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"Gorizia, 18 marzo: Manifestazione e " presidio di solidarietà contro il CPT di Gradisca
- Subject: "Gorizia, 18 marzo: Manifestazione e " presidio di solidarietà contro il CPT di Gradisca
- From: Fabio Della Pietra <f.dellapietra at itaca.coopsoc.it>
- Date: Mon, 13 Mar 2006 21:43:32 +0100
CPT Gradisca: 18 marzo manifestazione a Gorizia <https://www.itaca.coopsoc.it/article.php3?id_article=1021> CPT - Guerra: 18 marzo manifestazione a Gorizia /Appello dell'Assemblea Permanente contro il CPT di Gradisca d'Isonzo/ - Contro la guerra globale e lo "scontro tra civiltà". - Contro il razzismo e i centri di permanenza temporanea. - Contro il falso umanitarismo dei mercenari della "Minerva". *18 MARZO 2006 - MANIFESTAZIONE A GORIZIA E PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ A GRADISCA D'ISONZO* /Appello dell'Assemblea Permanente contro il CPT di Gradisca d'Isonzo in occasione della Giornata Internazionale contro la guerra/ Il 18 marzo in tutto il pianeta il movimento contro la guerra scenderà in piazza in centinaia di città per reclamare la fine del clima insopportabile di guerra globale permanente che sta invadendo la vita quotidiana di tutti e tutte. Da due anni in Friuli Venezia Giulia movimenti, associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, singoli cittadini e cittadine si battono senza sosta per impedire l'apertura a Gradisca d'Isonzo del più grande Centro di Permanenza Temporanea per migranti d'Italia, una struttura progettata - sull'esempio delle carceri speciali tedesche - non solo per privare della libertà persone senza permesso di soggiorno, ma per rendere questa prigionia quanto più umiliante possibile, attraverso un totale isolamento fatto di spazi freddi e asettici, gabbie anche per l'ora d'aria e per singoli nuclei familiari - prevedendo l'incarcerazione, illegale di minori -, divisione per genere e etnia, impossibilità di accesso alla tutela legale e alle regolari procedure per la richiesta di asilo. La logica della guerra globale permanente - rafforzata con la retorica dello "scontro tra civiltà" - nel caso del CPT di Gradisca viene applicata con scientifica crudeltà alla gestione dei flussi migratori. Non è certo un'invenzione italiana. E' uno scenario che conosciamo nei teatri di guerra, dove la vicenda delle torture americane nel carcere di Abu Ghraib, o i pestaggi dei giovani iracheni da parte dei soldati britannici sembrano essere solo la punta di un iceberg che per puro caso emerge alla superficie della visibilità mediatica. Ma lo stesso scenario si ripete, allucinante, proprio nei paesi paladini della democrazia e della "libertà": è il caso del carcere statunitense illegale di Guantanamo, dell'uccisione di 28 migranti africani da parte della gendarmeria spagnola a Ceuta e Melilla, ma anche della strage di decine di profughi sudanesi uccisi in dicembre in Egitto. E' per questo che nelle settimane scorse, tentando di impedire e riuscendo a ritardare l'apertura -accelerata per motivi elettorali - di questo CPT, abbiamo gridato più volte "GRADISCA E' GUANTANAMO, QUI E ORA!". Ma vi è un altro elemento gravissimo che fa sì che l'entrata in funzione del CPT di Gradisca costituisca una seria e preoccupante ipoteca sul senso stesso della democrazia in Italia: la gestione del CPT stesso, affidata alla cooperativa Minerva di Gorizia getta un'ombra sinistra su tutto il mondo della cooperazione. Nasce così una nuova figura "professionale", proveniente dall'ambito dei servizi socio-assistenziali ma con una chiara funzione di controllo e coercizione, che opera nei nuovi CPT come un vero e proprio CONTRACTOR, una sorta di "mercenario umanitario", assunto per conto del Ministero degli Interni e preposto alla gestione, impersonale e disumanizzante, dei "flussi migratori". A partire da ciò l'Assemblea Permanente ha lanciato il boicottaggio della Coop Minerva: non solo perché il suo presidente Adriano Ruchini ha scelto, per puro profitto, di rompere un fronte sociale compatto che vede movimenti, cooperative, sindacati e istituzioni locali fermamente contrari al CPT, ma soprattutto perché è inaccettabile che quelli che dovrebbero essere operatori sociali vengano trasformati in secondini in un territorio dove molte cooperative sono nate proprio dalla chiusura di quelle istituzioni totali e disumanizzanti che erano i manicomi. Accanto a tutto ciò, ricordando le troppe ambiguità e contraddizioni di parte dello schieramento di centrosinistra su questo tema e dopo l'arroganza messa in campo da Berlusconi e Pisanu, è urgente e non più rinviabile che tutti i partiti dell'Unione dicano finalmente con chiarezza che in caso di vittoria elettorale non tollereranno nemmeno un giorno di più l'esistenza di strutture simili in Italia. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze per impedire che il CPT di Gradisca venisse costruito, e malgrado gli spot elettorali del ministro Pisanu, siamo riusciti a lungo a impedirne l'entrata in funzione. Non a caso ogni tentativo repressivo e intimidatorio è stato utilizzato per fermare un amplissimo schieramento contro il CPT che al contrario si è rafforzato ed è cresciuto, portando anche tutte le amministrazioni locali a schierarsi per la sua non apertura. Infine il 7 marzo il lager di Gradisca è entrato in funzione e, a completamento delle manovre propagandistiche del governo, in tutto il nordest si è scatenata una caccia all'uomo contro i migranti per riempire questa cattedrale nel deserto costata più di 15 milioni di euro. Come Assemblea Permanente contro il CPT non ci sentiamo sconfitti, ma al contrario vogliamo rilanciare questa lotta come parte di un agire più complessivo che rifiuta il binomio GUERRA/RAZZISMO assunto come fondamento dell'ideologia della guerra globale. Per questo ci sentiamo di proporre, come Assemblea Permanente, di ampliare e rafforzare la Giornata Internazionale contro la guerra del 18 marzo formulando una proposta alle reti migranti, alle associazioni e ai movimenti antirazzisti e no war, al mondo della cooperazione, ai partiti e ai sindacati per questa giornata: - partecipazione di una delegazione qualificata e rappresentativa alla manifestazione già prevista a Roma indetta dal Tavolo nazionale contro la guerra alla quale l'Assemblea aderisce - costruzione per il pomeriggio di una manifestazione a Gorizia che, muovendo dalla Prefettura e toccando la base militare in cui hanno sede alcuni contingenti italiani utilizzati in Afghanistan e in Iraq, raggiunga e circondi la sede della Cooperativa Minerva rinnovando la richiesta di ritiro della stessa dalla gestione del CPT di Gradisca - ripresa, a partire dalla serata, del presidio già indetto dalla Assemblea Permanente di fronte al CPT di Gradisca d'Isonzo nella forma di un happening artistico-musicale ma anche di una presenza di solidarietà attiva con i reclusi nel CPT e la partecipazione del costituendo Foro legale contro la detenzione amministrativa. Parallelamente, e su richiesta precisa delle reti antirazziste slovene, intendiamo aderire e partecipare attivamente alla costruzione della manifestazione indetta per il mese di aprile dal movimento dei "cancellati" della Slovenia contro la nuova legge di quel paese sul diritto d'asilo, ben sapendo che la gestione dei flussi migratori non può in alcun modo essere ridotta a una questione che riguarda i singoli stati nazionali. Assemblea Permanente contro il CPT di Gradisca d'Isonzo Friuli Venezia Giulia Pianeta Terra <https://www.itaca.coopsoc.it/article.php3?id_article=1021>CPT Gradisca: 18 marzo manifestazione a Gorizia CPT - Guerra: 18 marzo manifestazione a Gorizia Appello dell'Assemblea Permanente contro il CPT di Gradisca d'Isonzo Contro la guerra globale e lo "scontro tra civiltà". Contro il razzismo e i centri di permanenza temporanea. Contro il falso umanitarismo dei mercenari della "Minerva". 18 MARZO 2006 - MANIFESTAZIONE A GORIZIA E PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ A GRADISCA D'ISONZO Appello dell'Assemblea Permanente contro il CPT di Gradisca d'Isonzo in occasione della Giornata Internazionale contro la guerra Il 18 marzo in tutto il pianeta il movimento contro la guerra scenderà in piazza in centinaia di città per reclamare la fine del clima insopportabile di guerra globale permanente che sta invadendo la vita quotidiana di tutti e tutte. Da due anni in Friuli Venezia Giulia movimenti, associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, singoli cittadini e cittadine si battono senza sosta per impedire l'apertura a Gradisca d'Isonzo del più grande Centro di Permanenza Temporanea per migranti d'Italia, una struttura progettata - sull'esempio delle carceri speciali tedesche - non solo per privare della libertà persone senza permesso di soggiorno, ma per rendere questa prigionia quanto più umiliante possibile, attraverso un totale isolamento fatto di spazi freddi e asettici, gabbie anche per l'ora d'aria e per singoli nuclei familiari - prevedendo l'incarcerazione, illegale di minori -, divisione per genere e etnia, impossibilità di accesso alla tutela legale e alle regolari procedure per la richiesta di asilo. La logica della guerra globale permanente - rafforzata con la retorica dello "scontro tra civiltà" - nel caso del CPT di Gradisca viene applicata con scientifica crudeltà alla gestione dei flussi migratori. Non è certo un'invenzione italiana. E' uno scenario che conosciamo nei teatri di guerra, dove la vicenda delle torture americane nel carcere di Abu Ghraib, o i pestaggi dei giovani iracheni da parte dei soldati britannici sembrano essere solo la punta di un iceberg che per puro caso emerge alla superficie della visibilità mediatica. Ma lo stesso scenario si ripete, allucinante, proprio nei paesi paladini della democrazia e della "libertà": è il caso del carcere statunitense illegale di Guantanamo, dell'uccisione di 28 migranti africani da parte della gendarmeria spagnola a Ceuta e Melilla, ma anche della strage di decine di profughi sudanesi uccisi in dicembre in Egitto. E' per questo che nelle settimane scorse, tentando di impedire e riuscendo a ritardare l'apertura -accelerata per motivi elettorali - di questo CPT, abbiamo gridato più volte "GRADISCA E' GUANTANAMO, QUI E ORA!". Ma vi è un altro elemento gravissimo che fa sì che l'entrata in funzione del CPT di Gradisca costituisca una seria e preoccupante ipoteca sul senso stesso della democrazia in Italia: la gestione del CPT stesso, affidata alla cooperativa Minerva di Gorizia getta un'ombra sinistra su tutto il mondo della cooperazione. Nasce così una nuova figura "professionale", proveniente dall'ambito dei servizi socio-assistenziali ma con una chiara funzione di controllo e coercizione, che opera nei nuovi CPT come un vero e proprio CONTRACTOR, una sorta di "mercenario umanitario", assunto per conto del Ministero degli Interni e preposto alla gestione, impersonale e disumanizzante, dei "flussi migratori". A partire da ciò l'Assemblea Permanente ha lanciato il boicottaggio della Coop Minerva: non solo perché il suo presidente Adriano Ruchini ha scelto, per puro profitto, di rompere un fronte sociale compatto che vede movimenti, cooperative, sindacati e istituzioni locali fermamente contrari al CPT, ma soprattutto perché è inaccettabile che quelli che dovrebbero essere operatori sociali vengano trasformati in secondini in un territorio dove molte cooperative sono nate proprio dalla chiusura di quelle istituzioni totali e disumanizzanti che erano i manicomi. Accanto a tutto ciò, ricordando le troppe ambiguità e contraddizioni di parte dello schieramento di centrosinistra su questo tema e dopo l'arroganza messa in campo da Berlusconi e Pisanu, è urgente e non più rinviabile che tutti i partiti dell'Unione dicano finalmente con chiarezza che in caso di vittoria elettorale non tollereranno nemmeno un giorno di più l'esistenza di strutture simili in Italia. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze per impedire che il CPT di Gradisca venisse costruito, e malgrado gli spot elettorali del ministro Pisanu, siamo riusciti a lungo a impedirne l'entrata in funzione. Non a caso ogni tentativo repressivo e intimidatorio è stato utilizzato per fermare un amplissimo schieramento contro il CPT che al contrario si è rafforzato ed è cresciuto, portando anche tutte le amministrazioni locali a schierarsi per la sua non apertura. Infine il 7 marzo il lager di Gradisca è entrato in funzione e, a completamento delle manovre propagandistiche del governo, in tutto il nordest si è scatenata una caccia all'uomo contro i migranti per riempire questa cattedrale nel deserto costata più di 15 milioni di euro. Come Assemblea Permanente contro il CPT non ci sentiamo sconfitti, ma al contrario vogliamo rilanciare questa lotta come parte di un agire più complessivo che rifiuta il binomio GUERRA/RAZZISMO assunto come fondamento dell'ideologia della guerra globale. Per questo ci sentiamo di proporre, come Assemblea Permanente, di ampliare e rafforzare la Giornata Internazionale contro la guerra del 18 marzo formulando una proposta alle reti migranti, alle associazioni e ai movimenti antirazzisti e no war, al mondo della cooperazione, ai partiti e ai sindacati per questa giornata: partecipazione di una delegazione qualificata e rappresentativa alla manifestazione già prevista a Roma indetta dal Tavolo nazionale contro la guerra alla quale l'Assemblea aderisce costruzione per il pomeriggio di una manifestazione a Gorizia che, muovendo dalla Prefettura e toccando la base militare in cui hanno sede alcuni contingenti italiani utilizzati in Afghanistan e in Iraq, raggiunga e circondi la sede della Cooperativa Minerva rinnovando la richiesta di ritiro della stessa dalla gestione del CPT di Gradisca ripresa, a partire dalla serata, del presidio già indetto dalla Assemblea Permanente di fronte al CPT di Gradisca d'Isonzo nella forma di un happening artistico-musicale ma anche di una presenza di solidarietà attiva con i reclusi nel CPT e la partecipazione del costituendo Foro legale contro la detenzione amministrativa. Parallelamente, e su richiesta precisa delle reti antirazziste slovene, intendiamo aderire e partecipare attivamente alla costruzione della manifestazione indetta per il mese di aprile dal movimento dei "cancellati" della Slovenia contro la nuova legge di quel paese sul diritto d'asilo, ben sapendo che la gestione dei flussi migratori non può in alcun modo essere ridotta a una questione che riguarda i singoli stati nazionali. Assemblea Permanente contro il CPT di Gradisca d'Isonzo Friuli Venezia Giulia Pianeta Terra
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