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Violenze sistematiche contro la sinistra jugoslava e irappresentanti sindacali della Zastava



Most za Beograd- Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidarietà con la popolazione jugoslava
c/o Rdb via M. Cristina di Savoia 40, 70126 BARI
tel/fax 0805562663 e-mail: ponte@isf.it  sito Web: www.isf.it/ponte



Quale "democrazia" in Jugoslavia?

APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLE VIOLENZE NEI CONFRONTI DEI
COMPAGNI DEL SINDACATO E DELLA SINISTRA JUGOSLAVA

La situazione in Jugoslavia è gravissima e peggiora di ora in ora.



Il saccheggio del palazzo del Parlamento il 5 ottobre, la distruzione della
sede della TV di Stato, l'attacco alla sede del partito socialista serbo a
Belgrado non sono stati episodi isolati, legati alla manifestazione di
piazza.

Le aggressioni di tipo squadristico nei confronti dei militanti e delle
sedi dei partiti di sinistra e del sindacato Samostalni in tutta la
Jugoslavia si susseguono di ora in ora con crescente intensità. Si tratta
in tutta evidenza di un piano sistematico, volto a distruggere tutte le
organizzazioni politiche e sindacali che rifiutano le politiche
neoliberiste e anticomuniste del programma della "Opposizione democratica
serba" di Kostunica.

Denunciamo in particolare, sulla base di testimonianze dirette, le minacce,
le intimidazioni, le aggressioni compiute a Kragujevac nei confronti dei
rappresentanti del sindacato Samostalni della Zastava, che conosciamo bene
per la loro integrità e coerenza morale e politica e con i quali avevamo
avviato diverse iniziative di solidarietà.

Lunedì 10 ottobre sono stati devastati gli uffici dei rappresentanti
sindacali della Zastava IVECO, della Zastava-automobili. Gli squadristi
hanno imposto le dimissioni, tra gli altri, dei compagni Milan Doncic e
Sreten Milicevic, segretario del sindacato Samostalni della Zastava,che il
mondo dell'associazionismo e del sindacalismo conosce bene, per i loro
interventi in Italia.

Pesantissime intimidazioni e minacce sono state rivolte nei confronti del
presidente del sindacato Samostalni, la compagna Ruzica, cui è stato
intimato di abbandonare la presidenza del sindacato. Con la violenza e col
terrore i nuovi "democratici" si stanno impadronendo delle sedi e delle
strutture del sindacato.

La compagna Rajka Veljovic e tutto il gruppo impegnato nell'organizzazione
delle "adozioni a distanza" insieme con associazioni italiane e con la
CGIL-Lombardia, corrono seri pericoli per la propria incolumità fisica.

Tutte le emittenti radio-televisive, i giornali sono controllate dai
"democratici", i rappresentanti dei partiti di sinistra (che pure hanno
ottenuto oltre il 35% di consensi elettorali) non hanno nessun accesso
all'informazione.

Nelle fabbriche, negli uffici pubblici, in tutte le strutture dell'apparato
statale si stanno imponendo, a colpi di spranghe e a fucilate, i nuovi
dirigenti "democratici".

Il parlamento serbo è stato costretto con la forza a sciogliersi.



E' questa la nuova "democrazia" jugoslava?



Facciamo appello alle associazioni di solidarietà, ai sindacati, a tutti i
sinceri democratici a mobilitarsi perché cessi la campagna sistematica di
violenze e intimidazioni contro chi si oppone alle politiche neoliberiste
in Jugoslavia.