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comunicato Antiproibizionisti.it
- Subject: comunicato Antiproibizionisti.it
- From: "servizilocali" <servizilocali at servizilocali.com>
- Date: Sun, 26 Feb 2006 22:07:35 +0100
Ufficio Stampa <http://www.antiproibizionisti.it>www.antiproibizionisti.it <mailto:info at antiproibizionisti.it>info at antiproibizionisti.it Dichiarazione di Marco Contini, segretario di Antiproibizionisti.it ROMA, 25 febbraio 2005 - Apprendiamo da fonti autorevoli che il Presidente della Repubblica ha promulgato il testo di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272, recante «misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanziamenti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzionalità dell'Amministrazione dell'interno. Disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi», approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati l'8 febbraio 2006. Lo conferma un servizio di TV7 (settimanale di approfondimento del TG1, principale testata giornalistica del servizio pubblico) andato in onda intorno alle 23:45 di ieri sera, all'interno del quale si annuncia anche l'imminente pubblicazione del provvedimento (entro 7 giorni) sulla Gazzetta Ufficiale. La notizia, pur essendo di capitale importanza, non ha finora trovato alcuno spazio e non è stata diffusa da nessun altro organo di informazione, nemmeno tra le agenzie di stampa, passando in tal modo del tutto inosservata. Del definitivo via libera da parte di Ciampi non vi è traccia neppure sul sito internet del Quirinale, aggiornato al 16 febbraio. Ancora una volta dobbiamo constatare come, da parte delle più alte cariche dello Stato, non soltanto si faccia strage delle norme e dei principi costituzionali, ma anche e soprattutto come ciò avvenga in maniera del tutto irrispettosa della dignità propria di tali istituzioni, spoglia da ogni ufficialità, in punta di piedi, con un atteggiamento che lascia trasparire quasi un senso di vergogna più che una forma di discrezione. Tutto ciò ci rattrista e ci preoccupa non poco. Il Presidente della Repubblica ha deciso di non ascoltare i numerosi appelli che, in forza del suo alto ruolo istituzionale, lo invitavano a farsi garante a tutela e salvaguardia della Costituzione. Non ci resta, a questo punto, che affidarci al senso di responsabilità della Corte Costituzionale, ultima speranza di vedere difeso il nostro Stato di diritto.
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