26 giugno: giornata di lotta alla droga



con preghiera di diffusione


26 giugno: giornata di lotta alla droga



Torino, 25 giugno 2003 - Nella giornata mondiale contro la droga la LILA
chiede meno demagogia e più senso della realtà: il passato repressivo ha
creato solo marginalità, la politica di riduzione del danno è l'unica
strada percorribile per chi concretamente vuole la contrazione del consumo
di sostanze stupefacenti.



Per il 26 giugno è stata annunciata la giornata di "guerra alla droga", ma
guerra implica repressione, morte, solitudine. La LILA, Lega Italiana per
la Lotta contro l'AIDS, chiede invece che si abbandonino le politiche
punitive dell'attuale governo e che si apra gli occhi sulla realtà italiana
e mondiale.



Se la detenzione di sostanze stupefacenti al di sopra di una certa dose
rappresenterà un comportamento sanzionabile, forse anche penalmente, sarà
un tornare indietro di decenni: la criminalizzazione dei consumatori
produce solo nuova marginalità e non contiene l'ansia sociale: non c'è
equazione diretta tra consumo di droga e criminalità. Se droghe pesanti e
droghe leggere saranno equiparate l'Italia sarà all'ultimo posto nella
prevenzione e in contrasto con la politica europea: a febbraio scorso il
rapporto Malliori, approvato dal Parlamento europeo, oltre a raccomandare
all'UE il rafforzamento dei servizi a bassa soglia, chiede esplicitamente
di riclassificare le droghe, riconoscendo la minore pericolosità della
canapa.



La LILA chiede quindi al governo di munirsi non di manette e nuove
comunità-carceri ma di una politica sociale, di abbandonare la
privatizzazione del servizio sanitario e il taglio di contributi, ma di
potenziare i servizi territoriali pubblici e le associazioni di settore che
da anni combattono concretamente ed efficacemente la lotta contro la droga
con le stesse modalità utilizzate scientificamente e con successo a livello
internazionale.



La LILA chiede quindi al legislatore di rispettare quanto ha espresso nel
1993 la volontà popolare italiana sulla regolamentazione del consumo delle
sostanze stupefacenti e di considerare quanto emerso da ben tre Conferenze
governative sulle droghe: a Palermo (1993) l'introduzione della riduzione
del danno; a Napoli (1997) il procedere ulteriormente sulla via della
depenalizzazione del consumo; a Genova (2000) la riconferma di questi
indirizzi e il suggerimento di una maggiore tolleranza della canapa.



La LILA propone quindi di:
-  Attivare campagne di informazione realistiche e credibili, e azzerare
ogni forma di allarmismo e terrorismo disinformativo, che si è dimostrato
già più volte controproducente.
- Procedere alla depenalizzazione della cannabis, inserendola nella stessa
classe di sostanze di alcool e sigarette e contrastandone l'abuso.
- Dimettere dalle carceri tutti i detenuti con problemi legati all'uso
delle sostanze e in HIV, riconoscendo trattamenti alternativi sul
territorio.
- Equiparare il trattamento in carcere e all'esterno, dagli strumenti di
profilassi e prevenzione ai trattamenti farmacologici, psicologici e
sociali.
- Realizzare campagne efficaci di riduzione del danno sull'ecstasy e le
altre sostanze di sintesi, in modo che nei luoghi di consumo possa essere
reperibile un'informazione credibile realizzata attraverso operatori di
strada, e alla pari all'interno delle discoteche, così come accade in
Austria e in Svizzera. Rendere possibile l'analisi rapida delle sostanze in
laboratori mobili per informare della composizione delle stesse chi fa uso
delle pastiglie acquistate al mercato illegale.
- Essenziale rimane la lotta al narcotraffico, figlio del proibizionismo, e
ai suoi profitti che sono i canali principali di riciclaggio del denaro
sporco e del traffico d'armi, costruiti sulla salute delle persone.



 Per informazioni: Anna Lia Guglielmi - Ufficio Stampa Lila Nazionale tel.
011 4310922-cell. 348 0183527.