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BOMBA MANIFESTO (Fwd) da ilnuovo, informazione in rete
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From: RifondazioneComunista@comune.bologna.it
Date sent: Fri, 22 Dec 2000 14:12:44 +0100
Subject: da ilnuovo, informazione in rete
Bomba al Manifesto, un ferito grave
L'ordigno sarebbe esploso verso le 12,10. Un giovane
soccorso dai redattori. L'ordigno ha devastato la redazione
e l'archivio. Il ferito sarebbe l'attentatore. Si chiama
Insabato e sarebbe un militante di Forza Nuova.
ROMA - Esplosione nel palazzo del quotidiano "Il Manifesto" ,
in
pieno centro città: si è verificata verso le 12,10 di questa
mattina.
La bomba, collocata di fronte al portone d'ingresso del
giornale, al
terzo piano dello stabile in via Tomacelli,ha distrutto parte
della
redazione e l'archivio. All' interno del giornale in quel
momento c'
erano circa una ventina di giornalisti. Per fortuna non si sono
sviluppate fiamme che avrebbero potuto estendersi all'intero
fabbricato.
A terra, ferito gravemente, sarebbe rimasto un uomo
dell'apparente età di 35-40 anni che è stato immediatamente
trasportato all'ospedale San Giacomo distante non più di 500
metri dal giornale. L'uomo si trovava al terzo piano del
palazzo.
Ha le gambe spappolate, ed è stato soccorso dal redattore
Maurizio Ferrini. Le voci si rincorrono senza conferme
ufficiali.
Voci non confermate attribuirebbero l'attentato dell'estrema
destra. L'attentatore sarebbe un ex appartenente ai Nar, i
nuclei
armati rivoluzionari di Fumagalli, e a Terza Posizione,
attualmente militante di Forza Nuova. Il ferito si chiamerebbe
Andrea Insabato, secondo indiscrezioni avrebbe portato il pacco
al terzo piano. Avrebbe affemato di essere un allevatore di
cani.
Insabato e' attualmente nel dipartimento di emergenza del San
Giacomo. I medici stanno valutando se sia necessario amputargli
una gamba. Insabato sarebbe anche ferito gravemente al volto.
Sul posto è giunto il segretario del Ds, Walter Veltroni, che
ha
commentato con durezza l?accaduto. ?E? un fatto di enorme
gravità,
perché un attentato alla sede di un giornale libero come il
Manifesto rappresenta una netta escalation di quello che già da
alcuni giorni vediamo accadere. Un clima che non va
assolutamente bene. Le valutazioni sull?accaduto ? ha aggiunto
Veltroni ? saranno affrontate dagli inquirenti. A me non resta
che
dire che siamo di fronte a un salto di qualità. Questa bomba
avrebbe potuto fare molte più vittime, vista l?ora e il
luogo?.<?xml:namespace prefix = o ns =
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La testimonianza del capo degli esteri del giornale, Astrit
Daktli:
"Sono salito alla sede del giornale verso le 12 e poco dopo ho
sentito una forte esplosione. L?entrata del giornale era
devastata e
nei pressi ho visto un uomo con le gambe maciullate".
Verso le 13 è giunto sul posto il questore della Capitale La
Barbera: "E' il momento di lavorare e non di parlare", ha detto
laconico.
Il gioielliere Riccardo Rocchetti, titolare dell'esercizio che
si trova
di fronte al Manifesto, racconta: "Ho udito una forte
esplosione
verso le 12, il primo ad arrivare sul posto è stato un
cameraman
privato seguito da una pattuglia del Vigili. Nessuno segno
diretto
dell'esplosione dai locali del manifesto ma solo del fumo che
proveniva dal tetto".
Anche Fausto Bertinotti e' arrivato in Via Tomacelli. La
stretta
strada e' piena di giornalisti e forze dell' ordine che a
fatica
riescono a mantenere l'ordine. Davanti al portone Fausto
Bertinotti si e' fermato con il direttore di Liberazione Sandro
Curzi
e con i giornalisti del Manifesto. All' interno del giornale
in quel
momento c' erano circa una ventina di giornalisti. Alle 13.25
e'
arrivato anche il sindaco Rutelli accanto al quale c'e' il
sottosegretario Massimo Brutti. "Bisogna disinnescare questa
spirale di violenza", ha detto il sindaco di Roma. Tra i tanti
magistrati ci sono anche Pietro Saviotti e Franco Ionta.
(22 DICEMBRE 2000, ORE 12.45)
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