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Inchiesta di Bandiera Gialla sul nuovo servizio civile



Comunicato stampa: inchiesta del quotidiano telematico Bandiera Gialla sul 
nuovo servizio civile volontario in occasione della giornata mondiale per 
l’obiezione di coscienza: la situazione a Bologna


In occasione del 15 maggio, giornata mondiale per l’obiezione di coscienza, 
“Bandieragialla”, quotidiano telematico di informazione sociale a Bologna e 
dintorni in collaborazione con il Corso di Scienze della Comunicazione 
dell’Università di Bologna, ha realizzato un’inchiesta sul nuovo servizio 
civile volontario, consultabile all’indirizzo http://www.bandieragialla.it/.

Il lavoro, sviluppato in 9 pezzi, tra articoli, sitografia e raccolta dati, 
mira ad essere un supporto per i ragazzi interessati al nuovo servizio 
civile volontario e per le associazioni interessate a sviluppare progetti, 
ma anche per chiunque voglia chiarirsi le idee su quella che si configura 
come una vera rivoluzione del settore.
Nell’inchiesta è stata data una  particolare importanza alla realtà 
bolognese ed emiliana in generale: si va dall’intervista a Pier Paola 
Fontana, responsabile della sede distaccata di Bologna dell'Ufficio 
Nazionale per il Servizio Civile, alla descrizione delle prime esperienze 
avviate sul territorio (ad esempio il progetto “Fiumi da Salvare” di 
Legambiente, o l’esperienza dell’Arci di Bologna), passando per un elenco 
di indirizzi fisici e virtuali a cui rivolgersi per avere maggiori 
informazioni sui progetti e sulla modalità di adesione. Inoltre, viene 
presentato un elenco di dati sull’obiezione di coscienza in Emilia-Romagna, 
ed in particolare nella provincia di Bologna.
“Il servizio civile è una scelta di civiltà  puntualizza Francesco Dradi, 
segretario regionale di Legambiente  perché si prende atto che la difesa 
della patria, intesa come unità di cittadini che vivono insieme, passa per 
un servizio che i giovani possono fare per dare una mano a chi ne ha 
bisogno. E' un concetto nuovo di difesa che lo Stato ha assunto in maniera 
piena”.
“Per gli enti che propongono progetti  afferma Pier Paola Fontana  la legge 
64 rappresenta una grande rivoluzione: fino ad ora è sempre stato molto 
semplice ottenere degli obiettori, anche se forse non c'era una grande 
professionalità. Questo secondo me ha indotto molti enti a sottovalutare la 
risorsa che comunque gli obiettori rappresentavano. D'ora in poi, chi vorrà 
utilizzare un volontario dovrà cambiare registro: finalmente gli enti 
saranno stimolati a progettare in modo diverso la loro attività”. 
Rivoluzione, quindi, non solo per i ragazzi, ma anche per gli enti, 
chiamati a presentare nuovi progetti. “Le associazioni per adesso sono 
ancora in una fase di stordimento  afferma Michele Girotti, responsabile 
Servizio Civile per Arci, nuova associazione sezione di Bologna  alcune 
stanno ancora cercando di aggrapparsi agli ultimi obiettori di coscienza, 
vivendo di rendita aspettando l’arrivo degli ultimi. Altre associazioni non 
hanno ancora un posizione definita in materia, non sembrano però 
preoccupati dalla perdita degli obiettori di coscienza e non si stanno 
dando da fare per la presentazione dei progetti per il nuovo servizio 
civile. La legge n..64, però,  obbliga l’ente a produrre progetti che 
coinvolgano e stimolino i giovani, e la cosa non è affatto facile”. “Una 
grossa opportunità  a detta di Francesco Dradi  sarebbe quella di stipulare 
un accordo con le Università, in modo che il servizio civile nazionale sia 
riconosciuto come credito formativo per gli studenti. Questo diventerebbe 
un forte incentivo per I giovani a prendere parte ai progetti proposti dai 
vari enti”.