COMUNICATO STAMPA FISH - Fondo Nazionale




COMUNICATO STAMPA FISH

FONDO NAZIONALE







Stando alle dichiarazioni riportate dai rappresentanti del Governo nel
corso della seduta del 14 Luglio della Conferenza Stato-Regioni -  e in
attesa dei possibili chiarimenti che potrebbero arrivare da parte dei
Ministri competenti nel corso della conferenza Unificata in programma per
il 28 Luglio – la FISH non può che dichiararsi profondamente preoccupata
dalle ricadute della prevista riduzione del Fondo Nazionale per le
Politiche Sociali. In particolare la Federazione, anche a nome di tutte le
Associazioni aderenti, è allarmata dalle ripercussioni che questo
provvedimento avrà sulla quantità e soprattutto sulla qualità dei servizi
destinati ai cittadini con disabilità.

La diminuzione rispetto all’ammontare del Fondo stanziato per lo scorso
anno è sostanziale. Nel 2004 la maggioranza ha optato per l’erogazione ad
Enti locali e Regioni di un finanziamento pari ad un miliardo di euro, per
passare ai 518 milioni stanziati per quest’anno.

Alla luce della riforma del titolo V della Costituzione e  del percorso
federalista intrapreso dall’Italia, che ha già messo a nudo situazioni
allarmanti dal punto di vista del sistema dei diritti, questo ulteriore
taglio potrebbe aprire uno scenario inquietante, caratterizzato da una
disparità di trattamenti che andrebbe a colpire chi è già vittima di
pesanti discriminazioni: la carenza di risorse, dovuta alla mancata
copertura delle spese già affrontate e ad una riduzione importante del
contributo inserito nella prossima Finanziaria, potrebbe spingere le
Regioni e le istituzioni locali con maggiore disponibilità economiche a
rifinanziare interventi, come quelli previsti per esempio dalla legge
quadro 328/2000, senza (relativamente) interessarsi dei ritardi o
dell’inconsistenza delle sovvenzioni statali. Di contro i cittadini
residenti in aree depresse del Paese vedranno diminuire sempre di più i già
scarsi servizi, tra i quali rientrano prestazioni essenziali come
l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità.

Preso atto delle obiettive difficoltà in cui versa il sistema economico e
produttivo italiano, uno Stato che si considera civilizzato non può
tuttavia procedere verso l’attesa “ripresa della crescita” – dichiarazione
di intenti contenuta nel DPEF presentato lo scorso 15 Luglio - lasciando
deliberatamente indietro le fasce sociali più deboli, e vanificando così
ogni opportunità di reale inclusione

E’ chiaro che l’effettivo dimezzamento del Fondo nazionale delle politiche
sociali sarebbe il segnale di una tendenza deplorevole, con conseguenze
importanti sulla programmazione e sulla possibilità di proseguire con la
fornitura di servizi per i prossimi anni; una scelta politica in
controtendenza con decisioni che dovrebbero invece vertere sempre più
all’estensione dei diritti per tutti i cittadini.





Roma 21 luglio 2005





Il Presidente

Pietro V. Barbieri





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