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Relazione viaggio Belgrado del 4-12 agosto 2000.
Cari amici, vi invio in allegato la relazione del nostro viaggio a
Belgrado.So che fa caldo e che siete in ferie, magari non tutti.Ci
risentiremo, quindi, a settembre. Vi prego solo di prendere in
considerazione la possibilità, specie per i comitati contro la guerra con
noi già collegati, di gestire assieme l'ambasciata di pace. Riteniamo che
non sia un nostro progetto, ma di tutto il mondo pacifista. Noi lo abbiamo
solo iniziato.Proprio perché è di tutti vorremmo gestirlo assieme. Si tratta
solo di decidere da parte vostra di partecipare. Appena avremo raccolto un
sufficiente numero di adesioni, convocheremo una prima riunione del Comitato
di Gestione dell'Ambasciata e assieme prenderemo tutte le informazioni e le
decisioni del caso. Questo è tutto, per ora. Un caro saluto,
Silvano Tartarini
segreteria tecnica Berretti Bianchi
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Relazione viaggio Belgrado del 4-12 agosto 2000.
Pola ed io siamo partiti alla volta di Belgrado venerdì 4 agosto alle ore
7,30 circa. Oltre ai bagagli, con noi avevamo un computer completo di
stampante per l'ambasciata di pace, regalatoci dalla Publiservizi SpA su
interessamento di Carla Latini, una piccola scatola di pulcini di stoffa
realizzati dai bambini di una scuola inglese gemellata con Valjevo,
unitamente ad una loro lettera con delle foto dei bambini. Con noi avevamo
altre due lettere e 32 magliette dei Berretti Bianchi appena fatte fare dal
nostro Gruppo Versilia. Un piccolo dono per i bambini e anche per gli
insegnanti.
Siamo prima passati da Milano per ritirare i visti.
Avuti i visti verso le ore 13, ci siamo subito diretti a Trieste. Verso le
otto di sera ci siamo fermati a dormire in un albergo del Centro di Lubiana.
Siamo ripartiti la mattina dopo alle dieci e siamo arrivati a Belgrado,
passando per Zagabria, verso le ore 18. Ci siamo dati appuntamento con
Maurizio in una piazza nei pressi della casa, dove si trova l'ambasciata di
pace. La casa è molto bella ed ha anche un condizionatore per il
raffreddamento dell'aria. E' facilmente individuabile perché si trova dietro
la più grande chiesa ortodossa di Belgrado. La chiesa ha una grande cupola
scura che si vede dall'autostrada arrivando a Belgrado. Unico neo: si trova
al quarto piano. Sono parecchie rampe di scale e con tutto quello che
avevamo con noi, si è penato un po'.
Con Maurizio abbiamo fatto il punto della situazione e programmato il lavoro
che avevamo da fare.
Abbiamo parlato a lungo della difficile situazione in cui si sono venute a
trovare le donne in nero di Belgrado, come, del resto, altre piccole ong
belgradesi a seguito dei controlli intimidatori congiunti della polizia
fiscale e politica.
A Belgrado abbiamo avuto incontri con diverse ong e rappresentanti
dell'opposizione. Abbiamo così scoperto che ad oggi esistono ben diciotto
partiti socialdemocratici. Tutti hanno messo in evidenza il ruolo nefasto e
invasivo del nazionalismo. C'è chi è più pessimista e guarda ad un aiuto
esterno come sola soluzione e chi invece pensa ad una necessaria crescita
della società civile e si impegna in questo senso. Noi, ovviamente, siamo
solo in accordo con i secondi. Tutti, comunque, ritengono la situazione
molto difficile al momento.
I progetti
Definite le pratiche con la Croce Rossa di Belgrado siamo andati in visita
assieme a Maurizio alle scuole di Valjevo e Bogutovac.
Valjevo
Pur essendo le scuole chiuse per le vacanze estive, abbiamo ricevuto una
accoglienza calorosa e abbiamo trovato i giocattoli da noi acquistati
esposti in una sala ricreativa, dove i bambini già ci giocavano. Si tratta
di grossi giocattoli in plastica della ditta Chicco. Altalena, scivolo,
macchinina ecc... Abbiamo fatto delle foto che sono a disposizione di tutti
e di chi ci aiuta nel nostro lavoro e pensa di richiedercele. Avremmo voluto
acquistarne di più, dato che la scuola ne era priva, ma abbiamo potuto
spendere solo due milioni di lire. Abbiamo consegnato una lettera fattaci
avere dall'assessore all'Istruzione del Comune di Scandicci, che confermava
una loro visita alla scuola in ottobre.
Le scuole Materne Comunali del Comune di Scandicci sono già gemellate con la
scuola di Valjevo, ma è intenzione del Comune di Scandicci gemellarsi con il
Comune di Valjevo. Abbiamo anche consegnato una lettera pervenutaci dai
nostri berretti inglesi, che ci hanno scritto per comunicarci che
l'associazione dei genitori della St. Luke's C of E Primary School, Spire
Hollin, di Glossop nel Derbyshire ha deciso di gemellarsi formalmente sia
con la scuola di Valjevo che con la Scuola di Bogutovac. Una scuola materna
del plesso scolastico della St. Luke's era già gemellata con Valjevo. Sono,
infatti, i bambini di questa scuola materna che hanno fatto i pulcini di
lana che abbiamo consegnato alla Direttrice e agli insegnanti. La mattina
dopo, invitati nello studio dalla Direttrice, abbiamo visto con piacere che
uno dei pulcini era in bella vista sulla sua scrivania.
Abbiamo parlato della situazione scolastica e sociale con gli insegnanti. La
città di Valjevo vive del lavoro agricolo e potrebbe avere del turismo, che
ora non ha. In particolare, sono grandi produttori di lamponi che esportano
surgelati e che vorrebbero esportare anche in Italia con il nostro aiuto. I
lamponi gli abbiamo assaggiati e sono ottimi, ma al momento non sappiamo
come aiutarli. Se qualcuno ha delle proposte, ce lo faccia sapere.
Ci è parso che tutto il personale docente e non abbia una grande attenzione
e cura dei bambini. Abbiamo mangiato con loro nella mensa della scuola e
abbiamo avuto modo di constatare che esiste ancora un grave problema che
loro non riescono a risolvere con le sole loro forze e per il quale chiedono
il nostro aiuto. I bombardamenti hanno lesionato gravemente alcune pareti
della mensa scolastica facendo franare il pavimento in più punti. E'
necessaria un'opera di riassestamento del tutto che comporterà una spesa di
circa venti milioni. Loro sanno che è molto difficile per noi riuscire a
farvi fronte interamente e ci chiedono un aiuto anche parziale. Stiamo
pensando di impegnarci e chiediamo a nostra volta aiuto in questa direzione.
Gli insegnanti ci hanno fatto inoltre presente il caso di un ragazzo di
quindici anni di nome Ianaskovic Marko, che ha un talento particolare per
la fisarmonica ed ha già avuto parecchi riconoscimenti. Loro vorrebbe
iscriverlo al Conservatorio perché possa proseguire negli studi. Il problema
è che per poter frequentare la scuola deve possedere uno strumento adeguato,
il cui costo di circa dieci milioni è decisamente superiore alle loro forze.
Riuscire ad aiutare questo ragazzo sarebbe molto importante anche per il
nostro lavoro di riconciliazione. Avremmo pensato ad una adozione collettiva.
Se venti persone si impegnassero con noi a versare £.50.000 al mese per
dieci mesi, noi penseremmo a risolvere il problema della anticipazione dei
soldi necessari per l'acquisto della fisarmonica.
Bogutovac
A Bogutovac abbiamo incontrato solo il nuovo Direttore Milkovic, che ci ha
mostrato il computer da noi comprato tramite la Croce Rossa per una spesa di
due milioni. Il computer era appena arrivato ed era ancora nel suo imballo.
Al Direttore abbiamo consegnato la lettera della scuola inglese e abbiamo
chiesto notizie per conto della scuola di Tremezzo ( Lago di Como) e della
scuola " Emilio Salgari" di Verona.
Il nuovo Direttore non era al corrente di tutta la situazione dei gemellaggi
essendo subentrato da poco tempo al vecchio Direttore.
TREMEZZO
Crediamo di aver capito che le lettere di risposta attese dalla scuola di
Tremezzo arriveranno subito dopo la riapertura delle scuole.
VERONA
Purtroppo, i cartelloni inviati dalla scuola di Verona, sono tornati
indietro. Il Direttore non ha potuto ritirarli perché il pacco non aveva
bolla di accompagnamento con la descrizione del contenuto. Di questo aveva
avvertito Maurizio a Belgrado e se ne era interessata senza successo anche
la Croce Rossa. Per quanto riguarda le lettere inviate isolatamente e in
serbo da alcuni ragazzi, il Direttore non ne era a conoscenza. Per le
lettere di risposta il Direttore Milkovic si è impegnato ad inviarle in
inglese alla riapertura.
Considerazioni
A Belgrado in questo periodo c'è un clima molto pesante. E non solo per la
condanna per spionaggio del giornalista di "Danas" Filipovici a cinque anni
di carcere per avere scritto della repressione serba in Kossovo.
Ultimamente, parecchie ong sono state intimidite da controlli della polizia
finanziaria e politica.
L'intimidazione non trova una risposta comune perché c'è paura e ognuno
spera che non tocchi a lui e aspetta che la repressione passi.
Così i pochi appelli ( ne conosco solo due) alla solidarietà da parte delle
ong aggredite, per altro mai usciti sui giornali, cadono nel vuoto.
Il problema è che c'è in Parlamento una legge, che non è ancora passata, ma
è pronta per esserlo, che impedirà in futuro alle ong di avere contatti con
stranieri, quindi anche con rappresentanti di ong straniere. In caso di
violazione le ong sarebbero accusate di spionaggio rischiando pene fino a
quindici anni di carcere.
Si teme che la legge venga varata da un giorno all'altro. Da più parti si da
per certo prima delle elezioni del 24 settembre.
Inoltre, la nuova legge sull'informazione riduce la libertà di stampa in
nome della difesa della privacy.
Con la nuova legge in vigore non si giudica la verità dell'informazione,
bensì il diritto del giornalista a pubblicare una notizia che danneggia una
terza persona. Un esempio di applicazione di questa legge si è avuto in
questi giorni di agosto.
Belgrado è tappezzata, come tutta la Serbia e la Voivodina di manifesti del
partito radicale.
Sul quotidiano "Danas" l'8 di agosto è comparsa la notizia che i radicali
avevano speso per questo 2 milioni di marchi tedeschi, l'equivalente cioè di
due miliardi in lire italiane. Il 9 agosto il giornalista è stato querelato
e il 10 si è tenuto il processo e " Danas" è stato condannato a pagare 2,2
milioni di dinari di multa, l'equivalente di 88 milioni di lire.
Si tratta di una pena pecunaria altissima. Con qualche altra multa così il
quotidiano "Danas" sarà costretto a chiudere.
E' da notare la velocità di risposta: otto, nove, dieci. Inoltre, pare che
se il giudice incaricato si rifiuta di assumere il caso viene prontamente
destituito.
Tuttavia, Belgrado è apparentemente democratica. Nelle librerie si trovano
libri antigovernativi e, in provincia, le TV locali danno quasi tutte le
notizie che non da la TV governativa. Il movimento di opposizione OTPOR
continua a scivere sui muri e a attaccare i propri manifestini e a Belgrado
si vede più di un giovane a passeggio con la maglietta del movimento, con il
simbolo della mano chiusa a pugno.
Silvano Tartarini
SEGRETERIA BERRETTI BIANCHI
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