28/03 Livorno: CONVEGNO BASAGLIA



PSICHIATRIA DEMOCRATICA
ASSOCIAZIONE MEDITERRANEO
AVOFASAM


CONVEGNO


BASAGLIA,  LA PSICHIATRIA E OLTRE



A 35 ANNI DALLA "ISTITUZIONE NEGATA" BILANCI, ATTUALITA' E PROSPETTIVE
DELLA DEISTITUZIONALIZZAZIONE BASAGLIANA

LIVORNO   28-3-03
SEDE USL MONTEROTONDO



A  25 anni dalla approvazione della legge 180, il campo della salute
mentale appare sempre contraddittoriamente gravido di potenzialità
evolutiva ed involutive. Mentre in parlamento si torna a progettare nuovi
contenitori manicomiali, nel paese è sempre più difficile trovare operatori
e associazioni che si schierino contro la 180. Perfino alcuni degli storici
avversari del movimento di destituzionalizzazione  sembrano  aver cambiato
atteggiamento ed oggi riconoscono i meriti della nuova  organizzazione dei
servizi.
 La figura di F Basaglia viene oggi assunta da un sempre più largo
schieramento culturale come punto di riferimento. Questo riconoscimento
passa però troppo spesso attraverso una sua riduzione alla sola dimensione
dell'impresa legislativa che portò alla legge 180, che molti non a caso,
continuano ad identificare come "la legge Basaglia": appare allora come il
vincitore, il fondatore delle nuove istituzioni i Servizi territoriali,
colui che non si può rimuovere. Chi invece ricorda più Giulio Maccaccaro?
Chi lo riscoprirà tra pochi o molti anni potrà di certo inventare, con
l?inevitabile stupore per la sorpresa, un proprio Maccaccaro: perché in
quanto espressione di un movimento altrettanto profondo ma sconfitto, per
molto tempo ancora non si troveranno troppe tradizioni che se lo vorranno
contendere. Basaglia, invece, in quanto vincitore, è, e non potrà che
essere, patrimonio di tutti: perché tutte le tradizioni dovranno sussumerlo
in qualche lettura.
Ecco allora alla ribalta tante "riduzioni di maniera": Basaglia il
pragmatico organizzatore dei servizi territoriali, l'ideologo utopista ma
allo stesso tempo cinico uomo di potere, a volte ancora oggi, malgrado le
tante smentite, l'antipsichiatra, il sapiente conoscitore dei movimenti
sociali, l'innovatore: sempre e comunque il propugnatore di un contenuto
concluso e ben delimitabile, un pensiero positivo che si è imposto a
dispetto e non per merito di fumose ideologie. Il rischio di una riduzione
di Basaglia al solo orizzonte legislativo non è stato mai così forte come
oggi in quanto da un lato e da l'altro l'attenzione sembra tuttora non
staccarsi dal piano formale delle leggi. Così proprio ciò che era più al
centro delle sue preoccupazioni rischia di rimanere nell'ombra: le pratiche
al di là delle ideologie, i soggetti  concreti che si incontrano e si
scontrano, le istituzioni come formazioni storiche da attraversare e
superare, la dialettica e la contraddizione fra sapere e potere, fra
liberazione dell'azione critica e repressione del farsi ideologia; ed
ancora la malattia e la sua messa fra parentesi, la pratica come unica
dimensione meritevole di verifica e riflessione. Queste dimensioni sono
ancora oggi attuali? Ha ancora un senso chiedersi: che cosa è la
psichiatria? O il superamento dell'OP ha decretato, nel senso comune del
mondo "psi", l'idea che "tutto è stato già fatto", che occorre lavorare ora
mai solo "in positivo", che al periodo della crisi del paradigma non possa
che seguire una "psichiatria affermativa". Sono i suoi temi ancora attuali
o potrà accadere a Basaglia qualcosa di simile a ciò che accadde a
Garibaldi un'icona della Patria, ma anche una insopportabile fonte di
disagio, per quel suo essere combattente in tempi di mediazione. Così anche
a Basaglia potrebbe accadere di essere ricordato come "un rifondatore della
psichiatria" ma al tempo stesso sminuito per il disagio del suo pensiero
critico: l'autore di una censura storica di grandissima rilevanza ma
tuttavia muto verso il futuro, colui che seppe chiudere un epoca ma non
riuscì ad aprirle una nuova? Il convegno vuole discutere di tutto ciò con
molti interlocutori, non solo con quelli del mondo della psichiatria. Non
vuole farlo però in un'ottica di prevalente analisi storica. Non vuole
essere un momento di commemorazione né tantomeno contribuire alla
costruzione di nuove identità basate sulla ricostruzione del "discorso
basagliano". Non si intende perciò "abusare" di Basaglia per la nascita di
un improbabile "fondamentalismo basagliano" che riscopra le (mitiche)
origini di "un pensiero nella sua purezza".
Vuole invece tentare di contribuire alla costruzione di un bilancio
sull'attualità e sulle prospettive concrete della decostruzione
istituzionale oggi nell'Italia dei Dipartimenti di Salute Mentale che fanno
a meno dei manicomi ma non sempre dei manicomialismi; interrogarsi
nell'epoca dell'imperante ideologia pragmatista delle procedure e delle
linee guida, sé è oggi ancora comprensibile ai più la differenza tra questi
riduzionismi e il lavoro di trasformazione "del praticamente vero";
verificare le reali pratiche della utopia nelle istituzioni concrete a
partire da ciò che viene prodotto e riprodotto nel lavoro di decostruzione.
Lo stesso Basaglia, profondo conoscitore del trasformismo nella storia del
costume italiano, nel 1979 mise tutti noi in guardia poco prima di morire:
"ŠNoi psichiatri democratici pur avendo stimolato la nuova legge siamo una
minoranza Š. Naturalmente dobbiamo essere vigili, perché questa minoranza,
una volta catturata, può diventare la nuova maggioranza riciclata"

PROGRAMMA



9.00  M.SCURA Dir. Generale ASL6: saluti di apertura
9.15  G.F.LAMBERTI Sindaco di Livorno: saluti
9.30  M.SERRANO: presentazione del convegno



"BASAGLIA E LA PSICHIATRIA"
COORDINA A. PIRELLA


10.00  P.TRANCHINA: Ripensando alla malattia
mentale ed al suo doppio
10.20  F.DE LUCA: Il praticamente vero
10.40  B.DELL'ACQUA: Il primato della pratica
11.00  R.RAIMONDI: L'epochè come fondamento
metodologico di cambiamenti intersoggettivi
11.20  M. COLUCCI: Basaglia e la clinica psichiatrica
11.40  M.G.BERTELLONI: Il protagonismo degli utenti
12.00  E.MUGGIA: Le associazioni dei familiari
12.20  M.BOLOGNESI: Quale controriforma sarà?

12.40  DIBATTITO


PAUSA BUFFET

"BASAGLIA OLTRE LA PSICHIATRIA"
COORDINA P. A. DI VITTORIO


15.30  V.PASTORE: Deistituzionalizzare la medicina
15.50  A.MARGARA: Istituzioni totali: carcere ed OPG
16.10  A.IACONO: Del guardare con altri occhi
16.30  M.G.GIANNICHEDDA: Basaglia fuori d'Italia
16.50  R.CANOSA: Oltre il sistema psichiatria

17.10  DIBATTITO
18.0 CHIUSURA LAVORI

INTERVERRANNO AI LAVORI
Bertelloni M. G. Presidente rete utenti toscana
Bolognesi M. Deputata
Bondioli C. DSM Siena
Bondi G. DSS ASL 6 Livorno
Bozzani A. CSM Martina Franca (TA)
Cabras M. P. Assesorato Sanità Reg. Toscana
Canosa R. Presidente Nazionale Psichiatria            Democratica
Colucci M. DSM Trieste
D'Anza V. Consulta Salute Mentale Toscana
De Luca F. CSM Frediani Livorno
Dell'Acqua B. DSM Trieste
Di Vittorio P.A. Filosofo Bari
Ferraro S. CSM Massafra (Ta)
Fiore G. Segreteria Psichiatria Democratica Toscana
Gabrieli G. Psichiatria Democratica Lazio
Genchi M. CSM S.Spirito Bari
Giannichedda M.G. Fondazione Basaglia Roma
Iacono A.M. Filosofo Università di Pisa
Iozzia P.DSM Genova
Izzo F. Presidente Associazione Mediterraneo
Lupo E. Segretario Nazionale Psichiatria Democratica
Margara A. Magistrato Fondazione Michelucci Firenze
Maurano F. DSM Napoli
Mecacci M. Presidente A.VO.FA.SA.M. Livorno
Muggia E. Segretario Nazionale UNASAM
Pastore V. Responsabile di Zona Asl6 Livorno
Pavone E. Presidente Coordinamento Toscano Salute Mentale
Pirella A. Presidente Onorario Psichiatria Democratica
Raimondi R. Segretario SIP Toscana
Scatena P.A. DSM Lucca
Serra P. Psichiatria Arezzo
Serrano M. DSM Livorno
Teodorini M.P. UFSMIA ASL 10 Firenze
Tranchina P. Presidente Psichiatria Democratica Toscana



COME ARRIVARE AL CONVEGNO:


DALLA    VARIANTE    AURELIA      USCITA MONTENERO, SEGUIRE LE INDICAZIONI
PER VILLA MORAZZANA E POI QUELLE PER LA SEDE USL MONTEROTONDO






SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
TEL 349-5937888


















SARANNO RILASCIATI ATTESTATI DI PARTECIPAZIONE