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Firenze: 15 rinvii a giudizio per manifestazione contro la guerra (Fwd)
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Date sent: Mon, 29 Jan 2001 09:54:51 +0100
To: noguerra-info@archicoop.it
From: Coordinamento pisano contro le guerre <noguerra@archicoop.it>
Subject: 15 RINVII A GIUDIZIO PER LO SCIOPERO - MANIFESTAZIONE CONTRO
LA GUERRA NATO NEI BALCANI
Forwarded by: noguerra-info@dns.archicoop.it
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FIRENZE: 15 RINVII A GIUDIZIO
PER LO SCIOPERO - MANIFESTAZIONE
CONTRO LA GUERRA NATO NEI BALCANI
Si allargano a dismisura le morti provocate dai proiettili all uranio
impoverito usati dalla NATO ed il disastro umano-ambientale (vi ricordate
"gli effetti collaterali"?) nei Balcani è di fronte agli occhi di tutti
così come il fallimento totale della presunta "guerra umanitaria" , ma
Firenze si continua a perseguire chi si oppose ai tre mesi di guerra con il
coinvolgimento diretto dell Italia.
Ieri, il p.m Suchan ha utilizzato la stampa per annunciare 15 rinvii a
giudizio per "resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale" a seguito
della manifestazione del 13 maggio 1999. Contestualmente Suchan ha
archiviato le varie denunce presentate contro le forze dell ordine.
Niente di eccezionale nel rinvio a giudizio: banali reati da rissa in un
bar per un episodio su cui polizia e magistratura tentarono di costruire
una provocazione a larga raggio.
"La Repubblica" non perde l occasione per enfatizzare l episodio, elencare
i nomi ed aggiungere in coda (ma che cazzo c entra?) un pezzetto della
"querelle" fra centrodestra e centrosinistra sul lavoro dato a Senzani.
Alla faccia della legge sulla privacy: vale solo per i pedofili, per i
ladroni, per i poliziotti che fanno abusi, i loro nomi non vengono mai
pubblicati.
Ricordiamo che il 13 maggio 1999 ci fu il successo dello sciopero delle
organizzazioni di base, 3.000 persone in piazza. Uno sciopero che dimostrò
la possibilità di lottare contro la guerra e la crescita, nel paese, della
consapevolezza dell'assoluta infondatezza delle ragioni della guerra. Un
risultato che non era scontato visto il sostegno dato da CGIL-CISL-UIL alla
politica del governo D Alema.
A corteo concluso davanti al Consolato Americano sono partite, senza
preavviso, delle durissime cariche poliziesche: candelotti sparati ad
altezza d uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, fra cui una
lavoratrice delle poste in gravi condizioni - mentre tanti altri contusi
evitano di passare dagli ospedali.
Non c è dubbio che l atteggiamento delle forze dell ordine fu conseguente
alla circolare D'Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate
manifestazioni contro basi militari e sedi governative") . Un paese in
guerra adegua il comportamento della propria polizia alla situazione bellica.
I giornali del giorno successivo, nonostante la nostra sollecita
ricostruzione dei fatti (basta pensare che il video, che fece tanto
scalpore dopo il passaggio alla trasmissione TV "Striscia la notizia",
avvenuto il 20 maggio sera, era stato fatto visto dai giornalisti durante
la conferenza stampa del 13 pomeriggio) sono a senso unico: "guerriglia
contro la guerra".
Parte una veemente campagna di stampa, costruita per buona parte sulle
veline rilasciate dalla Questura di Firenze, dove si distingue "Il
Giornale" che per giorni parlerà della manifestazione del 13 maggio come di
"Prove tecniche di banda armata". Alla campagna stampa seguiranno delle
perquisizioni effettuate, senza alcun esito, dalla Digos e 46 denunce, che
serve a confezionare "un caso Firenze" con la criminalizzazione delle
strutture dell autorganizzazione sociale.
Oggi, a parziale completamento delle cariche, feroci ed immotivate,
effettuate dalla polizia al consolato USA, arrivano i rinvii a giudizio.
Non servono a niente e certo non ci spaventano. Il vero obbiettivo è quello
di allontanare lavoratori, lavoratrici, disoccupate/i dalle esperienze di
base, dalla partecipazione diretta alle mobilitazioni ieri contro la
guerra, oggi contro la globalizzazione capitalistica ed i suoi devastanti
effetti politici, sociali ed ambientali.
Il processo rappresenta un appuntamento politico: non saremo noi a doverci
difendere dai reati configurati nella manifestazione (che poi si riduce
esclusivamente al reato di resistenza a pubblico ufficiale). E la guerra
NATO, il cui senso ed i cui esiti a due anni di distanza sono comprensibili
per chiunque, a dover essere processata.
MOVIMENTO ANTAGONISTA TOSCANO
FI, 25.1.2001
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Coordinamento pisano contro la guerra
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