Re: FW: Il signore che rubo' una televisione , anzi due (EUROPA 7)



Belle le critiche gratuite e bello il NOI: hai fatto un sondaggio in tutte le strade italiane? :)

On 3 Jun 2003 at 14:49, danilo Costa wrote:

> SIETE UN VOLONTARIATO POLITICO E NON SOCIALE COME ANDATE ASBANDIERARE
> PER LE STRADE PER TANTO NOI DELLA STARDA LA PENSIAMO DIFERENTE PERCHE
> DI TUO EQUELLO CHE TI COMPRI CON I TUIO SOLDI QUELLI SUDATI NON QUELLI
> REGALATI. TI SALUTOE RIFLETTI 
> 
> 
> 
> 
> 
> COSTA + D
> 
> 
> 
> 
> >From: "ass. Amici di Lazzaro" 
> >Reply-To: volontariato at peacelink.it 
> >To: 
> >Subject: FW: Il signore che rubo' una televisione , anzi due (EUROPA 
> 7) 
> >Date: Tue, 3 Jun 2003 12:18:47 +0200 
> > 
> >Da leggere con un po' di pazienza fino alla fine. 
> >------------------------------ 
> > 
> >Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni locali che
> >trasmettevano non contemporaneamente gli stessi programmi. Era una 
> furbata 
> >che permetteva di violare la legge, visto che allora era vietato a 
> soggetti 
> >privati di possedere televisioni nazionali. 
> > 
> > Ma Berlusconi si mette d'accordo con Craxi che gli fa un decreto 
> legge 
> >apposta. 
> >E fin qui, lo sapevamo già... 
> > 
> >Cosi' Berlusconi ha finalmente tre televisioni nazionali vere. Ma 
> molti 
> >storcono il naso perche', essendo possibili solo 11 reti nazionali, 
> > e' un po' anomalo che un solo imprenditore se ne prenda tre. Non 
> >siamo nel Far West che il primo che arriva si prende tutto... 
> > 
> >Nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in 
> difesa 
> >del pluralismo, che un unico soggetto privato non potesse 
> >detenere tre reti nazionali, concedendo un periodo di transizione e
> >riimettendo 
> > il problema al legislatore per una soluzione definitiva entro e non 
> oltre 
> >l'agosto 1996. 
> >Arriva il 1996, scade nell'indifferenza generale la decisione della 
> Corte 
> >Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre tv. 
> >Nel 1997 la legge Maccanico stabiliva che un soggetto non potesse 
> detenere 
> >piu' di due reti, e che, finche' non ci fosse stato un 
> > "congruo sviluppo" via satellite e cavo, Rete4 avrebbe potuto 
> continuare a 
> > trasmettere via etere, quest'ultima decisione in palese contrasto
> > con le decisioni della Corte Costituzionale che aveva deciso per un 
> 
> >termine definitivo entro l'agosto 1996. 
> > D'Alema, una volta diventato capo del governo, decide di risolvere
> > la questione e indice una gara per l'assegnazione delle concessioni 
> 
> > delle reti nazionali. 
> > La commissione nominata dal Ministero e' presieduta da un avvocato
> > di Mediaset. Berlusconi si aspetta che finalmente possa detenere
> > legittimamente, con un regolare mandato dello Stato, le sue tre 
> >reti e relative frequenze. Nel luglio 1999 si svolge questa gara 
> > d'appalto, per partecipare si richiedono requisiti spaventosi e 
> sembra 
> >chiaro che 
> > nessuno riuscira' a scombinare i giochi. 
> > 
> > Invece, colpo di scena. 
> >Arriva un tipo con uno scatolone enorme pieno di documenti e dice:
> >"Buon giorno sono Francesco Di Stefano di Europa 7, vorrei due reti 
> > nazionali, grazie." 
> >Panico! E chi e' questo? E' pazzo? 
> > No, non e' pazzo, e' il loro peggior incubo. 
> > Iniziano a mettergli i bastoni tra le ruote: "Le manca il 
> > certificato 3457!" 
> > "No e' qui!" 
> >"Il modulo 13 bis compilato in 8 lingue?" 
> > "Ne ho due, bastano?" 
> > Ma poi trovano la furbata: "Il bando di gara richiede di avere 12
> > miliardi di capitale versato per rete, lei ne ha solo 12, puo' 
> >chiedere una sola tv." 
> > "Balle!" Risponde il signor Di Stefano, "dodici miliardi sono per
> > concorrere non per ognuna delle due frequenze". Ricorre al Tar e 
> >poi al Consiglio di Stato e vince. 
> >Insomma alla fine gli devono dare una concessione per una rete 
> > nazionale e presto anche una seconda perche' ne ha diritto e a
> > Berlusconi ne tolgono una, non che la debba chiudere, deve 
> traslocarla sul 
> >satellite che ormai e' ricevuto da 18 milioni di italiani. 
> >Ma a questo Di Stefano non gli vogliono dare proprio niente. 
> > Evidentemente lui deve essere uno che da piccolo lo allenavano ad
> > abbattere i muri con la cerbottana perche' avvia una serie di
> > procedimenti giudiziari spaventosa. 
> >Europea. E vince tutti i ricorsi, tutti gli appelli, tutte le 
> > perizie. 
> > E alla fine arriva alla Corte Costituzionale che nel novembre 2002, 
> 
> > sentenza numero 466-2002, ha stabilito inequivocabilmente che: 
> > 
> > - Retequattro, dal 1 Gennaio 2004 dovra' emigrare sul satellite - le
> > frequenze resesi disponibili dovranno essere assegnate a Di Stefano!
> > 
> > 
> > L'avete sentito dire al telegiornale? 
> > 
> >Abbiamo chiesto a Di Stefano come si sentisse in questa storia e ci 
> > ha risposto con un lieve sorriso: 
> > "Nonostante siano trascorsi ben nove anni dalla decisione della
> > Corte Costituzionale Mediaset continua a detenere e utilizzare
> > appieno tre reti nazionali su un totale di sette concessioni 
> assegnate 
> >sulle 
> >undici assegnabili (comprese quelle Rai). 
> > Il fatto che un soggetto, a cui e' stata data una concessione (in 
> >concessione si da' un bene pubblico, in questo caso le frequenze), 
> > non riceva poi materialmente il bene e' un avvenimento che non ha 
> >precedenti al mondo. 
> > Nel luglio 1999 Centro Europa 7 aveva fatto richiesta di due 
> > concessioni, una (Europa 7) l'ha ottenuta, per l'altra (7 Plus) 
> >c'e' stato un diniego, in quanto non ritenuta idonea per la mancanza 
> del 
> > requisito del capitale sociale. 
> > Una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto esistente il
> > requisito del capitale sociale, per cui siamo in attesa di una 
> >seconda concessione, anche se il Ministro Gasparri prende tempo. 
> > Nel frattempo Centro Europa 7 per iniziare le trasmissioni, si e'
> > dotata di una struttura di oltre 20.000 mq, di otto grandi studi di 
> 
> > registrazione per le proprie eventuali produzioni, di una library 
> >di oltre 3000 ore di programmi e di tutto cio' che e' necessario per 
> una 
> >rete televisiva nazionale con 700 dipendenti. 
> >Questa preparazione e' stata necessaria poiche' la legge stabilisce 
> > che, entro sei mesi dall'ottenimento della concessione, la 
> > neo-emittente ha l'obbligo di iniziare le trasmissioni. 
> > Attualmente Centro Europa 7 e' una societa' praticamente ferma, non 
> 
> > ha alcun introito, poiche' non e' stata messa in condizione di
> > operare, ma ha avuto, e continua ad avere, pesanti oneri per la 
> gestione 
> >della 
> > struttura, l'adeguamento della library, l'adeguamento tecnologico, 
> >le ingenti spese legali, i costi dei dipendenti..." 
> > 
> > Ma ora altro colpo di scena: Gasparri si sta muovendo per salvare
> > Rete 4 Il D.D.L. Gasparri, art. 20 comma 5 e art. 23 comma 1, 
> >realizza in pratica un condono, riconoscendo il diritto di 
> trasmettere a 
> >"soggetti privi di titolo" che occupano frequenze in virtu' di 
> >provvedimenti 
> >temporanei, discriminando cosi' le imprese come Europa 7 che hanno
> >legittima concessione, il tutto sempre al fine di salvaguardare
> >Retequattro. Infatti, quest'ultima potra' continuare a trasmettere,
> >in barba alla sentenza del '94 e del 2002 della Corte Costituzionale
> >e della legge 249/97, pur non avendo ormai da quasi quattro anni la 
> concessione, 
> > mentre Europa 7 non potra' mai trasmettere, dimenticando che nel 
> luglio 
> > 1999 c'e' stata una regolare gara dello Stato per assegnare le 
> >concessioni, 
> > gara persa da Retequattro e vinta da Europa 7. 
> > Si realizza quindi un ennesimo gravissimo stravolgimento del 
> > diritto. 
> > In pratica, chi ha perso la gara (Retequattro) puo' continuare
> > tranquillamente a trasmettere, e chi l'ha vinta (Europa 7), perde
> > definitivamente tale diritto. Non vi sembra straordinario? 
> >Travolti da un miracoloso afflato civico i deputati del Polo 
> >bocciano alla Camera dei Deputati il decreto Gasparri proprio 
> > laddove vuol tagliare la gola a Europa 7. 
> > E' chiaro che le urla di Berlusconi di questi giorni sono anche per 
> 
> >ricompattare i suoi, che se lo mollano adesso... 
> > Ora bisogna vedere cosa fa il Senato... e poi la legge deve tornare 
> 
> > alla Camera... 
> > 
> > E poi bisogna vedere se Ciampi la firma una legge del genere. 
> > 
> > Saremmo all'oltraggio definitivo del concetto stesso di stato di 
> >diritto. 
> > Un conto e' fare una legge per non finire in galera, un conto e'
> > fare una legge per prendersi qualche cosa che appartiene a un 
> >altro. 
> >Si comincia cosi' e poi si pretende il Jus Primae Noctis. 
> > 
> >Quindi, cara cittadina, caro cittadino, sappi che in questo momento 
> > si sta giocando una partita incredibile. Se questa legge passa quel 
> 
> > che e' tuo e' suo. 
> > 
> > > Fai girare questa mail. 
> > 
> > > Che tutti siano consapevoli... 
> >tratto da 
> >Dario Fo & Franca Rame News 
> > 
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