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Il summit di Ginevra
- Subject: Il summit di Ginevra
- From: "Nicola R." <smiling.turtle@gmx.net>
- Date: Sun, 09 Nov 2003 21:34:43 +0100
articolo pubblicato su "La rivista del volontariato" di ottobre 2003
Il summit mondiale dell’informazione a Ginevra
di Nicola Rabbi
Dal 10 al 12 dicembre di quest’anno si svolgerà a Ginevra Il primo Summit
Mondiale sulla Società dell’Informazione (WSIS World Summit on the
Information Society). Ne avevamo solo accennato in una precedente puntata
della nostra rubrica dedicata al tema del digital divide (divario
tecnologico tra paesi ricchi e quelli poveri). Ma un evento così importante
per il nostro futuro di cittadini e per uno sviluppo equilibrato del
pianeta, deve essere approfondito.
Intanto è la prima volta che si organizza un incontro del genere; perché
solo ora? Perché è oramai chiaro a tutti che le nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (ICT) stanno modificando il nostro
modo di vivere, sia a livello di relazioni internazionali che a livello di
relazione interpersonali, e lo stanno facendo in un modo inaspettatamente
rapido. L’ONU ha incaricato l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni
(ITU, a cui aderiscono oltre a 189 stati anche ben 650 multinazionali) di
organizzare il vertice e di fissarne i contenuti. Altro elemento di novità
è rappresentato dal fatto che al vertice parteciperanno i governi dei vari
stati, il settore privato e la società civile. L’assunto che sta alla base
dell’incontro può essere riassunto così: le nuove tecnologie devono servire
per migliorare la qualità della vita di tutti e assicurare la
partecipazione alla vita politica e la democrazia. Tradotti in contenuti
questi principi vedono la tecnologia al servizio del:
1. “buon governo” (democrazia elettronica, sostegno al sistema
educativo e sanitario, facilitazione dell’accesso dei cittadini alle
informazioni e ai servizi dei rispettivi governi)
2. rispetto per la diversità culturale e linguistica (offerta di
contenuti locali, integrazione dei nuovi media con quelli tradizionali,
formazione dei giornalisti, sistema di informazione accessibile a tutti)
3. sviluppo (le infrastrutture necessarie per assicurare a chiunque
l’accesso alla rete telematica, commercio elettronico per tutti,
eliminazione della povertà)
4. sicurezza delle informazioni (per prevenire l’utilizzo illegale
delle ICT, rendere sicura la rete).
Il summit si propone di scrivere una dichiarazione politica comune e un
piano di azione. Addirittura nel documento ufficiale di presentazione
(www.wsisgeneva2003.org) sono elencate una serie di possibili azioni (ne
citiamo solo alcune): la connettività via etere entro il 2010 del 90% della
popolazione mondiale, del 100% nel 2015, la connettività di tutti i comuni
entro il 2010, di tutte le scuole elementari entro il 2015 e così via…
Viene quasi da sorridere, i propositi sono proprio buoni, mettere al centro
del summit l’uomo e non la tecnologia è il punto di partenza giusto ma lo
sviluppo mondiale oggigiorno non va certamente in questa direzione. Sono
gli interessi delle corporazioni economiche internazionali a dettare i
tempi e i modi di sviluppo delle tecnologie della comunicazione e
dell’informazione; gli stati, gli enti sopranazionali non riescono ad avere
il controllo di questi processi mentre la società civile, spesso, ne rimane
fuori. Come si può parlare di democrazia e partecipazione quando la logica
è quella di vendere lo spettro per le onde radio, la televisione e le
telecomunicazioni al miglior offerente? Dove la logica dominante dei mass
media vede nel proprio pubblico solo un consumatore e non un cittadino da
informare?
A proposito della partecipazione della società a questo summit dice Jason
Nardi direttore di Unimondo (www.unimondo.org): “Al comitato preparatorio
hanno partecipato 121 paesi, 144 ong, 29 organizzazioni internazionali, 39
imprese private….la partecipazione della società civile è stata abbastanza
elevata ma conflittuale…inoltre per la prima volta il settore privato si è
accreditato come entità…non come singolo facente parte di un’associazione
di categoria…la domanda legittima a questo punto è: il WSIS sarà il vertice
dell’ONU o dell’ITU a cui aderiscono 650 multinazionali?”.
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Nicola Rabbi - turtle
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