appello x la Guinea



 

Cari amici da oltre 20 gg la Guinea sta vivendo una grande crisi, al fondo di questo comunicato, troverete in dettaglio la situazione. Stiamo riuscendo a tenere alcuni contatti telefonici con i volontari giù, ma non abbiamo potuto fare alcun viaggio. Inoltre dato che la situazione si perpetua da oltre 20 gg anche i nostri volontari sono ormai alla fame per cui stavamo pensando per chi volesse di fare una colletta che esula dalle adozioni proprio da spedire ai volontari per mangiare. Vi invito inoltre a far girare attraverso i vostri contatti questo comunicato proprio perchè i mass media non ne stanno parlando. Se volete avere info dirette vi segnalo alcuni siti:

http://www.guineenews.org/index.asp

http://www.peacereporter.net

Con affetto Paola Balestra

 

EMERGENZA GUINEA

COMUNICATO STAMPA

Dopo la conferenza stampa tenutasi il 25 gennaio per segnalare la grave destabilizzazione che investiva la Guinea, e di fronte a l'acuirsi della crisi in quel paese, dove ormai è stato dichiarato lo stato d'Assedio, il coordinamento delle associazioni europee che cooperano con la Guinea, chiedono:
- a tutto il mondo dell'associazionismo di convergere su questa crisi e coordinare interventi comuni.
- alla stampa, radio, televisioni e siti internet di trattare l'argomento e portarlo all'attenzione pubblica
- al governo italiano di farsi portavoce di questa gravissima situazione, prima che diventi una calamità di proporzioni disastrose presso le sedi decisionali della Unione Europea e dell'ONU.

Il nostro interesse proteggerà queste popolazioni che,
da più di vent'anni, scontano sulla loro pelle la rapace avidità di interessi internazionali e malgoverno locale.


Contatti:
Associazione Umanista Culture in Movimento ONLUS - Paola Balestra Tel. 3473115822
DONAZIONI: conto corrente postale n. 36349140 (cusale SOS guinea)

Promotori: Ass. Battito Solidale, Ass. Culture in Movimento, Ass. La Svolta Umanista, Ass. Nuova Realtà, Ass. Ritmi Africani, Umanisticke Centrum Dialog

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La Guinea, paese di 10 milioni di abitanti , che occupa una zona molto consistente ed importante dell'Africa occidentale è una fonte molto importante di approviggionamento di risorse naturali (ferro, bauxite, oro, manganese, diamanti ecc).

Primo paese ad ottenere nel 1958 l'indipendenza dalla Francia.

Nel 1984, alla morte di Sekou Tourè, padre dell'indipendenza e pioniere dell'unione africana, un regime militare ha preso il potere arrivando a trasformare il paese nel 1993 in una Repubblica presidenziale governata dal generale Lansana Contè, oggi vecchio e malato.  

Il paese si trova in questi giorni in una crisi politica, economica e sociale devastante.

Attualmente il tasso di disoccupazione si assesta intorno al 75% ,lo stipendio medio mensile del paese è di circa 20 euro, cifra del tutto insufficente alla sopravvivenza, tenuto conto che i sevizi di base sono tutti a pagamento.  

Questa situazione ha portato i sindacati (CNTG e USTG) a realizzare due scioperi generali nel mese di maggio e giugno 2006, durante i quali sono stati uccisi dalla polizia più di 10 studenti. Al termine delle rivendicazioni il governo ha preso degli accordi che poi non sono stati rispettati e la vita della popolazione ha continuato a peggiorare.  

Nel 2006 le associazioni umaniste presenti sul territorio hanno lanciato una campagna nazionale per la non violenza, coscienti del rischio che la situazione sociale potesse degenerare.  

Dal 10 gennaio 2007 un duro sciopero generale illimitato per il "ristabilimento dell'ordine democratico" è in corso in tutta la Guinea, con il blocco totale delle attività lavorative nel paese. Lo sciopero, interrotto il 31 gennaio dopo la promessa del Presidente di nominare un Primo Ministro, a capo del esecutivo, in grado di traghettare il paese fuori dalla crisi, è stato ripreso il 12 febbraio di fronte al'ennesimo rifiuto di far seguire alle parole i fatti da parte del regime.

E' stato decretato lo stato di assedio.

Ad oggi il paese è nel caos ed in alcuni capoluoghi di regione il prefetto ed i governatori sono stati rimossi dalle loro cariche ed allontanati dalla popolazione locale. I morti ammontano già a diverse centinaio e mentre si sta scrivendo questo comunicato i berretti rossi stanno sparando nella capitale (Conakry).