[Cnv] - Info n° 30 - 23.XII.03 -



Centro Nazionale per il Volontariato
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Un Natale di pace a tutti voi. Auguri dal Cnv.



---------- LEGGE 266/91 ----------



** Perché è importante discutere di una legge che modifica la 266/91 sul
volontariato **



di Marita Eletta Martini



Nessun dubbio che 12 anni sono tanti per una società cambiata e per la
crescita e qualitativa - di allora - del volontariato organizzato. E'
cambiato il 5° titolo della Costituzione, introducendo più forti poteri
regionali e - esplicitamente - i valori di sussidiarietà e solidarietà; e
lo scenario è cambiato per la presenza di altre leggi con le quali il
volontariato ha a che fare. Il mondo del volontariato, autoconvocandosi
nell'aprile del 2002, pose all'Osservatorio e al Governo una serie di
proposte. Il colloquio volontari - ufficio del Ministro è proseguito alla
conferenza di Arezzo (ottobre 2002) e poi c'è stata una interruzione di
dialogo fino alla presentazione di un testo nel luglio di quest'anno da
parte del Ministero, che ha subito diverse variazioni proposte dal
documento promosso dal "gruppo per il volontariato" riunito presso il Forum
Permanente del Terzo Settore al quale anche noi e i Centri di Servizio
abbiamo collaborato, e in più tempi. Si è giunti così al progetto di legge
presentato il 17 settembre scorso dal Governo all'Osservatorio
profondamente rinnovato, e poi a ulteriori modifiche del 29 ottobre e del 5
novembre. Quest'ultimo testo è stato presentato dalla Sottosegretaria
Grazia Sestini agli "stati generali del volontariato" - Roma, 8 novembre
2003; un testo certamente modificato in relazione ai precedenti, ma sul
quale rimangono molti elementi di perplessità e contrarietà. Circa i
principi di partecipazione democratica e di gratuità delle cariche (3 bis),
viene riproposto un meccanismo di deroghe concesse dal Ministro, che lascia
ampi spazi di discrezionalità. Inoltre l'attuale proposta (art. 5) non
salvaguarda sufficientemente il volontariato come azione gratuita che si
attua, non nel mercato della gestione dei servizi, in concorrenza con altre
forme di impresa sociale, ma come azione di relazione, di cittadinanza
attiva, di prossimità che contribuisce a rispondere ai bisogni più profondi
delle persone. Le entrate economiche delle organizzazioni debbono essere
finalizzate al sostegno delle azioni necessarie a qualificare, organizzare,
tutelare l'azione gratuita del volontario. Le entrate che invece compensano
l'azione del volontario, come prestazione professionale, compromettono
l'essenza della gratuità del volontariato e ne limitano l'azione di
prossimità, di tutela dei diritti, di autonomia e sperimentazione. E si è
abolita (vedi art. 10 /266) la qualificazione del volontariato, come
co-progettazione, inventività, quando si accorda con le istituzioni. E'
necessario invece che la legge ribadisca con fermezza che le istituzioni
promuovano l'effettiva partecipazione del volontariato, a livello nazionale
e locale, alla programmazione dell'intervento e delle politiche sociali.
Tra le possibilità di entrate economiche delle organizzazioni collegate
alle prestazioni del volontari, all'articolo 5 scompare la possibilità
esplicita di utilizzo dei vaucher ma rimane la possibilità di accedere ad
"ogni altra entrata finalizzata al raggiungimento degli scopi di cui
all'articolo 1". E quindi non limitata all'esclusione di quelle entrate che
costituiscono in qualche modo per l'organizzazione un compenso per le
prestazioni effettuate dai volontari, ricomprendendo quindi la possibilità
di accesso ai vaucher e ad altri compensi in cambio di gestione di servizi.
Pur rimanendo salda la gratuità delle prestazioni del singolo volontario,
con queste modifiche e con quella dell'utilizzo di "entrate" anziché
"rimborsi" alla voce "convenzioni" (art. 5 lett. 7), appare il rischio di
considerare l'azione del volontariato come prestazione di attività
remunerabile all'organizzazione, e non come attività da sostenere
rimborsando le spese necessarie all'organizzazione per esistere e per
permettere, qualificare, organizzare, tutelare l'azione gratuita del
volontario. Oltre allo snaturamento delle caratteristiche extra mercato del
volontario, queste aperture rischiano di alimentare un conflitto con le
componenti del terzo settore. Rimangono forti contrarietà per il limitato
riconoscimento dell'esperienza dei Centri di Servizio che, grazie
all'impegno delle associazioni e alla collaborazione con le Fondazioni di
origine bancaria, hanno sostenuto il volontariato, in attuazione del
principio di sussidiarietà previsto dall'art. 118 della nostra
Costituzione. Così come non è accettabile il capovolgimento di ruolo e
compiti tra questi e i Comitati di Gestione oltre ad una riduzione dei
fondi che rischia di limitare la capacità di lavoro dei Centri. Infatti: a)
all'attività dei CSV verrebbe destinato per legge il 60% del fondo totale
previsto oggi dalla 266/91; b) ai Comitati di Gestione verrebbe dato il
ruolo i gestire il 40% per finanziare progetti delle organizzazioni di
volontariato (art. 15) il necessario riconoscimento della collaborazione
nei Comitati di Gestione con le regioni e gli enti locali, con le
Fondazioni di origine bancaria, deve avvenire in una chiara distinzione dei
ruoli tra gestione e controllo, salvaguardando il ruolo di gestione e di
indirizzo sulle scelte di sostegno al volontariato e di lavoro sociale che
non può che essere proprio del volontariato, il soggetto effettivamente
competente in materia. Il volontariato rischia così di essere privato del
suo ruolo di indirizzo che oggi esercita in quanto i Centri di Servizio
sono per legge (art. 15 della legge 266/91) gestiti dal volontariato
organizzato, che così sceglie in autonomia il suo sviluppo e il suo futuro.
La proposta di legge assegna la gestione di una parte significativa del
fondo ad organismi (Comitati di Gestione) dove la maggioranza è delle
fondazioni di origine bancaria e con una presenza significativa di Regioni
ed Enti locali (Art. 15). I Comitati di Gestione svolgerebbero così
contemporaneamente i ruoli di controllo, regolazione del sistema e di
indirizzo e vera e propria "gestione" dei servizi. Suscita dubbi la
definizione del Comitato di Gestione come "ente di natura privatistica"
(perché comprende oltre le "private" fondazioni ex bancarie e i volontari,
rappresentanti del governo, delle Regioni, degli Enti locali); e ulteriore
perplessità è suscitata dal fatto che per il Comitato di Gestione che
gestisce il 40% dei fondi non si prevedono organismi di controllo, mentre
l'attività di sostegno economico ai progetti di volontariato svolta dai CSV
è soggetta, giustamente, all'approvazione preventiva e al controllo dei
Comitati di Gestione. Disponibilità a rivedere la normativa, anche con
particolari aspetti che riguardano i Centri di Servizio e i Comitati di
Gestione (finora inseriti nel D.M. 21.XI.91 e successive modifiche) nei
loro rapporti di competenza ed economici sono stati illustrati, e
l'approfondimento di questo argomento, insieme agli altri, è d'obbligo. Al
ricevimento di questi, nonostante la sua ovvia difesa dell'ultimo testo
consegnato, la sottosegretaria Sestini si è detta "aperta" per continuare a
riflettere sulle proposte da parte del volontariato e anche in vista del
dibattito parlamentare che (essendo presentato un disegno di legge di 90
deputati dell'Ulivo - atti Camera deputati 3148) dovrà vedere un rapporto
sereno in sede parlamentare che abbia un unico scopo: una legge che non
mortifichi, ma valorizzi il volontariato italiano che è, sì, erogatore di
servizi, ma non solo: è difensore dei diritti, soprattutto dei più deboli,
crescita della solidarietà, ed esige il rispetto della propria specificità;
sono i valori che non cambiano in un mondo che appare averne sempre più
bisogno.
[Info: www.centrovolontariato.it]





---------- 2004: TAGLI ALLA SPESA SOCIO-SANITARIA ----------



** I pesanti tagli alla spesa socio-sanitaria per il 2004 . Cadono anche
nuove vie di recente innovazione. Ripensare il welfare **



di Achille Ardigò



La spesa sanitaria (pubblica e privata) nei Paesi ad accelerato
invecchiamento della popolazione torna di nuovo a correre più velocemente
della crescita economica.La speranza media di vita per l'Italia è superiore
alla media dei Paesi OCSE (82,4 per le donne e 76,6 per gli uomini, mentre
la media dei Paesi dell'OCSE è di 77 anni (M+F). Risulta dal "Rapporto
annuale sulla sanita 2003" dell'OCSE che nel periodo 1989-1999 il Pil era
cresciuto in media del 2% mentre la spesa sanitaria (pubblica e privata
insieme) era aumentata del 3,3%.Nel biennio successivo, gli economisti
dell'OCSE sottolineano che, a fronte di un incremento medio della ricchezza
prodotta del 2,5%, le spese per la salute (pubbliche e private) sono al 4.%
(4,2% se si contano solo le pubbliche. Poste pari a 100 le spese pro-capite
per la salute del 1989, in Italia si è passati a 130 nel 2001, negli USA a
150, in Gran Bretagna a 160, in Francia e Germania rispettivamente a 131 e
a 133. L'Italia è vicinissima alla media OCSE (8,3% pubblica e privata)
come quota del PIL. Per contro, in non pochi Paesi, tra cui il nostro, la
risposta è in direzione di tagli alla spesa pubblica ancora programmati in
tagli alla spesa sul PIL. E' pertanto comprensibile anche se ingiusto che i
deficit crescenti delle spese per la salute siano scaricati sia sui
lavoratori del comparto sia sulle spese di tasca propria degli abitanti.
Non caso vi è un'anomalia per l'Italia: del 27% della spesa sanitaria
privata in Italia solo l'1% è a carico di assicurazioni private, talché la
spesa a carico diretto dei cittadini sembra essere molto al di sopra in
relativo rispetto alla quota nord.americana. Donde il collasso della sanità
pubblica. Tre sono le fonti molto recenti di tale collasso: a) il fatto che
le Regioni non hanno ancora ricevuto i fondi speciali (attorno ad almeno 20
miliardi di euro) che il Governo ha sottoscritto al termine della
Conferenza Stato-Regioni dell' 8 agosto 2001; b) i tagli della Finanziaria
(ancora non pienamente accertati). Si sa che la legge finanziaria, secondo
un documento unitario della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del
novembre si esprime con numerosi e dolorosi tagli, tra i quali: non prevede
finanziamenti adeguati per assicurare su tutto il territorio nazionale
l'erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza); riduce
ulteriormente i trasferimenti agli enti locali, introducendo anche
provvedimenti limitativi della loro autonomia impositiva; ha escluso
l'istituzione di una legge nazionale per un fondo di sostegno per i non
autosufficienti, legge già avviata con speranze parlamentari di votazione
bipartisan e bruscamente tagliata dal Ministro del Tesoro. Certo, è
doveroso anche in tali condizioni drammatiche, impegnare amministratori di
strutture pubbliche e utenti ed associazioni di tutela degli utenti a
razionalizzare ed a migliorare le fonti maggiori della spesa. Ben sapendo
quanto sia difficile operare per il processo di riduzione della centralità
dell'ospedale, cui tendono da tempo le riforme sanitarie, in condizioni di
spese ospedaliera in cronico deficit di bilancio. Va tenuto presenti che le
ricadute negative dei tagli inclusa la falcidie della sperata legge sul
fondo di sostegno per i non autosufficienti, non colpiscono solo i
cittadini utenti ma anche gli immigrati specie extra comunitari. Per gli
immigrati regolari la loro offerta di lavoro era da qualche tempo ben
sostenuta e raccolta anche dal lato della domanda delle famiglie che hanno
almeno un anziano disabile da curare a casa. Tante famiglie con familiari
inabili e curati a domicilio hanno cercato, in bianco o in nero,
l'assunzione di colf, di "badanti", per lo piu' extracomunitarie, per
servizi di cura ad anziani e bambini. I bisogni di assistenze ad anziani
non autosufficienti domiciliarizzati sono,così, enormemente cresciuti
anzitutto perché sono cresciuti i grandi vecchi da 91 anni..Si è nel
contempo ridotta la composizione media delle famiglie, è diminuita la
presenza di più generazioni all'interno della stessa famiglia, è aumentato
il numero degli anziani che vivono soli, fortemente si è espansa
l'occupazione fuori casa delle donne. Fattori tutti che hanno indotto ed
inducono le famiglie, anche se con sacrifici di tasca propria, a cercare
assistenti familiari con orari prolungati, non di rado con attività
assistenziali anche notturne e su rapporti interpersonali di fiducia. Ora,
assai di recente, ma prima dei tagli alla Finanziaria, alcune delle Regioni
più avanzate hanno cercato non lasciare sole le famiglie più bisognose con
anziani disabili da assistere a casa e sempre più costrette a proprie spese
al mercato, o quasi mercato, e sempre meno alle cure dei welfare state
regionali. Tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003, alcune giunte
regionali (Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria) hanno deciso di porsi vicino
alle famiglie aventi contratti con badanti a casa.per curare propri
disabili e di distribuire loro, direttamente o meno, assegni o buoni
servizi. A questa svolta di alcune Regioni , specie per la pressione di
opinione pubblica dopo l'estate killer di tanti vecchi, si era aggiunta una
significativa svolta di politica sociale parlamentare ahimé tagliata dal
Ministro del Tesoro quando stave per diventare forse legge bipartisan. Col
richiamo ad una nota legge tedesca del gennaio 1995 di previdenza per
anziani era stato avviato alla Camera dei deputati, relatrice l'on. Katia
Zanotti, un progetto di una legge nazionale per istituire il "Fondo per il
sostegno alle persone non autosufficienti". Era previsto un finanziamento
autonomo dallo Stato ma aperto, sulla scorta del modello tedesco, ad una
contribuzione in misura dello 0,50 % da parte di tutti i cittadini, con una
fascia esente, e con qualche apertura a contributi assicurativi privati.
Purtroppo, l'approvazione a maggioranza parlamentare blindata della legge
finanziaria si è accompagnata allo schiacciamento delle due importanti
innovazioni nelle politiche sociali. Secondo l'attivo assessore regionale
veneto Antonio De Poli - per le regioni ed in particolare per il settore
delle politiche sociali, i tagli alla finanziaria da soli prevedono la
riduzione pari a cinquecento milioni di euro nel Fondo nazionale per le
politiche sociali da destinare alle regioni e agli enti locali. "E questo
in concreto significa mettere letteralmente in ginocchio il sistema dei
servizi fino ad oggi garantiti". Tra queste politiche sociali tagliate vi è
appunto l'assistenza domiciliare agli anziani e handicappati tagliata, con
grossi tagli alle spese di assistenza per i nuovi 750 mila immigrati. Il
taglio dei servizi sociali, che si prevede dalla fine 2003 e pel 2004 si fa
cosi' pesante sino a tal punto che non si può parlare di un'altra
transizione del welfare state ma occorre prendere atto della liquidazione
dello stesso e cominciare a nuovi progetti.
[Info: www.volontariatointernet.it/ardigo.asp]





---------- PACE ----------



** Seminario Nazione della Tavola della pace "La pace interroga la politica
e le istituzioni" - 13, 14 e 15 febbraio 2003 **



di Flavio Lotti (*)



L'invito è a partecipare al Seminario Nazionale della Tavola della Pace
"Dalle città, all'Europa, all'Onu: la pace interroga la politica e le
istituzioni", che si svolgerà il 13, 14 e 15 febbraio 2004 ad Assisi,
presso la Cittadella, sede della Pro Civitate Christiana. Il movimento per
la pace non può limitarsi ad affrontare o rincorrere le tante emergenze che
incombono. Per essere efficace, deve avere una progettualità propria:
definire con lungimiranza i suoi obiettivi e i percorsi che intende
seguire. Per questo vi invitiamo ad Assisi a definire insieme il programma
di lavoro per il prossimo biennio 2004-2005. Come potete vedere dal
programma del seminario allegato, i temi e le proposte che intendiamo
discutere sono: la promozione di una campagna "per portare la pace nella
politica e nelle istituzioni" da realizzare in vista delle prossime
elezioni amministrative ed europee; la promozione di un "Comitato nazionale
per la ricostruzione della politica estera italiana"; la partecipazione
alla giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra promossa dal
movimento per la pace degli Stati Uniti per il 20 marzo 2004; la
prosecuzione dell'impegno per la costruzione di un'Europa di pace; la
costituzione del "Comitato italiano per l'Onu dei popoli". Il seminario,
che si svolgerà ad un anno dalla straordinaria giornata mondiale contro la
guerra del 15 febbraio 2003, sarà inoltre l'occasione per riflettere
insieme ai protagonisti di quell'indimenticabile evento sulla crisi della
democrazia e sul difficile rapporto tra pace e politica. Vi preghiamo
d'inviare quanto prima la vostra scheda di partecipazione al Seminario, di
prenotare l'alloggio presso la Cittadella e di estendere l'invito a tutti
gli amici interessati. In attesa di ricevere una vostra comunicazione, vi
inviamo i più calorosi auguri di Buon Natale e di Buon Anno. Tanti saluti.
Per adesioni e informazioni rivolgersi a: Tavola della Pace, via della
viola 1 (06100) Perugina; tel. 075 5736890, fax 075 5739337, e mail
segreteria at perlapace.it.
(*) Coordinatore nazionale

[Info: www.tavoladellapace.it]





---------- PAX CHRISTI ----------



** Convegno Nazionale sul "Conflitto come via alla pace" **



È dedicato al conflitto il convegno nazionale promosso da Pax Christi -
movimento cattolico internazionale per la pace - che si svolgerà a Termoli
nei giorni 30 e 31 dicembre 2003. "Nell'Arca... Sotto il diluvio... Verso
l'arcobaleno. Il conflitto come via alla pace": con questo titolo, la
vicenda biblica di Noè, metafora e nel contempo chiave di lettura
dell'attuale realtà sociale, politica e relazionale, è stata scelta come
sfondo e provocazione per le riflessioni di mons. Luigi Bettazzi, Brunetto
Salvarani, Carlo Molari, Daniele Novara, Laura Leone e Luigi Ciotti. Sarà
altresì attivo, parallelamente, un laboratorio per bambini, guidato da
Renzo La Porta, sul tema: Facciamo che eravamo sull'Arca di Noè". Per
informazioni: Segreteria nazionale Pax Christi, tel 055/2020375, e-mail
info at paxchristi.it.
[Info: www.paxchristi.it]





---------- MONETA LOCALE ----------



** Nasce Eco-Aspromonte: la prima esperienza italiana di moneta locale a
circolazione limitata **



Eco-Aspromonte è la prima moneta locale italiana: non una forma di
contestazione dell'euro ma uno strumento monetario alternativo che nasce
per iniziativa di un Ente pubblico (il parco dell'Aspromonte) e si propone
una circolazione limitata all'interno del parco stesso. Eco-Aspromonte è la
prima esperienza di moneta locale proposta in Europa da un Ente pubblico:
potrà essere utilizzata all'interno del Parco dell'Aspromonte per
acquistare beni e servizi, rafforzando i circuiti economici locali, in
particolare quelli del turismo responsabile ed ecocompatibile, dei prodotti
tipici, del risparmio energetico e dell'energia rinnovabile.
[Info: www.parks.it/parco.nazionale.aspromonte/]





---------- COOPERAZIONE ----------



** Decolla il "Progetto Burundi", per esportare il rinomato modello
formativo dell'Istituto Tecnico "Rossi" a Ngozi **



Un Istituto Tecnico con una storia, lunga 125 anni, unica nel suo genere in
Italia, che propone il proprio "modello" di formazione a un paese in via di
sviluppo come il Burundi. E' la sfida lanciata dall'Istituto Tecnico
Industriale "Alessandro Rossi" di Vicenza grazie all'associazione dei suoi
ex allievi, radunati nella "Witar - Associazione Istituto Alessandro Rossi
nel Mondo". Gli ex allievi del "Rossi" hanno proposto alla diocesi di Ngozi
(nord del Burundi) di applicare alla realtà locale questa formula
innovativa di formazione, che immerge l'allievo in modo totalizzante in un
ambiente in cui aula ed officina, clima di fabbrica e cultura
ingegneristica si compenetrano in un avvincendarsi metodico e sistematico
di esperienze formative. Attualmente sono in partenza i primi "air cargo"
con del materiale elettronico, che costituisce la base per il corso di
elettronica, già partito nella scuola di Ngozi, e per quello di
informatica, che invece dovrebbe essere attivato a breve. Si tratta di una
spedizione di strumenti di misura e di alcuni kit educativi per le
telecomunicazioni messi a disposizione dalla ditta trevigiana Elettronica
Veneta, azienda leader per le apparecchiature per l'insegnamento nelle
scuole e di proprietà di un ex allievo del Rossi. Saranno inoltre inviati
anche personal computers e stampanti, nonché un sistema UPS per il
laboratorio di informatica. Per il settembre 2004 è poi previsto l'avvio
della terza classe di "informatica di manutenzione". L'intenzione è anche
di avviare un'attività di rigenerazione delle cartucce per stampanti e
fotocopiatrici. Il corso di elettromeccanica dovrebbe iniziare nello stesso
periodo, alcuni macchinari sono già a Ngozi, nel magazzino della Diocesi.
Altro materiale necessario per l'inizio di questo corso sarà inviato quando
saranno completati i lavori al secondo edificio dell'istituto.
Complessivamente servono almeno 200 mila euro all'anno per la realizzazione
dell'intero progetto che, secondo le intenzioni, dovrebbe concludersi entro
il 2008 con la costruzione di un impianto fotovoltaico per la produzione di
energia elettrica dal sole e l'installazione di un sistema satellitare per
collegare in videoconferenza gli insegnanti di Ngozi con i colleghi del
"Rossi" vicentino. La Provincia di Vicenza ha già stanziato per il
"Progetto Burundi" un contributo di 50 mila euro, l'Associazione
Industriali di Vicenza ne ha donati altri 20 mila. Altre donazioni sono in
arrivo da associazioni e privati. Gli studenti burundesi non sono rimasti
insensibili all'interesse manifestato dalla scuola vicentina: ogni classe
ha inviato una lettera all'omologa di Vicenza chiedendo di avviare un
contatto a distanza fra gli studenti.
[Info: www.exallievirossi.com]





---------- SOLIDARIETA' ----------



** "Adotta un sorriso" per un bambino **



di Pasquale Rubino



Volevo informarvi di una iniziativa curata dall'associazione "Adotta un
sorriso", di cui faccio parte. Tramite varie associazioni di dentisti e
alcuni siti internet specialistici, abbiamo raccolto le adesioni di un
centinaio di dentisti circa sul progetto adotta un sorriso. Il progetto
prevede l' "adozione" da parte di un dentista di un bambino di eta' 6-8
anni, di famiglie in condizioni economiche disagiate, fornendogli
gratuitamente cure, prevenzione e controlli, tutto quello che può essere
utile per arrivare all'adolescenza con una bocca sana. Mi chiedevo se non
abbiate voglia di aderire al progetto e curare il contatto tra il dentista
e la famiglia del bambino. In caso affermativo, è sufficiente che mandiate
l'adesione e ci indichiate un referente. Nel caso non sia nelle vostre
possibilità, vi prego di girare questa informazione alle associazioni che
seguono direttamente bambini e famiglie disagiate. A vostra disposizione
per qualsiasi chiarimento. Un saluto e buon Natale. Telefono: 06 5005388.
[Info: www.adottaunsorriso.net]





---------- INTERNET ----------



** E' on-line globalizzazionesolidale.it **



Globalizzazionesolidale.it è lo spazio on line creato dalla "CPS - Comunità
Promozione e Sviluppo" (ong di Castellammare di Stabia) con il Forum
Permanente del Terzo Settore a conclusione della campagna Insieme per una
globalizzazione solidale promossa con Vita. Presentata a Roma nell'ambito
dell'assemblea del Forum Permanente del Terzo Settore,  è uno spazio on
line che contiene i collegamenti ad iniziative, testimonianze e documenti
sulle tematiche dello sviluppo, della pace, della giustizia sociale, dei
diritti umani e dell'economia sociale per favorire l'accesso alle
informazioni, il dibattito e lo scambio di idee su come promuovere la
globalizzazione della solidarietà, dei diritti e del rispetto della
persona. Non deve assolutamente essere identificato come un ulteriore
portale di informazione e news. Globalizzazionesolidale.it descrive lo
svolgimento della campagna di sensibilizzazione (dai Calendari che la CPS
con Forum Permanente del Terzo Settore, Vita, Segretariato Sociale RAI e
Pubblicità Progresso ha promosso sulla globalizzazione solidale alle
immagini della partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù 2002 di
Toronto) e presenta i seguenti contenuti: collegamenti ai principali siti
inerenti sulla globalizzazione solidale (siti tematici o di informazione
sull'argomento); collegamenti a informazioni su iniziative, campagne,
pubblicazioni, comunicati stampa e documenti sulla globalizzazione
solidale; contributi scritti sui vari argomenti inerenti alla
globalizzazione solidale da operatori del settore, docenti, rappresentanti
di istituzioni; riflessioni, opinioni e pareri dei giovani e di tutti i
cittadini che desiderano contribuire alla discussione (forum di discussione
e guest book); bibliografia e filmografia tematica e indicazioni su tesi e
ricerche inerenti alla globalizzazione solidale; collegamento al forum di
discussione sul portale di Vita. Per informazioni e comunicazioni:
info at globalizzazionesolidale.it, telefax 081 8704180.
[Info: www.globalizzazionesolidale.it]





---------- CARCERE ----------



** Diritto alla salute o aggravio della pena? **



Accolto l'appello della Consulta Nazionale del Volontariato per i problemi
dell'Aids: 65 parlamentari presentano un'interpellanza sulle condizioni di
vita e di salute delle persone sieropositive detenute. La LILA esprime
soddisfazione ma chiede risposte immediate e concrete. L'appello inviato
qualche giorno fa a tutti i parlamentari e le parlamentari per chiedere
maggiore attenzione alle condizione di vita e di salute in cui versano le
persone sieropositive e con AIDS ristrette in carcere non è rimasto
inascoltato. 65 parlamentari, primo firmatario Franco Grillini, hanno
infatti presentato ieri una interpellanza al Ministro della Sanità e al
Ministro di Giustizia per sapere quali iniziative e misure urgenti si
intendano prendere per garantire a tutte le persone detenute il diritto
alla cura e all'assistenza sanitaria durante la carcerazione e in
particolare per garantire l'accesso e il mantenimento delle terapie
antiretrovirali alle persone che ne hanno bisogno. Inoltre, i 65
parlamentari chiedono al Ministro della Giustizia quali misure urgenti
intenda adottare per far sì che la legge sull'incompatibilità tra AIDS e
carcere non rimanga lettera morta ma venga invece applicata con la massima
estensione. "Da tempo - ha commentato Massimo Oldrini, rappresentante della
LILA nella Consulta Nazionale del Volontariato per i problemi dell'AIDS -
avevamo chiesto, come Consulta, che venissero affrontati in sede
governativa e parlamentare questi problemi ma a tutt'oggi non c'è stato
nessun intervento che abbia cercato almeno di migliorare la situazione".
Nell'interpellanza si sottolinea anche il fatto che i fondi per la sanità
carceraria, già carenti negli anni passati, sono stati ulteriormente
decurtati del 20% con la finanziaria del 2003. "È assolutamente
intollerabile - ha proseguito Oldrini - che la salute delle persone
carcerate venga così scarsamente considerata. Questo ulteriore taglio dei
fondi non potrà che produrre terribili conseguenze, che la detenzione, non
garantendo un adeguato accesso alle terapie e la continuità terapeutica,
porti con sé una condanna aggiuntiva più grave di quella comminata dal
giudice". Su queste premesse la LILA chiede che le Istituzioni competenti
rispondano in fretta e con i fatti all'interpellanza presentata ieri.
Qualche cosa si è mosso ma è ancora troppo poco.
[Info: www.lila.it]



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conferenze e quant'altro abbia a che vedere con il mondo del volontariato e
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informazioni, vi invitiamo a spedirci un messaggio vuoto, scrivendo
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