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Armi: nel 2003 la Siria le rifornì a Saddam e l'Italia a lla Siria



Allego l'articolo apparso oggi sul sito di Unimondo su
 "Armi: nel 2003 la Siria le rifornì a Saddam e l'Italia alla Siria" .
 L'articolo e' pubblicabile interamente o in parte citando la fonte:
www.unimondo.org  (sito internet di Unimondo)
http://unimondo.oneworld.net/article/view/76078/
Giorgio Beretta
Armi: nel 2003 la Siria le rifornì a Saddam e l'Italia alla Siria
venerdì, 02 gennaio, 2004


            Carroarmato iracheno -da OW
      Nonostante le sanzioni internazionali, alla viglia della guerra in
Iraq la Siria riforni di armi Saddam Hussein. Lo ha rivelato nei giorni
scorsi una dettagliata inchiesta del Los Angeles Times. L'inchiesta mostra
come il traffico di armi tra Siria e Iraq sia stato diretto da una società
di proprietà di Bashar Assad, cugino di Saddam. La società Ses
International Corporation, guidata da Assad e controllata da altri
importanti esponenti del partito Baath siriano, avrebbe regolarmente
trasferito armi all'Iraq nel periodo tra il 2000 e il 2003. Nel traffico
sono direttamente coinvolte diversi personaggi di punta del regime di
Damasco e gli ultimi 50 contratti, per un valore di decina di milioni di
dollari, sarebbero stati firmati tra la fine di febbraio e gli inizi di
marzo 2003 a pochi giorni dall'inizio dei bombardamenti Usa su Baghdad.

      In particolare l'inchiesta mostra come nei mesi precenti l'intervento
Usa vi stata da parte di Saddam una "disperata ricerca in almeno una
dozzina di nazioni di missili balistici, missili contraerei, artiglieria,
pezzi di ricambio per aerei da combattimento MIG, carroarmati, sistemi
radar e esplosivi". L'articolo ricorda inoltre come nel marzo scorso
l'amministrazione Bush aveva accusato la Siria di aver inviato "visori
notturni e altro materiale bellico" all'Iraq, ma che gli stessi ufficiali
statunitensi "non erano a conoscenza delle dimensioni del traffico illecito
di armi tra i due paesi". EXPORT DI ARMI ITALIANE:
            - La Relazione 2003 sull'export di armi italiane (dal sito del
Parlamento)
            - Dati e analisi (da Campagna banche armate)
            - Analisi dell'export 2002


      "Quello che il giornale Usa ha mancato di investigare è se tra le
armi passate a Saddam dalla Siria non vi siano anche i sofisticati sistemi
di visori notturni di puntamento per carri armati T72 che lo scorso anno
l'Italia vendette alla Siria" - commenta Giorgio Beretta della Campagna per
il controllo dell'export di armi italiane. "Sarebbe ora necessario che si
aprisse un'inchiesta parlamentare anche in Italia e mi auguro che qualche
parlamentare voglia finalmente tirarsi su le maniche e cominciare a
guardare da vicino alla faccenda".

      In un articolo dello scorso maggio Beretta aveva documentato come la
Relazione 2003 della Presidenza del Consiglio sull'export di armi italiane,
riportava che nel 2002 fossero state autorizzate dall'Italia vendite di
armamenti alla Siria per un totale di oltre 18 milioni di euro. Si tratta
di 17 esportazioni che fanno parte di una mega commessa da 266.379.656 euro
(515 miliardi di lire) firmata nel 1998 e mai interrotta nonostante le
continue accuse di violazioni al governo siriano: e tra questi appunto i
sistemi di visori notturni di puntamento e di controllo del tiro per carri
armati T72 di fabbricazione sovietica. "E' inaccettabile che nei giorni in
cui il segretario statunitense alla Difesa Donald Rumsfeld accusava la
Siria di aver esportato visori notturni di puntamento all'Iraq, nessuno in
Italia si sia chiesto se tra essi non vi fossero anche quelli venduti a
Damasco dal nostro Paese che, oltretutto, sono prodotti da un'azienda
controllata dallo Stato, le Officine Galileo della Finmeccanica" - conclude
Beretta. [AT]




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Giorgio Beretta
Email: giorgio.beretta@unimondo.org