Re: Fw: [gas] lotta all



E' giusto che ognuno consumi criticamente quanto è criticamente disposto ad
accettare: a piccole dosi, in maniera integrale, in maniera graduale o
seguendo la legge del "tutto o nulla". E' giusto perseguire la via dei bassi
tenori dei consumi, della bici al posto dell'auto, dei vegetali del proprio
orto......ma è giusto anche farlo finchè ciò è ragionevole. Sono quindi
d'accordo con la tua scelta di passare più tempo coi tuoi figli piuttosto
che in bicicletta. Alla fin fine dobbiamo essere critici soprattutto per noi
stessi, senza dimenticarci di noi. Anche io, volendo, potrei percorrere i
100 Km A/R che mi separano dal lavoro andando in bicicletta (per fortuna il
fisico ancora me lo permette) o con i mezzi pubblici: ma con entrambi
impiegherei circa 4-6 ore contro i 60 minuti dell'auto (casa e lavoro sono
collegate che peggio non si può) e, sinceramente, penso che anche le mie
energie e il mio tempo debbano essere impiegati "criticamente" !!!

L'importante è adottare uno stile di vita anti-consumistico che porti un
esempio da seguire, evitare gli sprechi inutili e la barbarie del
menefreghismo.

Daniele, non ti devi giustificare con nessuno !! Vivi la tua vita, nessuno
di noi deve sentire un sacrificio quello che fa, ma deve sentire che fa la
cosa giusta per se e per gli altri !


Giorgio







----- Original Message -----
From: "daniele" <danscapo at email.it>
To: <consumocritico at peacelink.it>
Sent: Monday, March 14, 2005 10:24 PM
Subject: R: Fw: [gas] lotta all


> da un po' di tempo sono iscritto a questa lista, che seguo con attenzione.
> Non mi ritengo un integralista del consumo critico: acquisto alcuni beni
> tramite la rete GAS (quelli che trovo organoletticamente buoni oltre che
> "sostenibili"), altri (tipo le verdure e la frutta) al mercato rionale o
al
> supermercato, altri ancora al supermercato. Per il tipo di beni per i
quali
> esistono, acquisto prodotti del commercio equo e solidale (cioccolata,
> caffè, the, banane, ananas). Evito accuratamente prodotti di aziende
oggetto
> di campagne di boicottaggio (quelle che conosco). Mi sposto normalmente in
> motorino per la mia città, la bici è molto più lenta, il bus ancora di
più:
> preferisco stare mezz'ora di più con i miei figli piccoli (che non vedo
> molto durante il giorno) piuttosto che pedalare quella mezz'ora per
strada.
> In famiglia abbiamo anche un'auto, che usiamo prevalentemente il fine
> settimana, o che mia moglie usa (un giorno la settimana facendo a turno
con
> colleghi) per andare a lavorare. Ho un conto in banca, ma non ancora in
> banca etica (quando me ne informai, circa 6 mesi fa, il servizio lasciava
> ancora a desiderare..penso di riprovare). Ho la televisione rotta da 4
mesi
> e mi sono ormai disintossicato. La mia fonte di reddito non è lavoro
> dipendente, ma lavoro autonomo; lavoro che ho cercato di contaminare con
> alcune idee di "produzione critica". Ah dimenticavo non sono vegetariano,
nè
> vegano, anche se la carne in famiglia la mangiamo non più di una volta la
> settimana.
>
> Insomma sono abbastanza lontano dalla scelta di un consumo critico totale.
> So che ho molti passi da fare ancora, ma so anche che ha senso farli solo
> quando li vivrò come realmente desiderabili, come appaganti. Non mi sento
di
> forzare la mia vita in senso stoico, guidato dalla sola ragione e dal
senso
> del dovere lasciando da parte i miei desideri: accumulerei un senso di
> insoddisfazione che finirei probabilmente per riversare verso tutto il
resto
> dei consumatori non critici-integrali, verso coloro che fanno scelte
> diverse, verso coloro che non si pongono neppure davanti alla scelta e
> seguono il normale flusso del consumo.
>
> Ricordo un concetto espresso in lista qualche tempo fa, più o meno del
> tipo:"e io che pensavo di trovare qui alleati per la mia battaglia di
> consumo critico trovo invece dei nemici!": i nemici erano in questo caso
> coloro che non abbracciavano completamente la filosofia che aveva guidato
le
> scelte di questo consumatore. Era come se lui avesse molto sofferto le sue
> scelte e riversasse la fatica di queste scelte in termini di non
> accettazione di un'altra possibile prospettiva.
>
> Insomma c'è chi vede il rischio che il consumo critico venga preso in modo
> troppo superficiale e chi come me teme invece che divenga un club così
> ristretto, e con principi così radicali che finirà per rimanere sempre
> circoscritto ad una piccolissima parte della popolazione occidentale.
>
> Gesualdi nel suo ultimo libro ha ben indicato la meta di una società che
> operi per il bene comune. Di quel libro manca di approfondire la
> transizione: sappiamo dove siamo, sappiamo dove vogliamo arrivare, c'è
> bisogno di sperimentazione!
> A mio avviso non si inizia una transizione dicendo che da domani dobbiamo
> andare tutti in bici: questo significherebbe che siamo già arrivati alla
> meta: c'è un grandissimo bisogno di tappe intermedie, desiderabili,
> socialmente condivise, solo così alla bici ci arriveremo, tutti e per
> davvero.
>
> saluti.....
>
> daniele
>
> ----- Original Message -----
> From: Giorgio <gioyann at aruba.it>
> To: <consumocritico at peacelink.it>
> Sent: Monday, March 14, 2005 5:51 PM
> Subject: Re: Fw: [gas] lotta all
>
>
> > Si, gli argomenti di consumo critico sono molti. Purtroppo, come in ogni
> > frammento della realtà, c'è chi si accontenta di acquietarsi la
> > coscienza con gesti insufficienti (come chi fa l'elemosina in chiesa e
> > poi se ne strafrega se un barbone sta morendo ai suoi piedi) o chi fa le
> > cose solo per moda.
> > Non sono esempi da seguire, ma purtroppo esistono...
> >
> >
> > Giorgio
> >
> >
> >
> >
> >
> > qwavem at libero.it wrote:
> >
> > >sopratutto usare le auto meno e in modo completamente diverso....
> > >
> > >Vorrei però richiamare la vostra attenzione su un problema di cui mi
sto
> rendendo conto in questi ultimi tempi...sto notando che, anche tra persone
> attive nelle associazioni, il consumo critico viene inteso come
un'attività
> di nicchia una cosa molto bella ma che viene limitata a pochi prodotti,
tipo
> caffè te e poco altro, mentre sul resto delle campagne, vedo una pigrizia
e
> una scarsa attenzione, abbastanza preoccupanti anche ,insisto, da parte di
> persone che sono dentro le questioni, in contatto con liste e botteghe del
> mondo...parlo anche di volontari, quindi persone informate
> > >nel cui frigo accanto al succo d'arancia del commercio equo trovi
> tranquillamente la coca cola...o lo yogurt danone vitasnella (ora
> chel'estate si avvicina) e quant'altro, ma non mancherà mai il caffe
> equo...e qui mi ricollego ai recenti discorsi di gesualdi...ma qual'è il
> prezzo equo del caffe?
> > >il temntativo di coinvolgere questepersone in gruppi d'acquisto, o
> addirittura progetti di autosufficienza si scontra con scuse stupide e
> luoghi comuni, che pensavo potessero venire fuori solo da persone che
certe
> tematiche non hanno mai toccato...
> > >per esempio per quanto riguarda la tecnologia a basso costo attualmente
> disponibile...o anche gli incentivi alla rottamazione per l'auto...o
> l'utilizzo appunto di carburanti alternativi...
> > >devo esseere sincero che la cosa un pò mi deprime...e non riesco a
capire
> dove stia l'errore di comunicazione,
> > >scusate il disturbo
> > >f.
> > >
> > >
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