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URGENTE! Detenuta sieropositiva cerca tetto per gennaio
ricevo l'appello di carlo molinari, presidente di ami.ca., che vi prego di
far circolare il piu' possibile.
scusatemi se uso la lista per questo scopo, ma so che siete tanti e che
siete ben disposti nei confronti di chi ha problemi così gravi.
grazie di cuore.
ary
messaggio originale
Spett.li Testate Giornalistiche e Radiofoniche, Cari Soci/e, simpatizzanti
di AMI.CA. e corrispondenti vari,
avete letto benissimo: una nostra corrispondente, detenuta in un carcere
del nord Italia, il 10 gennaio prossimo uscirà. Fine pena.
Ha 38 anni: sua madre e suo fratello sono stati uccisi (in circostanze
ancora non chiarite), suo padre (anche lui ha fatto "presenza" in carcere
per 22 anni) ha tentato di abusare di lei dopo averla imbottita di
psicofarmaci; l'altro suo fratello passa la vita a "sballarsi" tra
pastiglie "estatiche"...questo è quello che ci viene riportato via lettera.
Il suo "fidanzato" ora continua a drogarsi, dorme nei treni, non la cerca più.
Lei è sotto cura di metadone e sotto cura retrovirale per aver contratto
il virus dell'HIV, non AIDS conclamato, ma sieropositività.
Lei ha il terrore di uscire perchè non sa dove andare, cosa fare: più
volte ha pensato di suicidarsi (e continua a farlo anche adesso, in questi
giorni).
Ci ha scritto varie lettere disperate...
Qualcuno tra di voi conosce una comunità che la potrebbe ospitare, darle
un tetto e magari, col tempo, aiutarla a trovare un lavoro?
Conoscete persone che si occupano di comunità e che potreste contattare
affinchè questa nostra amica e corrispondente non si trovi sbattuta sulla
strada (sicuramente andrà a finire che ruberà pur di tornare "al sicuro"
in carcere?)?
L'appello è URGENTISSSIMO!
Chi può darle una mano in tal senso, o conosce qualcuno può rivolgersi
alla nostra associazione:
"AMI.CA."
Associazione Amici dei Carcerati
http://communities.msn.it/AmiCaWebAssociazioneAmicideiCarcerati
carcerati@hotmail.com
Carlo Molinari
Presidente di AMI.CA.
P.S. Grazie per quello che potrete fare e che vorrete fare: è un caso
disperato, come tantissimi altri che abbiamo "sotto mano", ma qui,
paradosso dei paradossi, l'uscita dal carcere è vissuta come un trauma
tremendo e con la malattia che si ritrova addosso, soprattutto con il
freddo che ci sarà in gennaio, se dormirà per strada rischia di finire
prestissimo in AIDS conclamato e di morire, essendo le sue difese
immunitarie quasi azzerate da un fisico già debilitato....GRAZIE!
Non serve aggiungere altro, vero?