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Amnesty sul Kossovo
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1999-2000 - PER IL KOSOVO E' ANCORA L'ANNO ZERO
Un anno e' trascorso dall'intervento della NATO in Serbia in nome dei
diritti umani. A piu' di sei mesi dall'insediamento della Forza di
Pace della NATO (KFOR) e con un'altra forza ONU a protezione
dell'amministrazione ad interim del Kosovo, (UNMIK) continuano a
verificarsi gravi violazioni dei diritti umani.
In base alla risoluzione 1244 le forze UNMIK hanno la responsabilita'
della promozione e della difesa dei diritti umani nella zona. La
situazione attuale dimostra chiaramente il fallimento della missione.
In particolarele forze UNMIK e KFOR non sono state in grado di
prevenire gravi violenze sulle minoranze: serbi, rom, musulmani,
albanesi giudicati collaborazionisti o di visioni politiche moderate.
Amnesty International crede che solo creando un sistema giudiziario
credibile, indipendente, multietnico e imparziale si possa spezzare
questa spirale di violenza. Troppo spesso i civili vittime di abusi
hanno subito una giustizia sbrigativa e condizionata da motivi
etnico-politici. I carnefici invece possono contare sulla pressoche'
totale impunita'.
Il modus operandi dei tribunali istituiti nel Kosovo si e' spesso
discostato anche dagli standard internazionali sui diritti umani.
Amnesty International chiede fermamente alle Nazioni Unite di:
· Conformare agli standard internazionalisui diritti umani tutte le
leggi applicate in Kosovo;
· Assicurarsi che ogni professionista che opera nei tribunali abbia
adeguata preparazione su suddetti standard;
· Nominare giudici e procuratori internazionali e indipendenti nei
cinque distretti piu' importanti e strategici del Kosovo;
· Assicurare l'indipendenza e l'imparzialita' dei tribunali anche
attraverso la scelta di componenti di etnie diverse.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 24 marzo 2000
Ufficio Stampa
Amnesty International