"Conferenza droghe, Agnoletto: «Un concentrato d'ignora" nza e clientelismo»



Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto


Nel giorno della conferenza governativa sulle droghe a Palermo:

 «PROMETTERE SOLDI ALLE COMUNITÀ "AMICHE" E CARCERE PER I CONSUMATORI È UN
CONCENTRATO D'IGNORANZA E CLIENTELISMO».


Palermo, 5 dicembre 2005 – «L'assenza di qualunque proposta
scientificamente documentata, la promessa di fondi a pioggia alle comunità
fedeli al governo, il carcere per i tossicodipendenti: queste sono le linee
guida di una conferenza "preparata in casa", senza coinvolgere la
maggioranza degli operatori e delle associazioni che da anni lavorano
quotidianamente in questo campo». Con queste parole Vittorio Agnoletto,
medico, fondatore della LILA (Lega italiana di lotta contro l'AIDS),  già
membro della Commissione nazionale di lotta alla droga, replica alle
dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del governo in occasione della
conferenza di Palermo.

«L'unico vero obiettivo di quest' appuntamento è quello di far passare alla
fine della legislatura uno stralcio della proposta di legge Fini, un
manifesto ideologico destinato a peggiorare ulteriormente la situazione.
Tra le prime conseguenze del ddl ci sarebbero infatti la distruzione del
servizio pubblico e l'ulteriore sovraffollamento delle carceri, con la
paralisi del sistema giudiziario.

Si ignora il fatto che la detenzione non è un momento di recupero ma un
rischio di ulteriore diffusione di patologie quali l'HIV, attraverso l'uso
promiscuo di siringhe.

Anzi, la galera è un posto in cui è più facile iniziare a "farsi le pere"
che smettere. Una ricerca nelle regioni del nord Italia ha stimato che il 7
per cento di coloro che fanno uso di eroina dichiarano di essersi fatti il
primo buco durante la detenzione.

Insomma, anziché concentrare la lotta contro il grande spaccio e il
narcotraffico si vuole punire il singolo consumatore, cancellando la
depenalizzazione dell'uso personale introdotta col referendum popolare del
'93.

La cosa più grave è che l'eliminazione delle politiche di riduzione del
danno (interventi di strada, unità mobili, centri a bassa soglia,
somministrazione di farmaci sostitutivi) comporta un aumento della
diffusione dell' HIV tra i tossicodipendenti e quindi un rischio più alto
per l'intera società. L'unica soluzione è l'immediato ritiro del decreto di
legge Fini e una politica in sintonia con gli orientamenti dell'Unione
europea».





 Vittorio Agnoletto, medico, fondatore della LILA (Lega italiana per la
lotta contro l'AIDS), europarlamentare della Sinistra europea, cell. 335
6356978

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