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Nucleare – 862 milioni per togliere 5 impianti



Nucleare – 862 milioni per togliere 5 impianti

Cifre e programmi illustrati a Rotondella: stanziati fondi che saranno 
usati fino al 2015 per smantellare anche il centro Itrec presente nel 
centro materano

ROTONDELLA (MATERA) - Per smantellare i cinque impianti del ciclo del 
combustibile nucleare presenti in Italia - i due della Casaccia, nei pressi 
di Roma, e quello di Rotondella (Matera), Saluggia (Vercelli) e Bosco 
Marengo (Alessandria) - la Società di gestione degli impianti nucleari 
(Sogin), creata nel 1999 all’interno della holding Enel e dal novembre 2000 
trasferita al Ministero dell’ Economia, spenderà fino al 2015 862 milioni 
di euro.
Cifre e programmi sono stati illustrati oggi dal Direttore della 
disattivazione degli impianti di combustibile, Ivo Tripputi, e dal 
Direttore delle relazioni esterne di Sogin, Ugo Spezia, a Rotondella 
(Matera), dove si trova il centro Itrec frutto di un accordo fra Italia e 
Stati Uniti che risale al 1959.
Oltre ai cinque impianti del ciclo del combustibile, Sogin gestisce anche 
le quattro centrali nucleari italiane (Trino Vercellese, Caorso, Latina e 
Garigliano).
Tripputi e Spezia, rispondendo alle domande dei giornalisti, hanno spiegato 
che tecnici di Sogin stanno collaborando allo smantellamento di tre 
sommergibili nucleari dell’ ex Unione Sovietica, nella base di Arcangelo, e 
alla costruzione di un deposito a Murmansk: «Queste attività, controllate 
dal G8 - ha detto Spezia - non hanno alcuna relazione con gli impianti 
italiani né è previsto alcun trasferimento di materiale o scorie in Italia».
Nell’impianto di Rotondella - che è stato fatto visitare ai giornalisti 
mentre era in corso, in alcune parti, un controllo da parte di ispettori 
dell’Iaea e dell’Euratom - Sogin, che lo gestisce dal 6 agosto 2003 quando 
è subentrata all’ Enea, investirà fino al 2015 una somma pari a 210 milioni 
di euro. L’impianto fu completato nel 1970 e, a partire dal 1968, ha 
ricevuto 84 elementi (ognuno del peso di 37,5 chilogrammi) di combustibile 
irraggiati provenienti dalla centrale di Elk River (Minnesota, Stati 
Uniti). Venti elementi sono stati ritrattati. Oggi, in una «piscina», sono 
custoditi 64 elementi. Nel centro sono inoltre custoditi rifiuti liquidi 
(in 433 fusti) e solidi (in 337 fusti). «A Rotondella - ha detto Spezia - 
non c’è mai stato un solo grammo di plutonio, perché il centro fu 
realizzato per sviluppare la filiera uranio-torio». Attualmente, la 
condizioni di sicurezza della struttura è definita «accettabile», ma Sogin 
- hanno detto i suoi dirigenti - sta lavorando per migliorarla. In 
riferimento alla vicenda del deposito di scorie nucleari che il Governo, 
nel novembre 2003, aveva deciso di realizzare a Scanzano Jonico (Matera), i 
dirigenti di Sogin hanno detto che durante contatti che la società ebbe con 
gli amministratori regionali e locali dopo il 6 agosto 2003 non si parlò 
mai del deposito unico a Scanzano, che il Governo non aveva ancora deciso.


   (19/02/04)