono uccisi nei conflitti religiosi e interetnici del terzo mondo.
Inoltre, 800 milioni di persone sono a rischio per la fame. 1 miliardo e 440
milioni di persone vivono con due dollari al giorno.

A questo si aggiunge il pauroso strazio animale: 1500 animali massacrati
ogni secondo 48 miliardi uccisi ogni anno.

Terrorismo? Ma ce l¹abbiamo davanti agli occhi è il sistema mondiale
economico che privilegia una minoranza di nevrotici che galleggiano su un
vascello fatiscente in un oceano di strazio.

E¹ il sistema che condanna miliardi di esseri viventi a una morte oscena.

Occorre qualcosa che nasca e affronti questi immani problemi. E che li
unisca in maniera globale.

Lobby, partito di RA, movimento, organizzazioneŠquello che si vuole ma
questi problemi sono tessuti inestricabilmente.

E io dico - Digos o non Digos - se si distrugge la terra e i suoi abitanti
tutto è lecito per difenderla. Tutto!

Paolo Ricci

18-1-2005

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(http://www.ahimsa.it/ricciopa14.html)