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Belgrado: situazione nelle carceri, Biljana Kovacevic Vuco
La seguente intervista è stata realizzata con Biljana Kovacevic Vuco,
esperta di diritti umani di Belgrado, venerdì 2 novembre 2000 e trasmessa
durante il programma "Ostavka!" in onda tutti i venerdì dalle 18.20 alle
19.20 sulle frequenze di Radio Onda d'Urto (Milano 98.00 - Brescia 106.50).
D-- Ci puoi fare un quadro della situazione dei detenuti politici nelle
carceri jugoslave a qualche settimana di distanza dall'elezione di Kostunica
presidente?
La situazione sta certamente cambiando per i detenuti politici, ma vanno
compiuti ancora importanti passi. Uno dei primi segnali è stata la
scarcerazione del giornalista Miroslav Filipovic accusato di spionaggio e
condannato a 7 anni di carcere lo scorso luglio dopo un processo-farsa. Con
lui è stato rilasciato anche Zoran Lukovic, un altro giornalista accusato ed
ingiustamente condannato per aver diffuso notizie false. Infine anche la
dottoressa albanese Flora Brovina è stata rilasciata, in assoluto il
detenuto politico più famoso, che scontava dalla primavera '99 una condanna
a 12 anni. Dal nostro punto di vista però, non solo per i giornalisti
oppositori del regime finiti in carcere va concessa la libertà, ma anche per
il gran numero di disertori, giovani ragazzi che si sono rifiutati di
imbracciare le armi. D'altro canto posso capire invece che l'attenzione dei
media internazionali sia maggiormente riposta sui detenuti politici albanesi
trasferiti nelle carceri serbe alla fine dei bombardamenti nel giungo '99.
E' stata già avanzata una proposta di legge che prevede il rilascio
indistintamente per tutti i detenuti politici. Speriamo che questa
iniziativa venga accettata dal nuovo governo di Belgrado e che si possa
giungere all'amnistia.
D-- Le condanne inflitte dal regime negli anni passati ad attivisti ed
oppositori, giornalisti, artisti e disertori, sono state definite dalla
stampa mondiale come illegittime. Sulla base di quale principio
costituzionale è ora possibile chiedere la scarcerazione di queste persone?
Esistono delle basi costituzionali in Jugoslavia secondo le quali il
parlamento può concedere l'amnistia, come dicevamo. Altrimenti vi è una
forma di amnistia individuale, una grazia, come quella voluta da Kostunica
nei confronti di Flora Brovina.
D-- Si conosce l'attuale numero di detenuti politici albanesi tuttora nelle
carceri serbe? Quale potrà essere la loro sorte futura?
Pare che fossero circa 2000 i detenuti politici in seguito alle retate
compiute dall'esercito serbo durante i bombardamenti, mentre l'attuale
numero di detenuti albanesi tuttora in carcere, dopo le centinaia di
scarcerazioni di queste settimane, sarebbe compreso tra i 750 e gli 800. Ma
non è detto che fra tutti questi ci siano solo detenuti politici, ma almeno
600 di certo lo sono.
D-- Uno dei problemi legati al diritto ereditati dal regime di Milosevic,
resta ora quello della manomissione costituzionale sull'elezione diretta del
presidente, che oggettivamente subordina il Montenegro negli equilibri
federali alla Serbia. Come ci si sta movendo a questo riguardo?
Sembra comunque che la tensione si stia allentando tra Serbia e Montenegro.
Le incomprensioni prima esistenti sembrano ora andare verso una
ricomposizione dello strappo tra le due repubbliche. Le tensioni erano
certamente nate da interventi speciali che Milosevic aveva effettuato sulla
costituzioni e attraverso l'emanazione di leggi speciali contro il
terrorismo. All'opposizione rimane comunque come unica strada per
sconfiggere Milosevic: quella di una vittoria nel parlamento federale, cosa
che non è avvenuta e pertanto il DOS rimane a tutti gli effetti una
opposizione. In queste settimane stiamo assistendo ad una specie di collasso
politico, in quanto il partito montenegrino di Djukanovic non ha preso parte
alle elezioni, di fatto consentendo alla coalizione di Milosevic di
mantenere la maggioranza nel parlamento federale, che è quello più
importante. Per il momento si stanno cercando delle forme di compromesso,
come quella dell'accordo tra il DOS ed il partito socialista montenegrino,
un accordo parlamentare spurio. In ogni caso dovrebbe portare alle nuove
elezioni federali che si terranno il 23 dicembre prossimo. Ma le modifiche
costituzionali con il ripristino della vecchia costituzione saranno
possibili solo attraverso il pieno possesso del parlamento federale da parte
del DOS.
A cura di Michelangelo Severgnini e Dusko Djordjevic.
la trasmissione "Ostavka!" va in onda tutti i venerdì dalle 18.20
sulle frequenze di Radio Onda d'Urto
(FM 98.0 per Milano, 106.5 per Brescia)
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