No Tav. Quando le frontiere si ri-chiudono



No Tav. Quando le frontiere si ri-chiudono

Niente più barriere e dazi, libera circolazione. È lo slogan che
accompagna la nascita dell’Europa dei mercati e delle banche. Uno slogan
che ha finito con il nutrire l’illusione che anche le frontiere che
avevano diviso per secoli gli esseri umani fossero cadute. Le migliaia di
morti nei mari che circondano l’Europa sono il tragico emblema di
un’Europa fortezza, chiusa verso chi non ha avuto la fortuna di nascervi.
L’Europa non è nemmeno casa comune per chi ci è nato. Le vecchie dogane, i
posti di controllo che in genere superiamo senza fermarci né essere
fermati tornano a chiudersi quando i governi decidono di impedire la
protesta, il dissenso, la manifestazione della proprie idee. Gli uomini
della polizia si schierano di fronte a chi nella libertà, quella vera,
quella che si nutre di solidarietà, mutuo appoggio, eguaglianza, quella
che si costituisce nel reale accesso di ciascuno alle decisioni, ci
credono davvero.
Così capita che un minipullman carico di No Tav venga fermato all’uscita
del tunnel del Frejus, sequestrato per ore, mentre buona parte degli
occupanti, in maggioranza anziani, sono lasciati ad attendere al freddo.
Altri tre – compreso l’autista – vengono torchiati e poi espulsi per tre
giorni dalla Francia, con accuse tanto fantasiose quanto inventate.
Poco importa che quel pullman fosse diretto ad un convegno organizzato
dalle componenti più moderate del movimento francese e italiano, quello
che contava era dare una segnale. Nessuno deve mettersi in mezzo
nell’Europa delle banche e degli affari: lunedì a Lyon si incontreranno
Monti ed Hollande per discutere della nuova linea ad alta velocità tra
Torino e Lyon.
Ospiti non invitati partiranno alla volta di Lyon anche i No Tav: dieci
pullman e tante auto.
I 130 poliziotti in più piazzati a Modane, dopo la decisione francese di
sospendere per tre giorni il trattato di Schengen sulla libera
circolazione, non spaventeranno certo un movimento abituato a lottare
contro il filo spinato che cinge il fortino dell’arroganza e degli affari.
Anzi!

L’appuntamento è per le 12 di lunedì 3 dicembre in place Brotteaux a Lyon.

Per info: http://anaresinfo.noblogs.org