Pordenone - Tolleranza zero contro lo stress in ambito lavorativo (102)
- Subject: Pordenone - Tolleranza zero contro lo stress in ambito lavorativo (102)
- From: Fabio Della Pietra <f.dellapietra at itaca.coopsoc.it>
- Date: Mon, 24 Jan 2011 12:12:47 +0100
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Via al progetto che previene le patologie stress lavoro-correlate Tolleranza zero contro lo stress in ambito lavorativo Itaca avvia “fase uno” Pordenone Tolleranza zero contro lo stress in ambito lavorativo, la Cooperativa sociale Itaca scende in campo per tutelare la salute psicofisica dei propri 1200 lavoratori. Via alla prima fase del progetto che prevede la somministrazione di un questionario rigorosamente anonimo, i cui risultati serviranno alla Coop di Pordenone per attivare in una seconda fase azioni precise e mirate per prevenire o isolare il fenomeno. Stanchezza, malessere diffuso, ansia, tensione, nervosismo, ovvero in una parola soltanto “stress”. Se ne parla in continuazione tanto che il termine, spesso abusato, rischia di perdere significato se non declinato nelle sue svariate forme. Fenomeno affrontato e studiato in numerosi ambiti, da quello filosofico e sociologico a quello medico, è giunto ad essere analizzato anche nella sicurezza sul lavoro. In Europa se ne parla già da tempo, ma nella normativa italiana è stato inserito solo due anni fa. Con il 2011 è scattato l’obbligo per tutti i datori di lavoro di valutare il rischio stress in ambito lavorativo. Un concetto inserito nel Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08) dopo che importanti studi a livello internazionale hanno dimostrato che la gravità del fenomeno è tale da richiedere interventi immediati e mirati, sia nell’ambito della salute e sicurezza del singolo lavoratore sia in quello della salute delle imprese e del sistema economico internazionale. In base ai dati riportati dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, lo stress è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa riferito più frequentemente ed interessa quasi un lavoratore europeo su quattro. Una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress, mentre nel 2002 il costo economico dello stress legato all’attività lavorativa nell’Ue di 15 stati era di circa 20 miliardi di euro. Il numero di persone che soffrono di stress legato all’attività lavorativa è destinato ad aumentare, in quanto i cambiamenti in corso nel mondo del lavoro sottopongono i lavoratori a pressioni sempre maggiori: si pensi alla perdurante crisi economica degli ultimi anni, al ridimensionamento delle imprese e all'esternalizzazione delle mansioni, al maggior bisogno di flessibilità in termini di impiego e competenze, all'accresciuto ricorso ai contratti a tempo determinato, alla più marcata precarietà del lavoro e all'intensificazione dell'attività lavorativa (con un carico di lavoro più intenso e un aumentato livello di pressione), nonché allo scarso equilibrio tra lavoro e vita privata. Lo stress può essere fonte per le persone di malattia e disagio, in ambito sia lavorativo che familiare. Può finanche mettere in pericolo la sicurezza sul luogo di lavoro e contribuire all'insorgere di altri problemi di salute legati all'attività lavorativa, quali i disturbi muscolo scheletrici, nonché incidere in misura massiccia sul risultato economico di un'organizzazione. Ridurre lo stress legato all'attività lavorativa e i rischi psicosociali non è solo un imperativo morale, bensì anche un dovere giuridico. Il recente D.lgs. 81/2008 ha peraltro introdotto la necessità di considerare anche la dimensione psicosociale della sicurezza sul lavoro. Il modello che la Cooperativa Itaca ha scelto per effettuare la valutazione dello stress lavoro-correlato è quello proposto dall’Ispesl (organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale per quanto riguarda la ricerca). La fase del modello inerente la raccolta dati prevede due fonti: tecniche di valutazione oggettiva (fonti di informazioni e dati già disponibili all’interno dell’azienda) e valutazione soggettiva dello stress lavoro-correlato da parte dei lavoratori. In questo secondo caso tramite la somministrazione al personale di un questionario rigorosamente anonimo, coinvolgendo finanche i servizi in modo tale da coprire tutto il territorio in cui la Coop pordenonese è presente, vale a dire l’intero Friuli Venezia Giulia, il Veneto Orientale e Merano (Bz). Lo stress collegato al lavoro è un aspetto fondamentale da tenere presente nella gestione dei servizi di cura alla persona, Itaca ne è consapevole da sempre. L’indagine fornirà dati certi che permetteranno un’analisi più approfondita del fenomeno, con l’obiettivo di individuare elementi utili alla prevenzione di patologie stress lavoro-correlate ed alla promozione del benessere sul lavoro. Fabio Della Pietra Ufficio Stampa Cooperativa sociale Itaca Pordenone Prot. 102 |
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