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contributo dei compagni dell'osservatorio brindisi
dalla pagina contro ilG/8Networc per i diritti globali
Puglia
http://www.controappunto.org
Brindisi 17 maggio 2001
Contributo dell'osservatorio sui Balcani di Brindisi sul dibattito
nazionale- e le iniziative in corso, compresa l'assemblea del 22 aprile a
Roma -sul nuovo ruolo che l'antimilitarismo deve avere in questa nuova fase.
Condividiamo pienamente le riflessioni che molto schematicamente erano
proposte sul documento di invito: oggi è più facile parlare di
globalizzazione che di militarismo, ma forse la risposta in parte la
conosciamo : il nuovo "movimentismo" che rincorre le scadenze dei Summit pur
di avere uno spazio mediatico, lascia poco spazio alla costruzione di
strutture politiche di studio , analisi , raccolta di dati , che purtroppo
non danno quasi mai a chi si impegna su questo fronte , l'onore della
cronaca, cosa che oggi sembra rappresenti il vero motivo dell'esistere.
Capita così , che, mancando un vero coordinamento tra i soggetti che
continuano a mantenere vivo l'interesse sull'antimilitarismo , nonostante le
nuove tecnologie , non si riesca ad aprire campagne di lungo respiro su
questo tema.
Diciamocelo chiaramente , se non vi fosse stato il caso Uranio e lo sforzo
dei soliti Ignoti, Accame in testa , il capitolo della guerra dei Balcani
era ormai bello e digerito non solo dalla "opinione pubblica" ma anche da
tutta quella vasta area della sinistra nella quale noi militiamo.
Scusandoci per questo sfogo, entriamo nel merito dei punti suggeriti nel
documento di convocazione:
Nuovo Concetto Strategico della Nato e il suo ruolo nell'Impero.
Qui sorge una domanda:- Qual è il concetto di Impero si avvicina di più ad
un mondo nel quale la virtualità la fa da padrone?
Cerchiamo di esser più chiari:- La nato , come altre organizzazioni militari
regionali consorelle rappresentano solo il lungo e nodoso bastone dell'
imperialismo o sono ( o vogliono essere) elementi coofondanti dell'Impero?-
Porre questo quesito , significa porre oggi con forza il problema del
militarismo strisciante e crescente nella nostra società, che ha forme
sempre più subdole, a volte più accettabili e che riesce addirittura ad
attrarre a sé come le "Sirene" di Ulisse, settori del movimento pacifista e
delle ONG che fino a questo momento avevamo visto a fianco a noi nelle
grandi iniziative internazionaliste e per la Pace.
Ricordiamoci che gli ultimi interventi " umanitari" dai Balcani alle crisi
africane, da Timor alla Somalia e via dicendo, hanno visto come supporter
fior di Ong che lavoravano da anni su quei posti., ma che sono state
scoperte dai "media" solo nel momento in cui serviva l'immagine del
missionario piangente che implorasse :-Fate qualunque cosa per fermare i
massacri!-
Molto spesso però, dopo l'intervento umanitario i massacri continuano, a tv
spente, mentre nuovi equilibri , nuovi accordi sulla spartizione dei
proventi della rapina imperiale vengono sottoscritti sotto le tende dei
caschi blu.
Nel nuovo concetto strategico viene dato alla Nato il ruolo di
organizzazione atta a rendere sicuro il Mondo, allargando quindi il suo
campo d'azione a tutte le aree ove gli interessi dei paesi membri dell'
Alleanza siano messi in pericolo; il Mercato Globale ha bisogno di un
difensore globale.
Questo concetto non ci è nuovo, essendo una variante "cresciutella" dei
vecchi imperialismi, solo che in questo momento cerca attraverso i
meccanismi accorti dei vari Partenariati di coinvolgere i possibili
concorrenti- guastafeste ( Russia- Cina) nella spartizione imperiale.
Contributo al dibattito sulla costruzione di una nuova stagione di lotte
antimperialiste e contro la nuova Nato..
...possiamo porci a questo punto una serie di domande:
La Nato ,oggi, è utile e a chi?
A questa prima domanda , che salì prepotentemente alla ribalta nel dibattito
interno delle cancellerie europee, alla caduta del Muro, la risposta venne
da una serie di fatti accaduti in una maniera troppo preordinata per non
pensare che non ci fosse lo zampino dell'ala dura del militarismo
internazionale, visto nell'insieme dei diversi complessi militar-industriali
(sia quello Atlantico che quello russo) e che avevano durante tutta la
Guerra fredda pesantemente condizionato la vita politica del Vecchio e del
Nuovo Continente.
Parliamo della crisi balcanica , che sin dal primo momento, abbiamo ritenuto
noi militanti antimperialisti pugliesi, come una sorta di "vista
sull'inferno" per l'Europa che sognava muoversi da sola senza i
condizionamenti americani.
All'euforia della avvenuta liberazione dalla minaccia nucleare sovietica-
con la quale il Tallone di ferro dell'imperialismo americano aveva ricattato
gli Europei- si sostituiva il ritorno degli incubi infernali dal passato
medioevale. Proprio quando si osannava la pace , si scopriva che nel cuore
d'Europa c'era ancora una gran voglia di sangue.
Questo calderone infernale che ci viene riproposto quotidianamente da dieci
anni diventa l'esempio negativo per stimolare quei processi di
ristrutturazione economici, politici , sociali e militari che portano ad
accellerare il cammino dell'Europa di Maastricht , ma che contemporaneamente
le fanno scegliere .-..di non scegliere....ovvero di rimanere ancorata ancor
più maggiormente all'Alleanza Atlantica.
Addirittura i nuovi Paesi , dell'exPatto di Varsavia, ancor prima di bussare
per entrare a far parte nella Nuova Europa, fanno i salti mortali pur di
associarsi al più presto nella Nato.
Paura di minacce di ritorsioni militari del vecchio e malconcio orso russo?
Sappiamo bene che non è così, ci sono altri e ben più importanti i motivi e
che non si differenziano di molto da quelli che portarono oltre
cinquant'anni fa all'edificazione della Nato e la crisi balcanica
rappresenta un fattore di stimolo a questi processi.
Ieri, con la tragedia della seconda guerra mondiale ancora fresca nei
ricordi e con le città europee ancora da ricostruire, come mezzo per evitare
che essa si riproponesse, venne "offerto" il Patto , tra soggetti "liberi"
di accettare o correre il rischio di ritrovarsi invischiati in un futuro non
lontano di altre guerre fratricide per questioni di confini o di mercato , e
ritrovarsi deboli , divisi ed indifesi di fronte alle mire del" famelico"
Stalin.
In quest'ultimo decennio , con l'esempio balcanico, la Nato si propone alle
varie Polonia, Ungheria, ecc come il soggetto che li garantisce che mai
nessuno dei suoi membri potrà attaccare l'altro, avendo come garante un
Super partes di eccezione, il grande Fratello Americano.
Dietro questo punto fermo , che dobbiamo tenere ben chiaro , vengono poi
tutti gli altri meccanismi e motivazioni che rendono possibile la
sopravvivenza della Nato nonostante l'annullamento della motivazione
iniziale: il pericolo dell'espansionismo sovietico.
D'altro canto, siamo ancora agli inizi della costruzione della Nuova Europa,
quella degli Stati Confederati Europei e che sogna di estendersi
dall'Atlantico al Pacifico ,- includendo la Russia -una grande Europa dove
il capitale tentacolare delle multinazionali alla virtualità dei confini
statali, vuole invece aggiunta la sicurezza dell'impunibilità delle sue
scelte di rapina, devastazione, di regole sociali infrante e questo può
essere garantito solo dalla fedeltà delle legioni imperiali multinazionali e
multietniche-Roma docet !-
Mentre l'Europa dei banchieri e del Capitale globalizzatore accellera il
cammino, strutture antiquate e poco affidabili come gli eserciti di leva
vengono eliminate per essere sostituite da più snelli ed efficienti eserciti
di soli professionisti- l'Esercito Mercenario Internazionale-che trovano
nella Nato la grande casa comune e sala di regia per tutte le avventure
imperialiste.
LA LOTTA CONTRO IL CAPITALE GLOBALIZZATORE NON PUO' ESSERE SCISSA DALLA
LOTTA AI SUOI PRETORIANI, POICHE' SAPPIAMO CHE ESSI SARANNO IMPLACABILI
CONTRO GLI ANTAGONISTI E NELLO SCONTRO FINALE CI SARA' UN SOLO VINCITORE.
Ma come fare per non essere i concorrenti eliminati?
Un dilemma al quale trovare una risposta è sicuramente difficile, ma non
impossibile.
Sì non è impossibile l'assalto al Cielo, al Palazzo D'Inverno, sapendo che
il Principe -il Capitale- può circondarsi di fossati e di tagliagole
travestiti da sceriffi ma non può opporsi alle sue contraddizioni interne
che storicamente lo condannano a vivere nel terrore di essere defenestrato
dai servi della gleba che opprime quotidianamente, ma anche di essere
sgozzato nel sonno dai suoi fratelli e fratellastri, capitalisti e
sfruttatori invasi da continua smania di sete di potere e denaro.
Come il Castello nel Medioevo rappresentava l'unico elemento di stabilità e
sicurezza dove rifugiarsi durante gli attacchi nemici, anche la NATO è
riuscita a rigenerarsi attraverso un intelligente gioco di ruolo.
La NATO del nuovo millennio si presenta a tutto il mondo come l'Alleanza che
è stata capace di portare la stabilità nel cuore del Vecchio Continente,
proprio quello dal quale erano scaturii i massacri mondiali del XX secolo.
Oggi , questo modello viene proposto come elemento "stabilizzatore" per
quelle parti della Terra (le cosiddette aree di crisi permanente) dove i
vecchi e i nuovi colonialismi, il fanatismo religioso, gli strascichi
residui della Guerra fredda, le carestie dovute a guerre e ai cambiamenti
climatici, le epidemie hanno reso endemica la INSTABILITA'.
Una instabilità che il Capitale Globalizzatore vuol rendere "controllabile"
onde evitare che variabili impazzite rendano la rapina globale creatrice di
Nuovo Disordine Mondiale.
Aprire una campagna vincente contro il militarismo imperialista e contro la
Nuova Nato è possibile sale coniugandola alle campagne di lotta contro tutti
gli aspetti più aberranti della "globalizzazione".
La risposta militar-poliziesca alle manifestazioni "antiglobal" è già un
elemento chiarificatore di come vi sia un'unica regia che manovra l'apparato
repressivo capitalista.
Essa ha sede nei centri decisionali NATO, nei sistemi di spionaggio ed
intercettazione,nelle sedi dei entri Alti Studi Militari e/o civili , che
elaborando le linee di intervento strategico e tattico preparano la "mano
forte" (il Tallone di Ferro di London-iana memoria) ad intervenire
efficacemente in tutti gli scenari possibili dove l'Antagonismo, la Rivolta,
l'Insubordinazione mostrino di voler dare battaglia.
Questo vuol dire aprire campagne contro il Controllo Telematico, che è
l'arma considerata vincente da parte degli Strateghi del Pentagono e che
concettualmente si sta diffondendo anche tra gli omonimi europei.
Un mondo pieno di satelliti spia, di telecamere, di cimici sparse ovunque,
braccialetti e collari eletronici sono gli strumenti che sostituiscono il
complesso di difesa ed allerta che precedenti società, più o meno
anticamente, avevano creato per difendersi dagli Alien-i, i barbari
invasori, i "turchi".
Al "limes" romano , alla Muraglia Cinese, alle Torri Saracene, alle linee
Maginot, oggi è il controllo elettronico-informatico a fare da campanello
d'allarme capace di chiamare l'intervento delle legioni dei pretoriani Nato,
sia che essi vestano la divisa dei "soldati umanitari" o quelle dei Robocop
metropolitani armati di cani lupo, bastoni elettrici e non, lacrimogeni a
gas paralizzanti o proiettili di gomma o veri.
Per vincere occorrerà aprire campagne contro i Nuovi Modelli di Difesa
"Nazionali", mistificata versione della creazione dell'Esercito Imperiale
della Nuova NATO.
Reparti duttili, agili, formati da mercenari ben indottrinati e che si
sentono confortati dall'esser parte integrante della "società civile" per la
quale essi sono comandati a combattere, diventano sotto l'ombrello
elettronico e Robotico dell'Armata Aerea Invisibile USA , il simbolo
dell'Onnipotenza Nato, dell'assoluta certezza della vittoria finale della
Globalizzazione Capitalista.
Così la struttura militar-poliziesca viene contrabbandata agli occhi del
mondo come la panacea per tutti i mali, sostituto della politica del dialogo
e della cooperazione tra popoli, difensore degli interessi economici e
politici della "Comunità Internazionale" ovunque siano minacciati,
soccorritore umanitario, insieme a suore e crocerossine, degli orfani e
delle vedove della (sic!) rapina imperiale, addirittura ...elemento di
stimolo per la edificazione di entità statali e sociali, sostituendosi alle
naturali dinamiche relazionali.
Ma veramente l'imperialismo ha trovato la pietra filosofale con la quale
mantenere sotto chiave l'insofferenza, la ribellione agli spietati processi
di sfruttamento che impone?
Gli stessi militari, consci di questa grande mistificazione, onde non
ritrovarsi come unico capro espiatorio qualora le cose andassero male e a
fronte di alcuni insuccessi(vedi Somalia), tendono ad coinvolgere nelle
"operazioni umanitarie" le ONG più significative, richiedendo la loro
presenza e collaborazione.
Ciò ha portato spesso ONG prestigiose a tramutarsi in "longa manu
militari"con attività di intelligence, di copertura, nella costituzione di
soggetti,, organizzazione politiche e forme di governo ( con rischi di
infiltrazione delle mafie locali) ad uso e misura della entità militare
"umanitaria" occupante.
Non riuscire a rompere questo patto d'azione, demistificandolo, in
particolar modo agli occhi dei volontari " onesti" che militano nelle ONG e
che non si accorgono come il loro lavoro è spesso utilizzato ad altri scopi,
non potrà permetterci di allargare il fronte di tutti coloro che lottano
contro la presenza delle Alleanza Militari ed in particolare contro la Nato.
Questi sono a tutt'oggi piccoli esperimenti ( di misura e qualità crescente)
che una volta classificati, schedati e studiati dai Computer-Scenario
diventano parte integrante della Rivoluzione degli Affari Militari (tanto
cara al Seg. Gen. della Difesa USA William Owen) che sta modificando
l'organizzazione militare del capitalismo mondiale con piani di sviluppo a
medio (2010) e a lungo termine (2025).
Iniziata nel 91 con il concetto delle Forze di Reazione Rapida, dal 94 con
l'iniziativa del Combined Joint Task Force, quale veicolo attraverso il
quale la Nato avrebbe condotto missioni "non articolo 5" al di fuori dei
confini definiti nel Trattato del Nord Atlantico, oggi vede nel "SISTEMA DEI
SISTEMI" DI "William Owens la quadratura del cerchio per rendere attraverso
la I War (Informatic War) l'Armata Imperiale Robotica dotata delle tre I:
Inattaccabilità, Invincibilità, Invulnerabilità:
In sintesi vediamo quali sono alcuni degli stadi di evoluzione della
RMA-IWar:
Obbiettivi: ridurre rischio di perdite e danni collaterali mediante
1° stadio (entro 2010?) Piattaforme stand off. Dominio dell'informazione,
Spazio, Satelliti, Difesa Antimissile.
2° stadio (2025?)Robotica. Armi non letali. Psicotecnologie. Difesa
Cibernetica.
Il tutto finalizzato per il raggiungimento di nuovi modelli organizzativi:
1° stadio Task Force. Combined Joint Task Force. Coalizioni ad hoc.
2° stadio. Struttura Uniforza Armata (Iperflessibilità)
Praticamente entro il 2025 il modello vincente sarà un esercito di
Terminator al soldo del capitalismo Mondiale, un esercito supertecnologico,
formato da reparti multietnici fedeli solo all'ufficiale pagatore
(svincolati da inutili nostalgici caratteri nazionali) e capaci di esser
utilizzati nelle più disparate condizioni grazie al supporto dell'alta
tecnologia.
E' un programma impressionante , ma che il Capitalismo vede come unica forma
di assicurazione della vita e sul quale ha deciso di spendere le energie
migliori e non a caso è proprio il complesso militar-industriale
statunitense a spingere su questo disegno.
Concludiamo con la constatazione che comunque esistono delle contraddizioni
che sono venute alla luce nella pratica degli ultimi anni , compresa la
guerra nel Kosovo.
Alla concezione dell'ipertecnologia ,nell l'Europa umanista, gli stessi
stati maggiori oppongono il concetto del fattore umano e come l'esercito
vincente non è mai stato quello più armato , bensì quello più motivato.
Ebbene, sapendo che la motivazione del Capitalismo è quella di SOPRAVVIVERE
ad ogni costo, arricchendosi ed accumulando potere, come formula
taumaturgica capace di allontanare lo spettro della sua morte, mentre per
l'Umanità proletarizzata la motivazione è VIVERE, possibile che non si sia
capaci di dare speranza della vittoria contro il MALE?
osservatorio sui Balcani di Brindisi
osservatoriobrindisi@libero.it
---------------------------------------------------------Ma Messapo,
domatore di cavalli, prole di Nettuno
che nessuno può abbattere nè col fuoco nè col ferro,
chiama d'improvviso alle armi popolazioni già a lungo inerti
e schiere non aduse alla guerra, e di nuovo impugna la spada
Vergilius Aeneis VII 691 694
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