nemmeno i cavalli



Un articolo molto duro ma che va letto e fatto girare....


"Non si castrano cosi' nemmeno i cavalli"


I medici e gli attivisti degli organismi di pianificazione dicevano
di eseguire interventi di profilassi delle malattie veneree.
Risultato?
Quasi 350mila contandini sono stati sterilizzati in maniera
fraudolenta.
E' accaduto in Perù Fino alla scorso anno.
Per decisione dell'ex presidente Fujimori e in collaborazione con
organismi Onu.
Dite che non è una notizia, questa?
Per i media italo-europei, no

Una cosa va subito premessa sulle accuse di genocidio arrivate
all'ex-presidente peruviano Alberto Fujimori per un turpe affare di
sterilizzazioni di massa, e di cui la stampa italiana ha
fuggevolmente parlato.
Proprio l'Italia, lo sappiamo tutti, ha conosciuto un'autentica=
devastazione della politica a colpi di manovre giudiziarie.
E in Perù in questo momento sono in corso una serie di botte e
risposte trasversali attraverso la magistratura e le piazze in cui,
come si dice a Roma, "il più pulito cià la rogna".

"Silenzio, ti lego le ovaie"

Detto questo, però, va aggiunto che, per quanto il tirare fuori
l'accusa proprio ora sembri pretestuoso, la storia era di pubblico
dominio almeno dal 1998.
Quel che ora si è precisato sono solo le sue dimensioni, che non
riguardano abusi isolati come si era pensato, ma sono in effetti
impressionanti.
Secondo un rapporto di recente pubblicato dal ministero della Sanità
di Lima, infatti, nella decade compresa tra 1990 e 2000 furono
sottoposti a intervento per togliere la capacità riproduttiva 314.600
donne e 24.650 uomini.
E anche se la stampa italiana ha parlato di "sterilizzazioni
forzate", in effetti il termine corretto da usare dovrebbe essere
piuttosto quello di "sterilizzazioni fraudolente".
Il 90% dei "pazienti", infatti, non solo non sapeva lo scopo di=
quella operazione, ma non venne informati neanche dopo.
Un esempio classico di quel che accadeva è rappresentato da quella
ragazza della zona di Cuzco che si recò in ospedale per una banale
appendicite, e a cui i medici già che c'erano le legarono pure le
ovaie, senza dirle niente.
Solo dopo aver visto che le mestruazioni non le venivano più e che
non riusciva a rimanere incinta la poveretta tornò in ospedale a
chiedere spiegazioni.
Le spiegarono che se non procreava era per «nervosismo e mancanza di
igiene», ma lei non si convinse e andò da un medico indipendente di
sua fiducia, che fece le dovute analisi e scoprì quello che le era
accaduto.
In altri casi ancora, a contadini e indigeni che non avevano nessuna
necessità di farsi sottoporre a operazioni i medici della Campagna di
Pianificazione Familiare del governo raccontavano di stare
realizzando campagne contro le malattie veneree o le infezioni
uterine, proponendo interventi di "profilassi".
«A quelle che si mostravano scettiche promettevano alimenti o
vestiti», ha testimoniato un'altra vittima.

Pratiche in stile hitleriano

Quando però nessun argomento riusciva a convincere, vi furono
effettivamente degli interventi forzati, anche se non più di 300.
Scandalo nello scandalo, secondo il rapporto almeno il 45% delle
operazioni furono fatte senza neanche l'intervento di un
anestesiologo, con immaginabili complicazioni che in una cinquantina
di casi portarono alla morte dei pazienti.

Anche se, stando al Difensore del Popolo che si è assunto la difesa
d'ufficio di Fujimori, più che all'intervento in sé i decessi
sarebbero stati dovuti alla mancanza di assistenza successiva.
I medici passavano per un villaggio, sterilizzavano, e poi andavano
da un'altra parte...
Lo stesso Difensore, osservando che «300 sterilizzazioni forzate e 50
morti sono un fatto grave ma non tanto da configurare addirittura una
fattispecie di genocidio», ha invitato alla cautela, ed ha detto che
le responsabilità di Fujimori vanno considerate «politiche, non
penali».
Altri giuristi ribattono che sia le leggi penali peruviane che le
convenzioni internazionali sottoscritte dal Perù considerano la
sterilizzazione senza consenso un crimine, anche perché pratiche del
genere furono applicate da Hitler negli anni '30 e finirono poi sul
banco delle accuse di Norimberga.

Vasectomizzare i tecnocrati Onu

E' un dibattito acceso, che rischia però di far dimenticare
quell'altro sulle responsabilità morali dell'operazione.
Fujimori insisteva spesso sul pericolo della "bomba demografica"
in Perù, e sulla necessità di rendere la gente "consapevole" a
proposito della pianificazione familiare.
Un'altra iniziativa del suo governo, a questo proposito, era stata
quella di "arruolare" un gruppo di prostitute come "istruttrici"
sulla prevenzione anti-Aids presso i loro cienti, dopo apposito
corso addestrativo.
Quanto alla campagna di sterlilizzazioni, fu portata avanti
sistematicamente in tutte le regioni povere dove il tasso di
crescita demografico superava il 5% all'anno.

Ma come ha ricordato Héctor Chávez, il presidente della
Sottocommissione legislativa che studia il caso, la responsabilità
potrebbe ricadere non solo sull'ex-presidente, ma anche su
organismi internazionali come l'Agenzia Internazionale per lo
Sviluppo degli Stati Uniti o altre organizzazioni private.

Si sa, le campagne di sterilizzazioni forzate o fraudolente fanno
parte di quel repertorio di misure standard imposte per lo
sviluppo del Terzo Mondo allo stesso modo delle ricette spesso
fallimentari del Fondo Monetario Internazionale: "compitini" che
i governi devono svolgere per dimostrare la loro diligenza, e
ricevere così la "promozione" dei fondi che permettono loro di
realizzare investimenti o, più spesso, semplicemente per andare
avanti.

In realtà, tutti gli studi su periodi storici abbastanza lunghi per
essere significativi dimostrano che non è il calo demografico e
portare allo sviluppo, ma semmai il contrario.
Evidentemente, però, mandare medici a fare vasectomie e a legare
ovaie è più facile che creare posti di lavoro.


Maurizio Stefanini
(c) Tempi, Numero: 31 - 1 Agosto 2002


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