[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
l'ultima lettera a Milosevic, da Ivan Stambolic
In fondo allego il testo - ultima lettera di Ivan Stambolic, a
S.Milosevic.
Nel Agosto 2000, è misteriosamente scomparso Ivan Stambolic, l'uomo che
ha portato avanti con se, a quasi accanto il se, Slobodan Milosevic.
Eravano colleghi del lavoro nella medesima impresa Naftagas. Stambolic
non approvava la introduzione del nazionalismo e revanchismo nella
politica del partito comunista serbo, e fu detronnizato in pessimo
modo, se non sbaglio, nel 1987-88, sull' Ottava Sessione del PK Serbo.
La figlia di Ivan Stambolic, mi ricordo di aver letto, era morta nel
pessimo incidente stradale, e suo padre era sempre convinto che questo
atto era la rivendicazione di Milosevic e suoi uomini di sicurezza. Io
personalmente, sono convinto.
Ugualmente, si intuisce molto che dietro il sequestro di Ivan
Stambolic, stava Milosevic. Prove grandi non ci sono. Si sa che
Stambolic, per suo conto, essendo attivo nel ambito di ricostruzione
dei legami con i progressisti di tutte le ex-reppubliche jugoslave,
lavorava fortemente nell' anno scorso, di trovare le intese per un
risveglio luminoso del regione. Non si sa neanche chi stava dietro i
ordini di uccisione del giudice Arsenijevic (Aksentijevic?) che portava
avanti le indagini contro i cappi grossi della mafia serba, ed un
giorno il corpo del giudice era ritrovato nel Danubio, giù dal
Belgrado.
L' indagine sulla scomparsa di Ivan Stambolic continua, ma non si sa
molto, quasi nulla. Lui sarà ricordato come un uomo forte, nonostante
apparteneva, per un periodo, alla burocrazia del partito, che aveva
partorito il più machinoso mechanismo di manipolazione delle paure
della gente: il nazionalismo e sciovinismo.
Dk
--
---Segue la traduzione del testo.---
(fonte notizie B-92, del 05.06.2001)
L’ultima lettera di Ivan Stambolic, a Milosevic
Il settimanale belgradese "Reporter" a mercoledì scorso, 06.06.2001. ha
pubblicato l’ ultima lettera che Ivan Stambolic, aveva inviato, dopo
gli eventi del Marzo 1991. a Slobodan Milosevic, appellando su di lui
di dare dimissioni irrevocabili in quel momento. Nella introduzione
alla lettera, la redazione accenna che la stessa fu scritta nel periodo
Marzo-Aprile 1991. quattro anni e mezzo dopo la Ottava sessione del
Partito Comunista della Repubblica di Serbia, scritta immediatamente
dopo gli eventi di 9. Marzo, e prima del uragano della guerra. “Mi hai
isolato da tutti e da tutto, contando sulla tua conoscenza delle mie
caratteristiche personali. Nei tre anni e mezzo, hai condensato ed
sperimentato tutto il più nero e più peggiore dei tempi i quali, sulle
parole, critichi volentieri e soventemente. Ingannavi la gente, le
organizzazioni, i movimenti, lo stato...I fregati e distrutti diventano
il tuo specchio maledetto.
“Nel mio asilo di silenzio, la sensazione di responsabilità personale
mi opprimeva, di averti portato io fino alle mie stesse spalle, nelle
quali hai guardato lungo. Ho mancato soltanto di darti anche il
coltello. E perfino te l’ho dato. Non perdevi tempo. Hai ripetuto, non
soltanto in questo, la peggiore parte della storia serba, deprezzando e
pensando come se noi Serbi non avessimo l’altra storia, tranne questa.
Ogni talvolta mi sembra che tu vuoi bene alla Serbia, solo dalla parte
tenebrosa.
“ Nei tuoi giornali, Slobodane Milosevicu, subito dopo la Ottava
Sessione, ho letto che anche il mio seme mi si deve sradicare
completamente!’ Almeno ora, senti per caso, il peso di tale ‘campagna
politica’, che avevi nominato nobilmente “la differenziazione’? In quel
momento, mentre queste parole e i ordini malvagi venivano trasmessi ai
media, ti ho telefonato per l’ultima volta. Nel furore, e probabilmente
nella paura, non so neanche che cosa ti avevo scaricato nella cuffia.
So soltanto che nella sua difesa avevi da dire che questo lo facevano
gli altri e che la stampa era libera. Come anche so che non avevi
accennato, neanche con le indicazioni lontani, la possibilità di
smentita delle menzogne, ne che le parole e ordini malvagi potevano
essere rettificati.
“Che cosa mi ha indotto di rivolgermi a te, proprio ora? Il sangue!
Sangue nuovamente! Il sangue è stata versata sulle strade belgradesi,
Slobodane Milosevicu, la quale non potrà essere lavata mai più. E’
stata versata nel giorno di 9. Marzo, nel quale momento inizio
scriverti questa lettera....Siamo stufi di tua politica anti-serba!
Slobodane Milosevicu, tu non sai che cosa siano i Serbi e la Serbia!
Perciò, vai Slobodane Milosevicu. Ritirati, di propria volontà, come
facevi anche le altre tue mosse! Le tue dimissioni saranno accettate
come il gesto del uomo, che finalmente, comunque, ha capito la sua vera
missione. La profonda gratitudine del popolo per le tue dimissioni, ti
salverà del linciaggio sociale e morale, al quale tu e i tuoi seguaci
avete sottoposto i vs. predecessori. Il dramma è grande e quando l’eroe
è piccolo, il dramma stesso non viene determinato dalla grandezza del
eroe. Finisci ‘l ultimo atto, Slobodane Milosevicu!
"E quando darai le dimissioni, il che dovresti fare presto, la gente ne
dubiterà, saranno impauriti che il gesto non si converti in un nuovo
ordine diabolico, siccome abituati che le tue parole di oggi, non sono
più quelle di domani, sono nulle o significano qualcosa’ altro. Con le
dimissioni irrevocabili potrà convincere i tuoi concittadini e tutto il
mondo, che dal Kosovo non volevi creare il Apartheid Balcanico, dalla
Jugoslavija - una rovina, e dalla Serbia - un martire. Cogli
l’occasione di restituire il potere, almeno regolarmente.
“Ritirandosi senza la via di ritorno, andando via per sempre, troverai
quel Slobodan Milosevic del quale nessuno avrà più paura, tranne
te...Non mi è chiaro che cosa volevi avere tranne il potere nudo, però
sapevo sempre, che la Serbia libera e con se stessa, non vuole quello
che voi tu.
--in serbocroato--
Beogradski nedeljnik "Reporter" u sredu ekskluzivno objavljuje
poslednje
pismo koje je Ivan Stambolic, posle martovskih dogadjaja 1991.godine,
napisao Slobodanu Milosevicu, pozivajuci ga da podnese neopozivu
ostavku. U
redakcijskom uvodu navodi se da je pismo pisano u periodu mart-april
1991.
godine, cetiri i po godine posle Osme sednice, neposredno posle
dogadjaja
9. marta i neposredno pre nastupajuceg ratnog vihora. "Izolovao si me
od svih
i svega, racunajuci i na moje, tebi dobro poznate ljudske osobine. U
tri i
po godine zgusnuo si i isprobao sve najcrnje i najgore iz onog vremena
na
koje se, inace, na recima, rado i silovito obrusavas. Varao si ili
unistavao
ljude, organizacije, pokrete, drzavu... Prevareni i unisteni postaju
tvoje
ukleto ogledalo", porucuje Stambolic u pismu.
"Pritiskao me je, takodje, u azilu cutanja, osecaj odgovornosti sto sam
te
sam doveo do pred sama svoja ledja, a u njih si dugo gledao. Samo je
trebalo da ti i noz dam. A i njega sam ti dao. Ti ni casa nisi casio.
Ponovio si,
ne samo u ovoj stvari, losu stranu srpske istorije, misleci, mozda
potcenjivacki, da mi Srbi druge istorije i nemamo. Ponekad mi se cini
da
ti Srbiju i razumes i volis samo s njene tamne strane", stoji u
Stabolicevom
pismu Milosevicu. "U tvojim novinama, Slobodane Milosevicu", nastavlja
Stambolic, "ubrzo posle Osme sednice, procitah 'da mi i seme u korenu
treba satrti'! Osecas li, bar danas, svu tezinu takve 'politicke
kampanje', koju
si birokratski otmeno nazvao 'diferencijacijom'? Tada sam te, kada su
te zle
reci i zli nalozi odlazili na javnu scenu, poslednji put telefonom
pozvao.
U besu, a valjda i strahu, vise ne znam sta sam ti u slusalicu izgrmeo.
Znam
da si u svoju odbranu jedino govorio da to rade drugi i da je stampa
slobodna. I znam da ni u dalekim naznakama nisi pomenuo mogucnost da se
lazi mogu
demantovati, a zle reci i zli nalozi nazvati pravim imenom".
Obrazlazuci
zasto pismo pise bas tada, Stambolic navodi: "Pa, sta me je onda navelo
da
ti se bas sada obratim? Krv! Opet smrt! Krv je pala na beogradskim
ulicama,
Slobodane Milosevicu, da se vise nikada i nicim ne opere. Pala je 9.
marta
u casu kada ovo pismo zapocinjem... Dosta nam je tvoje antisrpske
politike!
Ti ne znas, Slobodane Milosevicu, ni ko su Srbi, ni sta je Srbija!
Zato,
Slobodane Milosevicu, otidji. Povuci se sam, samovoljno, kao sto si i
sve
drugo cinio! Tvoja ostavka ce biti prihvacena kao cin coveka koji je,
na
kraju, ipak shvatio svoju pravu sansu. Duboka zahvalnost naroda na
ostavci
spasce te socijalnog i moralnog linca, kakvom ste ti i tvoji pazevi
izlozili svoje prethodnike. Drama je velika i kada je junak mali,
velicinu drame ne
odredjuje velicina junaka. Odigraj, Slobodane Milosevicu, i poslednji
cin!"
Stambolic dalje obrazlaze svoj apel: "I kad podneses ostavku, sto bi
brzo
morao da ucinis, ljudi ce sumnjati u nju, plasice se da se ne preobrati
u
neki novi pakleni nalog, naviknuti da svaka tvoja rec od danas vec
sutra
ne znaci nista ili znaci nesto drugo. Jedino neopozivom ostavkom mozes
uveriti svoje sugradjane i citav svet da nisi zeleo da od Kosova
stvoris balkanski
aparthejd, od Jugoslavije rusevinu, a od Srbije napustenu mucenicu.
Iskoristi priliku da vlast bar vratis regularno". "Povlaceci se bez
odstupnice,
odlazeci zauvek, vratices se, mozda, onome Slobodanu Milosevicu, od
koga
se nece plasiti niko sem tebe... Ne znam sta si sve hteo sem gole
vlasti, ali
sam oduvek znao da to sto ti hoces Srbija, kad je slobodna i svoja,
nece",
zakljucuje Stambolic u poslednjem pismu Milosevicu, prenosi Fonet.