[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Re: War Whirlwind in the Peace Oasis? - AIM Skopje
On 19 Mar 2001, at 13:13, Paola Lucchesi wrote:
> War Whirlwind in the Peace Oasis?
> AIM Skopje
> KIM MEHMETI
--
Invece di citare e commentare le quotazioni, mi sembra doveroso dire
che questo tipo di relazione "romantica" di Mehmeti, nel periodo
odierno, volutamente ignora la intromissione degli elementi esterni, và
incontro al benevolo benvenuto ai terroristi UCK. Lo stesso approccio
del saggio Vetton Suroi (che piaceve alle donne belgradesi), disposto
anche di vivere in un paese nominato Jugoslavia, ma che ha deciso di
schierarsi e di diventare perfino il leader della delegazione kosovaro-
albanese a Rambouillet.
Nonostante che (forse) nella Costituzione macedone non sia scritto
tasativamente che si tratta del paese multi-ethnico o multi-culturale,
e che la Macedonia sia formalmente un paese del popolo macedone e delle
minoranze - non ci sono le prove che gli albanesi siano oppressi.
Piùtosto, tutti nella Macedonia necessitano del emancipazione. Nel
Kosovo e Macedonia, oggi sono gravemente oppressi solamente i profughi
Rom, Ashkalie, Serbi rimasti, Croati arrivati, Goranci, Turchi, ed i
rappresentanti della Chiesa serba - grazie al intervento della Nato due
anni fà, e loro sostegno alla vera pulizia etnica, simile a quella di
Krajina e Bosnia-Hercegovina.
Nelle ultime elezioni, un partito albanese nella Macedonia, ha stretto
la coalizione nel governo odierno. Nei ultimi dieci anni, Kiro
Gligorov ha saputo bene navigare, nonostante la debole situazione
balcanica. La Macedonia di oggi è sempre abbastanza duttile ed
amicevole paese, in grado di modificare le sue leggi a seconda del
reale fabbisogno interno, ed in questo momento la trasformazione della
loro costituzione è necessaria, ma sarebbe ilusorio pensare che gli
albanesi nella Macedonia, sono piu oppressi o più poveri degli altri
abitanti loro vicini, è che la mera modifica della legislatura
porterebbe a qualche miglioramento. Mi domando come mai, la UE, che ha
investito tanto nei progetti locali in Macedonia per sviluppo delle
istituzioni di pedagogia, educazione scolastica, nei corsi per
amministrazione delle imprese miste (dove, honestamente, la maggior
parte dei soldi è stata spesa - come ed è anche logico di prevedere -
per gli oneri degli stessi educatori esterni, tra i quali figura per
es. il ns. celebre Ante Markovic - il premier jugoslavo nel periodo
1989-199?) - e come mai la UE, non abbia pottuto sublimare le forze
centrifughe esistenti? Colpa sempre della Serbia?
Le prove ci sono, ed anche tante, del trasferimento delle attività
terroristiche UCK sul territorio macedone, con sostegno degli
americani. In tal modo, loro forze si insidieranno anche nella stessa
Serbia del Sud (la bravura minuscola e simbolica delle correnti entrate
di cca 2 battaglioni di esercito jugoslavo misto con i polizziotti, è
piutosto il gesto obligato nel fabbisogno di mostrarsi capaci del
gestione della zona, e del mostrarsi capaci di forzata collaborazione
anche con il diavolo). Si tratta di creazione della Grande Albania, di
oblio definitivo nei confronti delle forze politiche moderati albanesi
(tutto secondo il piano della Albright), e nel piano di tenere la
Serbia come demone eterno della zona, e logicamente della proroga del
ruolo militare di quelle parti militari occidentali che trovano il suo
ruolo nell' infuocamento degli conflitti, con loro futura omni-presenza
come gestori delle situazioni. Simply, il new world order, come la
imaginano loro. Queste madri che hanno partorito e curato i bèbé-
mostri, ora si trovano nella situazione di non poter proprio
controlargli, e necessitano di creargli un azzilo-nido più grande di
prima. In più, ai polli sono cresciute le ali e vogliono diventare le
acquille dei Balcani possibilmente, rimanendo al livello culturale
tribale ed imponendolo agli altri. La povera Albania (veramente povera
e triste, e secondo me - un paese sempre un potenziale amico anche
della Jugoslavia), dopo dieci anni, non si è dimostrata in grado di
diventare il leader di tutti gli movimenti nazional-albanesi, ed è
perciò, in corso il rinforzamento politico degli albanesi kosovari,
come anche risulta da quella conversazione che uno da "Koha Dittore" ha
tenuto con un intelettuale albanese munito di kalashnikov, dove quello
spiega il modo più sicuro di ottenere la patria più grande; à mezzo uso
delle armi. Però, qui si tratta che i banditi, narcotraficanti e
molestatori si sono impossesati del potere, e non la gente normale e
pacifica. Basta soltanto intuire come mai "la crisi" in Macedonia, era
tratenuta fino d'ora, fino alla acensione della miccia nel Montenegro.
Il che significa che le crisi li accendono dove e quando vogliono, a
piacimento. E come guardiamo le imagini del abbatimento delle sacralità
in Afghanistan, mancano soltanto delle stesse dai Balcani, però vista
la overproduction of jornalists, si spera che scaverrano il thema anche
nei Balcani, finalmente.
A qualcuno non conviene ritirarsi dai Balcani, e che si entri veramente
nell' era di cooperazione balcanica. Sono venuti non per risolvere il
problema, ma per crearlo, come ha raccontato Dushan Janjic, citando un
ufficiale occidentale nel Kosovo. Per gli stessi motivi, le stesse
forze oggigiorno, prolungano il loro destino del sicuro arrivo nei
tribunali internazionali, come colpevoli, e non più come gli
Accusatori.
(Copyrighted)