Ragogna (Ud) - Inaugurazione di Cjase San Gjal (1382)



Ragogna inaugura un nuovo servizio per persone disabili
Cjase San Gjâl a San Giacomo di Ragogna

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Ragogna

Sarà inaugurato venerdì 16 giugno alle 17 il nuovo servizio attivato da
Comune, Azienda sanitaria n.4 e Cooperativa Itaca, che gestisce il
servizio, a San Giacomo di Ragogna. Denominato "Cjase San Gjâl" si
tratta di un servizio di continuità assistenziale rivolto agli ospiti
disabili del Dipartimento di salute mentale di Udine. "L'obiettivo
comune e condiviso anche con il Dipartimento dei servizi sociali
dell'Azienda -spiega Ardea Moretti, responsabile area psichiatria della
Cooperativa Itaca-, è di garantire un passaggio il più sereno e
tranquillo possibile ad una decina di persone che, dall'interno
dell'ex-ospedale psichiatrico di Udine, trovano così una soluzione
abitativa ed assistenziale diversa".

Cjase San Gjâl è una bella costruzione nel comune di Ragogna. Vicina al
municipio, poco sotto il polo ambulatoriale, era stata costruita grazie
ai fondi raccolti nella comunità di San Gallo in Svizzera, da cui il
nome, dopo il terremoto del 1976. Per alcuni anni ha accolto persone
anziane, ora il Comune di Ragogna, grazie anche ad alcuni contributi
regionali, ha provveduto a ristrutturarla e adeguarla per renderla
disponibile a persone con handicap.

Disposta su un unico piano, Cjase San Gjâl è senza alcuna barriera
architettonica, dispone di un ampio ingresso-salotto, una cucina,
ripostigli, stanze per gli operatori, servizi igienici per gli ospiti,
servizi igienici per gli operatori, camera da letto per l'operatore
della notte. Le stanze riservate agli ospiti sono da due posti letto,
ognuna con il proprio bagno.

"Il progetto di Cjase San Gjâl è quello di lavorare con alcuni degli
ultimi ospiti ancora presenti nell'area di Sant'Osvaldo a Udine
-prosegue Ardea Moretti della Cooperativa Itaca. Abbiamo così iniziato a
stare con loro in quelli che sono chiamati gli appartamenti dell'11 bis,
ex-fogolârs (perché negli anni '70 erano stati ristrutturati per essere
casette di tipo familiare, alternative ai grandi reparti del manicomio).
Una strada percorsa perché si intravvedeva alla fine una possibilità di
arrivo in altro, altro che fosse "fuori da lì". Oggi quel traguardo è
stato raggiunto e si può pensare a nuove partenze. E' stato raggiunto
grazie alla volontà congiunta del Dipartimento di salute mentale e di
quello dei Servizi sociali, oltre che alla disponibilità del Comune di
Ragogna e, credo di poterlo dire, della nostra Cooperativa, di tutti i
nostri soci che hanno seguito gli ospiti a Ragogna. A loro si sono
aggiunte persone del posto, che sono state assunte per collaborare nella
conduzione della casa".

Un progetto di "continuità assistenziale" ha permesso che, il 21
febbraio scorso, nove tra Signori e Signore dell'11 bis venissero ad
abitare in Cjase San Gjâl a Ragogna. L'augurio è che altri ospiti
possano farlo a breve. "Ho avuto 'l'onore', ed è vero perché tale lo
ritengo, di vederli arrivare, di accoglierli, assieme agli altri soci
che in quel momento erano in turno sottolinea Moretti-. Di vedere il
primo pranzo, con le tovaglie colorate e senza i 'bavagli', di vederli
'vagare' in quegli spazi nuovi, grandi, tanto grandi. Anche gli
operatori all'inizio si perdevano. Di vedere l'emozione dei colleghi
quando qualcuno ha detto: 'beeeeo'!".

"C'è ancora molto da fare. Molto da lavorare. Conosciamo il Comune di
Ragogna, tanto piccolo quanto accogliente -ancora Moretti-, perché
lavoriamo già in un'altra piccola comunità di accoglienza. Conosciamo il
bar, la parrucchiera, il fornaio, un signore che aiuta a tagliare
l'erba. Vorremmo lavorare con le associazioni, la parrocchia, i gruppi
presenti e sensibili alle tematiche dello svantaggio. Per adesso ci
siamo impegnati nell'avvio, abbiamo concentrato l'attenzione sugli ospiti".

La giornata di venerdì 16 giugno sarà certamente speciale. Perché con
Azienda sanitaria e Amministrazione comunale, Itaca ha inteso preparare
una inaugurazione "aperta", intesa come momento di avvio per una
collaborazione con il territorio, che permetta agli ospiti di Cjase San
Gjâl di uscire e ad altri entrare, sia se fossero necessarie delle
accoglienze, sia per un semplice interscambio.

"Ma, per chiudere, vorrei tornare sul ricordo personale. Che si incentra
sul significato del 'bagno'. Perché quando un'operatrice mi ha detto
'che bello, tutti possono avere il loro bagno, prenderemo gli
asciugamani individuali, ognuno avrà il suo rasoio, e magari anche il
bagno schiuma che gli piace di più...', mi sono ricordata che in
manicomio (e Loro ci sono stati tanti, tanti anni) c'era spesso un solo
bagno per venti - trenta persone. Che là i bagni non avevano specchi,
mai, e neanche la tavoletta del water. Anche in alcuni servizi pubblici
rivolti alla salute mentale ancor oggi non ci sono specchi nel bagno dei
pazienti. E mi sono anche ricordata -conclude Ardea Moretti- che quando,
alla fine degli anni Novanta, abbiamo iniziato a lavorare nei reparti di
Sant'Osvaldo a Udine, un chiaro indicatore di 'vittoria', per noi della
Cooperativa Itaca, era quello di possedere le chiavi del bagno degli
operatori, quelli aziendali. Che aveva specchio e tavoletta".

Comune di Ragogna, Azienda sanitaria n.4 Medio Friuli e Cooperativa
sociale Itaca sono quindi lieti di annunciare l'inaugurazione della
Comunità "Cjase San Gjal", prevista per venerdì 16 giugno alle ore 17
presso la sede del servizio, situata in via Farinar 4 a San Giacomo di
Ragogna. Il programma prevede alle 17 il ritrovo presso la struttura,
alle 17.15 la celebrazione della Santa Messa officiata da don Antonio
Cappellari e benedizione di Cjase San Gjal, alle 18 il saluto delle
autorità. La giornata di festa si concluderà con il tradizionale momento
conviviale.


Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa sociale Itaca
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Prot. 1382