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Pordenone, Villaggio del Fanciullo e licenziamenti appalto pulizie - Interviene il presidente della Cooperativa Itaca (1798)
- Subject: Pordenone, Villaggio del Fanciullo e licenziamenti appalto pulizie - Interviene il presidente della Cooperativa Itaca (1798)
- From: Fabio Della Pietra <f.dellapietra at itaca.coopsoc.it>
- Date: Mon, 11 Jul 2005 19:51:27 +0200
-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE----- Hash: SHA1 Pordenone - Villaggio del Fanciullo - Licenziamenti appalto pulizie (11 donne) VANNO INDIVIDUATE LE RESPONSABILITA' IL SINDACATO APRA UNA VERTENZA Scrivo da presidente di una cooperativa sociale che opera con pubbliche amministrazioni e con enti di vario tipo che trovano analogia con il Villaggio del Fanciullo. Enti che usano come unico modo per l'approvvigionamento di beni o di servizi, come nel caso di cui trattasi, lo strumento della gara d'appalto. Mi sono trovato quindi, in dodici anni in cui opero in questo settore, più e più volte a dover affrontare il problema dei "cambi di gestione", nel bene (quando si vince una nuova gara d'appalto) o nel male (quando la si perde). Al di là del buon senso, esistono delle regole, oramai consolidate, che dovrebbero far sì che casi così spiacevoli, in questo caso persino tragici, non debbano più verificarsi.Mi riferisco al fatto che la stazione appaltante, in questo caso Il Villaggio del Fanciullo, doveva e poteva prevedere nel capitolato della gara d'appalto, l'obbligo da parte della eventuale nuova ditta aggiudicatrice all'assuzione del personale già operante nel servizio. E' buona norma fare ciò, è una tutela nei confronti di lavoratori che non possono essere considerati solo braccia che muovono degli attrezzi di pulizia, ma persone con famiglie, con necessità di reddito, in alcuni casi con drammi alle spalle, o con drammi che possono avvenire a seguito della perdita del posto di lavoro. Credo che in questo caso chi ha predisposto la gara d'appalto si debba sentire quantomeno moralmente responsabile di quello che è avvenuto. Una nota anche per la cooperativa che ha perso il servizio: anche qui è buona prassi (se non addirittura obbligo stabilito dal contratto di lavoro) avvertire tempestivamente il sindacato di categoria affinchè venga tutelato il posto di lavoro di persone che hanno la sola colpa di vivere nel mondo selvaggio del precariato, delle gare al massimo ribasso, e delle poche tutele che tutto ciò comporta. Concludo dicendo che una storia di questo genere, oggi, non può finire così; vanno trovate delle responsabilità. Non si può agire solo con il buon cuore o con una ipocrita commiserazione nei confronti delle malcapitate. Il problema va affrontato e mi auguro che il sindacato apra una vertenza nei confronti di chiunque abbia responsabilità su questa vicenda. E' triste constatare che i tempi del caporalato non sono ancora finiti. Leo Tomarchio Presidente della Cooperativa Sociale Itaca Pordenone l.tomarchio at itaca.coopsoc.it Prot. 1798 -----BEGIN PGP SIGNATURE----- Version: GnuPG v1.2.1 (MingW32) Comment: Using GnuPG with Thunderbird - http://enigmail.mozdev.org iD8DBQFC0n6E9INhm6ji244RAlJ9AKCCfZJVvKzjV/HPlJA0/YQZzXB5RQCglJAM FJhky3nJrwux3HKE/LaCWQ8= =8jwr -----END PGP SIGNATURE-----
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