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Re: Fwd: Yugo Elections: Investigate US Corruptions
Date: Sat, 30 Sep 2000 09:14:43 +0200
To: pck-yugoslavia@peacelink.it, beati@egroups.com
From: Tiziano Tissino <tissino@tin.it>
Subject: Fwd: Yugo Elections: Investigate US Corruptions
L'International Action Center di Ramsey Clark denuncia le ingerenze Usa
nelle elezioni jugoslave: il governo statunitense ha investito 77 milioni
di dollari (circa 150 miliardi di lire) per finanziare l'opposizione. Per
fare un paragone, Al Gore ha raccolto, per la sua campagna presidenziale,
solo 47 milioni di dollari...
Siamo proprio sicuri che gli jugoslavi saranno pił liberi se a presiederli
ci sarą, al posto di Slobo, un uomo sul libro-paga di Washington?
Caro Tiziano,
gli jugoslavi saranno piu' liberi quando svilupperanno concetti piu'
efficienti per valutare i loro leaders - esattamente come dovremmo fare noi
italiani.
Pochi giorni fa, i Croati hanno iniziato a pagare bollette dell'energia
elettrica del 25% piu' salate. Lo scrivo anche in lettere: venticinque per
cento. In un paese dove la disoccupazione va dal 15% (poche regioni
"fortunate") al trenta per cento. Un paese che dopo dieci anni e' ancora in
ginocchio per le conseguenze della guerra. Ma tanto sono fascisti, no? Se
lo sono meritato, si sono eletti Tudjman..... (** se non si fosse capito,
era un tentativo di ironia).
Perche' i Croati pagano le bollette il 25% piu' care?
Perche' al mondo esiste una multinazionale chiamata ENRON che fa affari
d'oro pagando milioni di dollari a politici e diplomatici statunitensi
(sono oltretutto fra i maggiori finanziatori della campagna elettorale di
Bush, ma sul libro paga hanno anche il portavoce della Albright), per
usarli come ariete nella loro politica di forzatura di contratti disastrosi
con paesi "deboli". In genere, poveri, appena usciti da qualche guerra,
sottosviluppati eccetera. Human Rights Watch ha pubblicato un libro di ben
160 pagine (!) su quel che la Enron ha combinato in India, potete trovare
un bel po' di materiale sul sito web di HRW.
Io mi sono beccata un'incazzatura micidiale quest'estate, quando
l'ambasciatore americano a Zagabria ha avuto la faccia tosta di presentarsi
al telegiornale delle otto di sera pestando i pugni sul tavolo e
rimbrottando il governo croato sul fatto che i patti si rispettano.
Cos'era successo? Un paio d'anni fa, Tudjman aveva accettato un contratto
disastroso dalla Enron, che gli aveva promesso che sarebbe stato ricevuto
da Clinton, come contropartita. Da quella volta, la Croazia acquista
energia elettrica al trenta per cento in piu' del prezzo di mercato. C'era
anche una storia molto oscura sulla costruzione di una megacentrale
elettrica.
Il nuovo governo croato ha cercato di rinegoziare l'accordo, pieno comunque
di una valanga di altre clausole capestro, fra cui "penali" spaventose di
decine di milioni di dollari se la controparte croata avesse cercato di
sfilare la testa dal cappio.
Cosa sia effettivamente accaduto dietro le quinte non si sa - la mancanza
di trasparenza e le tangentopoli non sono un'esclusiva italiana - ma la
battaglia e' stata feroce, tanto che qualcosa pur sui media e' trapelato
(uno zampino ce l'ho messo anch'io).
Ad ogni modo, all'inizio di agosto e' stato annunciato in pompa magna il
raggiungimento di un accordo, guarda caso proprio mentre Stipe Mesic
(presidente della repubblica) e Ivica Racan (capo del governo), stavano
salendo sull'aereo per gli Stati Uniti - per andare da Clinton, che loro
si', li ha ricevuti.
Gli Stati Uniti hanno pagato la campagna dell'opposizione in Serbia? Ma
dai! Nessuno mai l'avrebbe sospettato.
Il padre dei miei figli - croato - mi ha fatto una testa come un pallone
sui coinvolgimeni della CIA nelle elezioni croate.
Ti rispondo come ho risposto a lui: ragazzi, avete scoperto l'acqua calda.
La CIA c'era e ci sara', e il loro mestiere.
Ma anche: in ogni caso, Tudjman e Milosevic le elezioni le hanno perse davvero.
E non per i dollari americani, ma perche' la gente e' stufa.
La faccenda sulla Enron l'ho raccontata per chiarire che un paio di cose
sui giochini delle multinazionali le so. Ma sto anche vedendo in giro
interventi deliranti che pretendono di far passare Milosevic e compagnia
per delle povere vittime, e negare che hanno creato tragedie orrende alla
loro gente.
Vediamo di tenere la testa sulle spalle.
Io capisco che ci sia un umano desiderio di distinguere i buoni dai
cattivi, in modo da potersi mettere dalla parte dei buoni ed avere la
coscienza tranquilla.
Le cose pero' nella vita sono sempre piu' complicate, e nei Balcani ancora
di piu'.
Diciamo che i Tudjman e Milosevic con le loro corti sono ladri di polli in
confronto all'elegante e sofisticato sistema di saccheggio dei paesi
civilizzati. Ma la gente in quelle condizioni non poteva restarci, e ha
fatto l'unica cosa che poteva: dare un segno di voler cambiare.
Come? Non lo sanno. Sono dannatamente indifesi, e a me, che a quel paese
voglio bene, vengono i brividi a pensare cosa rischia. Altro che guerra, la
vera guerra inizia appena adesso.
Purtroppo noi siamo molto male attrezzati per andar li' a insegnar lezioni,
posto che non abbiamo ancora imparato a fare i cittadini neanche a casa
nostra.
E allora? Mollar tutto e disinteressarsene?
Ovviamente no. Forse e' semplicemente ora di piantarla con gli slogan,
piantarla di cercar di assegnare ruoli fissi di buoni e cattivi, e fare
finalmente uno sforzo vero di capire come stanno le cose, accettando in
partenza che sara' una fatica dannata perche' non sono semplici, non c'e'
una verita' ultima, confortante, facile da digerire. Molta umilta' e molto
coraggio, questo e' quanto ci servira' se vogliamo combinare qualcosa di
buono.
paola