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news dal CESVI: inaugurazione del laboratorio ortopedicoall'ospedale di Peja
8 maggio: inaugurazione del laboratorio ortopedico realizzato dal CESVI
all'ospedale di Peja, in Kosovo. Alla memoria di Roberto Bazzoni, tecnico
ortopedico e volontario della Caritas di Olbia, scomparso tragicamente
nell'incidente aereo del 12 novembre scorso nei pressi di Pristina.
Il nuovo laboratorio ortopedico dell'ospedale di Peja, in Kosovo, porterà il
nome di Roberto Bazzoni, tecnico ortopedico e volontario della Caritas di
Olbia scomparso tragicamente sul volo del World Food Programm il 12 novembre
scorso, con altre 23 persone.
Saranno presenti alla cerimonia di inaugurazione: Marco Vitale, commissario
per la gestione dei fondi privati della Missione Arcobaleno, Piero Borghini,
responsabile dell'ufficio di Peja della Missione Arcobaleno, Rinaldo
Bonadio, direttore sanitario dell'ospedale, Isa Berischa, responsabile
generale della Sanità in Kosovo, rappresentanti del comando KFOR, dell'UNMIC
e delle ambasciate italiane di Skopje e di Belgrado.
Il laboratorio nasce nell'ospedale di una delle aree più minate del Kosovo e
dove la distruzione delle case e delle infrastrutture è stata più massiccia:
Peja-Pec, sede del contingente italiano in Kosovo.
Il laboratorio ortopedico si occuperà della riabilitazione dei "minati", ma
non solo. Molti sono coloro che, nel dopoguerra, hanno subito traumi a
braccia e gambe nei cantieri aperti per la ricostruzione. Il finanziatore
principale di questa iniziativa avviata il novembre scorso, è la Missione
Arcobaleno, che ha messo a disposizione del Cesvi 550 milioni di lire, ma il
progetto vede degli sponsor di eccezione: il Teatro La Scala di Milano, che,
grazie all'opera dei Lavoratori del Teatro ha devoluto 53 milioni di lire,
raccolti in occasione della prova generale dell'opera "Il Barbiere di
Siviglia" e 33 milioni di lire raccolti in occasione del concerto del
maestro Mstislav Rostropovich per le vittime dei Balcani, lo scorso 22
giugno '99 alla sala Verdi del Conservatorio.
Secondo la tabella di marcia delle attività del progetto, coordinate in loco
dall'operatore del CESVI Carmine del Buono, sono stati riabilitati i locali
dell'ospedale di Peja predisposti per accogliere il laboratorio ortopedico,
la palestra per la fisioterapia, le reception e un ambulatorio. E' stato
fornito materiale per uso chirurgico necessario al ripristino della
funzionalità osteoarticolare delle vittime di traumatismi e le attrezzature
necessarie per la produzione delle protesi e per la riabilitazione,
materiali di consumo (bende, gessi, corsetti, etc.)
"Mi sono subito reso conto che in quell'area del Kosovo, tra le più colpite
dalle mine e dalla distruzione delle case, sarebbe stato necessario
potenziare l'attività del reparto di ortopedia e traumatologia dell'ospedale
di Peja-Pec con la creazione di un laboratorio ortopedico" dice Walter
Albisetti, medico, docente universitario dell'Istituto di Clinica Ortopedica
dell'Università degli Studi di Milano e responsabile dei Servizi Medici del
Teatro La Scala che dal giugno del '99 ha realizzato a titolo gratuito per
il Cesvi diverse missioni in Kosovo. "I contatti che abbiamo sviluppato in
Italia, anche grazie alla mia attività professionale, ci hanno poi permesso
di coinvolgere in questo progetto umanitario l'Università di Milano e il
Teatro La Scala, oltre ai medici di varie realtà ospedaliere, che hanno
risposto al nostro appello con estrema generosità, offrendo collaborazione e
aiuto concreto. Anche la Otto Bock, azienda nota in tutto il mondo per la
competenza nella produzione di protesi, non si è posta solo come "azienda
fornitrice", ma è entrata nello spirito umanitario dell'iniziativa, mettendo
a disposizione preziose consulenze per la scelta dei materiali più idonei
alla specificità locale ed alla preparazione del personale".
Negli ultimi due mesi infatti sono stati realizzati in Italia diversi stages
di formazione per il personale medico e paramedico dell'ospedale di
Pec-Peja, coordinate da docenti universitari dell'Università degli Studi di
Milano, presso alcune tra le più importanti strutture ospedaliere
(l'Istituto Ortopedico "Gaetano Pini", l'Istituto di Clinica Ortopedica, il
CTO/ICP e l'Ospedale San Carlo) e presso l'azienda Otto Bock di Budrio (BO).
Il Programma di formazione ha coinvolto due tecnici ortopedici, tre medici
ortopedici, due fisioterapisti e un fisiatra. Gli stages, oltre che essere
un'opportunità di formazione e di aggiornamento professionale, hanno dato
agli operatori kosovari la possibilità di avviare dei contatti diretti con
strutture ospedaliere al di fuori del loro Paese, innescando una dinamica di
scambi professionali e umani che potrà poi continuare in completa autonomia.
I fondi donati dal Teatro La Scala sono stati utilizzati per acquistare
attrezzature per il reparto di ortopedia dell'Ospedale di Peja, più volte
saccheggiato durante la guerra. I fondi raccolti dal concerto di
Rostropovich sono stati impegnati per la creazione di un Centro Didattico
Polivalente interno all'ospedale, su richiesta dei medici kosovari e della
direzione sanitaria (la Cooperazione italiana).