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Notizie Est #268 - Bulgaria
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- Subject: Notizie Est #268 - Bulgaria
- From: "Est" <est@ecn.org>
- Date: Sat, 16 Oct 1999 18:20:19 +0200
- Posted-Date: Sat, 16 Oct 1999 18:32:48 +0200
- Priority: normal
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NOTIZIE EST #268 - BULGARIA
16 ottobre 1999
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[**NOTA IMPORTANTE**: causa grossi problemi di
computer, la pubblicazione di Notizie Est č
stata prima rallentata e poi completamente
bloccata per svariati giorni, cosė come
l'indirizzo e-mail. Ora le pubblicazioni e la
gestione della posta ritorneranno normali - A.
Ferrario]
LOTTA FURIOSA PER IL POTERE LOCALE
di Georgi Filipov - (AIM Sofia, 11 ottobre 1999)
Fra una settimana [cioe' oggi - l'articolo e'
stato scritto una settimana fa - N.d.T.] la
coalizione di governo delle Forze Democratiche
Unite (ODS) avra' la possibilita' di conquistare
il controllo di circa il 50% delle
amministrazioni locali e di eliminare cosi' i
sindaci del Partito Socialista Bulgaro (BSP). La
battaglia tra i "blu" della ODS e i "rossi" del
BSP e' a livello locale furiosa piu' che mai e
nel suo arsenale si trovano tutti i mezzi
possibili, dai documenti compromettenti fino
agli omicidi. I piu' pessimisti non escludono la
possibilita' di una falsificazione dei risultati
elettorali - un fenomeno che negli ultimi anni
era stato pian piano dimenticato. Il potere
locale e' rimasto rosso, indipendentemente dal
fatto che due anni fa la maggioranza di governo
sia cambiata in Bulgaria sotto la pressione
della enorme e diffusissima delusione per il
governo di Zan Videnov, del BSP. Ma e' proprio
durante il periodo in cui il BSP era al governo
che si sono tenute le ultime elezioni locali,
nel 1995, quando la presenza dei socialisti e'
stata legalizzata a tutti i livelli
dell'amministrazione. Ora la destra al governo
si pone un obiettivo simile. Secondo le ultime
indagini sociologiche i candidati dell'ODS, una
coalizione creata sulla base dell'Unione delle
Forze Democratiche (SDS) [gli altri membri della
coalizione sono partiti di entita' scarsamente
rilevante - N.d.T.] dovrebbero ottenere
altrettanti voti di quelli che otterebbero tutti
i loro avversari messi insieme. Gli elettori si
dividono in tre gruppi eguali: un terzo
voterebbe per la ODS, un altro terzo per le
altre forze politiche, mentre l'ultimo 30 per
cento e' ancora indeciso, oppure non si rechera'
alle urne. La coalizione del premier Ivan
Kostov, come tradizione, non avra' problema
nelle due maggiori citta' bulgare. A Sofia si
prevede che l'attuale sindaco della citta',
Stefan Sofijanski, che attualmente gode del
sostegno del 60 per cento degli abitanti di
Sofia, vincera' nettamente gia' al primo turno.
L'ex presidente del governo di emergenza del '97
e' uno dei politici piu' popolari del paese e il
suo rating e' inferiore solo a quello del
presidente della repubblica Petar Stojanov. E,
quel che e' ancora piu' importante, gode dei
favori non solo dei simpatizzanti dell'ODS, ma
anche di una parte degli elettori del BSP. Anche
nella citta' di Plovdiv il favorito e' il
candidato della ODS, Ivan Comakov, che, secondo
le previsioni, diventera' il terzo nuovo sindaco
degli ultimi tre mandati. Nelle altre citta',
tuttavia, la lotta sara' tra candidati che
partono da posizioni eque, mentre in alcuni
luoghi, come per esempio la citta' di Burgas, il
successo del candidato socialista e' quasi
sicuro. Molti candidati sindaci che godono del
sostegno delle forze di sinistra, e in
particolare del BSP, si presentano come
indipendenti per non essere vittime della
cattiva immagine di cui gode il partito
socialista in questo momento. Nei fatti, la
lotta maggiore verra' combattuta per le citta'
di media grandezza e per i piccoli centri, che
tradizionalmente sono la roccaforte del BSP o
del partito della minoranza turca, il Movimento
per i Diritti e le Liberta' (DPS). La
maggioranza al governo, tuttavia, ha fatto tutto
il possibile per conquistare il potere anche in
questi centri. Con una modifica della legge
elettorale e' stata vietata l'organizzazione di
elezione nei centri abitati con un numero di
abitanti inferiori a 500 [tali centri abitati
sono in Bulgaria circa 2.600 e quindi centinaia
di migliaia di persone sono state private del
loro diritto di voto. Il progetto iniziale del
governo prevedeva il divieto di elezioni nei
centri abitati con meno di 4.000 abitanti, ma le
forti reazioni ne hanno consigliato la modifica -
N.d.T.]. Le schede di voto previste in un primo
tempo sono state ritirate e modificate. Ora sono
entrambe bianche: una per il sindaco e una per i
consigli comunali [in Bulgaria non si vota per
le amministrazioni regionali, che vengono
nominate d'ufficio direttamente dal governo -
N.d.T.]. Su quest'ultima scheda vengono elencati
i nomi di tutti i candidati, fatto che ha
portato a fenomeni curiosi. Per fare un esempio,
la scheda di voto per il consiglio comunale di
Sofia sara' lunga circa 80 cm. I rappresentanti
del BSP ritengono che cio' vada a danno
principalmente dei propri elettori, che sono in
maggioranza persone anziane. Lo stesso vale per
le rgioni a forte presenza turca, dove la
popolazione e' anziana, oppure analfabeta. Vi e'
il timore che gli elettori non riescano a
orientarsi correttamente nel lungo elenco di
nome, soprattutto perche' esistono molti partiti
con denominazioni e iniziali simili. Dopo lungo
tempo, sono riprese anche le battaglie con
materiali compromettenti. Questa volta al centro
dello scandalo si e' trovato il ministro degli
esteri, Nadezda Mihajlova. I mass-media hanno
ottenuto la videoregistrazione di un suo
discorso tenuto a porte chiuse di fronte ai
quadri dirigenti della SDS a Lovec, ai quali ha
impartito scandalose istruzioni su come vincere
le elezioni. "Foraggiate i giornalisti", e'
stato il suo consiglio per ottenere i favori dei
media nei confronti della destra. Mihajlova ha
inoltre raccomandato ai dirigenti locali del
partito di esercitare pressioni sui ministri
affinche' convincessero i dirigenti delle
aziende statali locali a mobilitarsi per
sostenere i candidati della destra. Nello
scandalo e' rimasto coinvolto perfino
l'ambasciatore spagnolo Jose Coderc, del quale
Nadezda Mihajlova ha detto che "e' un 'sedesar'
(sostenitore della SDS) come di rado se ne
incontrano. E' mio amico e ci aiutera'". La
pubblicazione della scandalosa videocassetta ha
scatenato un'ondata di perquisizioni della
polizia presso i corrispondenti dei maggiori
giornali a Lovec. Le indagini della polizia non
hanno dato frutto, ma e' quasi sicuro che la
registrazione sia stata effettuata da una
persona che era presente alla riunione a porte
chiuse. Una settimana dopo questo episodio, il
candidato sindaco del BSP nel villaggio di
Staverci, vicino alla citta' di Pleven, e' stato
trovato brutalmente massacrato nel suo letto. La
madre, Janka Kozuharova, ha raccontato che la
testa di suo figlio e' stata ritrovata sul
comodino. Kozuharov era stato sindaco per due
mandati ed era una delle persone piu' popolari
del villaggio. Le indagini hanno confermato che
l'uomo e' stato ucciso a distanza ravvicinata e
che le ferite da arma da taglio sul suo corpo
sono state causate in un secondo tempo. Secondo
una delle versioni delle indagini, e' possibile
che l'omicidio sia stato commissionato da un
uomo d'affari locale che temeva la scoperta,
dopo le elezioni, di qualche sua losca
operazione. Uno dei casi piu' eloquenti sembra
essere quello del candidato sindaco di Lovec,
della coalizione Unione Agraria Bulgara-Unione
Popolare, Momco Momcev, che e' stato oggetto di
un pestaggio ed e' stato costretto a ritirarsi
dalla competizione elettorale a favore del
candidato dell'ODS. Quello che e' stupefacente,
in questo caso, e' che entrambe le coalizioni
sono partner
parlamentari all'interno dell'ODS, anche se alle elezioni locali hanno il
diritto di presentare candidati propri. Ogni giorno la tensione tra i politici
cresce. E' cominciato con documenti compromettenti e omicidi - come finira'?,
si chiedono alcuni di essi. I pessimisti, sia nei partiti politici sia nelle
agenzie che si occupano di indagini sociologiche, non escludono la
falsificazione delle elezioni. Le condizioni perche' avvenga ci sono,
nonostante i bulgari si vantino di avere imparato in 10 anni a fare elezioni
corrette. In tutte le commissioni elettorali hanno la maggioranza i
rappresentanti della ODS, vi sono molti punti poco chiari riguardo alle
procedure di voto con le nuove schede elettorali. Alcuni ritengono addirittura
che vi sia la possibilita' che i risultati vengano falsificati nei centri di
calcolo. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che dopo le elezioni
perderanno il potere a livello locale. D'altra parte, la decisione con cui le
forze di governo vogliono impossessarsi di tale potere va anch'essa al di la'
della normale ambizione.
[A quanto raccontato dal giornalista dell'AIM, Georgi Filipov, vanno aggiunti
altri particolari. Innazitutto, il ministro degli Interni Bogomil Bonev, della
SDS, come osservava il settimanale "Kapital" del 2-8 ottobre 1999, si e'
impegnato in un tour della Bulgaria che definire ambiguo e' poco: in ogni
citta' che ha visitato ha agito per meta' giornata come ministro degli interni,
avviando d'ufficio inchieste contro candidati alle elezioni, mentre per l'altra
meta' ha svolto campagna elettorale per il suo partito. Particolarmente
significativo e' il fatto che proprio Bonev sia stato incaricato di dirigere la
campagna elettorale della SDS nelle zone meridionali del paese, a maggioranza
turca. Questo e' stato uno dei fattori che ha portato negli ultimi giorni alla
rottura completa degli accordi elettorali tra il DPS, il partito della
minoranza turca, e la SDS, dopo un periodo di forti tensioni. Nelle ultime
settimane la SDS ha perso anche il sostegno della VMRO, una formazione di
destra di cui abbiamo ampiamente riferito, che a Plovdiv e in altre citta'
presentera' propri candidati in concorrenza con quelli della ODS. L'abbandono
da parte di queste due forze politiche potrebbe essere uno dei motivi
dell'evidente nervosismo della SDS, data
comunque sempre come favoritissima da tutti i
sondaggi. Un altro fatto che illustra in maniera
eloquente i metodi autoritari del governo di
Sofia e' la decisione presa solo cinque giorni
prima delle elezioni, l'11 ottobre, di stilare
un elenco di candidati alle presenti
amministrative che risulterebbero presenti negli
elenchi dei collaboratori della polizia politica
del passato regime comunista. Va precisato che
tali elenchi non sono pubblici e vengono gestiti
dal ministero degli interni, a sua sola e unica
discrezione, e pertanto le informazioni fornite
non possono essere considerate attendibili -
a.f.]
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