Newsletter minori stranieri non accompagnati



Italia





"I minori stranieri non accompagnati"

Newsletter - n. 1 / Marzo 2002A cura di Elena Rozzi





Carissime/i,

questa è una Newsletter sul tema dei minori stranieri non accompagnati in
Italia promossa da Save the Children Italia.

La Newsletter, che avrà cadenza bimestrale (salvo l'esigenza di
comunicazioni urgenti), ha l'obiettivo di favorire la circolazione delle
informazioni, lo scambio di esperienze e il coordinamento delle azioni.



Questo primo numero viene inviato a una mailing-list di più di 700
indirizzi, comprendente associazioni e singoli che hanno partecipato a
convegni, hanno aderito ad appelli o hanno chiesto informazioni sul tema
dei minori stranieri non accompagnati, o semplicemente che ritenevamo
potessero essere interessati.

Chi non volesse ricevere la Newsletter è pregato di comunicarcelo con una
mail di risposta, e il suo indirizzo sarà immediatamente cancellato dalla
mailing-list.

Viceversa, chi avesse ricevuto questo messaggio da un indirizzo diverso da
elena at savethechildren.it ("girato" da un altro indirizzo) e volesse essere
iscritto nella mailing-list, è pregato di scrivere a:
elena at savethechildren.it



Questa iniziativa fa parte di un più ampio piano d'azione che Save the
Children Italia intende realizzare al fine di promuovere e tutelare i
diritti sanciti dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo nei
confronti dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia.

Di questo piano d'azione fanno parte iniziative diversificate, comprendenti
interventi di: ricerca; informazione; formazione; networking; sostegno ai
servizi rivolti ai minori non accompagnati; advocacy; promozione della
partecipazione dei minori.

Rispetto a tali iniziative speriamo di poter avviare collaborazioni con le
altre associazioni e ONG interessate.

Questo impegno di Save the Children Italia, inoltre, si inserisce in un
impegno per la promozione dei diritti dei minori stranieri non accompagnati
a livello europeo, nell'ambito del Separated Children in Europe Programme,
programma europeo promosso da Save the Children e dall'Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati.



Sul sito di Save the Children www.savethechildren.it troverete una sezione
specificatamente dedicata alla questione dei minori stranieri non
accompagnati, in cui sono disponibili informazioni sui dati statistici e
sulla normativa, documenti relativi a proposte di modifica delle norme e
delle politiche in direzione di una piena garanzia dei diritti di questi
minori, testi di ricorsi e giurisprudenza riguardanti i minori stranieri
non accompagnati, informazioni sul Separated Children in Europe Programme
ecc.



Vi invitiamo a inviarci informazioni e proposte, in modo da costruire
insieme una rete di informazione e di collaborazione tra le organizzazioni
e le persone che in tutta Italia sono impegnate nell'accoglienza e nella
tutela dei diritti dei minori stranieri non accompagnati.



Iniziamo con il comunicarvi alcune informazioni su ciò che sta avvenendo
riguardo ad alcune delle questioni più problematiche - in particolare i
rimpatri e il permesso di soggiorno per minore età -  e su diverse
iniziative e proposte riguardanti questi due aspetti.



In particolare vi segnaliamo la proposta di modifica alla legge
sull'immigrazione riguardante il permesso di soggiorno per minore età (vedi
punto 3), sperando vivamente che coloro che la condividono vogliano
sostenerla e promuoverla affinché sia approvata dal Parlamento.





1) RIMPATRI



L'attuale orientamento del Comitato per i minori stranieri consiste nel
considerare tendenzialmente come più rispondente al superiore interesse del
minore l'opzione del rimpatrio piuttosto che quella della permanenza in
Italia, al fine di garantire il diritto del minore di vivere con la sua
famiglia o comunque nel suo paese. In generale, dunque, se il minore ha una
famiglia nel paese d'origine disposta a riaccoglierlo o vi sono autorità
del paese d'origine disposte ad assumerne l'affidamento, il Comitato
dispone il rimpatrio, salvo nei casi in cui il rimpatrio comporti gravi
rischi per il minore (si tratta ovviamente di un orientamento tendenziale,
dato che il Comitato deve sempre procedere a una valutazione caso per caso).

Secondo il Comitato per i minori stranieri, le condizioni di povertà della
famiglia e del contesto d'origine non devono essere considerate nel
valutare se risponda maggiormente all'interesse del minore essere
rimpatriato o restare in Italia, tranne casi gravissimi di povertà.
Inoltre, benché sia il minore che la famiglia debbano essere sentiti in
merito alla loro opinione sul rimpatrio, sembra che il Comitato non
attribuisca sostanzialmente alcun peso all'opinione contraria al rimpatrio
né del minore né della famiglia. Non è chiaro, infine, se e quanto venga
considerato il percorso di inserimento del minore in Italia.



Questo orientamento del Comitato per i minori stranieri non consente una
valutazione dell'interesse del minore nella scelta tra accoglienza in
Italia e rimpatrio in modo conforme a quanto stabilito dalla Convenzione di
New York sui diritti del fanciullo.

La Convenzione sui diritti del fanciullo, infatti, sancisce come diritti
fondamentali del minore non solo il diritto di vivere con la propria
famiglia, ma anche a) il diritto allo sviluppo, che comprende il diritto a
un livello di vita sufficiente, il diritto all'istruzione, il diritto alla
salute ecc.: nella scelta tra accoglienza in Italia e rimpatrio, quindi,
devono essere prese in considerazione anche le condizioni di povertà nel
contesto d'origine, le opportunità disponibili al minore in Italia e le
condizioni di inserimento in Italia; b) il diritto alla partecipazione,
ovvero il diritto del minore di "esprimere liberamente la sua opinione su
ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo
debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo
grado di maturità.": nella scelta tra accoglienza in Italia e rimpatrio,
dunque, deve tenersi conto anche dell'opinione del minore.

Questo non significa assolutamente che non si possa mai disporre il
rimpatrio se il minore proviene da un contesto molto povero o se egli
rifiuta il rimpatrio, ma impone che la considerazione delle condizioni
economiche e dell'opinione del minore non sia esclusa nella scelta tra
accoglienza e rimpatrio.



Da diverse città (Milano, Roma, Trento, Firenze, Genova...) ci segnalano
che il Comitato per i minori stranieri sta disponendo diversi provvedimenti
di rimpatrio, contro la volontà del minore e della sua famiglia, e anche
per minori già inseriti da tempo in percorsi di scuola-formazione-lavoro.

In alcune città (Milano, Trento) il rimpatrio viene eseguito coattivamente
dalla Polizia, con modalità molto simili a un'espulsione. In genere,
inoltre, il minore ha scarsissime possibilità di presentare ricorso contro
il provvedimento di rimpatrio.



Alcuni avvocati a Trento e a Firenze hanno presentato ricorsi al TAR contro
i provvedimenti di rimpatrio, e hanno dato la loro disponibilità a mettere
a disposizione i testi dei ricorsi perché anche altri possano utilizzarli.
Il TAR Trentino Alto Adige e il TAR Toscana hanno accolto l'istanza di
sospensiva.

Sul sito www.savethechildren.it trovate i testi dei ricorsi presentati e
l'ordinanza di sospensiva del TAR Trentino Alto Adige.



Preghiamo coloro che abbiano informazioni su rimpatri eseguiti
coattivamente, su ricorsi presentati contro i provvedimenti di rimpatrio, e
su ordinanze o sentenze in merito, di segnalarcelo (se possibile, inviando
anche il testo del ricorso presentato e dell'ordinanza o sentenza).





2) PERMESSO DI SOGGIORNO PER MINORE ETA'



Non vi sono segnali da parte del Ministero dell'Interno circa possibili
modifiche delle circolari del 13.11.2000 e del 9.4.2001 che stabiliscono
che il permesso di soggiorno per minore età non consente di lavorare e non
può essere convertito in permesso per lavoro o per studio al compimento dei
18 anni.

Queste disposizioni violano sia il principio di non discriminazione sancito
dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione sui diritti del fanciullo,
sia il principio del "superiore interesse del minore" sancito dalla
Convenzione sui diritti del fanciullo, in quanto a) comportano una grave
discriminazione dei minori stranieri titolari di permesso di soggiorno per
minore età; b) sono finalizzate non al "superiore interesse del minore"
bensì a impedire che il minore si stabilizzi sul territorio italiano.



Gli effetti di queste disposizioni sono ormai evidenti: in molte realtà i
minori si stanno allontanando dai percorsi di inserimento di
scuola-formazione-lavoro, molti vengono coinvolti in attività devianti
(spaccio, furti), stanno aumentando gli atteggiamenti di aggressività e
l'abuso di sostanze stupefacenti da parte dei minori.



In diverse città (Torino, Bologna, Firenze) sono stati presentati ricorsi
contro il rifiuto della Questura di convertire il permesso di soggiorno per
minore età al compimento dei 18 anni.

Ci sono ormai non solo un certo numero di ordinanze di sospensiva, ma anche
diverse sentenze del TAR Piemonte e del TAR Toscana di accoglimento dei
ricorsi. Il TAR Piemonte ha affermato che ai titolari del permesso per
minore età deve essere consentito di convertire il permesso di soggiorno al
compimento della maggiore età, in quanto non consentire la conversione
sarebbe incostituzionale per violazione dei principi di uguaglianza
sostanziale e di tutela del minore. Secondo il TAR Toscana i minori in
tutela devono essere equiparati ai minori affidati ai fini della
conversione del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età.

Sul sito www.savethechildren.it trovate i testi dei ricorsi presentati e le
ordinanze e le sentenze in merito.



Preghiamo coloro che abbiano informazioni su altri ricorsi e/o ordinanze e
sentenze relative al permesso di soggiorno per minore età, di segnalarcelo
(se possibile, inviando anche il testo del ricorso presentato e
dell'ordinanza o sentenza).







3) INIZIATIVE



3.1) La proposta di emendamento sul permesso di soggiorno per minore età



E' attualmente in discussione in Parlamento il disegno di legge di modifica
del T.U. 286/98 sull'immigrazione - il c.d. disegno di legge Bossi-Fini.

Come Save the Children abbiamo elaborato una proposta di emendamento al
disegno di legge che disciplini, per legge e non più tramite circolari, il
permesso di soggiorno per minore età in conformità con la Costituzione e
con la Convenzione sui diritti del fanciullo: l'emendamento prevede che il
permesso per minore età sia equiparato al permesso per motivi familiari, e
quindi a) consenta di lavorare; b) possa essere convertito al compimento
della maggiore età; c) implichi l'iscrizione obbligatoria al Servizio
Sanitario Nazionale.

L'emendamento proposto è il seguente:

Art. 31, comma 2-bis

Al minore straniero comunque presente nel territorio dello stato, al quale
non possa essere rilasciato altro permesso di soggiorno previsto dal
presente Testo unico, è rilasciato un permesso di soggiorno per minore età.
Il permesso di soggiorno per minore età è equiparato al permesso di
soggiorno per motivi familiari limitatamente a quanto disposto dall'art.
30, commi 2 e 5 e dall'art. 34, comma 1.

Su tale proposta abbiamo raccolto le adesioni di numerose e rilevanti
organizzazioni nazionali: Caritas Italiana, Fondazione Migrantes della
Conferenza Episcopale Italiana, Comunità di Sant'Egidio, ACLI, Federazione
Chiese Evangeliche Italiane - Servizio Rifugiati e Migranti, ARCI, ICS
(Consorzio Italiano di Solidarietà), ASGI (Associazione per gli Studi
Giuridici sull'Immigrazione), Terre des Hommes Italia.

La proposta di emendamento è stata dunque inviata a tutti i membri della
Commissione Affari Costituzionali del Senato, ai Presidenti della
Commissione Infanzia e della Commissione per i Diritti Umani, ai Capigruppo
dei gruppi parlamentari al Senato, ad alcuni parlamentari sensibili alla
questione, al Sottosegretario all'Interno Mantovano e al Sottosegretario
alle Politiche Sociali e al Lavoro Sestini.

Il Vice Presidente del Gruppo di AN nonché della Commissione Affari
Costituzionali, Magnalbò, ci ha comunicato che condividono in linea di
massima la proposta e che Mantovano (Sottosegretario all'Interno) si
sarebbe impegnato ad occuparsi della questione.

Essendovi tuttavia alcune perplessità rispetto all'emendamento proposto,
abbiamo inviato una nuova proposta, ritenuta più "accettabile", in cui si
prevede che l'equiparazione del permesso per minore età al permesso per
motivi familiari scatti dopo 60 giorni dalla segnalazione al Comitato per i
minori stranieri, invece che immediatamente.

Ci ha inoltre risposto il senatore del Ccd-Cdu Eufemi, inviandoci gli
emendamenti da lui presentati in Commissione Affari Costituzionali. Questi
emendamenti prevedono, in sintesi, una sorta di "sanatoria" per i minori
presenti alla data di entrata in vigore della legge e che siano inseriti in
progetti di integrazione gestiti da enti pubblici o enti privati che
abbiano rappresentanza nazionale e siano iscritti nel registro previsto dal
regolamento di attuazione D.P.R. 394/99: a questi minori, infatti, sarebbe
consentito di convertire il permesso di soggiorno al compimento della
maggiore età. Gli abbiamo dunque inviato una lettera di risposta, con
alcune osservazioni su tali emendamenti.



Il 15 febbraio 2002 l'emendamento da noi proposto sul permesso di soggiorno
per minore età è stato presentato in Aula al Senato da tutti i senatori del
gruppo dei Verdi (Boco, Martone ecc.), da alcuni senatori DS (Guerzoni, De
Zulueta ecc.) e da alcuni senatori del Ccd-Cdu (Eufemi, Borea ecc.).

L'On. Eufemi ha inoltre ripresentato gli emendamenti precedentemente
presentati in Commissione Affari Costituzionali, con alcune modifiche che
tengono parzialmente conto delle osservazioni da noi inviategli.

Durante la votazione del disegno di legge al Senato, il 28 febbraio,
nessuno di questi emendamenti è stato approvato.

Tuttavia, è stato accolto dal Governo come raccomandazione un ordine del
giorno presentato dall'On. Eufemi e da altri Senatori, che impegna il
Governo ad affrontare tale questione.



Il disegno di legge passa ora in discussione alla Camera.

Abbiamo inviato la proposta al Presidente della Camera, a tutti i membri
della Commissione Affari Costituzionali e ai Capigruppo dei gruppi
parlamentari alla Camera.

L'On. Livia Turco ci ha comunicato che sosterrà alla Camera l'emendamento
da noi proposto.



In attachment trovate la lettera con la proposta di emendamento sul
permesso di soggiorno per minore età.

Sul sito www.savethechildren.it trovate inoltre a) la lettera inviata dal
Vice Presidente del Gruppo di AN e la lettera inviata da Save the Children
in risposta, contenente la riformulazione dell'emendamento; b) gli
emendamenti presentati dall'On. Eufemi e la lettera inviata da Save the
Children in risposta; c) gli emendamenti presentati in Aula al Senato
riguardo al permesso di soggiorno da rilasciare ai minori stranieri non
accompagnati e alla conversione del permesso al compimento della maggiore
età; d) l'ordine del giorno  presentato dall'On. Eufemi e accolto dal
Governo.



Speriamo vivamente che tutti coloro che hanno contatti con parlamentari e/o
esponenti del Governo si attivino per ampliare il più possibile il consenso
su questa proposta di emendamento, sia nella maggioranza che
nell'opposizione.





3.2) Il Rapporto Supplementare al Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti
del Fanciullo



In base alla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, gli Stati
aderenti devono ogni 5 anni presentare un Rapporto  al Comitato delle
Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, con sede a Ginevra, che ha il
compito di monitorare l'implementazione della Convenzione.

La Convenzione stabilisce inoltre che le ONG possano redigere un Rapporto
alternativo o supplementare a quello del Governo.

Il Comitato delle Nazioni Unite analizza entrambi i Rapporti, pone al
Governo una serie di questioni, che in genere tengono conto del Rapporto
presentato dalle ONG, e formula quindi una serie di raccomandazioni al
Governo per migliorare il rispetto dei diritti dei minori sanciti dalla
Convenzione.



In Italia si è costituito, su proposta di Save the Children Italia, un
Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti del Fanciullo, costituito
da più di quaranta associazioni italiane che si occupano di tematiche
connesse all'infanzia. Il Gruppo di Lavoro ha redatto un Rapporto
Supplementare, che è stato consegnato al Comitato delle Nazioni Unite il 19
novembre 2001. Il Governo italiano sarà chiamato a rispondere al Comitato
delle Nazioni Unite nell'autunno del 2002.

Nel Rapporto viene dedicato ampio spazio alla questione dei minori
stranieri non accompagnati, e si sostiene l'esigenza di garantire il pieno
rispetto dei diritti di questi minori, sottolineando in particolare le
problematiche del permesso di soggiorno e del rimpatrio.

Il Rapporto Supplementare può essere scaricato dal sito www.savethechildren.it





3.3) Varie



Tra novembre e dicembre ci sono stati diversi convegni sui minori stranieri
non accompagnati, nell'ambito dei quali sono state espresse posizioni molto
nette in merito ai rimpatri e alle disposizioni sul permesso di soggiorno
per minore età. In novembre a Roma, al convegno organizzato dalla Caritas
Diocesana di Roma, la Caritas stessa e diverse comunità di accoglienza e
associazioni romane (che si sono recentemente costituite in coordinamento)
hanno espresso una posizione estremamente critica rispetto alle
disposizioni sul permesso di soggiorno e sui rimpatri. Altrettanto è
accaduto al convegno organizzato a Milano in dicembre da Terre des Hommes e
Istituto de Martinit: sia la Caritas Ambrosiana sia le comunità e le
associazioni presenti (molte delle quali fanno parte di un coordinamento
milanese sul tema dei minori non accompagnati) si sono mostrate duramente
critiche rispetto alla situazione attuale.

Inoltre, Susanna Agnelli ha scritto una lettera indirizzata al Presidente
della Repubblica Ciampi in cui chiede che siano riviste le disposizioni
sulla non rinnovabilità del permesso ai 18 anni e gli orientamenti sui
rimpatri.

Livia Turco ha presentato un'interpellanza in cui chiedeva che vengano
stabiliti accordi bilaterali con i paesi di provenienza dei minori
stranieri non accompagnati e che vengano modificate le disposizioni in base
a cui questi ragazzi devono essere espulsi al compimento della maggiore età.

Il  deputato dell'Ulivo Kessler, infine, ha presentato un'interrogazione
parlamentare riguardo ai rimpatri coattivi che sono stati eseguiti a Trento.

Sul sito www.savethechildren.it trovate l'interpellanza dell'On. Turco e
l'interrogazione dell'On: Kessler.










Cordiali saluti,

Elena Rozzi






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Elena Rozzi
Responsabile settore "Minori stranieri non accompagnati"
Save the Children Italia
via Gaeta 19 - 00185 Roma
tel. +39 06 474 03 54 - fax +39 06 478  83 182
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