Re: [Disarmo] I buchi del Manifesto su disarmo nucleare in Senato e all'ONU



Riprendo nuovamente atto che,secondo i disarmisti esigenti e Alfonso Navarra il TNP,non dice quello che dice:proibisce agli stati firmatari che non disponessero di armamenti nucleari ("stati non-nucleari"), di ricevere o fabbricare tali armamenti o di procurarsi tecnologie e materiale utilizzabile per la costruzione di armamenti nucleari. Inoltre il trattato proibisce agli "stati nucleari" firmatari di cedere a stati non-nucleari, armi nucleari e tecnologie o materiali utili alla costruzione di queste armi:per un'inezia.

Ma quale è il trucco con il quale il TNP va a legittimare gli arsenali delle potenze nucleari?
Una inezia, a ben pensarci: basta che non indichi una scadenza al disarmo cui il ristretto club atomico sarebbe impegnato da “negoziati in buona fede”. Dall’art. VI del suddetto TNP (quello che anche noi citiamo come “obiettivo conclamato da attuare”). Per cui io Stato armato nuclearmente fino ai denti sono legittimato in ciò perché ho promesso di disarmare (ed ho promesso agli altri Stati di aiutarli nel nucleare civile), ma nessuno mi ha imposto regole sul come e sul quando rispettare la promessa!
Dopodiche arriva Manlio Dinucci che, sempre sul Manifesto di oggi, ci propina la ricetta del cannolo salato: la completa denuclearizzazione che sarebbe sia “prescritta dal TNP” (ma quando mai: è solo lo “spirito” del TNP a farlo, e quello lo invitiamo sempre a tavola facendo buon viso a cattivo gioco!) sia perché “condizione indispensabile per l’adesione italiana al trattato sulla proibizione delle armi nucleari”.

Pazienza bisogna arrendersi alla forza degli argomenti,ma sono sicuro che con il percorso indicatoci da Navarra si riuscirà a convincere non solo il governo,ma tutti,MDP,D'Alema,pure il Manifesto a chiedere il permesso alla NATO di potere firmare il trattato ONU del 7 luglio,per potere finalmente(dopo 47 anni dalla firma) cacciare gli ordigni nucleari dal nostro paese.
Con l'ottimismo della volontà
pace e bene a tutti.



Il giorno 23 luglio 2017 03:52, jure LT <disarmo at peacelink.it> ha scritto:

No Nuke al Senato e all'ONU: Tutti i buchi de Il Manifesto

Le Regole di Redazione:
1. degli amici non parlar male
2. anzi: non parlare proprio.

Una su tutte:
MDP: "Per l'adesione al Trattato No Nuke ONU prima chiediamo il permesso a Usa e NATO"
In Redazione han preferito soprassedere (regola 1.).
Anzi, han fatto di meglio: per non sbagliare hanno rimosso tutta la questione (regola 2.).

Qui il link del lungo ma ottimo articolo-report di Alfonso Navarra (Disarmisti Esigenti), che racconta quel che è accaduto in Senato e che Il Manifesto 'non ha potuto' riportare:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/noguerra/DisarmoAtomico_1500756634.htm

"Forse alla “sinistra sinistrata” farebbe meglio non essere servita dai giochi di parole funambolici e fumisterici ("il TNP è centrale, ma anche il Trattato di proibizione del 7 luglio lo è") ma con amare verità, cui prepararsi a far fronte. Tipo quella che il MDP che ha D’Alema, il bombardatore di Belgrado, tra i principali ispiratori, non intende, “realisticamente”, sottrarsi alla lealtà verso la NATO."

Jure Ellero

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