Rifugiati



Tratto da: http://www.amnesty.it/appelli/lampedusa/

Aggiornamento dell?azione urgente 69/05 (EUR 30/001/2005, 18 marzo 2005)
? Rinvio forzato / Timore per l?incolumità / Timore di tortura

Il 22 giugno le autorità italiane hanno espulso almeno 45 persone verso la
Libia, paese in cui possono correre seri rischi di subire violazioni dei
diritti umani, compresa la tortura. A queste persone non è stata fornita
l?opportunità concreta di chiedere asilo e di veder esaminata la loro richiesta
attraverso una procedura equa e soddisfacente. Molti altri cittadini stranieri
sono giunti recentemente nell?isola di Lampedusa: il 22 giugno, nel locale
centro di permanenza temporanea e assistenza (Cpta) risultavano detenute
866 persone. Le autorità italiane avrebbero in programma ulteriori
deportazioni.

Gli 866 detenuti del Cpta di Lampedusa sono di varia nazionalità; molti di
essi provengono da paesi dell?Africa settentrionale e sub-sahariana. Nella
maggior parte dei casi, si ritiene siano giunti via mare dalla Libia. Il
Cpta di Lampedusa, che ha una capacità massima di 190 persone, è ora in
condizioni
di allarmante sovraffollamento.

Molti dei cittadini stranieri attualmente detenuti nel Cpta di Lampedusa
rischiano di essere rinviati forzatamente verso la Libia e altri paesi
nordafricani.
Amnesty International teme che ciò possa avvenire senza la concreta possibilità
di richiedere asilo politico. Amnesty International teme che cittadini non
libici deportati verso la Libia possano andare incontro ad arresti arbitrari
e all?ulteriore deportazione verso paesi in cui potrebbero subire violazioni
dei diritti umani, tra cui torture e maltrattamenti.

L?Italia è tenuta, ai sensi del diritto internazionale, a non rinviare alcuna
persona verso un paese o un territorio dove potrebbe essere a rischio di
subire gravi violazioni dei diritti umani. Tale obbligo è rafforzato dalla
circostanza che l?Italia è Stato parte della Convenzione sullo status di
rifugiato del 1951, della Convenzione dell?Onu contro la tortura e altri
trattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti e della Convenzione europea
per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

ULTERIORI INFORMAZIONI

Il numero delle persone che arrivano a Lampedusa e il sovraffollamento del
Cpta di Lampedusa sono fenomeni che negli ultimi tre anni hanno conosciuto
un drammatico aumento. L?entità degli arrivi tende a crescere d?estate grazie
alle condizioni meteorologiche più favorevoli per la traversata.
Conseguentemente,
in tale stagione il Cpta di Lampedusa risulta di norma sovraffollato.

A marzo le autorità hanno sospeso le deportazioni dal Cpta grazie alla
pressione
della rete azioni urgenti e dell?Alto commissariato dell?Onu per i rifugiati
(Unhcr). Le 1000 persone in favore delle quali era stata lanciata l?azione
urgente sono state trasferite in altri centri di detenzione della penisola.

La Libia non ha ratificato la Convenzione sullo status di rifugiato né i
suoi protocolli del 1967 e non si è dotata di procedure nazionali in material
di asilo. Ha firmato e ratificato la Convenzione dell?Organizzazione dell?Unità
africana su specifici aspetti riguardanti i problemi dei rifugiati in Africa.
Questo accordo contempla una definizione ampia e una base legale per la
protezione
dei rifugiati e prevede l?obbligo di cooperare con l?Unhcr. Tuttavia, secondo
questa Agenzia, due ostacoli fondamentali impediscono l?adempimento di questi
obblighi: l?assenza di un riconoscimento ufficiale della presenza di rifugiati
e richiedenti asilo in Libia e la mancanza di qualsiasi contatto ufficiale
o riconoscimento accordato da questo paese all?Unhcr. In assenza di meccanismi
di protezione legale, non c?è alcuna concreta garanzia che i diritti dei
rifugiati saranno protetti.

Testo dell?appello

Ministro dell?Interno
Onorevole Giuseppe Pisanu, Ministero dell?Interno
Palazzo Viminale, Via Agostino Depretis, 7, 00184 Roma
Fax: 06 46549815
Formula di saluto: Egregio Ministro

Primo Ministro
Onorevole Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Piazza Colonna, 375, 00187 Roma,
Fax: 06 67793543
Formula di saluto: Egregio Presidente

Egregio Presidente Berlusconi, Egregio Ministro Pisanu,

Vi scrivo per esprimere la mia preoccupazione circa la notizia secondo cui
almeno 45 cittadini stranieri sono stati deportati in Libia il 22 giugno
e che alcuni di essi, se non tutti, possono non aver avuto l?opportunità
concreta di chiedere asilo.

Mi permetto di ricordarVi che l?Italia ha l?obbligo, in base al diritto
internazionale,
di rispettare il diritto di ogni persona a chiedere asilo e ad accedere a
una procedura d?asilo equa e soddisfacente, che includa l?assistenza legale
e servizi d?interpretariato adeguati nonché un effettivo diritto d?appello.
L?Italia deve ammettere nel proprio territorio i richiedenti asilo e i
rifugiati
senza alcuna discriminazione e, in base al Protocollo n. 4 della Convenzione
europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali, sono proibite le
deportazioni di interi gruppi di persone senza che siano esaminate le domande
di asilo di ogni individuo.

Desidero inoltre sottolineare che l?Italia non può rinviare forzatamente
alcuna persona in un paese ove essa potrebbe essere a rischio di gravi
violazioni
dei diritti umani. Tale divieto è vincolante per l?Italia in base alla
Convenzione
di Ginevra sullo status di rifugiato, alla Convenzione europea dei diritti
umani e delle libertà fondamentali, alla Convenzione delle Nazioni Unite
contro la tortura e al Patto internazionale sui diritti civili e politici.

Vi chiedo infine con urgenza che non ci siano ulteriori espulsioni collettive
verso la Libia o altri paesi.

Nel ringraziarVi per l?attenzione, Vi invio i miei cordiali saluti,

Cordialmente,

NOME E COGNOME, INDIRIZZO, FIRMA

PER FAVORE, INVIATE SUBITO I VOSTRI APPELLI. Consultate l?Ufficio Campagne
e Ricerca per invii successivi al 7 agosto 2005.

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