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Notizie Est #287 - Macedonia



"I Balcani" - http://www.ecn.org/est/balcani

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NOTIZIE EST #287 - MACEDONIA
5 dicembre 1999
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GIORNI TEMPESTOSI PER IL GOVERNO DI SKOPJE
di Saso Ordanoski - ("Kapital", 4-10 dicembre 
1999)

Nella coalizione di governo in Macedonia si e' 
verificato un vero e proprio dramma. Dopo che la 
Corte Suprema ha annullato i risultati del 
secondo turno delle elezioni presidenziali nelle 
regioni occidentali del paese, dove sono state 
compiute gravi violazioni delle procedure 
elettorali, si e' arrivati a un duro regolamento 
dei conti tra i partiti al governo. Prima degli 
altri, ha reagito in modo incredibilmente 
nervoso e scorretto la VMRO-DPMNE, che 
attraverso il proprio portavoce Ljuben Paunovski 
ha accusato la Corte Suprema di parzialita' e di 
violazione della legge, nonche' di diffusione di 
sciovinismo e di odio etnico. Dopo di cio', 
Ljuben Paunovski si e' scagliato contro il 
ministro della giustizia Vlado Kambovski (membro 
del suo partner di coalizione Alternativa 
Democratica), accusandolo di avere passato alla 
Corte Suprema dati inesatti, sulla base dei 
quali e' stata adottata la decisione di 
annullare i risultati elettorali in alcune 
sezioni. Paunovski si e' addirittura permesso di 
formulare commenti sui rapporti personali e i 
legami famigliari di alcuni membri dei partiti 
di opposizione, arrivando al punto di minacciare 
l'adozione di misure nei confronti di alcuni 
giudici. La televisione macedone, da parte sua, 
come nei giorni piu' neri del regime comunista, 
e' uscita la stessa sera con un commento anonimo 
nel suo telegiornale in prima serata, nel quale 
venivano ripetute le stesse pesanti accuse 
contro la Corte Suprema, aggiungendo inoltre che 
essa e' uno strumento del fascismo.

I PARTNER DI COALIZIONE SOTTO MIRA
Il giornale di partito della VMRO-DPMNE, "Nova 
Makedonija", ha ampliato in un suo editoriale le 
accuse rivolte ad Alternativa Democratica (DA). 
Gia' nel titolo di questo commento, anch'esso 
anonimo, il giornale accusa il suo leader Vasil 
Tupurkovski di tentare, mediante la propria 
piattaforma per un proseguimento del governo di 
coalizione, di imporre in Macedonia i metodi dei 
boss mafiosi. Dopo un primo momento di shock 
all'interno della DA, quest'ultima ha insistito 
per l'adozione del suo programma, nel quale si 
propone un aumento del numero dei ministeri e 
delle cariche direttive, il proseguimento delle 
riforme e un rafforzamento della lotta contro la 
corruzione e la criminalita'. In caso contrario, 
ha minacciato la DA, il partito avrebbe 
abbandonato il governo. Durante una delle sedute 
del governo, il premier Georgievski ha chieso al 
ministro Kambovski di dare le dimissioni per 
motivi morali e al ministro degli esteri 
Aleksandar Dimitrov (anch'egli della DA) di 
spiegare perche' aveva richiesto che le 
valutazioni internazionali in merito alla 
regolarita' delle elezioni presidenziali 
fosserdo del tutto negative. Dopo un attacco 
cosi' duro da parte di Georgievski, il 
vicepremier della DA, Radmila Kiprijanova, si e' 
alzata e ha abbandonato la seduta, seguita poco 
dopo da tutti i suoi compagni di partito. Dopo 
l'abbandono da parte dei ministri della DA, il 
governo ha preso la decisione di richiedere 
informazioni scritte riguardo a tutte le aziende 
e le istituzioni della Macedonia che hanno 
ricevuto crediti da Taiwan, al fine di 
verificare l'entita' di tali somme e le 
modalita' del loro ricevimento. Dopo la seduta, 
sia la DA che la VMRO-DPMNE hanno reso pubbliche 
le loro posizioni, secondo cui un proseguimento 
della coalizione di governo e' impossibile, 
accusandosi reciprocamente con parole pesanti e 
offensive. Durante l'intera durata della 
disputa, il leader della DA, Vasil Tupurkovski, 
non ha mai fatto sentire la propria voce. 
Successivamente si e' venuti a sapere che 
proprio in quei giorni si trovava all'estero. 
Tra la gente si e' diffusa la voce che fosse 
partito per Taiwan, per chiedere alle autorita' 
dell'isola di proseguire il proprio impegno nei 
confronti della Macedonia anche nel caso in cui 
la DA dovesse passare all'opposizione. Dopo il 
suo rientro dall'estero, Tupurkovski ha negato 
di essere stato a Taiwan, senza tuttavia 
spiegare dove si era recato. Dall'aeroporto e' 
andato direttamente a una seduta urgente del 
comitato esecutivo del suo partito, al termine 
della quale sia Tupurkovski che il portavoce 
della DA hanno dichiarato che il proseguimento 
della partecipazione al governo e' inaccettabile 
e che la DA abbandonera' la coalizione.

RIVOLGIMENTI INASPETTATI
Verso la meta' della settimana, tuttavia, la 
tensione politica e' calata. Il portavoce della 
VMRO-DPMNE ha comunicato, tra lo stupore 
generale, che negli incontri tra il premier 
Georgievski e Vasil Tupurkovski e' stato 
concordato di mantenere la coalizione fino al 
termine della ripetizione del voto domenica 5 
dicembre e di aprire trattative sul suo 
proseguimento solo dopo tale data. Tupurkovski 
ha comunicato che la coalizione continuera' a 
esistere e che Georgievski si e' dimostrato ben 
disposto nei confronti delle condizioni 
riportate nella piattaforma della DA. La VMRO-
DPMNE ha smentito tale dichiarazione, affermando 
che per il momento si sta solo lavorando a un 
programma comune per il proseguimento della 
collaborazione. Il terzo partito della 
coalizione, il Partito Democratico degli 
Albanesi (DPA) e il suo leader Arben Xhaferri, 
sotto la cui direzione sono stati effettuati i 
brogli elettorali nella Macedonia occidentale, 
di fronte a tutto questo ha osservato un 
impassibile silenzio. Dopo la notizia del 
temporaneo proseguimento della coalizione, il 
vicepresidente del DPA e mano destra di 
Xhaferri, Menduh Thaci, ha dichiarato: "Ritengo 
che la DA non abbia ne' il morale ne' il 
coraggio per uscire dalla coalizione. Sono tutte 
persone del passato regime, che non possono 
vivere senza il potere".

COSA FARE?
E' incredibile come il rating e le posizioni 
politiche della VMRO-DPMNE siano calati negli 
ultimi mesi. Il culmine di questo periodo 
negativo lo si e' avuto nel momento in cui sono 
stati resi pubblici i risultati del secondo 
turno delle presidenziali, quando e' diventato 
chiaro che il candidato della VMRO-DPMNE, Boris 
Trajkovski, aveva subito una secca sconfitta 
nella parte piu' ampia del paese, dove e' 
maggioritaria la popolazione di etnia macedone, 
e che egli e' riuscito a vincere unicamente 
grazie ai voti degli albanesi. Si tratta di un 
fatto politico estremamente sgradevole per un 
partito che si considera il piu' democratico, ma 
anche il "piu' macedone" del paese. L'immagine 
della VMRO-DPMNE e' diventata ancora piu' 
negativa a causa della reazione nervosa di 
fronte alla decisione della Corte suprema. E' 
vero che alcuni dei magistrati sono stati eletti 
dal precedente governo, ma questa non e' una 
giustificazione per lo scandaloso comportamento 
della VMRO-DPMNE di fronte alla piu' alta 
istanza giudiziaria del paese. La situazione 
gia' sfavorevole per la VMRO-DPMNE si e' cosi' 
ulteriormente complicata. I socialdemocratici 
all'opposizione hanno visto il loro rating fare 
un balzo in avanti e non a caso il loro leader 
Branko Crvenkovski sembra vivere uno dei suoi 
momenti politicamente piu' felici. La 
legittimita' di Trajkovski come presidente e' 
messa in dubbio ancor prima che egli sia stato 
eletto alla carica dopo la ripetizione del voto. 
Vasil Tupurkovski, che aveva nettamente perso la 
competizione per la poltrona presidenziale, e' 
ora nuovamente al centro dell'attenzione, con i 
suoi tentativi di ricorrere a manipolazioni 
politiche per "salvare" il governo. Il DPA ha 
confermato la sua incrollabile autorita' tra gli 
albanesi della Macedonia, dimostrando di potere 
fare quello che vuole all'interno del governo 
macedone e tiene strettamente in pugno 
Georgievski e la VMRO-DPMNE. Bisogna riconoscere 
che in un solo anno di governo, la VMRO-DPMNE 
difficilmente poteva arrecare piu' danni al 
proprio stesso futuro. La VMRO-DPMNE paghera' 
con ogni probabilita' il prezzo del proprio 
cattivo governo in occasione delle elezioni 
amministrative previste per il prossimo anno. Se 
poi il governo cadra' dopo la ripetizione del 
voto per le presidenziali, non e' esclusa la 
possibilita' che si formi una nuova maggioranza 
in parlamento mediante l'unione tra la DA, la 
SDSM e gli altri partiti minori di sinistra e di 
centro. E' probabile tuttavia che il governo 
macedone riesca a superare quella che finora e' 
stata la sua crisi piu' grave. Rimane tuttavia 
da vedere come l'esecutivo di Georgievski 
intenda continuare a governare.

(il presente articolo e' stato tratto dal 
settimanale bulgaro "Kapital"; gli articoli 
dell'autore, Ordanoski, vengono pubblicati in 
contemporanea anche dal bisettimanale macedone 
"Forum")


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