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altre menzogne



Continua, anche se in sordina rispetto al mese scorso, la campagna di disinformazione sulle armi all'uranio impoverito e sul loro utilizzo. Mentre ogni tentativo verso la moratoria č stato prontamente osteggiato o disconosciuto (com'era del resto naturale che fosse), la cosiddetta sindrome dei Balcani č stata collegata alle pių impensabili spiegazioni: vaccini, benzene, perfino una misteriosa malattia genetica sarda. Ecco l'ultima trovata di un nostro condottiero.
Dal Manifesto di martedė 13 febbraio 2001:
 
Uranio? No, č il rancio.
 
Non c'č relazione fra l'uranio impoverito usato dalla NATO in Jugoslavia e i casi di leucemia registrati fra i soldati della forza di pace. Lo ha dichiarato ieri a un giornale di Sarajevo il generale italiano Carlo Jean, rappresentante militare dell'Osce in Bosnia. "Tutte le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l'uranio impoverito non provoca la leucemia", ha detto Jean. Secondo il generale, i casi finora riscontrati potrebbero dipendere da sostanze contenute nel rancio dei soldati o in qualche addittivo della benzina. Quello che non spiega, il generale, č l'aumento dei tumori anche tra la popolazione civile - soprattutto tra i profughi di Bratunac - anche in zone che le mappe consegnate dalla NATO non indicano come colpite da proiettili all'uranio impoverito. Chissā cosa avevano mangiato.