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[Cnv] - Info n° 30 - 23.XII.03 -
- Subject: [Cnv] - Info n° 30 - 23.XII.03 -
- From: "Volontariato Oggi" <redazione at centrovolontariato.it>
- Date: Tue, 23 Dec 2003 16:02:17 +0100
Centro Nazionale per il Volontariato *** www.centrovolontariato.it *** *** [Cnv] - Info n° 30 - 23.XII.03 *** Un Natale di pace a tutti voi. Auguri dal Cnv. ---------- LEGGE 266/91 ---------- ** Perché è importante discutere di una legge che modifica la 266/91 sul volontariato ** di Marita Eletta Martini Nessun dubbio che 12 anni sono tanti per una società cambiata e per la crescita e qualitativa - di allora - del volontariato organizzato. E' cambiato il 5° titolo della Costituzione, introducendo più forti poteri regionali e - esplicitamente - i valori di sussidiarietà e solidarietà; e lo scenario è cambiato per la presenza di altre leggi con le quali il volontariato ha a che fare. Il mondo del volontariato, autoconvocandosi nell'aprile del 2002, pose all'Osservatorio e al Governo una serie di proposte. Il colloquio volontari - ufficio del Ministro è proseguito alla conferenza di Arezzo (ottobre 2002) e poi c'è stata una interruzione di dialogo fino alla presentazione di un testo nel luglio di quest'anno da parte del Ministero, che ha subito diverse variazioni proposte dal documento promosso dal "gruppo per il volontariato" riunito presso il Forum Permanente del Terzo Settore al quale anche noi e i Centri di Servizio abbiamo collaborato, e in più tempi. Si è giunti così al progetto di legge presentato il 17 settembre scorso dal Governo all'Osservatorio profondamente rinnovato, e poi a ulteriori modifiche del 29 ottobre e del 5 novembre. Quest'ultimo testo è stato presentato dalla Sottosegretaria Grazia Sestini agli "stati generali del volontariato" - Roma, 8 novembre 2003; un testo certamente modificato in relazione ai precedenti, ma sul quale rimangono molti elementi di perplessità e contrarietà. Circa i principi di partecipazione democratica e di gratuità delle cariche (3 bis), viene riproposto un meccanismo di deroghe concesse dal Ministro, che lascia ampi spazi di discrezionalità. Inoltre l'attuale proposta (art. 5) non salvaguarda sufficientemente il volontariato come azione gratuita che si attua, non nel mercato della gestione dei servizi, in concorrenza con altre forme di impresa sociale, ma come azione di relazione, di cittadinanza attiva, di prossimità che contribuisce a rispondere ai bisogni più profondi delle persone. Le entrate economiche delle organizzazioni debbono essere finalizzate al sostegno delle azioni necessarie a qualificare, organizzare, tutelare l'azione gratuita del volontario. Le entrate che invece compensano l'azione del volontario, come prestazione professionale, compromettono l'essenza della gratuità del volontariato e ne limitano l'azione di prossimità, di tutela dei diritti, di autonomia e sperimentazione. E si è abolita (vedi art. 10 /266) la qualificazione del volontariato, come co-progettazione, inventività, quando si accorda con le istituzioni. E' necessario invece che la legge ribadisca con fermezza che le istituzioni promuovano l'effettiva partecipazione del volontariato, a livello nazionale e locale, alla programmazione dell'intervento e delle politiche sociali. Tra le possibilità di entrate economiche delle organizzazioni collegate alle prestazioni del volontari, all'articolo 5 scompare la possibilità esplicita di utilizzo dei vaucher ma rimane la possibilità di accedere ad "ogni altra entrata finalizzata al raggiungimento degli scopi di cui all'articolo 1". E quindi non limitata all'esclusione di quelle entrate che costituiscono in qualche modo per l'organizzazione un compenso per le prestazioni effettuate dai volontari, ricomprendendo quindi la possibilità di accesso ai vaucher e ad altri compensi in cambio di gestione di servizi. Pur rimanendo salda la gratuità delle prestazioni del singolo volontario, con queste modifiche e con quella dell'utilizzo di "entrate" anziché "rimborsi" alla voce "convenzioni" (art. 5 lett. 7), appare il rischio di considerare l'azione del volontariato come prestazione di attività remunerabile all'organizzazione, e non come attività da sostenere rimborsando le spese necessarie all'organizzazione per esistere e per permettere, qualificare, organizzare, tutelare l'azione gratuita del volontario. Oltre allo snaturamento delle caratteristiche extra mercato del volontario, queste aperture rischiano di alimentare un conflitto con le componenti del terzo settore. Rimangono forti contrarietà per il limitato riconoscimento dell'esperienza dei Centri di Servizio che, grazie all'impegno delle associazioni e alla collaborazione con le Fondazioni di origine bancaria, hanno sostenuto il volontariato, in attuazione del principio di sussidiarietà previsto dall'art. 118 della nostra Costituzione. Così come non è accettabile il capovolgimento di ruolo e compiti tra questi e i Comitati di Gestione oltre ad una riduzione dei fondi che rischia di limitare la capacità di lavoro dei Centri. Infatti: a) all'attività dei CSV verrebbe destinato per legge il 60% del fondo totale previsto oggi dalla 266/91; b) ai Comitati di Gestione verrebbe dato il ruolo i gestire il 40% per finanziare progetti delle organizzazioni di volontariato (art. 15) il necessario riconoscimento della collaborazione nei Comitati di Gestione con le regioni e gli enti locali, con le Fondazioni di origine bancaria, deve avvenire in una chiara distinzione dei ruoli tra gestione e controllo, salvaguardando il ruolo di gestione e di indirizzo sulle scelte di sostegno al volontariato e di lavoro sociale che non può che essere proprio del volontariato, il soggetto effettivamente competente in materia. Il volontariato rischia così di essere privato del suo ruolo di indirizzo che oggi esercita in quanto i Centri di Servizio sono per legge (art. 15 della legge 266/91) gestiti dal volontariato organizzato, che così sceglie in autonomia il suo sviluppo e il suo futuro. La proposta di legge assegna la gestione di una parte significativa del fondo ad organismi (Comitati di Gestione) dove la maggioranza è delle fondazioni di origine bancaria e con una presenza significativa di Regioni ed Enti locali (Art. 15). I Comitati di Gestione svolgerebbero così contemporaneamente i ruoli di controllo, regolazione del sistema e di indirizzo e vera e propria "gestione" dei servizi. Suscita dubbi la definizione del Comitato di Gestione come "ente di natura privatistica" (perché comprende oltre le "private" fondazioni ex bancarie e i volontari, rappresentanti del governo, delle Regioni, degli Enti locali); e ulteriore perplessità è suscitata dal fatto che per il Comitato di Gestione che gestisce il 40% dei fondi non si prevedono organismi di controllo, mentre l'attività di sostegno economico ai progetti di volontariato svolta dai CSV è soggetta, giustamente, all'approvazione preventiva e al controllo dei Comitati di Gestione. Disponibilità a rivedere la normativa, anche con particolari aspetti che riguardano i Centri di Servizio e i Comitati di Gestione (finora inseriti nel D.M. 21.XI.91 e successive modifiche) nei loro rapporti di competenza ed economici sono stati illustrati, e l'approfondimento di questo argomento, insieme agli altri, è d'obbligo. Al ricevimento di questi, nonostante la sua ovvia difesa dell'ultimo testo consegnato, la sottosegretaria Sestini si è detta "aperta" per continuare a riflettere sulle proposte da parte del volontariato e anche in vista del dibattito parlamentare che (essendo presentato un disegno di legge di 90 deputati dell'Ulivo - atti Camera deputati 3148) dovrà vedere un rapporto sereno in sede parlamentare che abbia un unico scopo: una legge che non mortifichi, ma valorizzi il volontariato italiano che è, sì, erogatore di servizi, ma non solo: è difensore dei diritti, soprattutto dei più deboli, crescita della solidarietà, ed esige il rispetto della propria specificità; sono i valori che non cambiano in un mondo che appare averne sempre più bisogno. [Info: www.centrovolontariato.it] ---------- 2004: TAGLI ALLA SPESA SOCIO-SANITARIA ---------- ** I pesanti tagli alla spesa socio-sanitaria per il 2004 . Cadono anche nuove vie di recente innovazione. Ripensare il welfare ** di Achille Ardigò La spesa sanitaria (pubblica e privata) nei Paesi ad accelerato invecchiamento della popolazione torna di nuovo a correre più velocemente della crescita economica.La speranza media di vita per l'Italia è superiore alla media dei Paesi OCSE (82,4 per le donne e 76,6 per gli uomini, mentre la media dei Paesi dell'OCSE è di 77 anni (M+F). Risulta dal "Rapporto annuale sulla sanita 2003" dell'OCSE che nel periodo 1989-1999 il Pil era cresciuto in media del 2% mentre la spesa sanitaria (pubblica e privata insieme) era aumentata del 3,3%.Nel biennio successivo, gli economisti dell'OCSE sottolineano che, a fronte di un incremento medio della ricchezza prodotta del 2,5%, le spese per la salute (pubbliche e private) sono al 4.% (4,2% se si contano solo le pubbliche. Poste pari a 100 le spese pro-capite per la salute del 1989, in Italia si è passati a 130 nel 2001, negli USA a 150, in Gran Bretagna a 160, in Francia e Germania rispettivamente a 131 e a 133. L'Italia è vicinissima alla media OCSE (8,3% pubblica e privata) come quota del PIL. Per contro, in non pochi Paesi, tra cui il nostro, la risposta è in direzione di tagli alla spesa pubblica ancora programmati in tagli alla spesa sul PIL. E' pertanto comprensibile anche se ingiusto che i deficit crescenti delle spese per la salute siano scaricati sia sui lavoratori del comparto sia sulle spese di tasca propria degli abitanti. Non caso vi è un'anomalia per l'Italia: del 27% della spesa sanitaria privata in Italia solo l'1% è a carico di assicurazioni private, talché la spesa a carico diretto dei cittadini sembra essere molto al di sopra in relativo rispetto alla quota nord.americana. Donde il collasso della sanità pubblica. Tre sono le fonti molto recenti di tale collasso: a) il fatto che le Regioni non hanno ancora ricevuto i fondi speciali (attorno ad almeno 20 miliardi di euro) che il Governo ha sottoscritto al termine della Conferenza Stato-Regioni dell' 8 agosto 2001; b) i tagli della Finanziaria (ancora non pienamente accertati). Si sa che la legge finanziaria, secondo un documento unitario della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del novembre si esprime con numerosi e dolorosi tagli, tra i quali: non prevede finanziamenti adeguati per assicurare su tutto il territorio nazionale l'erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza); riduce ulteriormente i trasferimenti agli enti locali, introducendo anche provvedimenti limitativi della loro autonomia impositiva; ha escluso l'istituzione di una legge nazionale per un fondo di sostegno per i non autosufficienti, legge già avviata con speranze parlamentari di votazione bipartisan e bruscamente tagliata dal Ministro del Tesoro. Certo, è doveroso anche in tali condizioni drammatiche, impegnare amministratori di strutture pubbliche e utenti ed associazioni di tutela degli utenti a razionalizzare ed a migliorare le fonti maggiori della spesa. Ben sapendo quanto sia difficile operare per il processo di riduzione della centralità dell'ospedale, cui tendono da tempo le riforme sanitarie, in condizioni di spese ospedaliera in cronico deficit di bilancio. Va tenuto presenti che le ricadute negative dei tagli inclusa la falcidie della sperata legge sul fondo di sostegno per i non autosufficienti, non colpiscono solo i cittadini utenti ma anche gli immigrati specie extra comunitari. Per gli immigrati regolari la loro offerta di lavoro era da qualche tempo ben sostenuta e raccolta anche dal lato della domanda delle famiglie che hanno almeno un anziano disabile da curare a casa. Tante famiglie con familiari inabili e curati a domicilio hanno cercato, in bianco o in nero, l'assunzione di colf, di "badanti", per lo piu' extracomunitarie, per servizi di cura ad anziani e bambini. I bisogni di assistenze ad anziani non autosufficienti domiciliarizzati sono,così, enormemente cresciuti anzitutto perché sono cresciuti i grandi vecchi da 91 anni..Si è nel contempo ridotta la composizione media delle famiglie, è diminuita la presenza di più generazioni all'interno della stessa famiglia, è aumentato il numero degli anziani che vivono soli, fortemente si è espansa l'occupazione fuori casa delle donne. Fattori tutti che hanno indotto ed inducono le famiglie, anche se con sacrifici di tasca propria, a cercare assistenti familiari con orari prolungati, non di rado con attività assistenziali anche notturne e su rapporti interpersonali di fiducia. Ora, assai di recente, ma prima dei tagli alla Finanziaria, alcune delle Regioni più avanzate hanno cercato non lasciare sole le famiglie più bisognose con anziani disabili da assistere a casa e sempre più costrette a proprie spese al mercato, o quasi mercato, e sempre meno alle cure dei welfare state regionali. Tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003, alcune giunte regionali (Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria) hanno deciso di porsi vicino alle famiglie aventi contratti con badanti a casa.per curare propri disabili e di distribuire loro, direttamente o meno, assegni o buoni servizi. A questa svolta di alcune Regioni , specie per la pressione di opinione pubblica dopo l'estate killer di tanti vecchi, si era aggiunta una significativa svolta di politica sociale parlamentare ahimé tagliata dal Ministro del Tesoro quando stave per diventare forse legge bipartisan. Col richiamo ad una nota legge tedesca del gennaio 1995 di previdenza per anziani era stato avviato alla Camera dei deputati, relatrice l'on. Katia Zanotti, un progetto di una legge nazionale per istituire il "Fondo per il sostegno alle persone non autosufficienti". Era previsto un finanziamento autonomo dallo Stato ma aperto, sulla scorta del modello tedesco, ad una contribuzione in misura dello 0,50 % da parte di tutti i cittadini, con una fascia esente, e con qualche apertura a contributi assicurativi privati. Purtroppo, l'approvazione a maggioranza parlamentare blindata della legge finanziaria si è accompagnata allo schiacciamento delle due importanti innovazioni nelle politiche sociali. Secondo l'attivo assessore regionale veneto Antonio De Poli - per le regioni ed in particolare per il settore delle politiche sociali, i tagli alla finanziaria da soli prevedono la riduzione pari a cinquecento milioni di euro nel Fondo nazionale per le politiche sociali da destinare alle regioni e agli enti locali. "E questo in concreto significa mettere letteralmente in ginocchio il sistema dei servizi fino ad oggi garantiti". Tra queste politiche sociali tagliate vi è appunto l'assistenza domiciliare agli anziani e handicappati tagliata, con grossi tagli alle spese di assistenza per i nuovi 750 mila immigrati. Il taglio dei servizi sociali, che si prevede dalla fine 2003 e pel 2004 si fa cosi' pesante sino a tal punto che non si può parlare di un'altra transizione del welfare state ma occorre prendere atto della liquidazione dello stesso e cominciare a nuovi progetti. [Info: www.volontariatointernet.it/ardigo.asp] ---------- PACE ---------- ** Seminario Nazione della Tavola della pace "La pace interroga la politica e le istituzioni" - 13, 14 e 15 febbraio 2003 ** di Flavio Lotti (*) L'invito è a partecipare al Seminario Nazionale della Tavola della Pace "Dalle città, all'Europa, all'Onu: la pace interroga la politica e le istituzioni", che si svolgerà il 13, 14 e 15 febbraio 2004 ad Assisi, presso la Cittadella, sede della Pro Civitate Christiana. Il movimento per la pace non può limitarsi ad affrontare o rincorrere le tante emergenze che incombono. Per essere efficace, deve avere una progettualità propria: definire con lungimiranza i suoi obiettivi e i percorsi che intende seguire. Per questo vi invitiamo ad Assisi a definire insieme il programma di lavoro per il prossimo biennio 2004-2005. Come potete vedere dal programma del seminario allegato, i temi e le proposte che intendiamo discutere sono: la promozione di una campagna "per portare la pace nella politica e nelle istituzioni" da realizzare in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee; la promozione di un "Comitato nazionale per la ricostruzione della politica estera italiana"; la partecipazione alla giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra promossa dal movimento per la pace degli Stati Uniti per il 20 marzo 2004; la prosecuzione dell'impegno per la costruzione di un'Europa di pace; la costituzione del "Comitato italiano per l'Onu dei popoli". Il seminario, che si svolgerà ad un anno dalla straordinaria giornata mondiale contro la guerra del 15 febbraio 2003, sarà inoltre l'occasione per riflettere insieme ai protagonisti di quell'indimenticabile evento sulla crisi della democrazia e sul difficile rapporto tra pace e politica. Vi preghiamo d'inviare quanto prima la vostra scheda di partecipazione al Seminario, di prenotare l'alloggio presso la Cittadella e di estendere l'invito a tutti gli amici interessati. In attesa di ricevere una vostra comunicazione, vi inviamo i più calorosi auguri di Buon Natale e di Buon Anno. Tanti saluti. Per adesioni e informazioni rivolgersi a: Tavola della Pace, via della viola 1 (06100) Perugina; tel. 075 5736890, fax 075 5739337, e mail segreteria at perlapace.it. (*) Coordinatore nazionale [Info: www.tavoladellapace.it] ---------- PAX CHRISTI ---------- ** Convegno Nazionale sul "Conflitto come via alla pace" ** È dedicato al conflitto il convegno nazionale promosso da Pax Christi - movimento cattolico internazionale per la pace - che si svolgerà a Termoli nei giorni 30 e 31 dicembre 2003. "Nell'Arca... Sotto il diluvio... Verso l'arcobaleno. Il conflitto come via alla pace": con questo titolo, la vicenda biblica di Noè, metafora e nel contempo chiave di lettura dell'attuale realtà sociale, politica e relazionale, è stata scelta come sfondo e provocazione per le riflessioni di mons. Luigi Bettazzi, Brunetto Salvarani, Carlo Molari, Daniele Novara, Laura Leone e Luigi Ciotti. Sarà altresì attivo, parallelamente, un laboratorio per bambini, guidato da Renzo La Porta, sul tema: Facciamo che eravamo sull'Arca di Noè". Per informazioni: Segreteria nazionale Pax Christi, tel 055/2020375, e-mail info at paxchristi.it. [Info: www.paxchristi.it] ---------- MONETA LOCALE ---------- ** Nasce Eco-Aspromonte: la prima esperienza italiana di moneta locale a circolazione limitata ** Eco-Aspromonte è la prima moneta locale italiana: non una forma di contestazione dell'euro ma uno strumento monetario alternativo che nasce per iniziativa di un Ente pubblico (il parco dell'Aspromonte) e si propone una circolazione limitata all'interno del parco stesso. Eco-Aspromonte è la prima esperienza di moneta locale proposta in Europa da un Ente pubblico: potrà essere utilizzata all'interno del Parco dell'Aspromonte per acquistare beni e servizi, rafforzando i circuiti economici locali, in particolare quelli del turismo responsabile ed ecocompatibile, dei prodotti tipici, del risparmio energetico e dell'energia rinnovabile. [Info: www.parks.it/parco.nazionale.aspromonte/] ---------- COOPERAZIONE ---------- ** Decolla il "Progetto Burundi", per esportare il rinomato modello formativo dell'Istituto Tecnico "Rossi" a Ngozi ** Un Istituto Tecnico con una storia, lunga 125 anni, unica nel suo genere in Italia, che propone il proprio "modello" di formazione a un paese in via di sviluppo come il Burundi. E' la sfida lanciata dall'Istituto Tecnico Industriale "Alessandro Rossi" di Vicenza grazie all'associazione dei suoi ex allievi, radunati nella "Witar - Associazione Istituto Alessandro Rossi nel Mondo". Gli ex allievi del "Rossi" hanno proposto alla diocesi di Ngozi (nord del Burundi) di applicare alla realtà locale questa formula innovativa di formazione, che immerge l'allievo in modo totalizzante in un ambiente in cui aula ed officina, clima di fabbrica e cultura ingegneristica si compenetrano in un avvincendarsi metodico e sistematico di esperienze formative. Attualmente sono in partenza i primi "air cargo" con del materiale elettronico, che costituisce la base per il corso di elettronica, già partito nella scuola di Ngozi, e per quello di informatica, che invece dovrebbe essere attivato a breve. Si tratta di una spedizione di strumenti di misura e di alcuni kit educativi per le telecomunicazioni messi a disposizione dalla ditta trevigiana Elettronica Veneta, azienda leader per le apparecchiature per l'insegnamento nelle scuole e di proprietà di un ex allievo del Rossi. Saranno inoltre inviati anche personal computers e stampanti, nonché un sistema UPS per il laboratorio di informatica. Per il settembre 2004 è poi previsto l'avvio della terza classe di "informatica di manutenzione". L'intenzione è anche di avviare un'attività di rigenerazione delle cartucce per stampanti e fotocopiatrici. Il corso di elettromeccanica dovrebbe iniziare nello stesso periodo, alcuni macchinari sono già a Ngozi, nel magazzino della Diocesi. Altro materiale necessario per l'inizio di questo corso sarà inviato quando saranno completati i lavori al secondo edificio dell'istituto. Complessivamente servono almeno 200 mila euro all'anno per la realizzazione dell'intero progetto che, secondo le intenzioni, dovrebbe concludersi entro il 2008 con la costruzione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica dal sole e l'installazione di un sistema satellitare per collegare in videoconferenza gli insegnanti di Ngozi con i colleghi del "Rossi" vicentino. La Provincia di Vicenza ha già stanziato per il "Progetto Burundi" un contributo di 50 mila euro, l'Associazione Industriali di Vicenza ne ha donati altri 20 mila. Altre donazioni sono in arrivo da associazioni e privati. Gli studenti burundesi non sono rimasti insensibili all'interesse manifestato dalla scuola vicentina: ogni classe ha inviato una lettera all'omologa di Vicenza chiedendo di avviare un contatto a distanza fra gli studenti. [Info: www.exallievirossi.com] ---------- SOLIDARIETA' ---------- ** "Adotta un sorriso" per un bambino ** di Pasquale Rubino Volevo informarvi di una iniziativa curata dall'associazione "Adotta un sorriso", di cui faccio parte. Tramite varie associazioni di dentisti e alcuni siti internet specialistici, abbiamo raccolto le adesioni di un centinaio di dentisti circa sul progetto adotta un sorriso. Il progetto prevede l' "adozione" da parte di un dentista di un bambino di eta' 6-8 anni, di famiglie in condizioni economiche disagiate, fornendogli gratuitamente cure, prevenzione e controlli, tutto quello che può essere utile per arrivare all'adolescenza con una bocca sana. Mi chiedevo se non abbiate voglia di aderire al progetto e curare il contatto tra il dentista e la famiglia del bambino. In caso affermativo, è sufficiente che mandiate l'adesione e ci indichiate un referente. Nel caso non sia nelle vostre possibilità, vi prego di girare questa informazione alle associazioni che seguono direttamente bambini e famiglie disagiate. A vostra disposizione per qualsiasi chiarimento. Un saluto e buon Natale. Telefono: 06 5005388. [Info: www.adottaunsorriso.net] ---------- INTERNET ---------- ** E' on-line globalizzazionesolidale.it ** Globalizzazionesolidale.it è lo spazio on line creato dalla "CPS - Comunità Promozione e Sviluppo" (ong di Castellammare di Stabia) con il Forum Permanente del Terzo Settore a conclusione della campagna Insieme per una globalizzazione solidale promossa con Vita. Presentata a Roma nell'ambito dell'assemblea del Forum Permanente del Terzo Settore, è uno spazio on line che contiene i collegamenti ad iniziative, testimonianze e documenti sulle tematiche dello sviluppo, della pace, della giustizia sociale, dei diritti umani e dell'economia sociale per favorire l'accesso alle informazioni, il dibattito e lo scambio di idee su come promuovere la globalizzazione della solidarietà, dei diritti e del rispetto della persona. Non deve assolutamente essere identificato come un ulteriore portale di informazione e news. Globalizzazionesolidale.it descrive lo svolgimento della campagna di sensibilizzazione (dai Calendari che la CPS con Forum Permanente del Terzo Settore, Vita, Segretariato Sociale RAI e Pubblicità Progresso ha promosso sulla globalizzazione solidale alle immagini della partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù 2002 di Toronto) e presenta i seguenti contenuti: collegamenti ai principali siti inerenti sulla globalizzazione solidale (siti tematici o di informazione sull'argomento); collegamenti a informazioni su iniziative, campagne, pubblicazioni, comunicati stampa e documenti sulla globalizzazione solidale; contributi scritti sui vari argomenti inerenti alla globalizzazione solidale da operatori del settore, docenti, rappresentanti di istituzioni; riflessioni, opinioni e pareri dei giovani e di tutti i cittadini che desiderano contribuire alla discussione (forum di discussione e guest book); bibliografia e filmografia tematica e indicazioni su tesi e ricerche inerenti alla globalizzazione solidale; collegamento al forum di discussione sul portale di Vita. Per informazioni e comunicazioni: info at globalizzazionesolidale.it, telefax 081 8704180. [Info: www.globalizzazionesolidale.it] ---------- CARCERE ---------- ** Diritto alla salute o aggravio della pena? ** Accolto l'appello della Consulta Nazionale del Volontariato per i problemi dell'Aids: 65 parlamentari presentano un'interpellanza sulle condizioni di vita e di salute delle persone sieropositive detenute. La LILA esprime soddisfazione ma chiede risposte immediate e concrete. L'appello inviato qualche giorno fa a tutti i parlamentari e le parlamentari per chiedere maggiore attenzione alle condizione di vita e di salute in cui versano le persone sieropositive e con AIDS ristrette in carcere non è rimasto inascoltato. 65 parlamentari, primo firmatario Franco Grillini, hanno infatti presentato ieri una interpellanza al Ministro della Sanità e al Ministro di Giustizia per sapere quali iniziative e misure urgenti si intendano prendere per garantire a tutte le persone detenute il diritto alla cura e all'assistenza sanitaria durante la carcerazione e in particolare per garantire l'accesso e il mantenimento delle terapie antiretrovirali alle persone che ne hanno bisogno. Inoltre, i 65 parlamentari chiedono al Ministro della Giustizia quali misure urgenti intenda adottare per far sì che la legge sull'incompatibilità tra AIDS e carcere non rimanga lettera morta ma venga invece applicata con la massima estensione. "Da tempo - ha commentato Massimo Oldrini, rappresentante della LILA nella Consulta Nazionale del Volontariato per i problemi dell'AIDS - avevamo chiesto, come Consulta, che venissero affrontati in sede governativa e parlamentare questi problemi ma a tutt'oggi non c'è stato nessun intervento che abbia cercato almeno di migliorare la situazione". Nell'interpellanza si sottolinea anche il fatto che i fondi per la sanità carceraria, già carenti negli anni passati, sono stati ulteriormente decurtati del 20% con la finanziaria del 2003. "È assolutamente intollerabile - ha proseguito Oldrini - che la salute delle persone carcerate venga così scarsamente considerata. Questo ulteriore taglio dei fondi non potrà che produrre terribili conseguenze, che la detenzione, non garantendo un adeguato accesso alle terapie e la continuità terapeutica, porti con sé una condanna aggiuntiva più grave di quella comminata dal giudice". Su queste premesse la LILA chiede che le Istituzioni competenti rispondano in fretta e con i fatti all'interpellanza presentata ieri. Qualche cosa si è mosso ma è ancora troppo poco. [Info: www.lila.it] ***************************** Utilizziamo questa newsletter per trasmettere notizie su convegni, corsi, conferenze e quant'altro abbia a che vedere con il mondo del volontariato e del Terzo settore: dibattiti, nuove opportunità, servizi innovativi, progetti, pubblicazioni, attualità. Se desiderate non ricevere più queste informazioni, vi invitiamo a spedirci un messaggio vuoto, scrivendo "cancella" all'interno dell'oggetto. ***************************** Centro Nazionale per il Volontariato via A. Catalani, 158 - 55100 - Lucca tel. 0583 419500 - fax 0583 419501 cnv at centrovolontariato.it www.centrovolontariato.it Redazione "Volontariato Oggi" redazione at centrovolontariato.it
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