Radicare e strutturare il movimento nei territori



Radicare e strutturare il movimento nei territori



L’esperienza
della Carovana contro la guerra e la Rete nazionale Disarmiamoli



Sabato 19 maggio sono partite da Novara, Trieste e Sigonella, le tre
unità della Carovana contro la guerra, per la pace e il disarmo, che
per due settimane ha attraversato tutto il paese e i siti dove sono
installate le basi militari USA e NATO, le armi atomiche, le servitù
militari.

Il passaggio della Carovana ha consentito di tenere decine
di incontri, assemblee e SIT IN che hanno posto al centro dell'agenda
politica la crescente militarizzazione del nostro paese e le scelte
militariste messe in campo dal governo Prodi senza alcuna discontinuità
con il precedente governo Berlusconi. Ultima in ordine di tempo
l'adesione segreta dell'Italia allo Scudo missilistico degli USA in
Europa (contro cui da Praga a Rostock si stanno mobilitando).

L’
esperienza della Carovana è stata l'occasione anche per sottolineare
che le truppe italiane vanno ritirate subito da tutti i teatri di
guerra, che vanno bloccate la nuova base USA di Vicenza e gli
allargamenti delle altre basi militari, che vanno smantellate le armi
nucleari stoccate nel nostro paese, che vanno ridotte le spese militari
consentendo così nuovi "tesoretti" a disposizione delle assai più
urgenti spese sociali.

Lungo il percorso della Carovana sono state
raccolte le firme sulla Petizione Popolare contro l'adesione
dell'Italia allo Scudo missilistico USA e presentate le due Leggi di
Iniziativa Popolare contro i vincoli dei trattati militari e le basi,
per lo smantellamento delle armi atomiche. Su queste leggi da settembre
partirà la campagna per la raccolta di firme in tutto il paese e che
rappresentano uno strumento concreto per l’attività dei comitati locali
di intervento e iniziativa sull’agenda dei problemi nazionali.

La
Carovana è arrivata a Roma il 2 giugno, il giorno della Repubblica
trasformato ormai dal 1999 in una apoteosi delle forze armate e del
militarismo ed in cui ambiti fino a ieri insospettabili, come l'attuale
Presidente della Camera, ritengono ormai i militari (inclusi quelli
assai discussi e discutibili della Folgore) come la migliore vetrina
del nostro paese.

L’esperienza della Carovana contro la guerra è stata
una azione di discussione e informazione capillare con i suoi circa 40
appuntamenti su tutto il territorio nazionale - particolarmente
entusiasmanti la manifestazione contro gli F35 a Novara, gli incontri
in val di Susa e ad Asti, in Sicilia e a Lecce, la presenza a Ghedi e
la fiaccolata di Vicenza , la manifestazione a Forlì e la giornata a
Colleferro - può rivelarsi come una iniziativa di grande efficacia per
consolidare l'autonomia e il radicamento sociale del movimento No War e
liberarne le energie nei prossimi mesi.

Sulla manifestazione del 9
giugno la Rete Disarmiamoli non ha avuto dubbi: siamo tra i promotori e
staremo nella manifestazione convocata dal movimento contro la guerra
che in questo anno si è mosso in coerenza con la propria storia e i
propri obiettivi senza capitolare nel collateralismo con il governo.
Per questo saremo al corteo che partirà da piazza della Repubblica e si
concluderà a Piazza Navona insieme a tutte le altri reti No War.

Non
c'è più spazio per le indulgenze verso la politica degli Stati Uniti e
per le ritirate di fronte alle scelte strategiche del governo Prodi in
materia di politica militare, estera, sociale. La manifestazione del 9
giugno è una scommessa positiva sull'autonomia e l’indipendenza di
questo movimento, sulla sua possibilità di incidere concretamente nella
situazione italiana ed internazionale.



La Rete nazionale
Disarmiamoli!

Info: www.disarmiamoli.org ; info at disarmiamoli.org