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Crescono in Veneto i servizi residenziali agli anziani

Aumentano di oltre il 20% le attività della Cooperativa sociale Itaca

Crescono in Veneto i servizi residenziali agli anziani

Per capire come si sviluppa in Itaca l’attenzione alla terza e quarta età

 

 

Pordenone

 

I servizi residenziali agli anziani erogati dalla Cooperativa sociale Itaca di Pordenone crescono di oltre il 20%, germoglia anche il fatturato del settore che nel 2010 si attesta a 7 milioni 182 mila euro, aumentando rispetto all’anno precedente di ben un milione 277 mila euro. Un dato oltremodo rilevante per una delle Cooperative sociali più significative del Nordest, che il prossimo anno festeggerà il Ventennale di fondazione. Peraltro l’aumento di oltre il 20% nell’attività dei servizi residenziali agli anziani è riconducibile in particolare al territorio del Bellunese.

Da dove nasca questo risultato e come ciò sia reso possibile ogni giorno lo spiega Anna La Diega, responsabile dell’area produttiva Residenziale Anziani della Cooperativa Itaca, la quale sottolinea in primis come “la presenza femminile nell’area sia non solo preponderante ma anche socialmente significativa: qui le donne – afferma - rivestono ruoli di responsabilità, direzione e coordinamento”.

Il + 20% registrato dal residenziale anziani si inserisce all’interno di un trend più ampio che ha portato Itaca nel 2010 a segnare quasi 32 milioni di euro di fatturato in tutto il Nordest, con oltre 31,4 milioni di euro di ricavi (+ 12%), un’occupazione al +3%, un avanzo di gestione di quasi 400 mila euro e 265 milioni di euro di fatturato dal 1992 al 2010.

 

“Il primo aspetto che certamente merita di essere evidenziato riguarda un punto fermo che per alcuni può essere scontato, ma che non va mai considerato come tale: la persona anziana – afferma Anna La Diega -, da sempre, viene posta al centro del servizio per quanto attiene la metodologia di lavoro attuata da Itaca, sia nei servizi a carattere residenziale sia sul territorio”. La valorizzazione della persona in quanto tale è un comune denominatore imprescindibile, tanto che “la persona va sostenuta nel soddisfacimento di quelli che sono i suoi bisogni primari, rendendola protagonista di iniziative e di attenzione”.

Nessun segreto particolare ma una serie di punti fermi quelli sì, quali, tanto per citarne alcuni, “il rispetto e l’accoglienza, la personalizzazione dell’intervento, il rispetto della riservatezza”. Una metodologia per progetti “da realizzarsi attraverso il lavoro in équipe multiprofessionale, ed utilizzando strumenti di valutazione multidimensionale, un coordinamento globale, l’attenzione alla qualità dei servizi in un’ottica di miglioramento continuo” – prosegue La Diega, completano l’opera. Che non prescinde dalla valorizzazione delle risorse umane, da formazione e aggiornamento continui. Anche perché la promozione dei servizi agli anziani “è un luogo non solamente fisico d’interconnessioni con il territorio, la rete familiare e di vicinato”.

I dati tratti dal Bilancio sociale 2010 di Itaca segnalano che nell’area produttiva al 31 dicembre 2010 operavano 275 addetti, pari al 22,8% dei lavoratori della Cooperativa, di cui 259 donne e 16 uomini. Il personale dell’area per il 78,8% è composto da addette all’assistenza, delle quali il 68,9% è qualificato. Diversi i servizi nelle province di Pordenone, Udine, Gorizia e Belluno, i rapporti con i Comuni, le Asp.

 

Ricette misteriose, si diceva, non ce ne sono, ma ingredienti sapientemente utilizzati quelli sì. Tanto per non tradire il tocco della chef eccone alcuni: implementazione delle competenze tecniche delle animatrici, valorizzazione delle potenzialità interne (supervisione, co-progettazione, dialogo tra generazioni e tra aree), tavoli di miglioramento (buone prassi, progetti sperimentali).

Più che soddisfacenti i risultati se si considera che “il 100% degli utenti ha avuto nel corso del 2010 un progetto individualizzato, costantemente verificato e adeguato al mutamento delle situazioni personali”. Inoltre “nel 100% dei servizi ove Itaca gestisce anche gli spazi, si è confermata la possibilità per gli ospiti di personalizzare i propri”. Ancora “nel 100% dei servizi in cui Itaca si occupa anche delle procedure d’ingresso vi è la possibilità – pone l’accento Anna La Diega - per gli ospiti di effettuare nelle strutture di accoglienza visite preingresso e il loro inserimento è individualizzato”.

Tra i fiori all’occhiello del residenziale anziani di Itaca certamente la supervisione all’interno dei gruppi di operatori dell’area. Partita in via del tutto sperimentale nel 2003, è lentamente cresciuta arrivando oggi a coinvolgere un gruppo di 6 psicologi della Cooperativa Itaca impegnati come conduttori e recorder di vari gruppi di discussione.

 

Fabio Della Pietra

Ufficio Stampa

Cooperativa sociale Itaca

Pordenone

www.itaca.coopsoc.it

Prot. 1319

 


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“Giochintavola” a Barcis
10 settembre Casa S. Giovanni
Incontro ludico-creativo tra i soci Itaca

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