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il manifesto...informazione o disinformazione ?
Non sono un lettore occasionale del manifesto ma seguo il giornale fin
dai primi numeri.
Penso che almeno qualche volta i lettori dovrebbero dare le pagelle ai
redattori del giornale.
Devo fare una feroce critica al giornalista Tommaso Di Francesco per le
sue corrispondenze da Belgrado, credo egli si a digiuno di problemi
Balcanici e che si è immedesimato
negli umori che la piazza di Belgrado ha espresso
in questi ultimi mesi - trascurando - penso volutamente i tanti perchè
delle origini dei conflitti dei serbi con tutte le altre comunità
etniche della ex Jugoslavia,perche' essa non esiste più, esiste solo
nella testa dei nostalgici "innamorati" del titismo.
Il problema è che in Kossovo sono state fatte molte forzature non solo
da Milosevic ma anche dai governi precedenti che da
40 anni incentivano economicamente la graduale colonizzazione del
Kossovo.
Per far capire il problema voglio fare un paragone col Trentino Alto
Adige. Cosa sarebbe successo in questa regione
italiana se il governo centrale avesse incentivato col radoppio dello
stipendio una emigrazione verso Bolzano ?
Nella realtà kossovara ciò si è concretizzato inasprendo i rapporti tra
le due comunità e le conseguenze sono davanti agli
occhi di tutti(inteso, che vogliono capire il problema). Perchè Bolzano
appartiene all'Italia, ma prima di tutto appartiene
ai cittadini che lo abitano e questo dovrebbe essere la base della
convivenza nella diversità.
Il manifesto del 03/10/00, Loris Campetti intervista i soliti filosofi
di parte slava, Predrag Matvejevic che in merito agli albanesi
della Macedonia dice: "...gli albanesi pretendono sempre di più". Ma
quali pretese, gli albanesi in Macedonia non contano
nulla,anzi vivono nell'ultima apartheid d'Europa, anche se i corrotti
partiti albanesi appoggiano le coalizioni di governo
delle bande macedone. Quella frase dello pseudo filosofo Matvejevic è
solo una vigliaccheria buttata li per creare confusione
in chi non conosce la realtà macedone.
Torno a T.D.F. nelle sue corrispondenze da Belgrado il 27/09/00,scrive:
"transizione senza violenza" il 6/10/00, "buongiorno dalla
Serbia libera", 8/10/00, "Il giorno di Kostunica", tanto per citarne
alcuni,che sono una cronoca semplicistica della piazza
di Belgrado,mentre "La Stampa" molto più cauta, il 7/10/00,titola in
prima pagina in grassetto "Milosevic incorona Kostunica".
Nelle pagine interne dello stesso giornale ho trovato un'ampio collage
di articoli fatti in modo che anche il lettore più sprovveduto
possa capire i problemi della Serbia e dei Bacani.Nonostante il giornale
suddetto sia sempre stato classificato come giornale di Agnelli, riporta
articoli migliori dei vostri.In previsione delle elezioni in Serbia il
T.D.F. sciorinando l'articolo del 31/08/00,
che distorce completamente la realtà Balcanica scrive: "...Se poi si
vuole denunciare il regime di apartheid a cui le leggi di
Milosevic sottoponevano la popolazione in maggioranza albanese, va detto
ad onor del vero- altrimenti si continua in una ambiguità senza fine -
quell'apartheid vergognoso era assolutamente ben sopportato dai leader
kosovari,che lo consideravano una manna,
tanto da farne una bandiera,tanto da prendere la palla al balzo per
avviare la costruzione di uno stato parallelo,con istituzioni e autorità
alternative,lo stato del Kosovo di fatto riconosciuto subito dalla
"sorella"Albania;uno stato parallelo con tanto di rifiuto
sconsiderato,a non partecipare mai alle scadenze elettorali
jugoslave,sottraendo - ecco la responsabilità di Ibrahim Rugova che
che più o meno inconsapevolmente così facendo preparava inevitabilmente
il terreno alla lotta armata degli enveristi-atlantici
dell'uck - un milione e mezzo di voti alla difficile verifica
democratica periodicamente in corso a Belgrado negli anni novanta;senza
mai aiutare dunque l'opposizione serba e i processi politici in atto che
avrebbero potuto portare verosibilmente all'uscita di scena
di Milosevic.Tanto peggio tanto meglio,dunque". Tommaso Di
Francesco tu l'onore della verità non lo sai dove stà di casa !
Così facendo fai solo della disinformazione. Cercherò di chiarire
alcuni punti focali delle questioni serbe-kossovare di questi ultimi 10
anni,nonostante il sottoscritto sia l'ultimo operaio delle ferrovie e
non uno scribacchino di professione come te.
La Repubblica parallela del Kossovo è nata nei primi anni 90 e
indirettamente è andata incontro al regime di Milosevic quando egli era
sostenuto dal Pentagono durante le guerre contro la Croazia e la
Bosnia,la Repubblica pacifista kossovara alla Pannella
costituita da Rugova - ilquale è un intellettuale prestato alla
politica,inconsapevolmente ha garantito il fianco sud-occidentale della
Serbia; impedendo in quel contesto al Kossovo di entrare in guerra nel
momento in cui le condizioni erano favorevoli per sganciarsi
definitivamente dall'oppressione Serba.Ibraim Rugova è stato una
marionetta usata dagli ambasciatori americani per fare i loro
sporchi giochi nei Balcani - altro che "aperto la strada alla lotta
armata"La lotta armata anti-serba,andava fatta nel momento della
debolezza del regime di Belgrado e non dopo; questo errore di
valutazione è dovuto alla mancata partecipazione al conflitto della
borghesia nazionale albanese in quanto essa è succube del dominio slavo
perchè socio in affari con esso.
La classe politica albanese ha dimostrato la sua incapacità di dare una
svolta alla reppressione - ripiegando sul pacifismo.
Per quanto riguarda l'uck e l'intervento d'oltre atlantico c'è da
precisare che la benedizione degli USA è avvenuto solo nel
momento in cui il Fronte di Liberazione del Kossovo passò sotto il
controllo occidentale con la nomina al suo vertice di
mercenari albanesi provenienti dalla Croazia e solo allora l'uck è
entrato nell'ombrello americano e della NATO.
INFATTI, come risulta dall'intervista di Bujar Bukoshi alla Rete TV.del
Kossovo/sat(03/01/2000, egli dice: sono stati ingaggiati
alcuni ufficiali dell'exesercito jugoslavo per dare una svolta
professionale alla guerra.
I giornalisti del manifesto si riempiono la bocca con parole come
"democrazia Jugoslava" di "elezioni Jugoslave" di Tito
"democratico", ma per gli albanesi gli slavi hanno portato solo
violenza e distruzione.
Già dalla fine della resistenza dopo aver combattuto su un unico fronte
con gli slavi si sono trovati nel 1946 ad avere 2500
combattenti albanesi sepolti nelle gallerie e miniere;massacrati
dall'esercito di Tito,il quale durante il suo regime ha promosso al
rango di ministro Vaso Cubrilovic (vedi link), invece di gettarlo nella
spazzatura della storia come razzista incallito e uomo di
fiducia del Regno Serbo.
Da ricordare a T.D.F. che in democrazia i partiti presentano i propri
candidati e discutono con gli elettori nelle varie regioni,
invece T.D.F. ha una visione tutta sua della democrrazia; egli
pretende che gli albanesi debbano solo votare i candidati
imposti dal centro dell'impero serbo - bel concetto di democrazia -
Sempre su il manifesto del 17/10/00,T.D.F. scrive: "...le elezioni
monoetniche di Koushner non contano granchè perchè
escludono i serbi-kosovari dal voto. chi glielo spiega ad Hasim Thaçi e
alle milizie "disciolte" dell'uck..."
I SERBI si sono autoesclusi dal voto perchè riconoscono solo il governo
di Belgrado. Lo stesso vizio c'è l'anno comunque
anche i partiti albanesi che seminano illusioni nella popolazione
facendogli credere che la soluzione dei loro problemi possa venire dalle
Nazioni Unite o dagli occidentali - non si rendono conto che le N.U.
sono un carrozzone al servizzio dei paesi economicamente più potenti i
quali pilotano appalti e fondi "umanitari" in direzione delle proprie
imprese e clientele.
Consiglio a T.D.F. di tranquillizzarsi perchè il Signor Thaçi è ormai
diventato una creatura mansueta sotto l'ombrello occidentale e cerca
anche lui un posticino comodo per competere sullo stesso piano di Rugova
e nulla più.
Per quanto riguarda le milizie in Kossovo le uniche milizie che ci
sono state sono state quelle dei serbi,queste le a viste il mondo
intero,solo T.D.F. non le ha viste o non si ricorda ?...Forse egli è
troppo interno ai problemi della Serbia e si trova a suo agio in mezzo
alle svastiche del nazionalismo serbo per ricordare.
Certamente T.D.F. non è l'unico a sostenere queste tesi; egli è in
buona compagnia con l'altro galoppino dei regimi che si
susseguono a Belgrado, Ennio Remondino il quale "brilla" per i suoi
reportage dalla Serbia e che ogni tanto fà il suo giro
in Kossovo ad intervistare qualche serbo,oppure va sul sicuro ad
intervistare quelle vipere chiuse nel monastero di Deçani.
La riprova dei pessimi servizi giornalistici di Remondino secondo me è
dimostrato dal fatto che la RAI per avere dei reportage
migliori ha inviato in Kossovo altri cronisti. Sul N° 2/02/2000
Limes,il Remondino scrive che anche lui ha rischiato la vita
in Kossovo. Ma quali rischi ? nel dicembre 1998 sono stato testimone
oculare dei rischi di Remondino;egli andava in giro
per Pristina con i sui due collaboratori che più che altro sembravano
due guarda-spalle e peraltro pure a carico dei contribuenti italiani. A
proposito di contributi devo dire che anche l'incapacità del manifesto
di fare un serio giornale fà si che ogni tanto
chiede "l'obolo" ai propri lettori e in questo anche il sottoscritto si è
sentito fregato dando le 50 mila per una copia
di giornale.Avessi almeno avuto delle notizie presentate con un minimo
di decenza, invece devo leggere altri quotidiani per avere una
informazione corretta e più democratica. E per finire c'è da ricordare
l'uccissione in Georgia del giornalista
Antonio Russo, il manifesto ha fatto un articolo marginale visibile
solo ai lettori che vanno a cercare il particolare,
mentre lo stesso giorno cioè il 17/10/00, "La Stampa" pag. 18 apre la
pag. dall'Estero con titolo in neretto "L'ultima voce
che raccontò Pristina". I cronisti di guerra vanno rispettati
per il loro coraggio senza guardare etichette
e anche per questo ex caro manifesto non ti compero più.
Torino 29/10/2000
Distinti saluti
Giovanni Trupo
http://www.multimania.com/coursnouveau/cn2kos1.html
http://www.soskosova.com/histoire/CUBRIL.htm
http://albanian.com/IJAS/vol1/is1art2.html
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