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sabato 3 novembre a Trento convegno su L'INNAMORAMENTO, LA VIA PIU' VELOCE PER DIVENTARE UN KILLER, OVVERO LA FENOMENOLOGIA DELLA DIPENDENZA PSICOLOGICA. QUANDO "AMARE" DIVENTA AMMANETTARE.
- Subject: sabato 3 novembre a Trento convegno su L'INNAMORAMENTO, LA VIA PIU' VELOCE PER DIVENTARE UN KILLER, OVVERO LA FENOMENOLOGIA DELLA DIPENDENZA PSICOLOGICA. QUANDO "AMARE" DIVENTA AMMANETTARE.
- From: "Uqbar" <paolobuttiglieri at alice.it>
- Date: Thu, 20 Sep 2007 10:41:17 +0200
per non ricevere altri comunicati stampa del centro culturale uqbar basta rispondere a questa mail scrivendo UNSUBSCRIBE nell'oggetto della mail sabato 3 novembre a Trento convegno su L'INNAMORAMENTO, LA VIA PIU' VELOCE PER DIVENTARE UN KILLER, OVVERO LA FENOMENOLOGIA DELLA DIPENDENZA PSICOLOGICA. QUANDO "AMARE" DIVENTA AMMANETTARE. presso il centro culturale Uqbar, in via Coni Zugna 9. Ore 9-12. Posti limitati. Per partecipare gratuitamente al convegno telefonare al 347.2983592. Il convegno verrà replicato anche in altre città. E'ora di fare chiarezza su dei fenomeni che creano disagio e sofferenza. Uno di questi è l'innamoramento. Ingenuamente siamo portati a credere che innamorarsi significhi dare il proprio amore all'oggetto di cui ci innamora. Se qualcuno è innamorato di noi pensiamo di essere amati. Se ci innamoriamo di qualcuno pensiamo di amarlo. Le cose però non stanno casì. Innamorarsi è in realtà la decisione che prendiamo nei confronti di una cosa che ci attrae. Una persona ci attrae e allora decidiamo di impossessarcene, di farla diventare nostra. Non desideriamo che sia libera ma che sia nostra proprietà. Se anche l'altra persona è attratta da noi può succedere che anche lei decida di innamorarsi di noi, cioè di impossessarsi di noi e di desiderare che la persona non sia più libera ma nostra proprietà. E se questo accade diremo "il mio partner", il mio moroso, il mio fidanzato, la mia compagna e l'altro dirà la stessa cosa. E ci sembrerà una cosa magica. In realtà quello che è successo è che abbiamo ammanettato quella persona e gli abbiamo anche messo un guinzaglio. Lei ha fatto la stessa cosa. Due prigionieri reciproci. Andiamo al cinema, andiamo al ristorante, andiamo a fare shopping. E se uno dei due volesse liberarsi da questo legame? Allora è meglio che ci un guardiano. Ci sposiamo e deleghiamo allo Stato di vigilare che nessuno dei due si liberi da guinzaglio e manette e scappi. Per essere ancora più sicuri facciamo un figlio e così oltre alle manette avremo una bella responsabilità. Prima o poi le manette stringono, il guinzaglio ci toglie il respiro, il figlio diventa un peso. E allora ci viene voglia di essere liberi. E quando il partner se ne accorge sia arrabbia, ci fa il muso, ci ricorda le nostre responsabilità. La nostra voglia di libertà diventa per l'altro mancanza di amore verso di noi, egoismo, e questo ci fa soffrire. Lui è nostro!! Perchè vuole staccarsi da me? Cosa gli manca? Traditore! E' interessata a un altro? Di sicuro c'è un altro. Stronza. Sta sempre di più fuori casa. E sta sempre senza manette. Se non sta con me io non valgo niente, mi sento morire, non mi interessano gli. Voglio solo lei. O lei o niente. E allora mi ritrovo ammanettato e senza niente e nessuno nella mia vita. Le altre non mi interessano: lei invece era speciale. Era mia prigioniera. Cosa gli mancava? Non gli bastavano le manette che gli avevo regalato? Non gli piaceva più il morso del mio guinzaglio. E mio figlio? Vorrà mica portarmelo via? Nel momento in cui semplicemente vogliamo esercitare la nostra libertà, esprimere liberamente la nostra personalità ci accorgiamo che la persona di cui ci eravamo innamorati e che avevamo anche sposato in realtà non ci amava ma ci possedeva. Eravamo diventati sua proprietà. Eravamo un oggetto. Ora ne siamo consapevoli. Ma se lui non lo è crede di amarci quando tira il guinzaglio e ci controlla che indossiamo le manette. La nostra voglia di libertà per è ingiustificato tradimento, un capriccio, una nostra debolezza, una nostra immotivata cattiveria che lui non merita. E lei cucinava, mi faceva compagnia, si occupava del bambino, rifaceva il letto, faceva la spesa, passava il week end con me. Io avevo delegato a lei queste cose, che già faceva da piccolo mia madre. E ora? Sono solo e abbandonato. E più mi sento solo e abbandonato, e più ho goduto della mia partner e più la odio. A volte questo odio nelle persone fragili porta anche all'omicidio, alla persecuzione del partner insofferente al guinzaglio. Si può uccidere solo una persona che si possiede e una persona che si ama. Si può essere gelosi solo di una cosa che possiede e non che ama. Le cose che si amano si rispettano, ci si preoccupa che siano libere, che possano esprimersi liberamente. Ma se tu stai male e non sai amarti non sarai capace di amare. Sentirai forte il bisogno che qualcuno ti ami, che ti faccia star bene, che ti dia quella felicità che non sei capace di dare a te stesso, che respiri al posto tuo. E quando incontri qualcuno attratto da te e che decide di amarti tu non vedi l'ora di fargli indossare le manette e il tuo guinzaglio. E appena accade tiri un respiro di sollievo: finalmente lei è tua. Tu eri zoppo e adesso ti appoggi a lei, alle sue due gambe. Così non senti il peso della gamba che ti manca. E quando lei deciderà di lasciarti tu sarai nel panico. Perchè ti vedrai precipitare a terra. La sua libertà per te è la tua rovina e non potrai che odiarla. Più lei ti amato, più ti ha fatto sentire bene e più nel momento dell'abbandono ti farà sentire male. E allora ti sembrerà normale fargliela pagare e anche ucciderla. In realtà non l'hai mai amata. Ma non ne sei consapevole. Non voler possedere niente e nessuno, ma cogli il profumo e la bellezza di ogni cosa e di ogni persona. Ama te stesso! Butta via quelle manette e quel guinzaglio e diventerai anche più simpatico. In caso contrario rimarrai uno stronzo. L'AMORE E' MEGLIO DELL'INNAMORAMENTO Dopo aver letto peste e corna dell'innamoramento direte "cosa ci rimane?". Ci Rimane quella cosa meravigliosa che è l'amore. Ma cos'è l'amore? E' quel sentimento che si sviluppa nelle persone che stanno bene, che sono felici, che vivono nella gioia. Nelle persone che amano se stesse, che danno il meglio a se stesse. Dando il meglio a se stesse provano il desiderio di condividere con gli altri le belle cose che hanno e che sanno fare. Chi ama non si sacrifica mai per gli altri ma condivide le belle cose che possiede. E quindi è sempre felice. Condividere non ci fa soffrire. Se invece diamo tutto facciamo un sacrificio, soffriamo e tutto quello che diamo è intriso del sacrificio, della nostra sofferenza. Dare tutto è masochismo, è prima di tutto non amare se stessi. E quello che diamo gronda del nostro sangue invece che del nostro sorriso. Quando siamo felici possiamo dare la nostra felicità agli altri anche senza materialmente dare niente. La nostra presenza, il nostro sorriso creano, riempono di gioia chi si avvicina a noi. E quando una persone ci attrae non ci sogneremo mai di privarla della sua libertà. Se anche lei sarà attratta da noi ci troveremo anche a fare delle cose insieme condividendo. Se un giorno la strada di uno dei due non sarà più la nostra non sarà un problema, ma ne saremo felici desiderando che quella strada gli permetta meglio di esprimere la propria natura, la propria personalità. Noi amiamo l'altro non perchè fa quello che piace a noi ma perchè abbiamo in abbondanza e quindi è bello condividere. L'amore non ha mai un costo, mentre l'innamoramento è sempre un dare per avere. Quindi non cercate qualcuno che vi ami. State in piedi sulle vostre gambe, amatevi e datevi il meglio. E quando incontrate qualcuno che vi attrae, se anche lui è attratto, fate delle cose insieme. Sarete due esseri felici che condividono la propria felicità. Senza nessuna ansia di possesso. L'amore possessivo è un amore ansioso, pieno di tensione. L'amore tra persone felici è un amore spensierato e profondamente rilassato Paolo Buttiglieri sociologo Centro Culturale Uqbar <mailto:paolobuttiglieri at alice.it>paolobuttiglieri at alice.it
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