Internet in orbita



Una delle conclusioni raccolte dal simposio AEROSPACE TECHNOLOGIES and APPLICATIONS for DUAL USE tenutosi a Roma:
http://www.afcearoma.it/aerospace.htm

L'altra è la firma di un contratto Difesa-Telespazio per il Sicral 1B ( di cui di seguito)
http://www.telespazio.it/

Circondare la Terra con una maglia di reti Internet dotate di “vita propria” grazie a router intelligenti installati su satelliti disposti in livelli orbitali diversi, per abbattere i costi, velocizzare e rendere più sicure le trasmissioni di dati civili e militari e migliorare lo sfruttamento medio dei veicoli spaziali: questo l’obiettivo di Cisco System Inc. che ha firmato il 13 scorso un memorandum d’intesa con EADS Defence & Security.

Networking su IP: Cisco ed EADS siglano protocollo di intesa per nuove soluzioni
http://www.key4biz.it/News/2007/09/14/Tecnologie/Cisco_Defence_and_Communication_Systems_Herve'_Guillou_Chris_Dedicoat.html

«Via via che le forze di protezione civili e militari dipendono sempre più su reti basate su protocollo IP – si legge in un comunicato stampa di EADS – la certezza di comunicazioni rapide, altamente sicure e affidabili, particolarmente in situazioni critiche diventa una priorità crescente e al tempo stesso una sfida, anche in funzione dei diversi ruoli richiesti alle forze armate e ai teatri di azione. Per esempio è essenziale che i loro network permettano comunicazioni tra personale in azione in aria, sulla terra e in mare, come pure tra forze internazionali».

Cisco, il colosso californiano leader mondiale nelle infrastrutture di rete basate sul protocollo IP (Internet Protocol), proprietaria del sistema operativo IOS usato nell’83 per cento delle comunicazioni in rete, ha dichiarato:

«Quello che abbiamo in mente è un balzo epocale: vogliamo trasformare i satelliti in orbita da semplici ripetitori, quali sono oggi, a nodi intelligenti con la capacità di gestire ed instradare in modo autonomo pacchetti IP, nell’ambito di un progetto chiamato IRIS (Internet Routing In Space)».

La prima tappa è già stata superata dal 2003, quando fu messo in orbita per esperimento il primo router intelligente, ancora funzionante. «Nel 2009 – lanceremo il primo satellite con a bordo il nostro software, primo passo verso l’Internet nello spazio. Seguirà, probabilmente, una rete di microsatelliti dedicati, anche se il router intelligente potrà essere imbarcato su qualsiasi tipo di veicolo spaziale».

Le prime applicazioni di questa rete svincolata dalle stazioni di terra saranno «dedicate a tutto ciò che vola: aerei, satelliti, stazione spaziale, perché tutti questi veicoli avranno possibilità di comunicazioni enormemente incrementate, trovandosi immersi in questa “rete” orbitale dove ogni satellite rappresenterà un potenziale punto di accesso. Poi si passerà alle applicazioni per la logistica o il monitoraggio ambientale: in questo caso i satelliti per l’osservazione della Terra, in orbita bassa, potranno essere sempre in grado di scaricare i dati senza dover effettuare rilanci ai satelliti in orbita geostazionaria o attendere di passare su una stazione di terra».

Telespazio e Ministero della Difesa:

Il ministero della Difesa italiano e un raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Telespazio (una società Finmeccanica/Thales) hanno firmato un contratto da 118 milioni di euro per il completamento del sistema per telecomunicazioni militari Sicral 1B.

«Si tratta di un contratto molto innovativo perché l’industria ha coinvestito nella realizzazione del satellite, in cambio della disponibilità di una parte della capacità del satellite, che Telespazio potrà vedere ai Paesi NATO».

Con questo contratto «si apre una nuova fase nei rapporti tra Difesa e industria nazionale relativamente alla fornitura di servizi».

Sicral 1B, ha spiegato il generale Pietro Finocchio, presidente AFCEA e Direttore Generale della Direzione Generale delle Telecomunicazioni, dell’Informatica e delle Tecnologie Avanzate, «sarà lanciato a fine 2008 per la indisponibilità di vettori in tempi più brevi». Precisando i termini dell’accordo, Finocchio ha detto che il costo del sistema si aggira sui 350 milioni di euro, dei quali circa 80 saranno messi da Telespazio. Il resto sarà coperto per metà dalla Difesa e per metà dal ministero dello Sviluppo economico. In cambio della sua partecipazione economica, Telespazio potrà vendere circa un quarto della capacità del satellite a clienti istituzionali, quali la NATO (per la quale il Sicral 1 già copre il 75% delle necessità) o ad altre nazioni che hanno bisogno di comunicazioni riservate senza avere la capacità di realizzare un proprio satellite (ad esempio, Bulgaria, Romania, Sud Africa).

«La Difesa – ha spiegato il generale Finocchio – garantirà sulla vendita a clienti istituzionali, un controllo necessario per evitare che le capacità fornite da Sicral possano finire in mani sbagliate. Se infatti deve essere lasciato a tutti un libero accesso allo spazio, deve però esserci un coordinamento sicuro che lo tuteli, affinché dello spazio sia fatto un uso pacifico».

Il contratto era stato annunciato nel gennaio scorso. Per la realizzazione di Sicral 1B sarà utilizzata la piattaforma di riserva del Sicral 1. A bordo sarà collocata una componentistica aggiornata, anche se saranno forniti gli stessi servizi di Sicral 1. Una interessante implementazione rispetto al primo satellite sarà costituita da un software aggiornabile che renda più flessibile il satellite nel corso della sua lunga vita operativa, prevista in 13 anni.

Il Sicral (Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate ed Allarmi) permette collegamenti in ambito tattico e strategico sul territorio nazionale e nelle operazioni fuori area, così come comunicazioni mobili con piattaforme terrestri, navali ed aeree. Il sistema si compone di un segmento spaziale, il satellite, ed un segmento terrestre costituito dal Centro di Gestione e Controllo di Vigna di Valle, vicino Bracciano, nei pressi di Roma, e dai diversi terminali degli utenti.