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(Fwd) Da Belgrado - Michel Collon
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To: "Jugocoord" <jugocoord@egroups.com>
Date sent: Sat, 21 Oct 2000 00:42:39 +0200
Subject: [JUGO] Collon
Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista
http://www.bollettino.it
Per contatti: bollettino@tiscalinet.it
A Belgrado, l'olio è aumentato da 15 a 51 dinari
La "democrazia" non sarà per tutti i portafogli
A Belgrado, un litro d'olio è aumentato da 15 a 51 dinari, il pane da 6 a 14
e lo zucchero da 8 a 45. I "Prezzi democratici" beffano i consumatori già
delusi. A Kragujevac, i sindacalisti della Zastava vengono picchiati e
braccati. Nello stesso tempo, la stampa finanziaria occidentale si rallegra
per i "buoni affari in vista". Infine, un senatore USA minaccia già
Kostunica di allargare la Nato alla Slovenia.
Quali legami tra questi quattro fatti?
MICHEL COLLON
I nostri media non parlano più della Jugoslavia. Tuttavia, stanno accadendo
delle cose importanti. E rivelatrici...
Prima, il governo dava dei sussidi alla produzione degli alimenti di base.
I contadini ed i commercianti guadagnavano quindi bene, ma i consumatori
potevano comprare nonostante l'embargo. Nessuno moriva di fame.
Ma l'opposizione del DOS aveva annunciato, nel suo programma del "G-17",
che "il nuovo governo avrebbe soppresso tutti i sussidi, senza rammarico né
esitazione poiché sarebbe molto difficile prendere questo provvedimento più
avanti.(1)"
Effettivamente non si sono fatti attendere! Il Los Angeles Times
del 15 scrive: "Da quando i sostenitori di Kostunica hanno cacciato i
direttori dei magazzini e delle fabbriche controllate dallo Stato,
rimpiazzandoli con loro uomini, questo sistema di controllo si è sfasciato
ed i prezzi si sono immediatamente innalzati. I nuovi direttori si stanno
sbrigando per cercare di rendere le loro industrie più redditizie."
Problema: i consumatori sono scontenti e ci sono delle elezioni tra due
mesi. Allora, il direttore del G-17, Mlajdan Dinkic, accusa... il governo
serbo, ancora diretto dai socialisti del SPS, di "voler creare il caos". Ma
l'argomentazione non regge: questo governo non funziona più esattamente per
causa del caos creato dal DOS, le sue violenze di strada ed i suoi "comitati
di crisi" che si appropriano con la forza del controllo di tutte le istituzioni.
"Potremo esportare in Jugoslavia"
Così, si vede già che la "prosperità" annunciata nelle promesse elettorali
non gonfierà i portafogli di tutti. Ma quali allora? Risposta del
supplemento finanziario italiano dell'International Herald Tribune del 10
(L'Italia è il partner economico n° 2 della Jugoslavia):
"Le prospettive sembrano buone e le esportazioni italiane - calzature,
tessili, prodotti alimentari - saranno le prime ad approfittare
dell'occasione. Ma le privatizzazioni in Jugoslavia potrebbero anche
suscitare gli interessi degli investitori stranieri. Molti settori
pubblici - soprattutto quello energetico e gli aeroporti - potrebbero vedere
presto numerosi licenziamenti e le loro ristrutturazioni daranno spazio a
nuovi capitali stranieri."
Che vuol dire "daranno spazio"? Sul posto, al momento del colpo di Stato,
un'amica, Radmila, mi aveva avvertito: "Attualmente, la nostra elettricità è
molto a buon mercato. Delle compagnie straniere vorrebbero impadronirsene.
Ma per investirci, esigeranno dei profitti importanti, quindi dei forti
rialzi delle tariffe. La gente non capisce che questo programma del G-17 li
rovinerà!"
A proposito delle esportazioni delle scarpe italiane... Avendo dimenticato
i miei mocassini a casa, avevo dovuto comprarli a Belgrado: 1.100 dinari.
Tre volte meno che quelli italiani che io compro abitualmente. Possono
essere un pò meno "chic", ma confortevoli e solide. Che cosa succederà con
il nuovo regime? Con la loro potenza finanziaria, le multinazionali
occidentali prenderanno il controllo delle industrie e degli atelier
jugoslavi, ne chiuderanno una gran parte ed i prodotti occidentali
inonderanno il mercato locale. L'Europa potrà sbarazzarsi dei suoi stock
alimentari, a prezzi imbattibili perché sostenuti con dei sussidi
dell'Unione Europea (guarda, in questo caso, i sussidi, vanno bene?). Le
"mucche pazze" ed altri alimenti geneticamente modificati potranno allora
nutrire i Serbi, in ogni caso troppo numerosi, no?
Ma l'Ovest verserà aiuti, ci viene detto. "Aiuti"? La Germania vuole
assolutamente riaprire il Danubio e verserà dei fondi. Regali? No, prestiti.
Per mantenere la Jugoslavia "assistita" sotto il ricatto delle restituzione
dei prestiti, come numerosi altri paesi costretti dalla spirale del debito a
delle concessioni sempre più grandi?(2). In breve, la Jugoslavia pagherà per
riparare i danni dei bombardamenti! Scandaloso. E a chi servirà questo
Danubio ripulito? Certo, ad invadere il paese di merci tedesche che
elimineranno dal mercato i prodotti locali.
Infine, a proposito della prosperità promessa, un editoriale del New York
Times del 15 prevede che "nel peggiore dei casi, l'economia jugoslava
potrebbe seguire la via russa verso la corruzione ed il declino."
Perché picchiano dei sindacalisti?
A Kragujevac, i sindacalisti dell'industria automobilistica Zastava sono
stati sequestrati e picchiati da delle bande dell'ex-opposizione, i
responsabili della divisione camion sono stati obbligati a dare le
dimissioni. Il quotidiano progressista italiano Manifesto (che aveva
sostenuto abbastanza Kostunica) s'indigna: "Questi sindacalisti erano
indipendenti tanto da Milosevic che dall'opposizione. Essi collaboravano con
le operazioni umanitarie dei sindacati italiani. Ma i sindacalisti
dell'opposizione (formati in Romania da esperti USA) fanno pressione sui
lavoratori minacciandoli di licenziamenti di massa. "Noi ci siamo battuti
per i lavoratori senza immischiarci nella politica. Ecco il nostro crimine."
Conclude uno di loro.
Tutti questi fatti sono legati. Per far passare questa politica stile FMI
d'innalzamento dei prezzi, chiusure, licenziamenti e regali alle
multinazionali, bisogna eliminare tutte le possibilità di resistenza
sindacale o di sinistra. A Belgrado, un locale del Nuovo Partito Comunista
di Jugoslavia è stato incendiato da delle milizie di destra.
E se tutto questo non bastasse, ascoltate la minaccia del senatore
americano Biden: "Se il signor Kostunica pensa di poter continuare una
politica nazionalista serba aggressiva sotto delle apparenze più gentili,
allora noi dobbiamo dissuaderlo. In questo caso, noi dovremo concentrare la
nostra politica nell'ex-Jugoslavia sulla preparazione di una Slovenia
democratica e prospera per il prossimo allargamento della Nato."(3)
La Nato, di nuovo? Ecco, ci dicevano che il solo problema laggiù si
chiamava Milosevic! E se il problema fosse la resistenza del popolo serbo in
generale all'imperialismo economico ed alle ingerenze militari Occidentali?
Kostunica - o un altro dopo - saranno incaricati di rimettere questo popolo
in riga.
La partita è lontana dall'essere terminata in Jugoslavia. Molto dipenderà
dalla capacità di resistenza dei lavoratori. Un'alternativa di sinistra è
indispensabile, e delle resistenze si stanno preparando. Ci torneremo sopra.
1 www.g17.org.yu/english/programm/programr9.htm.
2 Diana Johnstone, In a spin, 11 ottobre 2000 (inedito).
3 Citato nella dichiarazione del PC australiano, 9 ottobre.
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