Scudo-antimissile



Vi è una differenza fra le interrogazioni parlamentari e gli articoli su di esso scritti da Dinucci? Io credo di sì. E sta nella capacità non solo di spiegare lo stato delle cose presenti, ma anche nella richiesta di incidere seriamente sulle stato di cose presenti. Quando i "nostri" rappresentanti somigliano a tanti "Il Gattopardo" parlano, parlano, parlano (male) e non concludono. In riferimento all'intervento al Senato di Fosco Giannini - Senatore PRC - 31 maggio 2007 e agli articoli del Manifesto
(che riporto di seguito)


L'intervento di Giannini non fornisce informazioni che non si sappiano già, fornisce informazioni inesatte e il suo intervento è inutile. Personaggi del genere, come tanti a vari livelli, si sono assicurati un reddito di cittadinanza (altro che mille euro al mese) e passano il loro tempo favorendo le politiche del governo con le loro facezie, in compenso rompono i coglioni al movimento (se vogliamo chiamarlo così) contro la guerra (vedi quell'insulso appello per una manifestazione unitaria).

Gli USA sanno perfettamente che l'Iran (e in generale i paesi mediorientali suoi nemici) non hanno tecnologia in grado di sviluppare (in tempi rapidi) sistemi missilistici in grado di colpire Europa o gli USA stessi, ma solo i paesi della vicina zona tipo Israele (e infatti gli USA hanno approvato il finanziamento di $504 billion per difendere Israele con fondi per l' Arrow-2 missile) e Iraq (cioè a medio raggio, gli Shabhab-3 fino a 1900 km)). Non hanno gli ICBM.

La Germania, che ha firmato accordi con la Russia dopo il 1989 non solo energetici, aveva già firmato accordi con USA e Italia per lo sviluppo della fase intermedia dello scudo stellare (vedi Finmeccanica), ha chiesto mesi fa che sia la NATO a prendere in mano le decisioni in merito. Ovviamente la Russia ha paura non tanto della repubblica Ceca o della Polonia, ma della volontà degli USA di posizionare altre installazioni ABM in Georgia, Armenia e Azerbaijan. Sa bene che il posizionamento fisso nella repubblica Ceca e in Polonia sarebbe un facile bersaglio neutralizzabile attraverso la distorsione dei segnali a banda X con adeguati sistemi di guerra elettronica aeroportati.

I sistemi ABM attualmente in fase di sviluppo sono suddivisi in tre categorie relative a sistemi navali, radar e aerei (come l'Air-Borne laser) e hanno avuto risultati limitati tranne alcuni con quello navale. Il sistema terrestre (vedi Polonia e repubblica Ceca simile a quello dispiegato in Alaska, California e il Forward Base X-Band radar realizzato su piattaforma galleggiante) hanno avuto il massimo del sostegno finanziario e il minor risultato. Non a caso è proprio il sistema terrestre ad essere minacciato di tagli. Il braccio europeo della Ground-based Midcourse Defense sarà integrato con i radar NATO di Fylingdales (Regno Unito), Thule (Groenlandia) e con il resto della rete di sistemi missilistici americani. Il punto è che la complessità di tutte le operazioni da integrare riguarda proprio la sua efficacia.

Ecco perchè i democratici americani preferiscono continuare a sviluppare il sistema a medio e corto raggio AegisBMD (a cui partecipa anche il Giappone) e il THADD con il quale s'intende colpire il bersaglio già all'inizio della fase di rientro. Ciò che vuole Bush è una strategia che prevederebbe il posizionamento di sistemi antimissile anche nei paesi dell'Asia Centrale, per ottimizzare più sistemi impiegandoli come strumenti per isolare politicamente ed economicamente i paesi nemici.

Sono dunque da considerare come strumenti di pressione politico-strategica e la Russia lo sa bene (e lancia il suo RS-24, copertura 6000 km).

Evvia con il riarmo: guerra per tutti - reddito per nessuno -

http://www.nato.int/issues/arms_control/cfe_qa_factsheet.pdf
http://www.nato.int/issues/missile_defence/index.html

articoli:

La Russia lancia due nuovi missili contro lo «scudo» di Bush approvato dall'Italia
http://www.ilmanifesto.it/ricerca/ric_view.php3?page=/Quotidiano-archivio/31-Maggio-2007/art35.html&word=Dinucci
http://www.ilmanifesto.it/ricerca/ric_view.php3?page=/Quotidiano-archivio/21-Maggio-2006/art27.html&word=Dinucci

Intervento al Senato di Fosco Giannini - Senatore PRC - 31 maggio 2007

" L'installazione di un sistema di difesa missilistica in Europa orientale è
praticamente una dichiarazione di guerra".
Così ha scritto ieri sulla stampa italiana il grande intellettuale
statunitense Noam Chomsky, che così ha proseguito: " Provate ad immaginare
come reagirebbe l'America se la Russia, la Cina, l'Iran o qualunque potenza
straniera osasse anche solo pensare di collocare un sistema di difesa
missilistica sui confini degli Stati Uniti o nelle loro vicinanze, o
addirittura portasse avanti questo piano. In tali inimmagibabili
circostanze, una violenta reazione americana sarebbe non solo quasi certa,
ma anche comprensibile".
E ciò perché- prosegue Chomsky - " è universalmente noto che la difesa
missilistica è un'arma di primo colpo".

Che cos'è, dunque,  questo pericolosissimo e nefasto "scudo missilistico"
statunitense che dovrà essere installato in Europa e che il governo italiano
sembra aver accettato e segretamente concordato con la Casa Bianca ?
Perché, di fronte ad una questione di così grande dimensione strategica, il
Parlamento italiano non è stato messo, e non è ancora messo,  in condizione
di discutere e decidere autonomamente? Perché tale questione non la si rende
di pubblico dominio ? Perché non la si racconta al nostro popolo?
Volevo solo, signor Presidente, ricordarle un dato: nella Repubblica Ceca,
Paese coinvolto nel progetto Usa di "scudo missilistico", il movimento
pacifista, le forze democratiche e i giovani comunisti hanno già raccolto
300 mila firme, volte ad ottenere un referendum sulla collocazione dello
"scudo stellare". Una grande mobilitazione sociale che ha contribuito alla
messa fuori legge dei giovani comunisti cechi.
E' questo il prezzo che i popoli europei dovranno pagare per il progetto
americano? E cioè: subordinazione alle politiche di guerra di Bush,
allineamento, sottomissione delle volontà popolari e svuotamento dei poteri
parlamentari ?


Ma che cos'è, nel concreto, lo "scudo stellare europeo" ?

Il piano statunitense prevede l'installazione dei primi 10 missili
intercettori in Polonia e di una stazione radar nella Repubblica ceca.
La funzione dei missili intercettori è distruggere i missili balistici
nemici una volta lanciati. Sul territorio statunitense, ne sono già stati
installati 17  (14 in Alaska e 3 in California), che saliranno a 21 nel 2007
e a 30 nel 2008.
Nel momento in cui gli Stati uniti porteranno a termine lo "scudo"
anti-missili disporrebbero di un sistema non di difesa ma di offesa:
sarebbero infatti in grado di lanciare un first strike contro un paese
dotato anch'esso di armi nucleari, fidando sulla capacità dello "scudo" di
neutralizzare o attenuare gli effetti di una eventuale rappresaglia. Proprio
per questo Usa e Urss avevano stipulato nel 1972 il Trattato Abm che
proibiva tali sistemi, Trattato che l'amministrazione Bush -
significativamente -  ha cancellato nel 2002.

Ufficialmente, l'installazione dei missili intercettori in Europa dovrebbe
servire a proteggere gli Stati uniti e l'Europa stessa dai missili balistici
della Corea del nord e dell'Iran. Nessuno di questi paesi, né un altro
«stato canaglia», ha però oggi missili in grado di minacciare gli Stati
uniti e l'Europa. Per di più la Corea del nord, se volesse colpire gli Stati
uniti, lancerebbe i suoi missili non certo verso ovest e non certo al di
sopra dell'Europa. E, se si volessero neutralizzare i missili iraniani (che
non possono raggiungere gli Usa e l'Europa, né sono armati di testate
nucleari), occorrerebbe installare i missili intercettori in Turchia o altri
paesi limitrofi.
Secondo Mosca, il piano statunitense di installare missili intercettori nell
'Europa orientale mira, essenzialmente, ad acquisire un ulteriore vantaggio
strategico sulla Russia ed è per questo che  al Pentagono pensano di
installare altri missili ancora più a est, probabilmente in Ucraina.
Allo stesso tempo potrebbe essere aumentata la loro gittata, così da
minacciare i sistemi spaziali russi. Né può essere sottovalutata la
possibilità che questi missili siano un giorno armati di testate nucleari.

Immediato è il vantaggio che gli Usa possono acquisire installando in Europa
stazioni radar, tipo quella che intendono collocare nella Repubblica ceca.
Essa sarebbe la prima installazione di una rete di sofisticati centri di
intelligence, attraverso cui il Pentagono potrebbe monitorare, ancor più
efficacemente di quanto è in grado di fare oggi, non solo il territorio
russo ma l'intero territorio europeo. L'Italia, per la sua posizione
geografica, sarebbe inoltre particolarmente adatta per l'installazione sia
di radar che di missili intercettori rivolti verso il Medio Oriente e il
Nord Africa.
L'altro vantaggio per Washington sarebbe quello di avere in mano un altro
strumento per impedire che l'Unione europea possa un giorno rendersi
militarmente autonoma dagli Stati uniti. L'intero sistema di stazioni radar
e postazioni missilistiche in Europa dipenderebbe infatti dal Centro di
comando, controllo, gestione della battaglia e comunicazioni, all'interno
della catena di comando che fa capo al presidente degli Stati uniti d'
America.

E' dunque facile capire - tra l'altro - che , sul piano geopolitico, uno
degli obiettivi primari dell'installazione dello "scudo" americano è la
divisione chirurgica dell'Europa : da una parte l'area originaria dell'Ue,
dall'altra un'Europa dell'est sottomessa politicamente, economicamente e
militarmente agli Usa.
Con due obiettivi: l'interruzione del progetto di costruzione di una grande
Europa ( pericolosa per gli Usa) e la messa in campo di un vasto fronte -
specificamente militare  -  contro la Russia.

La Russia, di fronte al tentativo statunitense di acquisire un ulteriore
vantaggio strategico nei suoi confronti, ha già annunciato che prenderà
delle contromisure, adottando «metodi adeguati e asimmetrici» e   Putin ha
già  annunciato la moratoria del Trattato sulle forze armate convenzionali
in Europa,  firmato dai paesi della Nato e del Patto di Varsavia nel 1990.
Il piano statunitense di installare missili intercettori e radar nell'Europa
orientale, a ridosso del territorio russo, viene dunque considerato a Mosca
un ulteriore passo dell'espansione della Nato a est. Nel 1999 essa ha
inglobato i primi tre paesi dell'ex Patto di Varsavia: Polonia, Repubblica
ceca e Ungheria. Quindi, nel 2004, si  è estesa ad altri sette: Estonia,
Lettonia, Lituania (già parte dell'Urss); Bulgaria, Romania, Slovacchia (già
parte del Patto di Varsavia); Slovenia (già parte della Repubblica
jugoslava). Ora sta per inglobare Albania, Croazia e Macedonia, e si prepara
a fare lo stesso con Georgia e Ucraina. Contemporaneamente, gli Stati uniti
hanno installato nuove basi militari in Romania e Bulgaria e, tra breve,
faranno lo stesso in Montenegro.
La risposta di Putin al progetto di "scudo stellare" è stata durissima ed ha
evocato tutto il pericolo insito nella scelta americana: Putin ha avvertito
che se gli Usa installeranno missili e radar a ridosso del  territorio
russo, la Russia potrebbe anche ritirarsi dal Trattato Inf del 1987, che ha
permesso di eliminare i missili nucleari a raggio intermedio in Europa.
L'Europa, e in particolare l'Italia che ha già aderito al programma dello
"scudo" statunitense, rischia di ricadere nell'incubo politico e militare di
una nuova guerra fredda avente buone possibilità di trasformarsi in un
inferno nucleare.

Le conseguenze per l'Italia

L'accordo quadro prevede una serie di accordi specifici che coinvolgeranno
nel programma dello "scudo" statunitense non solo le industrie militari
italiane, soprattutto quelle del settore aerospaziale, ma anche università e
centri di ricerca.
L'accordo quadro comporta quindi una ulteriore militarizzazione della
ricerca, a scapito di quella civile, sotto la cappa del segreto militare.
Comporta un ulteriore aumento della spesa militare italiana (già al settimo
posto su scala mondiale), soprattutto dei programmi di investimento
derivanti da accordi internazionali, ai quali l'ultima Finanziaria ha
destinato 4,5 miliardi di euro in tre anni.
Comporta un ulteriore rafforzamento dei comandi e delle basi statunitensi in
Italia (comprese quelle dotate di armi nucleari), con la conseguenza che il
nostro paese diverrà ancor più trampolino di lancio delle operazioni
militari statunitensi verso sud e verso est.
Comporta ulteriori pericoli per il nostro paese che, per la sua collocazione
geografica, costituisce una postazione ottimale in cui installare i missili
intercettori: le zone di installazione diverranno di conseguenza bersagli
militari, come negli anni '80 la base di Comiso in cui erano installati i
missili nucleari statunitensi.
Inoltre, estendendo lo "scudo" all'Europa, gli Usa potrebbero scaricare
sugli alleati parte dei costi per lo sviluppo del sistema, ammontanti finora
a 10 miliardi di dollari annui.



In questo quadro estremamente pericoloso appare davvero inquietante il
comportamento del governo italiano, particolarmente reticente nel raccontare
i fatti relativi all'accordo con il governo Usa sullo "scudo stellare" e i
fatti relativi alla firma dell'accordo.

Il generale Henry Obering, direttore dell'Agenzia Usa di difesa
missilistica, ha annunciato il 27 marzo 2007, di fronte al comitato per i
servizi armati della Camera dei rappresentanti, che l'Italia entra
ufficialmente nel programma dello "scudo" anti-missili che gli Usa vogliono
estendere all'Europa.
"Ho il piacere di annunciare che lo scorso febbraio abbiamo stabilito un
memorandum di accordo quadro con l'Italia e possiamo ora iniziare a
sviluppare possibilità di condivisione di tecnologie di difesa missilistica,
analisi, e altre forme di collaborazione". Così  ha parlato il generale
americano Henry Obering.

Nessun annuncio, invece, da parte del governo italiano.
Quando il 12 marzo il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer
dichiara che  "in materia di difesa missilistica non ci devono essere paesi
di serie A e paesi di serie B all'interno della Nato" il ministro degli
esteri Massimo D'Alema dice di condividere l'opinione di Scheffer,
auspicando che la proposta degli Usa di estendere il loro "scudo" all'Europa
venga discussa dalla Nato e dalla Ue. Non dice però che l'Italia ha, a
questo punto, già sottoscritto il memorandum di accordo quadro ed è stata
quindi promossa in «serie A».
La firma dell'accordo quadro viene dunque tenuta segreta al parlamento e, a
quanto si dice, anche a parte della coalizione governativa.

Il governo italiano ha anche smentito, dobbiamo dire un po' affannosamente,
di aver firmato l'accordo con il governo Usa.
Ma le contraddizioni all'interno del governo sono davvero strane e,  per
molti versi,  inquietanti.
Il sottosegretario di stato per la difesa Marco Verzaschi ( dell'Udeur) ha
infatti  dichiarato, il 12 aprile 2007 alla Camera dei deputati :
"Da parte italiana, è stato recentemente firmato un Accordo quadro di
cooperazione Italia-Usa che amplia il perimetro di tale cooperazione al
settore della difesa da missili balistici".
Il sottosegretario Verzaschi non ha però spiegato perché  il governo
italiano avesse finora tenuto segreto un accordo di tale portata, né ha
precisato chi l'abbia firmato lo scorso febbraio.
Il sottosegretario alla difesa Giovanni Forcieri aveva annunciato, tramite
la sua segreteria, che avrebbe ufficialmente smentito di averlo firmato lui.
A ciò che ci risulta, però, il ministro Forcieri deve ancora far pervenire
la propria smentita.
Resta dunque il "mistero" di chi l'abbia firmato. Tuttavia, crediamo che la
questione essenziale non sia quella di chi ha firmato, ma perché il governo
Prodi abbia , segretamente,  firmato .
A dare una spiegazione ha provato - in modo contraddittorio - ancora  il
sottosegretario Verzaschi.
"Il citato Accordo quadro di cooperazione - ha dichiarato in aula - si
inserisce nelle molteplici iniziative intraprese in ambito Nato, dove, fin
dal 1996, sono state avviate varie attività volte alla realizzazione di
idonei strumenti a protezione dell'Alleanza dal rischio derivante dall'uso
di missili balistici equipaggiati con armi di distruzione di massa da parte
di nazioni ostili o gruppi terroristici"
L'accordo per lo "scudo" sarebbe avvenuto, dunque, in ambito NATO?.
Non sembra affatto di questo parere  il generale Obering, che  ha invece
chiarito che lo schieramento in Europa, da parte degli Stati uniti, di
missili anti-missili non rientra in ambito Nato e che "gli Usa non sono
disponibili a cedere la responsabilità del progetto" (15 marzo 2007).


Le ultime elezioni amministrative, signor Presidente, ci dicono chiaramente
che il governo Prodi rischia di consumare il rapporto con il proprio blocco
sociale di riferimento. La fiducia nei  confronti del governo Prodi si va
assottigliando giorno dopo giorno.
Non potremo certo riconquistarla proseguendo politiche di guerra al servizio
della potenza americana. Né, tantomeno, spostando enormi risorse economiche
dalla spesa sociale a quella militare.
Vi sarebbe una sola parola d'ordine per costruire l'alternativa e ridare
fiducia al nostro popolo: via dall'Afghanistan e via dalle guerre, più
autonomia dagli Usa e dalla Nato, meno favori alle grandi fortune
capitalistiche e  - finalmente ! - più stato sociale, più salari e più
pensioni !